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Reale efficacia dei filtri antiparticolato


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Ho fatto qualche ricerca, anche conttatando qualche esperto che ha avuto la gentilezza di rispondermi di persona.

Un aspetto che non era stato approfondito è che esistono 2 tipi di particolato emesso dai motori diesel, uno di origina organica (particolato carbonioso) e un altro inorganico. Il primo è conseguenza della combustione del gasolio (combustibile fossile) è pùo essere trasformato, durante la rigenerazione del filtro, in CO2, ma può essere ridotto a monte anche miglorando la combustione all'interno dei cilindri. Il particolato di origine inorganica, invece, è composto da elementi diversi dal carbonio e per questo non biodegradabili come lo zolfo presente nel gasolio, il ferro, l'alluminio e il magnesio usati per la fabbricazione dei motori, gli addittivi per olio e gasolio ma anche l'ossido di cerio utilizzato nei filtri antiparticolato. La frazione inorganica non viene eliminata ma semplicemente trasformata in polveri più fini e per questo potenzialmente più pericolose. In teoria, essendo la frazione organica ben maggiore (lo zolfo nel gasolio per esempio è stato notevolmente ridotto) l'effetto del filtro dovrebbe alla fine essere positivo ma non c'è nessuno studio che chiarisca in che misura lo sia.

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  • 2 settimane fa...

Fli studi esistono, sonostato ad una conferenza con un certificatore svizzero,, che testimoniava della loro efficacia, naturalmente principalmente per la parte organica, che comunque non è una quata irrilevante, visto che comprende Ipa e Diossine, cioè sostanze cancerogene.

QUalla del danno maggiore del risultato è sostenuta da ambientalisti non molto ferrarti sull argomento, quelli che hanno scoperto le "nanoparticelle" ma che non hanno dimostrao nulla di rilevante scientificamente.

Allo stato attuale i Fap sono un otitma soluzione.

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Una cosa è semplice spiegarla: quello che viene intrappolato dal FAP non ne esce più a meno che non diventi gassoso o talmente sottile da passare comunque.

Perchè il processo di rigenerazione non consiste in un apertura e in uno scaricamento, ma nel bruciare quanto contiene, senza che il filtro smetta di filtrare.

Quindi se le PM2,5 vengono filtrate dal FAP, vengono filtrate anche in fase di rigenerazione.

Se non vengono filtrate comunque, allora non c'è molto da imputare al FAP.

Tra l'altro il modo migliore per ridurre il particolato (n.b.: ho detto il migliore, non il più facile) è non produrlo e questo si ottiene sviluppando sempre più il controllo della combustione.

Non è un caso che probabilmente i piccoli Diesel Fiat futuri saranno in grado di superare la norma Euro5 senza Filtro antiparticolato, grazie al'ottimizzazione del Multijet e all'introduzione del controllo della fasatura Uniair (o Multiair che dir si voglia).

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