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Ucciso prete in Turchia


Autodelta85

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ANKARA - Un prete italiano e' stato ucciso a colpi d'arma da ignoti nella citta' di Trebisonda, nel nord della Turchia. La notizia e' stata data dalla Cnn turca e confermata da fonti della polizia. Il prete assassinato si chiamava don Andrea Santoro. Don Andrea era nato a Priverno, in provincia di Latina, il 7 settembre 1945. Appartenente al clero secolare romano, era stato ordinato presbitero il 18 ottobre 1970. Era in Turchia ''fidei donum'' dal 2000. E' stato identificato dalla polizia turca in un giovane di circa 16-17 anni, di cui pero' non e' stato rivelato il nome, il possibile autore dell'omicidio, per motivi ancora sconosciuti. Non e' chiaro se esista un nesso fra l'omicidio e le proteste nel mondo islamico per le vignette su Maometto pubblicate in alcuni Paesi europei.

''Non abbiamo tanti elementi in mano per arrivare ad una interpretazione certa'' tuttavia ''l'unico elemento che mi e' stato riferito dal collaboratore di don Andrea Santoro e' che chi lo ha ucciso o entrando o uscendo dalla chiesa ha gridato 'Allah-o-Akbar'''. Il nunzio apostolico in Turchia, monsignor Antonio Lucibello interpellato dall'ANSA parla dell'uccisione del sacerdote romano avvenuta a Trebisonda, nella chiesa, mentre don Andrea stava pregando.

UNA DONNA HA ASSISTITO AL DELITTO

Una donna ha assistito all'omicidio del prete cattolico, don Andrea Santoro, di 58 anni, avvenuto mentre stava pregando nella chiesa di S. Maria di Trebisonfa nella Turchia settentrionale sul Mar Nero. Lo ha reso noto all'Ansa monsignor Antonio Padovese, primate della conferenza espiscopale cattolica in Turchia. ''La donna stava anche lei nella chiesa ed ha visto un giovane entrare, avvicinarsi a don Andrea e sparargli freddandolo, prima di scappare'', ha affermato monsignor Padovese raggiunto al telefono poco prima di prendere l''aereo che lo sta portando a Trebisonda.

''Don Andrea era giunto due anni e mezzo fa, aveva 58 anni ed era a capo di una piccola comunita' cattolica locale'', ha affermato il monsignore aggiungendo di non potere immaginare quale sia stato il movente dell'omicidio. La polizia scientifica sta effettuando rilievi e sta interrogando varie persone. Secondo la Cnn turca il sacerdote avrebbe ricevuto minacce da ignoti negli ultimi due mesi.

PRETE UCCISO, UN MISSIONARIO DI CHARLES DE FOUCAULD Don Antonio Santoro, il sacerdote romano ucciso oggi in Turchia, era un missionario della congregazione di Charles de Foucauld. Apparteneva alla diocesi di Roma ed era un sacerdote 'fidei donum' missionario in Turchia da qualche anno. A Trebisonda, dove risiedeva, teneva viva la presenza cristiana grazie anche ad altri due laici (italiani). Chi lo conosce racconta che era un acceso sostenitore del dialogo islamo-cristiano.

''Era una presenza molto discreta nella zona'' racconta un suo amico sacerdote. L'ultima volta che l'hanno visto a Roma e' stato due settimane fa. Era arrivato per prendere parte ad una veglia di preghiera ecumenica organizzata dalla Comunita' di Sant'Egidio e per un incontro durante il quale aveva raccontato la sua esperienza di missionario in un paese musulmano e l'attuazione di un progetto culturale chiamato una ''finestra per il Medio Orietne''. Era stata anche l'ultima volta che don Andrea ha potuto salutare la mamma ultranovantenne che vive con una sorella, una laica consacrata.

PRETE UCCISO: CARD.RUINI, FULGIDA TESTIMONIANZA

La diocesi di Roma ''e' orgogliosa'' di don A. Santoro, il sacerdote ''che ha versato il proprio sangue per il Signore''. Il cardinale Camillo Ruini commenta con dolore la morte del missionario ucciso oggi in Anatolia nella sua chiesa di Trebisonda, mentre era intento a pregare. ''Tutta la Diocesi di Roma, e in particolare i sacerdoti, che amavano e stimavano don Andrea, gia' parroco delle parrocchie romane di Gesu' di Nazareth e poi dei santissimi Fabiano e Venanzio, profondamente colpiti da questa tristissima notizia - ha detto il cardinale - elevano al Signore intense preghiere''.

Nella dichiarazione il porporato ricorda che don Andrea ''aveva intensamente desiderato e insistentemente chiesto di poter lasciare Roma per l' Anatolia, per essere in quella terra testimone silenzioso e orante di Gesu' Cristo, nel rispetto delle leggi locali''. La Diocesi di Roma, pur nel grande dolore, ''e' orgogliosa di lui e ringrazia il Signore per questa fulgida testimonianza nell' umile certezza che da essa nascera' nuova vita cristiana''.

TURCHIA: PRETE UCCISO, FUNERALI A S.GIOVANNI

I funerali di don Andrea Santoro si svolgeranno nella basilica di San Giovanni di Roma non appena tornera' la salma del sacerdote romano. E' quanto si apprende da fonti del Vicariato. L'annuncio verra' fatto domani. E' probabile che la camera ardente verra' allestita nella chiesa dei santi Fabiano e Venanzio. La questione e' stata affrontata, in queste ore, nei contatti avuti da don Marco, parroco della Chiesa romana dove anche don Andrea Santoro e' stato parroco, e il Vicariato.

 

花は桜木人は武士

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Il sacerdote aveva affidato al sito della diocesi romana le sue riflessioni

"Il Medio Oriente ha la sue oscurità, i suoi problemi tragici e i suoi vuoti"

Il testamento spirituale di don Andrea

"Dialogate con le altre religioni"

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Don Andrea Santoro

ROMA - "Il Medio Oriente ha la sue oscurità, i suoi problemi spesso tragici e i suoi vuoti". Ha bisogno quindi che quel Vangelo che di lì è partito, vi sia di nuovo riseminato e quella presenza che Cristo vi realizzò vi sia di nuovo riproposta". Iniziava così una lunga lettera aperta di padre Andrea Santoro pubblicata l'11 febbraio dell'anno scorso sul sito internet della diocesi romana www.vicariatusurbis.org.

La lettera, che oggi si può leggere quasi come un testamento spirituale, era rivolta ai suoi amici e discepoli e sottolineava con forza la necessità di insistere e lavorare ad un dialogo interreligioso. "Vi scrivo da Roma dove sono arrivato da circa tre settimane e da cui, tra qualche giorno, ripartirò per la Turchia" scriveva padre Andrea sottolineando che quelli romani erano stati "giorni molto intensi dedicati a testimonianze, incontri, catechesi, conferenze, momenti di preghiera. Il tutto finalizzato a favorire passaggi di informazioni e conoscenze tra Medio Oriente, visto attraverso la mia esperienza personale, e la realtà del nostro occidente. Così è stato".

Padre Andrea sottolineava di avere "trovato ovunque interesse e partecipazione e un sincero desiderio di capire e di allacciare legami di comunione. Ho sentito quanto sia importante e possibile a realizzarsi uno scambio di doni spirituali tra questi due mondi: il Medio Oriente, grande terra santa dove Dio ha deciso di comunicarsi in modo speciale all'uomo - osservava - ha le sue ricchezze e la sua capacità, grazie alla luce che Dio vi ha immesso da sempre, di illuminare il nostro mondo occidentale".

"Ma il Medio Oriente - sottolineava padre Andrea - ha la sue oscurità, i suoi problemi spesso tragici e i suoi vuoti. Ha bisogno quindi a sua volta che quel Vangelo che di lì è partito vi sia di nuovo riseminato e quella presenza che Cristo vi realizzò vi sia di nuovo riproposta. E' una reciproca rievangelizzazione e arricchimento che i due mondi si possono scambiare. A Trebisonda, nel frattempo, la minuscola comunità cristiana si è riunita ogni domenica mattina per celebrare la liturgia della Parola e la chiesa è stata aperta ai visitatori musulmani due volte la settimana sotto la responsabilità di una persona di fiducia. Vi farò sapere come è andata".

Il sacerdote, dopo aver offerto molte riflessioni sul senso della vita, sul peccato e sul dolore nel mondo, prendeva commiato dai suoi amici esortandoli a "mettere sempre in contatto la fede con il presente. Non una fede astratta e generica ma una fede casi come da quei primi "inizi" ci e stata riversata in grembo di generazione in generazione. Il lievito, come dice il vangelo, ha una sua capacità misteriosa di fermentare la pasta, se viene messo in contatto con essa. La pasta di ogni tempo, di ogni luogo, di ogni generazione. Se la luce di Gesù è in noi - così concludeva la lettera - non solo illuminerà ogni situazione, fosse pure la più tragica, ma noi pure, come sempre Lui diceva, saremo luce. La luce fioca di una candela illumina una casa, un lampadario fulminato lascia tutto al buio. Che la nostra vita sia la cera che si consuma in totale disponibilità".

(5 febbraio 2006)

a roma, avevo anche presenziato a qualche sua messa,

spero che la sua opera non vada perduta.

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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Guest DESMO16
a roma, avevo anche presenziato a qualche sua messa,

spero che la sua opera non vada perduta.

...mi sembra di averlo visto durante il Giubileo del 2000

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Ascolta benigno, Signore,

le preghiere del tuo popolo

per il tuo servo Andrea, sacerdote,

e concedi a lui, che sull'esempio del Cristo

ha consacrato la vita al servizio della Chiesa,

di allietarsi per sempre nella compagnia dei santi.

Per Cristo nostro Signore.

Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza, ci accorgeremo di essere creature di grande intelligenza e abilità. Saremo liberi!Impareremo a volare! Richard Bach, 1973," Il gabbiano Jonathan Livingston"

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Mi ha colpito il fatto che questo eroe sia stato ammazzato proprio a Trebisonda, una città che per secoli è stata un vitale punto di riferimento per chi navigava sul Mar Nero. Diciamo che era come un faro: chi la mancava era destinato spesso a naufragare tragicamente. Ne sapeva qualcosa sia la marina dell'antica Roma che quella dell'Impero Romano d'Oriente, per non parlare della marina della Serenissima a cui probabilmente dobbiamo il detto "perdere la trebisonda".

Così era secoli addietro.

Oggi evidentemente chi perde la Trebisonda ammazza un prete cristiano la cui unica colpa è stata quella di buttare una zattera per il salvataggio di una risicatissima minoranza di cristiani in un oceano tumultuoso di musulmani.

Trebisonda era ed è tutt'oggi un importante snodo di traffici internazionali. Ma sotto il dominio cristiano di Costantinopoli fu addirittura capitale dell'Impero di Trebisonda.

Trebisonda dette i natali al Cardinale Bessarione, uno che fu Patriarca di Costantinopoli e che passando dal cenobio di San Nicola di Casole (Otranto) fece incetta di libri e codici miniati giusto pochi anni prima che i turchi radessero al suolo il cenobio e bruciassero tutti i libri della sua grande biblioteca. Grazie a Bessarione i codici miniati di San Nicola di Casole sono oggi sparsi nelle più prestigiose biblioteche di tutto il mondo ed attraverso quei codici abbiamo notizia di San Nicola di Casole, di cui oggi rimangono pochi ruderi vicino a Otranto ma che gli studiosi dicono sia stata la prima Università Europea dove era addirittura possibile studiare gratis. Giusto per dire come un posto così lontano e sperduto come Trebisonda, di cui pochi conoscevano forse l'esistenza, sia profondamente legato alla storia occidentale.

Quando Trebisonda cadde sotto l'Impero Ottomano (1453) le sue Chiese vennero subito trasformate in Moschee ed i cristiani, che erano la maggioranza della popolazione, scomparvero volenti o nolenti nel giro di pochi anni anche se qualche caso di comando islamico illuminato ci fu pure.

Nessun paragone però col nostro Occidente dove le moschee si moltiplicano coi soldi anche dei cristiani mentre nel mondo islamico i rarissimi cristiani sono degli eroi coraggiosi che rischiano la vita ogni giorno e qualcuno ogni tanto viene accoppato.

Forse davvero l'Occidente dovrebbe oramai dire basta all'incontro tra civiltà visto che dall'altra parte sono oltre cinquecento anni che vanno caparbiamente avanti promuovendo lo scontro di civiltà ed approfittando della nostra coglionaggine stanno facendo con l'immigrazione quello che, grazie al Papa, non riuscirono a fare nel 1500 con la guerra: islamizzarci. Scusate, sono non solo addolorato ma anche arrabbiato.

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...Nessun paragone però col nostro Occidente dove le moschee si moltiplicano coi soldi anche dei cristiani mentre nel mondo islamico i rarissimi cristiani sono degli eroi coraggiosi che rischiano la vita ogni giorno e qualcuno ogni tanto viene accoppato.

Forse davvero l'Occidente dovrebbe oramai dire basta all'incontro tra civiltà visto che dall'altra parte sono oltre cinquecento anni che vanno caparbiamente avanti promuovendo lo scontro di civiltà ed approfittando della nostra coglionaggine stanno facendo con l'immigrazione quello che, grazie al Papa, non riuscirono a fare nel 1500 con la guerra: islamizzarci. Scusate, sono non solo addolorato ma anche arrabbiato.

Ti quoto mio caro, ti quoto in tutto... when the two tribes go to war, it's a welcome to the pleasuredome... ;):evil:

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Ti quoto mio caro, ti quoto in tutto... when the two tribes go to war, it's a welcome to the pleasuredome... ;):evil:

quoto chi quoti...

Auto:ex bmw 320d touring 150cv,Gpunto 1.3mj 90cv

La tua prossima auto:a trazione posteriore

moto:Venduta

una vita di traverso ;)

foto72sw8.jpg

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Guest Riccardo
Ti quoto mio caro, ti quoto in tutto... when the two tribes go to war, it's a welcome to the pleasuredome... ;):evil:

IO vorrei vedere cosa sarebbe successo se un cristiano fosse entrato in una moschea ed avesse ammazzato uno di loro

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Guest Riccardo
ma già avete individuato movente, mandanti e colpevoli?

IL colpevole sembra che lo abbiano preso

07/02/2006 09:01

Dal Mondo

SACERDOTE UCCISO, ARRESTATO L'ASSASSINO

La polizia turca ha arrestato il sospetto omicida di don Andrea Santoro,il sacerdote italiano ucciso a Trebisonda, in Turchia,domenica scorsa.Si tratta di un liceale,trovato in possesso di una pistola.Lo riferisce l'agenzia di stampa locale Anatolia,ma mancano conferme. "Don Andrea è stato ucciso mentre pregava inginocchiato nell'ultima panca", ha detto l'assistente italiana del sacerdote, precisando di "non aver visto in faccia l'assassino", che ha sparato gridando "Allah è grande". Ieri la polizia turca aveva diffuso l' identikit,ricavato da immagini riprese da una telecamera vicino alla chiesa.

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