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Legittimità Parcheggi a Pagamento


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La Cassazione ha respinto il ricorso di Quartu Sant'Elena

"Obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero"

Multe non valide nelle strisce blu

se vicino non c'è la sosta gratis

Codacons: "Sono impugnabili il 50 per cento delle multe"

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ROMA - Sono nulle le multe agli automobilisti che parcheggiano nelle aree a pagamento se "vicino" a quelle zone non è stato predisposto anche un "parcheggio libero". Lo hanno stabilito le sezioni unite civili della Cassazione, sottolineando che nei centri urbani - ad esclusione delle zone a traffico limitato, delle aree pedonali e da quelle di particolare rilevanza urbanistica - gli amministratori comunali hanno l'obbligo di realizzare, sempre, aree di sosta libera accanto ai posteggi a pagamento a fascia oraria. La sentenza della Cassazione, secondo il Codacons, è "rivoluzionaria" e porterà "guai" ai comuni perché li costringerà a considerare anche i parcheggi liberi. Non solo, secondo l'associazione dei consumatori, ora almeno il 50% delle multe è impugnabile.

"La sentenza potrebbe porre fine all'epoca dei dazi feudali imposti dai Comuni". Così Carlo Pileri, presidente dell'Adoc (Associazione nazionale per la difesa e l'orientamento dei consumatori), commenta la decisione che obbliga i comuni a realizzare posteggi liberi accanto a quelli a pagamento.

Secondo gli Ermellini, il giudice ordinario legittimamente può annullare una contravvenzione inflitta in zona di parcheggio a pagamento se è stato violato da parte dei comuni "l'obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero in prossimità di aree in cui è vietata la sosta o previsto il parcheggio solo a pagamento". Il principio è contenuto nella sentenza 116, depositata oggi, con la quale i supremi giudici hanno respinto il ricorso del comune sardo di Quartu Sant'Elena che si era opposto alla cancellazione di alcune multe inflitte a un avvocato che posteggiava la macchina senza pagare il ticket in un posteggio a pagamento.

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Il legale, G. S., sosteneva, nel suo ricorso al giudice di pace, che le multe a lui inflitte dovevano essere dichiarate nulle in quanto il comune non aveva previsto la realizzazione "di adeguate aree destinate al libero parcheggio, come previsto dal comma 8 dell'art. 7 del codice della strada". Il giudice di pace gli aveva dato pienamente ragione. Contro questo verdetto il comune di Quartu ha protestato in Cassazione. La Suprema Corte, però, ha affermato che il reclamo "non merita accoglimento" in quanto il comune non aveva emanato "provvedimenti amministrativi istitutivi delle zone di parcheggio a pagamento accompagnate anche dall'obbligo di prevedere aree di parcheggio libere".

Ad avviso delle sezioni unite - sentenza 116 - al giudice di pace è consentito accertare eventuali vizi di legittimità, nelle delibere comunali relative all'istituzione di posteggi a pagamento. Per quanto riguarda la zona nella quale posteggiava l'avvocato, il comune di Quartu non ha mai dimostrato che tale area rientrasse, quanto meno, nella zona 'A' ossia tra quelle di rilevante interesse urbanistico. Così il reclamo del comune è stato rigettato.

Milano. "Milano non corre il rischio di vedersi annullate le multe. Il codice della strada all'articolo 8 spiega che non possono essere lasciate aree a parcheggio gratuito in presenza di 'Zpru', ovvero Zone di particolare rilevanza urbanistica. A Milano la sosta è regolamentata proprio in zone catalogate come tali". Così l'assessore comunale ai Trasporti e all'ambiente, Edoardo Croci, commenta la sentenza emessa oggi.

Roma. La sentenza della Cassazione potrebbe non essere applicabile a Roma, in quanto non riguarda le aree di rilevante profilo storico e urbanistico. L'assessorato alla mobilità del Campidoglio rimanda, al riguardo, alla delibera in materia varata nel 2004 dalla giunta capitolina. L'assessorato sta, comunque, valutando la situazione alla luce di quanto stabilito dai giudici della suprema corte.

Napoli. La sentenza "comporterà dei problemi" ai vigili urbani di Napoli. A dirlo è il loro comandante, Carlo Schettini, che però premette: "Bisogna vedere meglio cosa specifica il giudice di Cassazione sul caso di Quartu Sant'Elena. Prevedo però di essere facile profeta ritenendo che questa decisione innescherà atteggiamenti conseguenti negli automobilisti napoletani.

Palermo. Il comune di Palermo accoglie con serenità la decisione della Cassazione. "Qui non succederà niente - spiegano dall'amministrazione - perché il comune è in regola". A Palermo, cioè, "sono previste, all'interno delle aree dove insistono le zone blu, anche zone cosiddette 'bianche', dove è possibile parcheggiare gratuitamente, in misura proporzionale alle altre".

Torino. L'obbligo di creare parcheggi liberi accanto a quelli a pagamento non è applicabile nel caso di Torino. E' quanto sostiene il Comune, spiegando che la giunta, con una delibera, ha destinato ad aree a pagamento proprio le zone che rientrerebbero nell'obligo: vie pedonali, ztl e di particolare rilevanza urbanistica. I 55 mila posti auto a pagamento consentono al Comune di incassare circa 25 milioni di euro all'anno.

(9 gennaio 2007)

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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Hanno già trovato una scusa: non vale nelle ztl (e qui ci sta) e nelle aree "di particolare rilevanza urbanistica" che vuol dire tutto e niente, chi è che decide quali sono queste aree? e quali sono i parametri?.

Mettiamoci il cuore in pace, i comuni si fanno troppi soldi con le strisce blu perchè possa cambiare qualcosa, anzi sarà sempre peggio (una volta erano solo in centro, ora sono dappertutto).

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Penso sia sufficiente dimostrare la presenza di parcheggi liberi sulla stessa via o comunque nel raggio di 100, 150 metri.

Mi sembra una cosa giusta (purchè non ci si attacchi chiunque): impedire (o far eliminare) le zone completamente a pagamento.

Insomma, si tratta di imporre almeno un posto libero ogni 5-10 a pagamento, magari nei punti meno appetibili di una stessa zona.

Ovvio che, come già detto, questo non deve equivalere al fatto che qualcuno si prenda la libertà di non pagare più la sosta e portare periodicamente dal giudice di pace una mazzetta di multe da contestare.

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Penso sia sufficiente dimostrare la presenza di parcheggi liberi sulla stessa via o comunque nel raggio di 100, 150 metri.

Mi sembra una cosa giusta (purchè non ci si attacchi chiunque): impedire (o far eliminare) le zone completamente a pagamento.

Insomma, si tratta di imporre almeno un posto libero ogni 5-10 a pagamento, magari nei punti meno appetibili di una stessa zona.

Ovvio che, come già detto, questo non deve equivalere al fatto che qualcuno si prenda la libertà di non pagare più la sosta e portare periodicamente dal giudice di pace una mazzetta di multe da contestare.

Beh, cmq l'articolo sopra già chiarisce che le grandi città hanno risolto dichiarando Zone di interesse o come cavolo è scritto tutte le zone dove ci sono SOLO parcheggi a pagamento...

E non so perchè ma credo che tra poco si adegueranno in tal senso molti altri piccoli e medi comuni...

E io pago...

<<Scarface>>

Non esiste peggior ignorante di quello convinto di sapere...

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Palermo. Il comune di Palermo accoglie con serenità la decisione della Cassazione. "Qui non succederà niente - spiegano dall'amministrazione - perché il comune è in regola". A Palermo, cioè, "sono previste, all'interno delle aree dove insistono le zone blu, anche zone cosiddette 'bianche', dove è possibile parcheggiare gratuitamente, in misura proporzionale alle altre".

davvero....????????? mah

  • Ieri: Fiat Panda 900 Young (1998) - AB Y10 II Avenue (1993) - Fiat Panda 1.2 DynamicClass (2004) - Fiat Punto Evo 1.4 GPL (2010)
  • Oggi: Ford Focus SW 1.6 Tdci 90cv (2009) e Lancia Ypsilon 1.2 (2016)
  • Ieri: Aprilia Rally II L.C. 50cc (1996) - Piaggio Vespa PX 150 (2002) - Honda Hornet 600 II (2006)
  • Oggi: Honda Hornet 600 III (2007) e Piaggio Vespa PX 150 (2000)
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