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Gheddafi sfida l'Italia


Guest DESMO16

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Guest DESMO16

...non é contento della strage di Lockerbie, del tentativo di attaccare Lampedusa, ora si insinua sempre più a minacciare attacchi..

:roll:

Il ministro delle Riforme: "Solo io mi sono comportato responsabilmente"

Poi ai suoi colleghi di schieramento: "Potevano aspettare prima di parlare"

Gheddafi: "Ministro razzista e fascista"

E Calderoli attacca la maggioranza

Fini: "Le minacce del Colonnello sono solo un'arringa da comizio e non aiutano"

ROMA - Continua, con toni molto accesi, la polemica tra il leader libico Gheddafi e il governo italiano. Una storia che s'intreccia tra le reazioni alle vignette contro l'Islam, la maglietta indossata dal ministro Calderoli e, addirittura, con il mancato indennizzo del nostro Paese dei danni coloniali a danno della Libia. E mentre il vicepremier Fini cerca di mediare, il ministro delle Riforme (in un certo senso scagionato dalle parole del Colonnello) accusa i suoi alleati di schieramento: lo hanno attaccato troppo presto. Poi, a metà giornata, vengono resi noti altri importanti particolari del comizio di ieri del Colonnello.

Gheddafi. Dopo le accese dichiarazioni di ieri sera del leader libico Gheddafi sugli attacchi al consolato di Bengasi, nei quali spiegava che le violenze erano sfociate a causa di un antico, e mai estinto, risentimento nei confronti degli italiani, il Colonnello aveva aggiunto anche che gli attacchi contro le sedi diplomatiche italiane potrebbero ripetersi se Roma si rifiuterà di risarcire a Tripoli i danni della guerra coloniale.

Verso metà giornata, però, la vicenda si arricchisce di nuovi, inediti particolari: l'agenzia di stampa libica Jana, infatti, ha diffuso il testo integrale del discorso di ieri: e così si viene a sapere che Gheddafi ha puntato il dito contro "un ministro italiano fascista che ha usato un linguaggio razzista, da crociato, colonialista e retrogrado". Un ministro che "il governo (italiano) detesta e ripudia" e che "è stato costretto a dimettersi". Attacchi che hanno come obiettivo esplicito, sia pur mai nominato, Calderoli.

Calderoli. "Oggi esigo le scuse ufficiali nei miei confronti, nei confronti della Lega e nei confronti delle persone la cui morte è stata strumentalizzata da parte di chi, nell'immediato e nei giorni successivi, ha diffuso notizie false, sapendo di mentire". Così il ministro delle Riforme, Roberto Calderoli, aveva commentato il discorso di ieri sera di Gheddafi. "Mi hanno dato del pazzo - ha aggiunto Calderoli -, mi hanno dato del buffone, mi hanno dato dell'irresponsabile, mi hanno minacciato di morte, hanno messo sulla mia testa una taglia superiore ai dieci milioni di dollari e la magistratura mi ha inquisito. Ho subìto tutto questo in silenzio e ho rassegnato le dimissioni da ministro".

"Le dichiarazioni di Gheddafi, però, - continua l'esponente leghista - oltre a rappresentare l'ennesima minaccia nei confronti del nostro Paese e della nostra sicurezza, e l'ennesimo ricatto, testimoniano che la vicenda delle magliette non c'entra nulla con l'attacco al nostro consolato a Bengasi, visto che, per ammissione dello stesso Gheddafi, il suo popolo non sa neppure cosa sia la Danimarca".

Calderoli ha poi commentato le accuse a suo carico come "strumentali" e ha aggiunto di essere stato l'unico a comportarsi "con senso di responsabilità verso il Paese, verso i propri connazionali e i nostri valori". Poi, rivolgendosi ai colleghi del suo schieramento politico, ha aggiunto: "Non chiedo certo le scuse dei rappresentanti dell'opposizione, le mie critiche sono rivolte agli esponenti della maggioranza per le posizioni che hanno preso nell'immediatezza dei fatti. Sicuramente anche il presidente del Consiglio ha avuto una risposta emotiva, e forse è stato malamente informato. Ma se fossi in Fini penserei alle parole dette in Parlamento o al fatto di essere andato in Moschea per ingraziarsi Gheddafi, che poi si è visto come ha risposto".

Roberto Calderoli

Fini. Sulla vicenda poco prima era intervenuto anche il vicepremier Fini: "Le parole del colonnello Muhammar Gheddafi - ha detto - non devono impressionare più di tanto, perché è chiaro che si tratta più di un'arringa comiziale ai suoi fedelissimi che di una responsabile presa di posizione in campo internazionale".

"Per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Libia - spiega Fini - la posizione dell'Italia rimane quella enunciata in Parlamento e chiaramente indicata nella dichiarazione approvata dal Consiglio dei Ministri del 23 febbraio, nella quale veniva testualmente data priorità assoluta alla duplice esigenza di chiudere definitivamente il capitolo storico del passato coloniale, anche con misure altamente significative, oltre a quelle già eseguite o in corso di esecuzione, da concordare con la parte libica, che diano il segno dell'amicizia tra i due popoli, rinnovando nel contempo l'invito alle autorità libiche a dare seguito completo agli impegni sottoscritti, in particolare ai fini della concessione senza discriminazioni dei visti ai profughi italiani".

Inoltre, prosegue Fini citando ancora la dichiarazione del Consiglio dei Ministri, bisogna "continuare a ricercare con la parte libica una soluzione accettabile del contenzioso economico sui crediti che vantano le aziende italiane, rappresentando nel contempo la necessità che si ponga termine alle limitazioni tuttora vigenti sul piano normativo e pratico in Libia a danno delle aziende italiane", e su questa strada, spiega, "il governo intende proseguire".

"È di tutta evidenza - conclude poi il comunicato del ministro degli Esteri - che l'impegno deve essere reciproco e che nessun aiuto viene in questa direzione

dalle ultime parole del Colonnello Gheddafi".

(3 marzo 2006)

da Repubblica

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I più attivi nella discussione

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Ho sempre sostenuto che quel cazzone di zio benni si è giocato x conto nostro la migliore delle opportunità: Tripolitania territorio metropolitano.... altro che colonnello dei miei stivali che un giorno dice bianco ed un altro dice nero.

E gioca con la vita della sua gente...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Guest DESMO16
In mano agli Islamici

Povero Calderoli! Ora che lo stesso Gheddafi ha detto che le vignette blasfeme su Maometto non c’entrano niente e che l’assalto al consolato italiano a Bengasi è una reazione al mancato indennizzo per i danni coloniali, Berlusconi dovrebbe riconsiderare la decisione di dimetterlo. Paradossi. In ogni caso ora sappiamo che l’Italia, qualunque cosa faccia, è stata prescelta come vittima sacrificale sull’altare di una consacrazione storica.

La consacrazione dei Fratelli Musulmani libici che da ieri sono ufficialmente legittimati e i cui militanti sono stati tutti rilasciati dalle carceri. Ed è così che nel ventinovesimo anniversario della nascita della «prima Jamahiriya (governo delle masse) della storia», il sistema politico inaugurato nel 1977, Gheddafi segue le orme dell'Egitto legalizzando il potente movimento integralista islamico. Il semplice fatto che nel comunicato ufficiale in cui si annuncia il rilascio di 130 prigionieri politici di cui, si specifica «85 appartenenti ai Fratelli Musulmani», costituisce un riconoscimento di un gruppo fino a un attimo prima qualificato come «traditore», «nemico del popolo» e «terrorista». Ne prendano atto tutti coloro che, in Italia e in Occidente, hanno finora giustificato il loro sostegno a Gheddafi come un imperativo imposto dal rischio che la Libia cada nelle mani degli integralisti islamici.

Ora che lo stesso Gheddafi li ha legittimati e si appresta a farne un partner nella gestione del potere, sarebbe bene che riconsiderassero le loro valutazioni. E' del tutto evidente come Gheddafi sia stato costretto a allearsi con il diavolo. Bengasi, la seconda città del Paese, gli era sfuggita di mano. Dopo aver istigato la popolazione a protestare contro gli italiani, sfruttando una dichiarazione «crociata» fatta da Calderoli l'8 febbraio scorso (una settimana prima dell' esibizione della provocatoria maglietta in televisione), la manifestazione del 17 febbraio gli sfuggì di mano. A gestirla, ora lo sappiamo, furono i militanti dei Fratelli Musulmani che assaltarono e bruciarono il nostro consolato. Di qui l'ordine di sparare a vista lasciando sul terreno 11 morti. Ma di fronte al moltiplicarsi della rabbia, Gheddafi lasciò mano libera agli islamici che saccheggiarono il consolato, incendiarono una chiesa e un monastero, proclamò «martiri» le sue vittime, decise di sacrificare il ministro dell'Interno.

Ieri Gheddafi ha precisato che i rivoltosi avrebbero voluto uccidere il console italiano Pirrello. Precisando che nuove aggressioni contro gli italiani sono assolutamente possibili se l'Italia non provvederà all'indennizzo per i danni coloniali. La verità è che Gheddafi non ha nessuna intenzione di chiudere questo contenzioso. Per lui è molto più prezioso utilizzarlo come arma di ricatto e di minaccia ogni qual volta gli torna utile fare dell'Italia una valvola di sfogo per calmare le acque interne. Ed è esattamente quanto sta succedendo ora. L'Italia viene data in pasto ai libici in rivolta e agli integralisti islamici assetati di vendetta e di potere. Gheddafi che per l'ennesima volta si conferma del tutto inaffidabile, dimostra che l'unica priorità è la salvaguardia del potere. Che, a questo punto, coincide con la salvaguardia della sua vita.

di Magdi Allam

03 marzo 2006

dal Corriere

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Ricirdiamoci che il BANDITO (come lo chiamava il mio compianto Maestro Giorgio Almirante) Gheddafi una volta preso il potere con le sue schifose squadracce, non si è accontentato come il suo compagno di merende nei "non allineati" Maresciallo (Assassino) Tito di requisire i beni agli Italiani e di scacciarli dalle terre dove viveno da tempo.

Ha profanato i cimiteri ove erano sepolti i Morti Italiani............che Dio (qualunque il Mio o il suo non conta) lo STRAMALEDICA.

Però un altro paese mediterraneo tra i "non allineati" faceva comodo, se contiamo che era pure anti-americano ne faceva di più......e tutti fino al buon Ronaldo (non il calciatore, ma l'ex attore che faceva il presidente degli USA) lo hanno tollerato.

Che schifo!!!!!!

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
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Ricirdiamoci che il BANDITO (come lo chiamava il mio compianto Maestro Giorgio Almirante) Gheddafi una volta preso il potere con le sue schifose squadracce, non si è accontentato come il suo compagno di merende nei "non allineati" Maresciallo (Assassino) Tito di requisire i beni agli Italiani e di scacciarli dalle terre dove viveno da tempo.

Ha profanato i cimiteri ove erano sepolti i Morti Italiani............che Dio (qualunque il Mio o il suo non conta) lo STRAMALEDICA.

Però un altro paese mediterraneo tra i "non allineati" faceva comodo, se contiamo che era pure anti-americano ne faceva di più......e tutti fino al buon Ronaldo (non il calciatore, ma l'ex attore che faceva il presidente degli USA) lo hanno tollerato.

Che schifo!!!!!!

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Okkio che ora ci aspetta piazza loreto :evil:

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(John Fitzgerald Kennedy)

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"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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non dimentichiamo che al di la' di tutto, la Libia e' il paese suo, non nostro.

E che siamo andati la' non invitati.

E che all'epoca della conquista ( 1911 ) e della riconquista ( 1922 - 1929 ) le nostre porcatine le abbiamo fatte. ( Come tutti i colonialisti, of course e forse un po meglio dei Francesi e sicuramente meglio degli Inglesi ).

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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non dimentichiamo che al di la' di tutto, la Libia e' il paese suo, non nostro.

E che siamo andati la' non invitati.

E che all'epoca della conquista ( 1911 ) e della riconquista ( 1922 - 1929 ) le nostre porcatine le abbiamo fatte. ( Come tutti i colonialisti, of course e forse un po meglio dei Francesi e sicuramente meglio degli Inglesi ).

non dimentichiamo no... ma non dimentichiamo neanche che le ns. colonie con noialtri stavano meglio che con i vari negus e colonnelli vari...

Ed invertirei anche inglesi e francesi... almeno vittoria un briciolo di civiltà l'ha portata...

Vive la grandeur..... :evil:

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(John Fitzgerald Kennedy)

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Guest DESMO16
non dimentichiamo che al di la' di tutto, la Libia e' il paese suo, non nostro.

E che siamo andati la' non invitati.

E che all'epoca della conquista ( 1911 ) e della riconquista ( 1922 - 1929 ) le nostre porcatine le abbiamo fatte. ( Come tutti i colonialisti, of course e forse un po meglio dei Francesi e sicuramente meglio degli Inglesi ).

..che dire di ciò che hanno fatto i tedeschi anche sui nostri connazionali?

..stragi, violenze fino alla schiavitù di persone italiane nelle varie fabbriche tedesche quali Siemens, Bmw e Mercedes, senza che alcuno accennasse a risarcimenti, anzi proprio nel nostro paese quelle boiate di auto tedesche hanno trovato uno dei maggiori mercati mondiali per l'industria dell'automotive sponsorizzata e protetta dal nazismo (VW=auto del popolo richiesta dal furher).

..insomma se ci basassimo su questi presupposti per arrogare diritti, ne avremmo anche noi da pretendere, ma a quel Gheddafi responsabile di alcune stragi sarebbe meglio rispondere con estremma fermezza , pur sapendo che dipendiamo energeticamente anche da lui.

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