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caprioli in risposta a Desmo


F . P i ë c h

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si ma un conto è reintrodurre il lupo in un parco (che è una zona poco abitata e che ha scelto la via dello sviluppo turistico e naturalistico) un conto è introdurlo in maniera estensiva in tutto il territorio. L'Italia è un paese densamente popolato anche nelle zone di campagna, non dimentichiamolo, penso ad es a molte vallate alpine.

Se il lupo fa danni agli allevatori che vivono attorno ad un parco è giusto che vengano ripagati, ma prova a moltiplicarlo questo danno per migliaia di volte....

Da noi il lupo sta anche fuori dal parco, quindi il discorso non regge. I danni vengono ripagati tutti, anche quelli fatti lontano dal parco stesso.

Poi alle pecore glielo spieghi tu che è giusto che vengano sbranate da un lupo anzichè essere semplicemente tosate/munte dall'uomo.

Glielo spiego io, non c'è problema. Così come spiego al topo che è giusto che il gatto lo mangi. Così come spiego al pollo che è giusto che l'uomo lo mangi. E' la natura... A loro non dobbiamo spiegare niente: glielo spiega l'istinto, glielo ha insegnato la loro madre. E' a tante persone che si dovrebbe spiegare come funzionano certi cicli naturali.

Chissà perchè dei cinghiali, per i quali c'è lo stesso problema di sovraffollamento che esiste per i caprioli, non frega niente a nessuno e possono essere abbattuti se in eccesso.

Ci sono evidentemente animali di serie A e altri delle serie inferiori. Questo atteggiamento lo trovo molto infantile..

Il thread si intitola "caprioli ...". Se si fosse intitolato "cinghiali..." avrei detto le stesse cose, con la parola cinghiale al posto della parola capriolo.

Ribadisco che essere SBRANATI da un lupo sarà anche un metodo naturale ma non è che per i caprioli cambi qualcosa, anzi.

Il problema non è cosa pensano i caprioli. Io non ho mai usato frasi tipo "Poveri caprioli, che pena..." Non sto discutendo sulla dolorosità dell'esecuzione. Sto discutendo sul fatto che si è sbagliato ad alterare l'equilibrio naturale (uccidendo a suo tempo i lupi), e si sta sbagliando a non ripristinare tale equilibrio (facendo con il fucile il lavoro dei lupi)...

Facciamo anche con il trattore quello che dovrebbe fare l'aratro manuale.

Facciamo anche olio e vino ma l'ulivo e la vite non sono piante endemiche in Italia. Le hanno portate in epoche antiche ed hanno alterato i cicli naturali. Solo che lo hanno fatto nel passato (remoto) e non ci fa caso nessuno.

Lo stesso vale per pomodori, patate, tabacco (e altri prodotti ampiamente coltivati in Italia). Anche i tacchini e il maiale inglese.

L'equilibrio naturale è che lItalia centro-nord e l'europa continentale siano coperte da foreste, il fatto che non lo siano è perchè ci sono gli esseri umani che si oppongono ogni giorno a questa tendenza naturale.

L'equilibrio naturale prevede che ogni ecosistema sia autosufficiente, mentre le merci circolano e noi mangiamo anche prodotti che vengono da altri continenti.

L'equilibrio naturale prevedeva le paludi nell'agro pontino e la presenza endemica della Malaria. Poi gli uomini hanno deciso di bonificarle.

....

Hai detto: "E' a tante persone che si dovrebbe spiegare come funzionano certi cicli naturali".

guarda che lo so bene, la dinamica dei sistemi preda-predatore la conosco anche a livello matematico (equazioni di Lotka-Volterra), quindi evita ceri commenti.

E' vero che in abruzzo il lupo è anche fuori dal parco, e ha senso che sia così solo perchè c'è il parco. Non pensare che la situazione dell'abruzzo valga per tutta l'italia, ci sono zone dove la densità di popolazione (e di allevamenti) è anche il triplo di quella abruzzese.

Un ecosistema si auto-regola se è nel suo complesso un esosistema naturale, ma il mondo in cui viviamo oggi non lo è. Se gli animali in eccesso vanno abbattuti è perchè non ci sono i predatori naturali. Non capisco cosa ci sia di tanto negativo.

La carne di capriolo dovrebbe essere molto buona.

I cacciatori sono cattivi per definizione. Non capisco perchè dobbiamo fornigli tutto sto ben di Dio che mamma natura ci ammannisce.

Catturiamo i caprioli in eccesso e conferiamoli a un mattatoio provinciale che si occuperà di macellarli cristianamente e di distribuire le carni alle macellerie ed ai supermercati così come si fa per vacche, tori, montoni e scrofe.

Il ricavato lo usiamo per fornire un pò di lupacchiotti e di aquilotti al Trentino affinchè si cerchi di ristabilire l'equilibrio naturale in quel di Trento invece di permettere a dei farabutti di sparare 10.000 caprioli trentini ad ogni stagione di caccia.

Dobbiamo solo tener presente che Milano è a due passi ed occorre vigilare affinchè lupi ed aquile non finiscano nelle mani di elementi tipo la Moratti. Quella sarebbe capace di usarli per ripopolare i centri sociali.

Semmai alla Moratti potremmo regalare un pò di caprioli per disinfestare i centri sociali dalle malattie trasmesse dalle zecche.

Ma che dici! Siamo seri!

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Caprioli, il Tar sospende gli abbattimenti

La decisione presa a Torino dal Tribunale amministrativo regionale. Accolto il ricorso del Movimento sportivo popolare

TORINO - Il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha sospeso l' abbattimento selettivo dei caprioli fino al 4 ottobre. L' ordinanza accoglie il ricorso presentato dal settore ambientale e fauna del Movimento Sportivo Popolare e altre associazioni ambientaliste. Fino a questo momento in Piemonte sono stati abbattuti circa 200 esemplari. Secondo gli ambientalisti, la Regione avrebbe concesso illegittimamente ai cacciatori un anticipo della stagione venatoria, disattendendo - sempre secondo i ricorrenti - le indicazioni fornite dall' Istituto Nazionale della Fauna Selvatica.

LA REGIONE - Sulla vicenda è intervenuta anche la giunta regionale che aveva atuorizzato la caccia selettiva. Sospendendo temporaneamente fino al 4 ottobre l' abbattimento dei caprioli - dice in sostanza l'assessore alla Tutela della fauna, Mino Taricco - di fatto il Tar non ha ancora preso alcuna decisione in merito perchè è in attesa che la Regione Piemonte produca la documentazione che provi la correttezza del suo operato. «L' ordinanza del Tar - spiega Taricco - è molto chiara: accoglie, cito testualmente, interinalmente, ovvero in maniera temporanea, fino alla Camera di Consiglio del 4 ottobre, la domanda di sospensione del provvedimento impugnato. Questo perchè ci viene richiesta la presentazione di sei documenti che vengono considerati rilevanti al fine del decidere sulla fondatezza del ricorso». «Il che, come tutti possono comprendere - conclude Taricco - significa che il Tar non ha al momento ritenuto di poter prendere alcuna decisione su questo ricorso e che quindi non ci sono nè vinti nè vincitori. Restiamo convinti di aver agito correttamente e nel rispetto delle leggi e questo provvedimento sospensivo non ci preoccupa».

GLI AMBIENTALISTI - Soddisfazione invece da parte dell'Enpa, che plaude all’accoglimento del ricorso. «La Protezione Animali aveva chiesto di fermare i cosiddetti “abbattimenti selettivi” e aveva ricevuto l’appoggio della Provincia di Alessandria, che aveva promesso di creare un tavolo di lavoro e di rivedere le modalità di censimento attuate ora, per raggiungere una gestione del territorio più corretta - spiega l'Enpa in un comunicato _. Ma la Regione, guidata dalla Presidente Mercedes Bresso, ha dato numerose prove di disinteresse nei confronti del benessere animale, ribadendo con argomentazioni estremamente superficiali ogni obiezione mossa dagli animalisti al massacro di ungulati, che la Bresso ha continuato a proporre come unica soluzione al problema, tutto da verificare in quanto i dati sono stati forniti dagli stessi cacciatori, del soprannumero dei caprioli».

«Adesso la Regione dovrà mostrare le ragioni per cui ha preso un provvedimento tanto drastico - dice Giovanni Pallotti, coordinatore piemontese dell'Enpa -. È stata ignorata la volontà popolare che chiedeva di salvare gli animali; è stata disattesa da quegli stessi rappresentanti che, dopo aver promesso in campagna elettorale di dedicarsi alla tutela dell’ambiente, hanno preferito scegliere di uccidere centinaia di esemplari piuttosto che ascoltare chi proponeva alternative incruente. L’importante è che ora i fucili abbiano cessato di sparare».

07 settembre 2006

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