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La benzina sintetica.


Guest EC2277

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Ho deciso di festeggiare il ritorno all'Autopareri originario con una discussione nuova nuova, gustosa gustosa traendo spunto da questo articolo che ho trovato sul forum Viva-Lancia scritto da Maurizio Blondet il 15/11/2006

"In una recente data imprecisata, un bombardiere B-52 è decollato dalla base di Edwards in California per un esperimento: due dei suoi otto motori erano alimentati, anziché con kerosene (JT-8), con un carburante sintetico prodotto a partire dal carbone, in sigla F-T.

L’esperimento ha avuto un successo insperato: senza bisogno di modifiche ai motori, il carburante sintetico ha funzionato egregiamente, con consumi minori ed emissioni di zolfo e CO2 ridotti rispetto al kerosene.

L'Air Force e la Marina USA, enormi divoratrici di carburanti, hanno deciso di comprare ciascuna, dal 2008, 380 milioni di litri del nuovo carburante chimico.

Nel 2016 il Pentagono conta di coprire la metà dei bisogni dei suoi aerei militari con questo F-T.

Chi si rivede, possiamo dire.

La sigla F-T evoca il nome di Fischer e Tropsch, i due geniali chimici tedeschi del Kaiser Wilhlelm Institute che, negli anni ‘20, misero a punto il processo industriale per «liquefare» il carbone, di cui la Germania era ricca, e renderlo così utilizzabile come carburante liquido.

Il procedimento era geniale.

Il carbone (poteva essere anche di bassa qualità, non utilizzabile in modo diretto) veniva surriscaldato con vapore acqueo a temperatura altissima, in modo da ottenere una miscela di ossido di carbonio e idrogeno; questa miscela, trattata con catalizzatori di basso costo (ferro e cobalto invece della spugna di platino) veniva trasformata in idrocarburi, e raffinata in vario grado, in modo da ottenere prodotti simili alla benzina o al gasolio.

E’ la leggendaria benzina sintetica con cui funzionarono i mezzi aerei, navali e terrestri del Terzo Reich.

Hitler infatti, salito al potere nel 1933, diede un energico impulso alla chimica tedesca, nel quadro del vasto programma di autarchia che mirava a svincolare il più possibile la Germania dal bisogno di importare - e dunque pagare agli stranieri - materie prime strategiche: prima per ragioni di economia commerciale (la crisi del ‘29 aveva gelato il commercio mondiale), ma soprattutto in vista della guerra che Hitler preparava.

Nasceva la grande industria germanica dei «surrogati» (ersatzen), a cui si devono miriadi di prodotti - come il surrogato di cioccolato, certe materie plastiche, la margarina, surrogato del burro ottenuto con lo stesso processo di Fischer e Tropsch, per idrogenazione di grassi animali scadenti - ma anzitutto la gomma sintetica, i lubrificanti chimici e il gasolio artificiale per automezzi pesanti, nonché la benzina sintetica ad alto numero di ottani per gli aerei.

Tutti prodotti ricavati dal carbone, la sola materia prima abbondante a disposizione della Germania, e che consentirono al Reich di sferrare una guerra immane con bisogni ridotti di petrolio.

Dal 1935 il conglomerato IG Farben cominciò a produrre 400 mila tonnellate di benzina sintetica l’anno.

La produzione salì rapidamente oltre i 120 mila barili al giorno; nel 1944, nonostante i terrificanti bombardamenti alleati, toccò i 6,5 milioni di tonnellate.

Il costo del prodotto sintetico era superiore a quello del petrolio e dei suoi derivati sui mercati mondiali, ma ciò aveva poca importanza dal punto di vista dell’economia nazista, che mirava all’autosufficienza e non (come oggi con la globalizzazione) agli scambi commerciali con l’estero, e che inoltre disponeva della piena sovranità monetaria.

Il regime pagò alla IG Farben la differenza del prezzo senza esitare, in modo da garantire comunque all’azienda un profitto, e si impegnò ad acquistare l’intera produzione che restasse invenduta sul mercato civile.

La differenza di prezzo non costava in realtà nulla al Reich: perché la Banca Centrale tedesca stampava in proprio i marchi con cui pagava la ditta (che essendo nazionale, avrebbe speso i soldi in Germania), mentre per l’acquisto di petrolio all’estero bisognava sborsare dollari, una valuta che la Germania avrebbe dovuto guadagnare con le importazioni, e che sarebbero infine stati spesi all’estero.

Si instaurò insomma un sistema economico di tipo inedito: mentre il bolscevismo sovietico aveva abolito la proprietà privata e così soffocato gli «spiriti animali» dell’imprenditoria, il nazismo inventò una cooperazione non-coercitiva tra Stato e i capitalisti nazionali, che mantenne vive le energie produttive, inventive e d’impresa e le usò a proprio vantaggio, riuscendo a garantire anche i profitti al capitale.

Il sistema funzionò fin troppo bene.

Mentre nel resto del mondo infuriava la recessione degli anni ‘30, la Germania conobbe

il pieno impiego, un’espansione industriale incredibile, e persino un miglioramento dei consumi alimentari dei tedeschi.

E funzionava a ciclo chiuso, in quasi totale autarchia.

Tutto era tedesco: la materia prima (il carbone), le fabbriche, i lavoratori, le invenzioni della chimica germanica e i suoi brevetti rivoluzionari.

Proprio per questo, sconfitta la Germania, gli Alleati vietarono anzitutto alle fabbriche tedesche - con il Trattato di Postdam del luglio 1945 - ogni ulteriore produzione di benzina sintetica; e gli americani si accaparrarono tutti i brevetti, che confiscarono come preda di guerra, in una minuziosa operazione di saccheggio intellettuale condotta fabbrica per fabbrica a spulciare, fra i documenti tecnici, le invenzioni di cui impadronirsi.

Migliaia di scienziati tedeschi furono arrestati (Operazione Paperclip) e condotti a lavorare negli Stati Uniti.

Ma i processi Fischer-Tropsch per la produzione di carburanti sintetici, gli americani li chiusero a chiave in un cassetto.

Ovviamente, a beneficio delle petrolifere anglo-americane, che allora dominavano il mercato mondiale del greggio, e a cui questo concorrente germanico dava molto fastidio.

Si disse, del resto, che nella nuova pace mondiale, il prezzo del petrolio era tanto basso, da rendere non-competitiva la benzina sintetica.

Ad un certo punto, si disse persino che i brevetti erano andati perduti, e così le conoscenze del processo chimico-industriale nazista.

E invece no.

Come si vede, il Pentagono ha tirato fuori dal cassetto la sua vecchia preda di guerra, e comincia a produrre il F-T, utilizzando l’invenzione dei vecchi chimici germanici Franz Fischer e Hans Tropsch.

E lo fa anzitutto, come il nazismo, per scopi strategico - militari: assicurare alle sue forze armate l’autosufficienza energetica e l’indipendenza dall’approvvigionamento da fonti straniere di greggio.

Come anzi più della Germania, gli Stati Uniti dispongono di riserve formidabili di carbone - 265 miliardi di tonnellate, un quarto delle riserve mondiali - sufficienti per secoli di consumi.

Sono riserve poco utilizzate, per motivi ecologici (il carbone bruciato direttamente inquina) e pratico-commerciali (il trasporto del combustibile solido è costoso e difficile, mentre i petrolio viaggia da solo negli oleodotti).

Ma ora che l’egemonia anglo-americana sulle fonti petrolifere non è più assoluta, e il numero degli acquirenti sul mercato aumenta con l’entrata in scena della Cina, una certa idea di autarchia si fa strada nei comandi militari USA.

Tanto più che col petrolio a 70 dollari il barile e in continuo rincaro, la benzina sintetica diventa ogni giorno più competitiva.

Forse, un giorno, anche noi faremo il pieno di F-T."

Aggiungo tre collegamenti a favore di quanti volessero altre informazioni a riguardo.

http://www.minerva.unito.it/Storia/Articoli/Bergius.htm

http://www.fischer-tropsch.org/primary_documents/patents/IT/it389201.pdf

http://www.fischer-tropsch.org/primary_documents/patents/IT/it389201.pdf

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C'e' un romanzo ( poi film ) degli anni '70 che si intitola appunto "la formula" che in maniera ovviamente "romanzata" narra appunto questa vicenda.

Se e' per questo, uno dei capisaldi delle varie teorie del complotto e' proprio quello che i cassetti delle multinazionali rigurgitino di brevetti nazisti o similari, che, se applicati, manderebbero a zero i loro profitti. ( tipo la lampadina eterna )

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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