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markus e saverio


un cavalieredoc

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Ho ricevuto per e-mail questa lettera. Personalmente condivido il contenuto (non mi interessa il destinatario e nè farne un tread politico), peccato che il 99,9% periodico dei gay non sappiano cosa vuol dire coppia.

Gentile Professore,

Prima di tutto ci presentiamo: siamo Saverio e Markus, viviamo

insieme da 6 anni a Firenze, in bel quartiere della zona sud, con la

nostra gatta Pippi. Siamo impiegati, paghiamo le tasse, siamo dei

buoni cittadini, rispettiamo l'ambiente, c'interessiamo del nostro

prossimo.

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: noi siamo una famiglia.

Intesa come amore, assistenza, progetto di vita. Come le altre

famiglie siamo inseriti in una rete d'affetti fatta di genitori,

nipoti, fratelli, amici, colleghi, vicini. Viviamo in maniera

normale, serena, affrontando in due, i problemi che hanno tutti i

cittadini italiani. Apprezziamo il suo operato politico ed è per

questo che da potenziali elettori vorremmo chiederle alcune cose.

Abbiamo letto che lei è amareggiato per la manifestazione per i Pacs

di Piazza Farnese e non capiamo perché. Noi siamo e a ragione,

davvero amareggiati.

Proviamo a spiegarci. Ad esempio se uno di noi due dovesse avere

bisogno d'assistenza in ospedale, non potremmo chiedere ai nostri

datori di lavoro nessun congedo. I miei colleghi sposati lo possono

fare e noi con le nostre tasse paghiamo, (volentieri), questo loro

diritto. Non potremmo avere informazioni sanitarie e non potremmo

decidere per l'altro del suo destino, conoscendo più di chiunque le

proprie intime convinzioni. Se uno di noi dovesse mancare, non

avremmo diritto a subentrare all'affitto, non potremmo ereditare le

cose che insieme abbiamo comprato (mobili, automobile,

elettrodomestici) o le cose fatte insieme (investimenti e risparmi).

Abbiamo per questo rinunciato a comprare casa. Troppo rischioso

senza possibilità di fare testamento a favore l'un dell'altro. Se

dovessimo avere dei problemi economici non potremmo contare sulla

pensione dell'altro. E ci fermiamo qui, l'elenco è lungo.

Sentiamo spesso affermare che saremmo un pericolo per la famiglia

tradizionale….Vorremmo che Ruini, Casini e molti dei suoi alleati ci

spiegassero come, in quale maniera.

Ci pensiamo spesso quando alle 6 del mattino Saverio si alza 10

minuti prima per preparare il panino da mangiare fuori, quando si fa

la spesa cercando i prezzi migliori, (come tutte le altre famiglie

italiane, fatichiamo ad arrivare a fine mese) quando ci si saluta

davanti alla porta con un bacio, quando si va al mercato, quando si

programma che investimenti economici fare per quando saremo vecchi,

quando si va a comprare i regali di Natale per i nipoti. Come, come,

come possiamo essere un pericolo per la famiglia tradizionale? Me lo

spieghi lei Professore.

S'immagini: sabato pomeriggio mentre si faceva la lavatrice,

dividendo i panni chiari da quelli scuri, discutendo di quando

invitare a cena il fratello e la moglie, della prossima riunione di

condominio, di dove andare in vacanza quest'estate, di come è bello

il bimbo appena nato alla collega, di come sarà il Festival di

Sanremo con Panariello, noi si tramava contro la Famiglia…..

Dunque la Famiglia è salvaguardata dalla negazione ad altri di un

diritto? Posso capire il discorso di chi dice che andremo all'inferno

ma sinceramente non ci sentiamo un pericolo proprio per nessuno,

visto che, sempre ad esempio, la violenza familiare o sui minori,

riguarda soprattutto i padri di famiglia. Poi un giorno quando

saremo di fronte a Dio, gli chiederemo perché ci ha fatto cosi,

visto che non è uno che sceglie d'essere gay. E visto che saremo li,

chiederemo a Dio anche cosa pensa dei tantissimi preti e frati gay,

in percentuale secondi solo ai parrucchieri.

La vita quotidiana di noi gay non è una passeggiata di salute, non lo

dimentichi Prof. Prodi prima di parlare delle tematiche omosessuali.

La vita quotidiana dei gay non è Platinette o Aldo Busi: è spesso una

via Crucis. Noi siamo una famiglia. Non c'interessa avere le

damigelle o fare le bomboniere o lanciare il bouquet di fiori alle

amiche.

C'interessa la possibilità di avere i diritti che hanno tutti quelli

che mettono insieme le proprie vite, e per mantenere i quali, le

nostre buste paghe sono divorate, come quelle di tutti. Markus è

cittadino tedesco, ci potremmo unire legalmente ma Saverio dovrebbe

perdere la cittadinanza italiana. Ci sentiamo cittadini europei e

vorremmo capire perché si parla tanto d'Europa quando si tratta di

economia e poi ci chiudiamo sotto il nostro campanile quando si

tratta di diritti. Non ci dica Professor Prodi che Lei non sa che

sulle unioni civili anche molti partiti europei di centro o

conservatori sono favorevoli.

Gentile Prof. Prodi, le facciamo un invito. Venga una sera a cena da

noi con la Signora Flavia, Le vorremmo far semplicemente conoscere

come vive normalmente una coppia, sostenuti reciprocamente dall'amore

ma con il timore che un colpo di vento può essere per noi un uragano.

Le vorremmo raccontare meglio di noi, presentarle i nostri genitori,

i nostri fratelli, farle vedere la nostra casa con il terrazzo e i

bulbi appena piantati, parlarle della nostra amarezza.

Con affetto

Saverio e Markus

Bi-color bi-sex: two gust in mej che one

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io onestamente sono daccordo per il riconoscimento dei diritti agli omosessuali...non vedo il problema...mi pare solo una questione di buon senso e democrazia...

credo che il vero problema sia la crescente laicizzazione dello stato...e il peso che la chiesa, da sempre, ricopre all'interno della politica italiana...e specie prima delle elezioni, accaparrarsi i voti dei cristiani è un obbligo politico irrinunciabile per qualsiasi fazione...

la cosa che mi scoccia e che penso non faccia cmq piacere a tutti i gay, è il pensare di poter acquisire i loro voti con iniziative del menga tipo la candidatura a parlamentare di vladmir luxuria...non credo onestamente ce ne sia bisogno...e il signor luxuria sà fin troppo bene che una volta che la sinistra sarà al governo non avrà la benchè minima voce in capitolo...e per quel che riguarda il prof tanto caro alla coppia sopra, dovrebbero quanto meno sapere che il sig. prodi, una volta al governo non farà nulla di sconveniente e farà 5 anni di immobilismo politico, a cercare di tenere unita la coalizione e talvolta e cedere alle proposte di bertinotti facendole passare per democratiche....

guardate, dirò una cazzata, ma secondo me ci sono più possibilità per i gay a destra che a sinistra...se si fà ragionare gente di destra qualcosa la si ottiene sempre...quelli di sinistra fanno gli adulatori prima e i menefreghisti poi...ed è così da sempre...

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Sono diritti che dovrebbero essere riconosciuti a prescindere che ci sia al governo la destra o la sinistra, in fondo essere gay non è una malattia ma non è neanche una scelta...

"Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto"

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Va bene

posto che questo argomento riguarda una fortissima minoranza

parliamone ancora !!!!(sarà il 20esimo 3d ..manco fossero il 30% della popolazione)

per fare in modo che tali diritti ci siano anche per gli omosessuli che convivono

bisogna ,che tale convivenza sia dichiarata ,che sia dichiarato sulla carta di identità il fatto di essere degli omosessuali - un omosessuale convivente -oltre la registrazione in comune

e il fatto di convivere e formare "una famiglia" con un 'altro individuo del medesimo sesso

in modo di ottenere quei diritti e quelle esenzioni fiscali che hanno le famiglie tradizionali eterosessuali...

nb:io non avrei probelmi a scrivere "eterossessuale ..coniugato"

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Guest Riccardo
Ragazzi io sono d'accordo sut tutto, ma non accetto che questo tipo di coppie possano poi poter avere la possibilità di adottare dei figli, questo no!
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Ragazzi io sono d'accordo sut tutto, ma non accetto che questo tipo di coppie possano poi poter avere la possibilità di adottare dei figli, questo no!

Non stavamo parlando della possibilità di adottare un bambino, i diritti a cui ci riferivamo erano altri.

"Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto"

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