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Nuove liberalizzazioni


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La stampa di questi giorni, ma se ne parla da non poco tempo, sottolinea che il Governo sta per presentare un Disegno di Legge relativo ad un pacchetto di riforme economiche riguardanti una serie di liberalizzazioni, dalla vendita dei giornali, agli orari di apertura di esercizi commerciali (chi all’estero ha provato “l’ebrezza” di fare spesa al supermercato alle 23 p.m. ed oltre sa cosa significa), dalla semplificazione per la creazione di nuove imprese (anche in questo caso chi è vittima di pastoie burocratiche e rimpalli vari tra differenti funzioni amministrative sa di cosa si parla) all’infine più interessante e tanto sospirata liberalizzazione nella distribuzione dei carburanti.

Ovviamente, e nell’Italia delle Corporazioni di Medicea memoria non avrebbe potuto essere altrimenti, i benzinai hanno già programmato, e proclamato, una serrata per la prima settimana di febbraio. L’iniziativa, che stando alle fonti non sembra preoccupare più di tanto il Governo, può essere comprensibile se interpretata a livello del singolo piccolo distributore, mentre non lo è più a livello “macro” in quanto rappresenta l’ennesimo tentativo di proteggere e conservare una posizione dominante. Allargare infatti la distribuzione dei carburanti all’extra-rete comporterebbe vantaggi di non poco conto per l’utilizzatore finale, ma anche una fisiologica contrazione del numero (assolutamente al di sopra della media europea) di distributori sul territorio.

Alleghiamo, per fornire un riferimento effettivo, la tabella dei prezzi del carburante, ripresa dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico. Un veloce esame del documento evidenzia come solo 3 nazioni (Olanda, Gran Bretagna e Portogallo) siano più care della nostra, mentre tutte le altre si dividono in due fasce: i più, sostanzialmente allineati, ed i pochi decisamente meno cari per ragioni che non è il caso di esaminare in questa sede, ma che sono facilmente immaginabili. Se prendiamo ad esempio i cugini francesi (prezzo alla pompa di benzina verde e gasolio rispettivamente di euro 1,168 e 1,010) dobbiamo ricordare che sono loro probabilmente quelli che da più tempo hanno allargato la distribuzione dei carburanti all’extra-rete e che alcune catene della Grande Distribuzione Commerciale, utilizzano lo sconto sui carburanti come strumento di marketing e di attrazione: difficilmente meno del 10% e talvolta con ulteriori incentivi legati all’importo della spesa effettuata.

A proposito di Francia e Francesi qualcosa comunque si sta muovendo… in Italia: come evidenziato dall’inserto Affari e Finanza di Repubblica del 22 gennaio, in un articolo intitolato “Guerra della Benzina: Conad tenta i benzinai” il marchio Leclerc-Conad (il Gruppo francese e quello italiano hanno concordato strategie commerciali comuni) ha aperto con tale nome oltre un anno fa un distributore a Gallicano (LU) attirando “oltre 330 mila clienti e lo certificano 7 milioni di litri tra gasolio e benzina erogati per un giro di affari vicino a 7 milioni di euro, contro una previsione di 4 milioni di litri” ; l’articolo prosegue precisando che “l’aspetto più rilevante è… il risparmio di oltre 500 mila euro messo a segno dai consumatori… Ma non basta perché… parecchi distributori della zona operanti nell’area di influenza dell’impianto di Gallicano hanno limato i loro listini”.

Questa è la ragione per la quale da una parte consumatori e loro Associazioni premono (o per meglio dire sperano) e dall’altra i benzinai scioperano. Certo è che la Liberalizzazione, se autorizzata ed una volta a regime, produrrebbe innegabili vantaggi per l’utilizzatore finale; ove poi la concorrenza fra Grande distribuzione e Petrolieri comprendesse più soggetti della Grande Distribuzione, si otterrebbe un ulteriore vantaggio, sia pur marginale.

D’altronde se la liberalizzazione ha funzionato per i prodotti farmaceutici cosiddetti da banco, che stando ai fatturati sembrano essere il carburante di intere fasce d’età che hanno goduto di sensibili riduzioni di prezzo, perché non dovrebbe funzionare anche per benzine e gasoli?

In definitiva si tratta, una volta di più, di libertà: aprire un mercato protervamente protetto significherebbe liberare il consumatore da quello che la stessa Antitrust ritiene essere un vero e proprio cartello, tanto da mettere sotto inchiesta Agip, Esso, Q8, Shell, Tamoil, ERG, API, IP ed infine Total, sulla base di un esposto-denuncia della FITA-CNA che ha segnalato aumenti anomali “registrati nell’ultimo anno” nella rete di distribuzione.

E’ appropriato ricordare, con l’amarezza del consumatore turlupinato, che già nel 2000 l’Antitrust riscontrò un problema del tutto analogo e, a conclusione dell’inchiesta, condannò alcune Compagnie ad una multa di 640 miliardi di lire, poi ridotta a 460 miliardi dal Tar del Lazio ed infine annullata dal Consiglio di Stato.

Avevamo già scritto, in precedenti articoli sulla fiscalità dell’auto, del fatto che gli aumenti del greggio venivano recepiti in tempo reale mentre le diminuzioni venivano mediate con danno ulteriore per le nostre tasche ed entrate improprie tanto per le Compagnie petrolifere quanto per il nostro Erario. Ora in base a quanto evidenziato su La Repubblica di oggi, sempre molto attenta a questi fenomeni, si ipotizza ben di peggio e cioè che le compagnie sotto inchiesta “avrebbero modificato al rialzo i propri prezzi in maniera simultanea – spiega l’Autorità – ottenendo, come risultato, un perfetto allineamento degli stessi prezzi...” e che “ i listini di benzina e gasolio <> (e non in base all’effettivo costo di approvvigionamento della materia prima ndr.) che vede da pochi anni un calo del consumo di verde a favore del gasolio <>. La stessa fonte evidenzia inoltre come il sistema di fissazione dei prezzi sia stato cambiato, in corsa, a favore dei petrolieri adottando un meccanismo di calcolo meno legato all’andamento del costo della materia prima; tale “nuovo” criterio sarebbe stato inizialmente adottato da una Compagnia leader seguita man mano dalle altre.

Il Governo, a questo punto, abbia coraggio e vada avanti sulle liberalizzazioni: recupererebbe almeno un po’ di fiducia dal partito degli automobilisti dopo averlo tanto penalizzato...

Via libera al pacchetto, un decreto legge accompagnato da un più ampio

disegno di legge. Passano le proposte di Rutelli su trasporti e targhe

Sì del Cdm alle liberalizzazioni

Tappa storica: abolito il Pra

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Benzinai pronti alla rivolta

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ROMA - Dopo oltre cinque ore di discussione, il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il decreto legge "Misure urgenti per la tutela dei consumatori, promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese, meglio conosciuto come "pacchetto Bersani" sulle liberalizzazioni. "Grande soddisfazione" è stata espressa dal ministro dello Sviluppo. Il pacchetto consta di un decreto legge, di 18 pagine e 12 articoli, accompagnato da un più ampio disegno di legge che apre la strada ad altri interventi in materia.

Anche le proposte avanzate dal vicepremier Francesco Rutelli (sulle quali c'era stata qualche polemica) sono state tutte accolte dal Cdm. Almeno secondo quanto dicono ambienti della Margherita. Nel dl, sono state inserite le norme a tutela del consumatore e - soprattutto - sulla possibilità di avere la targa personale sulle auto.

Ecco tutte le novità che riguardano l'auto:

Abolito il Pra. Addio al Pubblico registro automobilistico. Una rivoluzione epocale: in Italia era ancora in vigore un regio decreto del 1926 che istituiva il Pra, una sorta di catasto che attestava la proprietà dei veicoli. Istituzione che aveva un senso fino a quando occorreva ipotecare l'auto per poterla comprare a rate.

L'Italia era l'unico paese in Europa ad avere il Pubblico registro automobilistico, affiancato al registro della Motorizzazione (che rilascia targhe e libretti di circolazione) e a considerare le automobili come "beni mobili registrati", esattamente come le case. Insomma una duplicazione di registri e tanta burocrazia. Cosa significa quindi cancellare il Pra? Rendere possibile l'arrivo della targa personale e comprare le auto esattamente come si compra una Tv o una bicicletta: immatricolazioni e i passaggi di proprietà saranno registrati solo nell'Archivio nazionale dei veicoli. Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi cessano infatti di essere sottoposti alle disposizioni riguardanti i beni mobili registrati e viene abolito anche il cosiddetto "Certificato di proprietà".

Benzina. Obbligo, per i gestori, di fornire informazioni agli automobilisti per favorire concorrenza e trasparenza sui prezzi dei carburanti su strade e autostrade.

Assicurazioni. Addio all'esclusiva per gli agenti. Si interviene anche sulla durata del contratto: nel caso in cui sia poliennale, l'assicurato ha la facoltà di recedere annualmente senza oneri con un preavviso di 60 giorni.

Rc auto. Prevista una maggiore informazione. Sarà il ministero dello Sviluppo a realizzare il servizio, anche tramite il proprio sito, sulla base dei dati Isvap, con l'obiettivo di consentire la comparazione tra le diverse proposte. In caso di nuovo contratto, all'utente dev'essere attribuita la stessa classe di merito risultante dall'ultimo contratto.

Trasporti. Piena apertura alle autolinee interregionali che potranno fare concorrenza a chi opera per concessione statale. Si propone ai comuni di incentivare il car sharing, i taxi collettivi e gli autobus a chiamata.

Motori truccati

Una multa che potrà partire da un minimo di 375 euro fino ad un massimo di 1.433 euro. E' quanto viene previsto per chi "trucca" l'auto, la moto o il motorino. Alla sanzione pecuniaria sarà accompagnato anche il ritiro del libretto di circolazione.

da OmniAuto.it e la Repubblica.it

raga cerchiamo di discutere civilmente senza buttarla sul politico

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I più attivi nella discussione

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in apparenza alcune cose sembrano buone ma si possono rivelare un boomerang...

vedi successivi aumenti sulle tariffe delle chiamate per i cell

o chiusura di molti impianti di rifornimento a favore dei soliti grossi gruppi come guarda caso le COOP...

per cosa poi? per risparmiare si e no 2 euro al pieno...

non so... staremo a vedere... pero onestamente mi sembra la solita porcata dove si vuol far credere di aver fatto chissa cosa per poi aver fatto niente se non alcuni precisi interessi...che ovviamente non riguardano il cittadino piu di tanto

Prenditi cura degli amici, ma ancor piu dei tuoi nemici...

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in apparenza alcune cose sembrano buone ma si possono rivelare un boomerang...

vedi successivi aumenti sulle tariffe delle chiamate per i cell

o chiusura di molti impianti di rifornimento a favore dei soliti grossi gruppi come guarda caso le COOP...

per cosa poi? per risparmiare si e no 2 euro al pieno...

non so... staremo a vedere... pero onestamente mi sembra la solita porcata dove si vuol far credere di aver fatto chissa cosa per poi aver fatto niente se non alcuni precisi interessi...che ovviamente non riguardano il cittadino piu di tanto

Se aumentano 2€ a pieno ci incazziamo... se li diminuiscono non siamo contenti? certo se erano 20 era meglio... :D:D:D:D:D

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in apparenza alcune cose sembrano buone ma si possono rivelare un boomerang...

vedi successivi aumenti sulle tariffe delle chiamate per i cell

o chiusura di molti impianti di rifornimento a favore dei soliti grossi gruppi come guarda caso le COOP...

per cosa poi? per risparmiare si e no 2 euro al pieno...

non so... staremo a vedere... pero onestamente mi sembra la solita porcata dove si vuol far credere di aver fatto chissa cosa per poi aver fatto niente se non alcuni precisi interessi...che ovviamente non riguardano il cittadino piu di tanto

bah..a me qua sembrano tanto che hanno favorito i grandi ipermercati francesi

cmq è stato stimato che il risparmio per una famiglia media dovrebbe eddere di 550 €

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bah..a me qua sembrano tanto che hanno favorito i grandi ipermercati francesi

cmq è stato stimato che il risparmio per una famiglia media dovrebbe eddere di 550 €

Prenditi cura degli amici, ma ancor piu dei tuoi nemici...

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lo sapevo che avevo votato bene...

nonostante i casini che son capaci di combinare risparmi fino 550 euro all'anno non sono pochi per chi ha un reddito basso o medio-basso..

per quanto iguarda i supermercati francesi è giusto quello che dite però questo è il mercato e loro hanno vinto sul piano della grande distribuzione..noi però risparmieremo..

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si anche..evidentemente c sono favori di mezzo..ma guarda caso anche le coop e un po mi puzza..

cmq certo 2euro e meglio di niente, ma sinceramente se questo porta conseguenze maggiori, cm ad esempio far chiudere tanti impianti familiari..be allora ne avrei fatto volentieri a meno...

cmq aspettiamo e vediamo...

secondo me ci sono alcuni italiani che stanno diventando autolesionisti pur di criticare il governo... e un pò di obbiettività...

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Premesso che non credo accada, ritengo che una diminuzione di alcuni punti percentuali del prezzo della benzina e del gasolio (che usiamo tutti, volenti o nolenti; e ne usiamo davvero tanta) varrebbe anche la perdita di un buon terzo dei punti vendita esistenti, specialmente nelle zone dove se ne trovano anche 3 o 4 in un km. Senza ovviamente che si facciano la minima concorrenza.

N.B. Ho parlato di perdita di punti vendita e non di posti di lavoro, perchè negli ultimi anni i posti di lavoro nel settore del rifornimento sono già crollati in modo netto: l'introduzione a tappeto delle colonnine self-service ha già ridotto la forza lavoro necessaria ed impiegata.

Rimodellare la rete distributiva è una cosa che in Italia dovremmo aver fatto da anni e anni.

Perdere anche un distributore su 3 e ottenere che alcuni distributori siano discount e altri siano più ricchi e densi di servizi, penso sia una buona prospettiva.

Il prezzo più basso della benzian è ancora meglio.

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Premesso che non credo accada, ritengo che una diminuzione di alcuni punti percentuali del prezzo della benzina e del gasolio (che usiamo tutti, volenti o nolenti; e ne usiamo davvero tanta) varrebbe anche la perdita di un buon terzo dei punti vendita esistenti, specialmente nelle zone dove se ne trovano anche 3 o 4 in un km. Senza ovviamente che si facciano la minima concorrenza.

N.B. Ho parlato di perdita di punti vendita e non di posti di lavoro, perchè negli ultimi anni i posti di lavoro nel settore del rifornimento sono già crollati in modo netto: l'introduzione a tappeto delle colonnine self-service ha già ridotto la forza lavoro necessaria ed impiegata.

Rimodellare la rete distributiva è una cosa che in Italia dovremmo aver fatto da anni e anni.

Perdere anche un distributore su 3 e ottenere che alcuni distributori siano discount e altri siano più ricchi e densi di servizi, penso sia una buona prospettiva.

Il prezzo più basso della benzian è ancora meglio.

Quoto te che hai espresso più o meno le impressioni degli altri..... dunque in prima cosa come funziona la distribuzione di carburanti? e chi ci guadagna?

1) Casa fornitrice (Agip,IP,IES, Esso bla bla bla) che guadagna vendendo il carburante al distributore

2) GESTORE dell'impianto. Poche volte chi ci lavora ne è il proprietario della licenza e dell'impianto. Il gestore vive con una percentuale su quello che vende. Ex.: 70 lire a litro o 0,003 cent (se nn sbaglio)....LORDI

2b) alternativa è la presenza "dell'operaio" pagato dal proprietario, soluzione poco spesso usata perchè per motivi di regolarizzazione si superano le 8

ore e ci sono più prolemi che benefici...

3) Proprietario anche qui si guadagna con una quota fissa a litro concordata con la casa che solitamente è simile o un pò piu bassa di quella del gestore.anche qui LORDI

4) STATO che prende il 63% del costo al litro del carburante A cui voglio aggiungere la TRIPLA (casa gestore, proprietario) prelevazione fiscale sull'introito indotto dal carburante...per cui una bella fetta.

quindi su 1,100 E (forfettario) di gasolio 70 cent escono dal gioco a priori (che arrivano almeno a 90 considerate le tasse). i restanti 40 vengono divisi, ripeto Lordi, in 3 parti. Penso di non dover dire che tutte e tre le parti devono coprire costi di gestione che vanno dall'autocisterna alla corrente per far funzionare le pompe.

Vediamo la concorrenza: dovreste solo essere contenti se ci sono distributori vicini, perchè sono loro a farsi concorrenza (nei loro piccoli range di escursione) nn certo quello di carrefour o quello della coop che sono a 20 km di distanza tra loro dove la comparativa è praticamente empirica, anzi ti diro se vai a comprare una spilla mica ti fai altri 20 km per andare a mettere benza a 0,001 in meno dall'altra parte? O meglio ti fai proprio venti km per risparmiare 1E nel pieno? .... Assolutamente non conveniente spenderesti di più (e questa è la situazione tipo del 90% del territorio italiano)

Aggiungo, come detto in linea di massima la parte del leone, oltre allo stato, è rivestita dalla casa, ma sul serio siete convinti che se ne stanno buoni buoni lì? O molto più realisticamente prendono il supermercato e si accordano per aprire distributori? stesso gioco stessi prezzi.

Altra cosa, in Francia c'è anche da dire che la manodopera nei distributori è spesso marginale, si fa molto in automatico o self e così si è tolta una parte della """spesa""", di certo gli altri hanno rinunciato il meno possibile.

Possono incentivare la concorrenza quanto vogliono ma se lasciano comunque margini di lavoro ristrettissimi stanno facendo solo demagogia in puro stile politico. Bha

P.S.: Preciso onde evitare post inutili che non voglio assolutamente difendere le compagnie petrolifere...la benzina la metto anche io.

E' solo che mi fanno girare le scatole le cose fatte puntando all'apparenza e non alla sostanza

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