Subaru Justy

[Guest 126/131]

Dopo Impreza e Forester, anche la “piccola” di casa Subaru viene rinnovata.

Subaru ha proposto la Justy per la prima volta nel 1996. Oggi sul mercato viene lanciata la terza generazione. Si tratta, come dettano le esigenze correnti, di una piccola monovolume con caratteristiche tecniche moderne, mossa da un brillante motore di 1.3l da 93 CV (69 kW) di potenza massima.

La nuova generazione di Justy, siglata G3X, si caratterizza esternamente per delle linee tese e molto personali, con un frontale importante, sottolineato da due gruppi ottici decisamente in “family feeling” con il resto della produzione della casa nipponica. Il fianco presenta una cintura alta, ben profilata che si concorda idealmente con il taglio delle due porte e con le ampie superfici vetrate. La nuova piccola di casa Subaru grazie alle estese finestrature, all’ampia volumetria interna ed all’altezza di ben 170mm da terra, consente una guida ideale dal punto di vista della visibilità e del controllo del traffico. In quest’ottica è da interpretare anche il luminoso lunotto ed il portellone di facile e comodo accesso. La vettura risulta compatta - la sua lunghezza è di 3,77m - ma contemporaneamente molto capiente e con delle forme interne di facile e comodo utilizzo. Con i sedili abbattuti, la capienza totale del bagagliaio dichiarata dalla casa è di ben 526 litri.

L’interno si presenta particolarmente curato, sia nella disposizione dei comandi e degli utilizzatori, come anche nella foggia e finitura degli elementi di arredo. Anche stilisticamente la plancia appare moderna e dal design molto europeo (notare come alcuni comandi ricordano la strumentazione della Opel Corsa).

ll propulsore della piccola di casa Subaru è sempre un quattro cilindri in linea posto trasversalmente. In questa nuova versione la cilindrata resta di 1.3l ma si tratta di un motore completamente nuovo. Tra le chicche tecniche da sottolineare il doppio albero a camme in testa il che consente di poter impiegare un variatore di fase per il lato aspirazione. Accensione elettronica statica, iniezione “single point”, variatore di fase e quattro valvole per cilindro, tutte soluzioni che consentono di raggiungere dati prestazionali di tutto rispetto contenendo i consumi e le emissioni. La potenza massima raggiunta è di 93 CV (69 kW) a 6000 giri, mentre la coppia massima, erogata a 4100 giri/min, si attesta sui 118 Nm.

La trazione è integrale con tre differenziali, uno anteriore uno centrale e uno posteriore. Il collegamento tra l’asse anteriore ed il posteriore è effettuato attraverso un giunto viscoso il quale “trasferisce” sempre una piccola percentuale di coppia motrice all’asse posteriore, per diventare esattamente il 50% del totale nel momento in cui l’asse anteriore, per motivi di scarsa aderenza, non è in grado di scaricare a terra tutta la coppia motrice che lo investe. In pratica si può dire che è una trazione integrale (perché tutte le ruote sono sempre alimentate con una percentuale di coppia motrice) “intelligente” (perché la coppia totale prodotta dal propulsore viene distribuita automaticamente alle quattro ruote in modo simmetrico e rigido solamente quando le condizioni di aderenza richiedono maggiori doti di motricità). Da segnalare che il iunto viscoso è collocato sul differenziale posteriore per una più equilibrata distribuzione dei pesi.

Concludiamo con una sintesi dei dati prestazionali di questa vettura: l’accelerazione da 0 a 100 km/h è pari a 11,7 sec, mentre la velocità massima si attesta sui 155 km/h, con un consumo medio dichiarato di 6,9 l/100 km. La vettura, essendo destinata esclusivamente al mercato europeo, è prodotta in Europa negli stabilimenti della Magyar Suzuki Corporation a Esztergon, vicino a Budapest, sotto l’egida diretta della Fuji Heavy Industries, che ne ha curato, oltre agli aspetti estetici, lo sviluppo della trasmissione integrale nella logica della collaborazione globale delle industrie del gruppo GM.

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