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La nostra vita in un hard disk (o più)


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Stile digitale futuro dalla fiera Ifa di Berlino

La nostra vita in un hard disk (o più)

La parola d’ordine è «immagazzinare»: foto, film, musica, software. In un disco rigido da condividere e a cui connettersi

BERLINO – Storage. Tra televisori HD sempre più belli e grossi (fino a 110 pollici! nella foto) e telefonini che il caffè se lo bevono pure, la parola d’ordine dall’Ifa di Berlino è questa. Immagazzinare. Software di lavoro e per il divertimento ovviamente, ma soprattutto film, musica, foto, pensieri e parole. Tutta la vostra vita, in uno o più hard disk, per condividerla con tutta la famiglia o gli amici, e per poterla portare sempre con sé.

IMMAGAZZINATE, GENTE - Quella che si definisce la più grande fiera dell’elettronica del mondo, pullula di produttori, distributori e guru del disco rigido. Capienti, tascabili, autorefrigeranti, «autobackuppanti», in serie. E soprattutto in rete. L’hard disk, una delle componenti fondamentali dei nostri pc, vive una nuova vita proprio grazie al fiorire di sempre più contenuti digitali e alla declinazione dello stile di vita al digitale. Con buona pace di cd e dvd, che sembrano sempre più destinati a un precipitoso addio dal nostro uso quotidiano. I dischi rigidi vengono sempre più riempiti oltre che dal tradizionale software, di fotografie delle vacanze in digitale, di file mp3 che vanno ad accumularsi in infinite compilation, di film che scarichiamo dalla rete a velocità sempre più entusiasmanti, al punto da mettere in discussione anche i vari Blockbuster. E diventano un’impronta della nostra vita, dei nostri interessi, in continua evoluzione seguendo mode e gusti. Una sorta di ricco e multimediale diario personale

LA VITA DIGITALE CONDIVISA - Così in casa i nostri hard disk, connessi tra loro e alla rete casalinga, possono diventare un nuovo centro pulsante della vita familiare. Pensate al vostro nuovo schermo televisivo da parete, pronto per l’alta definizione . Cosa ne fate? Di vedere la tv tradizionale non se ne parla, Sky manda in onda solo qualcosa, il digitale terrestre non ci arriva e sui dvd la lotta per lo standard è ancora aperta. Per sfruttare appieno le potenzialità del nostro nuovo tv rimangono quindi i videogiochi (con Xbox 360 e la ventura Playstation3) e i contenuti da noi creati o scaricati dalla rete. Alla tv quindi andrà collegata una set-top box, così da far finalmente lavorare il software Mediacenter di Microsoft. E a questa «macchina» costruita per essere più di un pc, ma un vero e proprio riproduttore multimediale universale – e non a caso i due colossi dei chip si sono buttati a pesce, concependo il marchio di alta qualità Amd Live e Intel Viiv – ci sono collegati proprio i nostri hard disk. Dai quali tutta la famiglia od ogni singolo membro può decidere di richiamare un vecchio film oppure passare un sabato sera in un’avventura interattiva o fare le pulizie di casa ascoltando jazz (con diffusori in tutte le stanze, ovviamente). Un solo hard disk per tutto il nucleo familiare, con risorse condivise o altre gelosamente custodite con password. Accessibili dal nostro super tv ultrapiatto oppure da un qualunque laptop o pc piazzato in ogni stanza e immancabilmente connesso al disco rigido «di famiglia».

SEMPRE A PORTATA - Tramontato o al crepuscolo il concetto – spersonalizzante - di «computer nudo» espresso tra gli altri da Bill Gates, la parola può ora passare alla connessione continua ai nostri hard disk-diari personali. Grazie a connessioni web sempre più diffuse e performanti, ovunque ci troviamo nel mondo possiamo sentirci sempre a casa. Se il nostro appartamento dorme sonni tranquilli mentre siamo via, lo «scatolone» collegato ai dischi rigidi veglia silenziosamente in attesa di una chiamata. E non appena questa arriva, è pronto a riversare sul terminale remoto da cui ci connettiamo – da casa di un amico o da una nave in crociera – tutta la nostra vita: film, foto, musica e quant’altro. Portandola sempre con noi, senza dover riempire cd o dvd di dati, trasferire i file continuamente da un computer all’altro, senza correre il rischio di dimenticarsi a casa fondamentali documenti di lavoro. E così al posto del varietà cinese in tv nel nostro albergo a Pechino, possiamo collegarci a casa e ordinare al nostro box di servirci la puntata di Lost appena registrata dalla tv italiana. Tutto questo, per non correre rischi, concedendoci frequenti backup su altri dischi rigidi, o addirittura su siti web che permettono e promettono a costi irrisori (o anche gratis) di mantenere online una copia delle nostra vita – opportunamente protetta – in caso di necessità. E per sempre.

Federico Cella

02 settembre 2006

da corrieredellasera.it

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