Vai al contenuto

Frank Stephenson


Messaggi Raccomandati:

Mi sembrava interessante postare questo articolo

L'uomo della rinascita FIAT

Abbiamo più volte parlato della rinascita FIAT, ma vi siete chiesti a chi è stato affidato l'incarico di rilanciare i modelli della casa torinese?? Ecco un articolo molto interessante e completo:

Dopo la ristrutturazione finanziaria e i 13 accordi industriali messi a segno da Sergio Marchionne, la sfida del gruppo Fiat è ora di offrire nuovi modelli. Dunque l’investimento nella squadra di design diventa importantissimo. Marchionne un anno fa ha chiamato Frank Stephenson dalla Ferrari e gli ha affidato l’incarico di dirigere il Centro stile Fiat, che da anni coinvolge nello sviluppo dei nuovi prodotti i fornitori specializzati esterni come Pininfarina, Giugiaro e Bertona; l’impostazione non cambierà, ma ora al team interno sono state garantite maggiori responsabilità decisionali. “Un input esterno stimola l’inventiva” dice Stephenson “ma non abbiamo intenzione di rinunciare all’apporto esterno. Il nuovo corso, sancito dallo slogan di Marchionne “Avanti veloce”, valorizzerà però le risorse aziendali, dove l’amore del prodotto e l’orgoglio per il rilancio del marchio possono dare valore aggiunto”.

Del resto, la Grande Punto, il modello che da un anno regge le sorti commerciali del gruppo, è nata proprio da una collaborazione con l’Italdesign di Giorgetto Giugiaro, cui è stata attribuita la paternità.

Ora il compito di Stephenson è di allargare la gamma anche in quei segmenti dove l’azienda subisce l’attacco della concorrenza e di rivitalizzare marche in sofferenza. Come la Lancia, che quest’anno compie 100 anni di vita. Agli inizi di settembre è stata presentata al Teatro La Fenice la concept car Lancia Delta Hpe: disegnata in tempi record quest’estate, è stata accolta con una standing ovation da una platea di concessionari. Ma questo è solo il primo colpo d’avvertimento ai concorrenti, perché da gennaio si inizia a fare sul serio. Ai primi del 2007, infatti, sarà lanciata la nuova Fiat Bravo, la cui linea è già stata congelata, come si dice in gergo, e che è destinata a debuttare nel segmento C, per numeri il più importante a livello europeo. Poi, in ottobre, arriverà l’atteso remake della 500. Stephenson pare l’uomo giusto per la nuova versione della mitica utilitaria di Dante Giocosa, considerato che è stato lui, quando ancora era in Bmw, a disegnare la Mini: “Non volevo lasciare Monaco, ma quando chiama il Papa, bisogna andare” dice Stephenson. In questo caso, il Papa era la Ferrari, che il designer definisce anche “il paradiso”: a Maranello, Stephenson è stato a capo dei progetti F430, 599 Gtb Fiorano, e Fxx, oltre a disegnare le Macerati Mc12 e GranSport. Lasciare il paradiso non dev’essere stato facile, ma Stephenson ama le sfide terrene: “Voglio dare al cliente un motivo per farlo innamorare di un’auto a prima vista, creare in lui il bisogno del possesso. Fare in modo che il prodotto sia non un lusso, ma una necessità”.

Stephenson siede nel suo ufficio nel Centro stile Fiat nella zona industriale di Torino come un bambino circondato dai suoi giocattoli preferiti. Immagina le auto prima di disegnarle, come un compositore che sente tutta la sinfonia prima di mettere la penna sulla carta. Sogna le auto di notte, poi va in ufficio a sognare ancora. Giura di divertirsi a passare ore nella galleria del vento, studiando effetti di aria e attrito.

Più o meno è sempre stato così. Prima di dedicarsi alle auto, da bambino Frank disegnava qualsiasi cosa: alberi, uccelli. Ma con un papà concessionario di automobili era circondato da quello che più amava inventare. Dopo un primo periodo come pilota di motociclette, l’amore per il disegno e per le auto l’ha portato a fare gli studi all’Art center college of design di Los Angeles: con lui, altri 5 mila avevano fatto domanda di ammissione, 30 sono stati accettati, e soltanto sei sono riusciti a finire gli studi. Uno di questi è stato lui.

In Fiat, oggi Stephenson è a capo di un team di circa 45 designer, più altri 165 del Centro stile: quelli esperti nel modellare, quelli che scelgono i materiali in pelle, e così via. Quando il dipartimento commerciale gli commissiona un nuovo prodotto specifica anche le grandi linee di segmento, di costo, di target di clientela. Poi è Stephenson a scrivere il design brief, con la descrizione di come dovrebbe essere l’auto, per far partire la fase degli schizzi concettuali. Ne vengono presentati tanti, sia interni sia esterni, e poi un team ristretto sceglie insieme con Stephenson i quattro o cinque disegni migliori. Partendo da questi, le auto vengono create in realtà virtuale, sullo schermo in versione tridimensionale. Da loro vengono scelti due modelli, subito ricostruiti in argilla. Poi un computer misura milioni di punti e li collega, con l’aiuto degli ingegneri esperti di superficie: l’immagine che esce viene trasformata intagliando un blocco di resina. La squadra aggiunge a mano i dettagli: le maniglie, i fari, le spie. Poi il modello viene verniciato come una macchina vera.

Solo a quel punto, se la nuova vettura ha superato tutte le fasi di verifica, viene costruito il prototipo che poi passa agli ingegneri. Può apparire strano che il gruppo Fiat, per puntare al rilancio di uno stile dalla forte connotazione italiana, abbia scelto un professionista che italiano non è: Stephenson è nato a Casablanca, in Marocco, da padre norvegese e da madre spagnola e ha il passaporto americano. Eppure lui giura che non è un ostacolo. L’occhio esterno, sostiene, permette di individuare meglio che cosa significa italianità: “Se uno ha vissuto sempre in Italia, non riconosce l’unicità della pizza” spiega Frank: “Chi viene dall’estero e l’assaggia, invece, la riconosce subito”.

Al Centro stile, Stephenson è il capo, ma non è un accentratore Ha appena scelto sei stilisti della squadra da inviare a New York per una settimana; potranno spendere, divertirsi, dare un’occhiata in giro, ma dovranno tornare raccontando tutte le nuove tendenze. C’è poi un programma con vari istituti di design: i migliori studenti saranno premiati con uno stage all’interno del Black box studio di Fiat. Ma anche il grande pubblico ora è coinvolto: sul sito ww.fiat500.com i può disegnare la propria 500. Gli schizzi saranno presto giudicati da una giuria speciale: oltre a Luca Corsero di Montezemolo, ci sono Gabriele Salvatores, Jasper Morrison e Giorgio Armani.

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.