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Esselunga contro Coop


Guest Riccardo

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Guest Riccardo

Chi e' piu italiana?

TGFIN 6/11/2006

Esselunga attacca ancora Coop

"Strumentale la difesa dell'italianità"

Tra Coop ed Esselunga la guerra riesplode nel weekend. Sabato e domenica scorsi l'azienda guidata da Caprotti ha infatti pubblicato inserzioni su 37 quotidiani nazionali per respingere le avance della catena concorrente, che ha subito manifestato con forza il suo interesse, nel nome dell'italianità, non appena l'azienda è stata messa sul mercato. Ma con la sua inserzione Esselunga ribadisce: strumentale quella difesa dell'italianità.

Nella pubblicazione infatti l'azienda sottolinea che "non è il caso che Coop si erga a difesa dei nostri colori. Lo fa per ragioni meramente strumentali". In effetti, nel suo interesse per Esselunga, Coop ha sempre sottolineato con forza la sua intenzione di non lasciare che il patrimonio cada in mani straniere.

Esselunga, si legge nell'inserzione, è "un'azienda italiana. La nostra bandiera è sempre stato il tricolore, che per noi non è una recente scoperta". Con le dichiarazioni di Soldi sulla stampa, negli ultimi due anni, "si è instillato nella mente di clienti, fornitori, giornalisti, bancari, professori, il concetto che una azienda di distribuzione alimentare italiana, se a capitale straniero, riempia i suoi scaffali di prodotti esteri. Una favola, un'autentica panzana, con la quale si inducono a spericolate dichiarazioni autorevoli personaggi quali Pierluigi Bersani, Cesare Geronzi, Romano Prodi, Paolo De Castro".

Proprio per questo, sottolinea Esselunga, "dev'essere ben chiaro che i prodotti alimentari sono prevalentemente locali (nazionali) e lo sono perchè legati al territorio e a secolari abitudini alimentari".

"Non sta a noi" mette in evidenza Esselunga "argomentare su quali siano le ragioni che spingono Coop a una campagna propagandistica del genere".

Coop, si legge ancora nell'inserzione, "è un concorrente, seppur anomalo, e della qualità della concorrenza è scorretto parlare. Possiamo solo affermare che là dove noi non siamo presenti, il livello di competitività di Coop è carente. Spiace trovarsi nel turbine di una querelle inevitabilmente polemica, ma Esselunga è spintonata e assediata da ben troppo tempo".

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Non posso che quotare ogni singola parola dell'articolo, sia x esperienza diretta di utente/cliente di entrambe ed in posti differenti (con/senza concorrenza) che per conoscenza diretta dei flussi decisionali di scelta del prodotto di entrambe (ok risalenti agli anno 98/99/00/01, è passato un po' di tempo, ma so x certo che in Esselunga le cose non sono cambiate).

Esselunga è l'azienda GDO con i + alti coefficienti di qualità sul mercato italiano, Coop non è sul podio.

Se i Caprotti hanno intenzione di vendere è semplicemente xkè l'italia è un paese anomalo, dove la reale concorrenza non esiste, soprattutto quando tra i competitor c'è un ente sussidiato, che non risponde a normative di concorrenza paritaria sul costo del lavoro e sulla gestione del personale, e che può tranquillamente (perchè lo fa abbondantemente) pagare in nero alcuni fornitori.

Se Coop manifesta un tale interesse x l'azienda Esselunga da arrivare a screditarne l'attuale gestione significa che la lattuga è proprio marcia (come spesso capita alla coop d'altronde) e che non ce la fanno a star dietro a competitor seri senza qche furbetto dietro.

Tanto poi i sindacati a chi daranno mai ragione, dovesse mai succedere qualcosa?? gli stessi sindacati difensori corporativi di interessi vari di amici e compagni di merende, (giusto x fare un esempio di un art.18 che loro stessi x legge non sono tenuti a rispettare, grazie a connivenze varie), esattamente come le coop...

Sempre x la serie l'Italia degli onesti

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Guest DESMO16
Esselunga denuncia la Coop

Trecentomila euro per mandare al diavolo le Coop: beato lui che se lo può permettere. «Lui» è Bernardo Caprotti, mitico, e incazzoso, patron di Esselunga, che tra oggi e domani spenderà quei soldi per pubblicare due paginoni pieni di pubblicità su 38 giornali italiani (Manifesto e Unità compresi) per dire «no» alle Coop che vogliono acquistare la sua catena di supermercati e per affermare che quanto a italianità nessuno gli può dare lezioni. Tantomeno quei «comunisti» delle Coop. «Se è quello che deve pagare per toglierseli dai piedi, per lui è un affare» ha detto al Giornale una persona che lo conosce bene.

Tra Coop e Caprotti l'ultima querelle è scoppiata il 21 ottobre scorso: appena ieri, in fondo. Ma ha già trovato il modo di diventare incandescente. Caprotti reagiva a dichiarazioni di esponenti Coop che volevano difendere l'«italianità» di Esselunga. Risultato: un'inserzione su 33 giornali in cui affermava che si trattava di «un disegno mascherato da una strumentale difesa della italianità. In realtà, si vuole così eliminare il concorrente più temibile». Il 28 ottobre la Coop replicava: «Italianità: un valore, non un pretesto».

Chi si illudeva che la cosa finisse lì, sbagliava di grosso. «Italianità? Noi, Esselunga, siamo un'azienda italiana. La nostra bandiera è sempre stato il tricolore, che per noi non è una recente scoperta» attacca Caprotti sulle due pagine in uscita sui giornali. «È indignato, è molto nel suo stile - ha detto al Giornale la stessa fonte citata più sopra - lui dice: Esselunga è mia, non tiratemi per la giacca. Non è vero che sta trattando con Tesco, e se fa trattative con altri sono fatti suoi. Non ha nessuna fretta di levarsi di torno: sta bene di salute, non ha problemi finanziari e si diverte».

Si diverte un po' meno nella polemica con le Coop: così nell'inserzione sui giornali di oggi attacca «le spericolate dichiarazioni» di «autorevoli personaggi», tra cui il ministro Pierluigi Bersani, il presidente di Capitalia Cesare Geronzi, il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro dell'Agricoltura, Paolo De Castro. E a questi «personaggi» è stata contata «una favola, un'autentica panzana»: «Che un'azienda di distribuzione alimentare italiana, se a capitale straniero, riempia i suoi scaffali di prodotti esteri». A sostegno delle sue tesi pubblica due tabelle (riportate qui a fianco) per dimostrare due cose: primo, che nei supermercati francesi in Italia l'assortimento dei prodotti d'Oltralpe non supera il 3% del totale, contro poco più del 2% dei supermercati italiani (e il 2,84% di Esselunga). Secondo: che i supermercati Coop hanno prezzi più cari se in zona non c'è la concorrenza di Esselunga. Prende un suo supermercato, quello di via Ripamonti, a Milano, e lo confronta con una dozzina di quelli Coop, sparsi per l'Italia: se i conti sono giusti (ma dicono che Caprotti i conti li sa fare) si va da una differenza minima del 6,6% a una del 13,2%, tutta a sfavore della Coop, che risulta più cara da Trieste a Taranto. «Tutti i dati sono stati rilevati e certificati da società specializzate e indipendenti» afferma la pubblicità, che non ne fa però i nomi.

Ora non ci resta che aspettare la prossima puntata.

Il Giornale

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caprotti è uno dei miei nuovi eroi da un po' di tempo...mentre la compagnia dei coopettari si dimostra ancora schifosamente per quello che è...peccato acere al governo certe persone...

esselunga deve restare il più alla larga possibile da quel cancro di cooperativa, una cooperativa a sbafo con gli obiettivi di una multinazionale, le leggi preparate ad hoc e le bache a ginevra...

-

-

e come al solito nessuno dice nulla, tutto il casino dell'anno scorso non se lo ricorda più nessuno e berlusconi resta ancora,costantemente sul patibolo anche se non governa più da un TOT...che italia imbelle!...da non crederci...

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Ho da obiettare seriamente sulla qualità di entrambi..... :wink:

Sul fatto che le catene straniere ci riempiano di roba dei paesi loro (diciamola tutta..... FRANCESI)...si e no......la verità sta nel mezzo

N.B. sono cliente esselunga.

Auchan è un caso a parte...e cmq la rinascente non è mai stata ai livelli dell'esselunga, nemmeno nei suoi periodi migliori...

vedremo ciò che accadrà...la certezza che mi porto dietro è che cmq per esselunga sarà decisamente meglio stare alla larca dalla coop, altrimenti altro che francia e altro che bene del paese...il bene di qualcuno lo si fà senz'altro, ma dubito sia quello della nazione... :wink:

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Guest Riccardo
caprotti è uno dei miei nuovi eroi da un po' di tempo...mentre la compagnia dei coopettari si dimostra ancora schifosamente per quello che è...peccato acere al governo certe persone...

esselunga deve restare il più alla larga possibile da quel cancro di cooperativa, una cooperativa a sbafo con gli obiettivi di una multinazionale, le leggi preparate ad hoc e le bache a ginevra...

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e come al solito nessuno dice nulla, tutto il casino dell'anno scorso non se lo ricorda più nessuno e berlusconi resta ancora,costantemente sul patibolo anche se non governa più da un TOT...che italia imbelle!...da non crederci...

Bono se no ci chiudono il post ;))

Tanto chi vuole intendere intenda!!!

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Almeno la Coop propone prodotti che negli altri circuiti non avrebbero per nulla spazio, per il resto la munnezza è la stessa (almeno vedendo la mia regione), lavoratori assunti in coop fittizie e ovviamente pagati in nero e con grossi stanziamenti e/o agevolazioni da parte di regione e/o stato,presidenti di provincia padroni di catene interregionali e soprattutto seri sospetti di riciclaggio da parte della camorra nelle attività legate alla grossa distribuzione e in questo quadro c'è anche il più perseguitato d'Italia che è riuscito a fallire nonostante svariati finanziamenti da parte della regione, ah dimenticavo per anni è stata osteggiata l'apertura di due Ipercoop in Campania.

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doppio

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

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Ho da obiettare seriamente sulla qualità di entrambi..... :wink:

so che hai un punto di vista privilegiato e mi piacerebbe approfondire il discorso ;) però è vero che sono i migliori in Italia da quel punto di vista. Non lo dico certo io come cliente, ma alcune riscerche indipendenti di fine anni 90 inizio 2000.

Sul fatto che le catene straniere ci riempiano di roba dei paesi loro (diciamola tutta..... FRANCESI)...si e no......la verità sta nel mezzo

magari non proprio nel mezzo, va :D:D:D diciamo che la bilancia penducchia... ;)

N.B. sono cliente esselunga.

manco da chiederlo, a Milano altrimenti....

Almeno la Coop propone prodotti che negli altri circuiti non avrebbero per nulla spazio...

ogni catena ha le sue nicchie ;)

La vera differenza è che le coop possono bellamente fregarsene delle regole, leggi e mercato, a cui gli altri vengono sottoposti, per via di una legislazione a dir poco scandalosa.

Detto papale papale, piuttosto che far spesa alla coop quando sono al mare vado al discount x alcune cose e dal ligure + ladro di tutto il tigullio x il resto!!! ;) oppure i krukki di standa!!

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