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Tragico Catania-Palermo. E' morto un poliziotto


Alex87

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I più attivi nella discussione

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CARUSO (PRC): POLIZIA SA SOLO MANGANELLARE

Di tenore completamente diverso le parole del deputato di Rifondazione comunista Francesco Caruso, intervistato dal Corriere della Sera secondo il quale la polizia italiana andrebbe addestrata perché nelle manifestazioni manganella come negli anni Cinquanta». «Prendendo spunto dai fatti di Catania, Caruso attacca la Ps, accusandola di manganellare »nel mucchio, chi trova trova, e se trova un ragazzino che non c’entra e inciampa, come dire, non esita».

«È il momento di prendere in considerazione una vecchia proposta del Prc: quella di chiedere la possibilità di identificare le forze dell’ordine. Io dico che all’estero spesso sul casco c’è un numero. È più democratico sapere chi ti sta spaccando la testa. O no?».

lastampa.it

Ogni commento è superfluo, solo in Italia possiamo avere una TDM così in parlamento..........

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caruso è un deficente.

ma c'è di peggio.

parliamo di matarrese?

Il lutto breve delle società

di MAURIZIO CROSETTI

MOLTI padroni del pallone hanno già soffiato nelle orecchie di Tonino Matarrese (il loro perfetto presidente) lo slogan giusto per non rimetterci troppo: ricominciamo a giocare, lo spettacolo deve continuare. Elaborato il lutto con una rapidità quantomeno sospetta, dirigenti e proprietari di club temono che l'ineccepibile chiusura a tempo indeterminato degli stadi decisa da una Federcalcio commissariata, ma finalmente nuova, con il doveroso appoggio del governo e del Coni, si traduca nella catastrofica cifra che gli immancabili esperti di marketing hanno già messo in colonna: 500 milioni di euro tolti al "sistema Italia". Non sia mai.

Ma il vero sistema Italia è questo ripensamento interessato dei potenti, espressione della lobby del calcio capace di spiegare da sola, con la sua stessa esistenza e resistenza al vero cambiamento, perché lo sport più amato e ferito ripeta a ogni morto gli stessi discorsi, l'identica retorica, la medesima e falsa comunione d'intenti. Gli interessi di parte, e di più parti insieme, sono riusciti a chiedere senza vergogna e ritegno che si torni in campo subito, tra una settimana o due al massimo, e a porte spalancate.

Inimitabile nella sua capacità di frenare, ridiscutere e banalizzare qualunque situazione (si pensi all'epilogo di Calciopoli, rispetto alle premesse), il calcio italiano affida al presidente della Lega frasi e metafore che in un paese normale sarebbero sufficienti per chiedergli dimissioni irrevocabili. "La Fiat mica si è fermata per rilanciarsi, e noi vogliamo copiarla perché siamo un'industria che vuole il rilancio" ha detto Matarrese, il quale raggiunge l'apoteosi parlando di costi da pagare e di "morti che purtroppo fanno parte di questo movimento". Movimento che, in effetti, non ha saputo esprimere nulla di meglio di lui.

Però, attenzione: Matarrese non si scopre se non ha l'appoggio forte dei suoi. E non occorre interpretare troppo, basta ascoltare in ordine sparso le frasi di Ruggeri (Atalanta) e Zamparini (Palermo), Garrone (Sampdoria) e Pulvirenti (Catania) che con la scusa di non lasciare il pallone in ostaggio agli ultrà chiedono di far ruotare al più presto i tornelli degli stadi, the show must go on. La stessa cosa, tanto per non dimenticare, che disse il Platini calciatore dopo la strage dell'Heysel, e che ora offre alla Figc, come capo dell'Uefa, la massima solidarietà sulla tolleranza zero.

Con la sua memoria corta e i suoi lutti brevissimi, il calcio dei presidenti (non del Coni, non della Federazione, non di molti politici) ha deciso che lo stop non serve, anzi rivela impotenza, è un sinonimo di pubblica resa. Però spaccare i fronti, dividere le posizioni e farsi due conti in tasca è il modo migliore per indebolire chi davvero sta provando a combattere i delinquenti.

Certo è difficile rinunciare ai propri interessi. Accetterebbero le tivù di perdere le gare in notturna, quelle più complicate da controllare da parte dei poliziotti, ma anche le più redditizie per ascolti e pubblicità? E che ne pensano i calciatori? Lilian Thuram, ex juventino ora al Barcellona, uno dei più consapevoli e attenti alla realtà oltre il prato verde, la vede ad esempio come la maggioranza dei presidenti: "Fermare il calcio non farà certo riflettere i teppisti". Ma non fermarlo li fa agire, e forse questo è peggio.

Comunque il dibattito, come si dice, è ampio e articolato. Vedrete che i frenatori aumenteranno, insieme a quelli che rivogliono subito la loro palla.

E se qualcuno crede che comunque non cambierà niente, si consoli. Ieri le agenzie di stampa hanno rilanciato l'immancabile commento di Moggi sulla violenza, e stasera Andreotti dirà a Biscardi che è meglio non fermare tutto, "per non creare le premesse alla tensione". Le stesse facce, le identiche parole di un sacco di morti fa.

(5 febbraio 2007) Torna su

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Bella discussione, ma cerchiamo di auto-moderarci

Il rischio della vendetta a tutti-i-costi e' quello di tutte le guerre; diventare come il nemico.

E se diventiamo come lui, ha vinto.

Per me sarei per sospendere il campionato in corso fino a che le societa' per legge non diventano responsabili legalemente sia della security sia degli eventuali danni di scontri nelle vicinanze dello stadio.

Se poi ne falliranno la meta'...pazienza.

E vorrei aggiungere una postilla: chi ha detto che il calcio e' lo sport nazionale ? Semmai e' lo sport da spettatore nazionale, visto che i ragazzini a pallone non giocano piu'.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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stev, io non capisco perchè dopo 2 anni dalle norme pisanu si sia andati ancora avanti con deroghe e proroghe.

se gli stadi non sono a norma si gioca a porte chiuse. STOP.

il calcio però è ancora lo sport con più praticanti.

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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Perche' ?? perche' se si ferma il pallone come campano i 100.000 opinionisti, i tre quotidiani nazionali che parlano solo di calcio, la corte di Biscardi, Nani e ballerine delle disco di lusso, i venditori di Cayenne ? :)

Per quanto riguarda il numero di giocatori, puo' essere a livello tesserati: io pero' bambini che giocano a pallone nei campetti ne vedo sempre di meno.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Per quanto riguarda il numero di giocatori, puo' essere a livello tesserati: io pero' bambini che giocano a pallone nei campetti ne vedo sempre di meno.

Finchè i genitori sugli spanti gridano "Spaccagli uan caviglia!" "Arbitro sei uan merda,non ammonire mio figlio"

allora è meglio che ci siano sempre meno ragazzi

 

花は桜木人は武士

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se dobbiamo sopportare ancora certa gente:

11:21 s.gifMatarrese: "Il calcio non può chiudere" "Il calcio non può chiudere, i morti sono parte del sistema. La Fiat per rilanciarsi non si è certo fermata...". Così il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, in una intervista a 'Radio Capital' ripresa da 'Repubblica' a proposito dello stop ai campionati dopo la tragedia del derby Catania-Palermo.

per fortuna che..

13:10 s.gifIl Coni contro Matarrese Il Coni prende le distanze da Antonio Matarrese. "Esprimiamo sconcerto ed indignazione per i contenuti gravemente offensivi" espressi dal presidente della Lega (che aveva definito "parte del sistema calcistico" i morti).

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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La cose da fare

dopo la tragedia

di GIANNI MURA

stor_9698128_19130.jpg Gli scontri in curva tra tifosi del Catania e del Palermo

Proviamo a chiudere gli occhi e a pensare che Filippo Raciti non sia morto, ma solo ferito. Non si sarebbe fermato il calcio, staremmo a discutere dei risultati di ieri, di Inter e Roma che giocano stasera, e poi della Nazionale con la Romania.

La situazione era già grave, ma a molti tornava comodo far finta di niente, una strategia quasi sempre pagante in questo paese. E dunque la differenza, atroce ma casuale, tra un ferito e un morto a rendere urgente un risanamento non tanto degli stadi ma di chi li frequenta per giocare alla guerra. Questo blocco è giusto ma tardivo. Secondo me non è giusto, alla lunga, per tifosi dell'Empoli, dell'Udinese, del Chievo, per tutti quelli che dalla curva non hanno mai lanciato neanche una palla di carta. La brava gente capirà, siamo in emergenza.

Siccome questa emergenza riguarda tutti, anche quelli che non vanno allo stadio ma prendono un treno, entrano in un autogrill, ecco un piccolo elenco, senza pretese, di quel che potrebbe essere fatto subito.

I tifosi. Basta caschi, basta passamontagna calati, si va a faccia scoperta e con un documento d'identità in tasca. Multa ai possessori di fumogeni (sono stupidi ma non fanno danni), sanzioni più pesanti per possessori di razzi, petardi, bombe-carta. Basta cori contro (in Inghilterra, mai così evocata, non ne fanno).

I club. Dovranno risarcire tutti i danni provocati dai loro tifosi allo stadio e nella zona circostante. Dovranno realizzare un valido sistema di sicurezza all'interno dello stadio, evitando di reclutare capi ultrà che passerebbero dal redditizio lavoro di tifoso a quello di sorvegliante. Dovranno impegnarsi perché dirigenti e tesserati non si lascino andare a gesti o dichiarazioni che possano provocare violenza. Stangata nelle tasche alla prima infrazione, squalifica alla seconda, dai e dai capiranno che non si può continuare a lanciare il sasso e ritirare la mano. Per tanti anni il calcio ha chiesto più polizia. Se 1.500 poliziotti (per 21mila spettatori) non bastano a impedire i fatti di Catania, quanti altri ne servirebbero? Comunque, gli incontri a rischio si devono giocare di giorno, non in notturna.

I politici. Ho lo stesso imbarazzo di Ulivieri a usare le parole "leggi speciali". Ne ho di più a sentire Cento, Storace, Gasparri, Ronchi, unirsi alle litanie di rito. Cento è la madonnina degli ultrà, appena ce n'è uno in carcere si agita a prescindere. Quelli di An farebbero bene a ricordare che fu soprattutto il loro collega Buontempo, con Cento, ad annacquare i provvedimenti e le sanzioni. E che non solo Catania ma l'80% almeno delle curve italiane è di destra, tosta o estrema. Protrarre la flagranza a 48 ore, permettere alla polizia di usare gli idranti è il minimo. Idem dare la certezza della pena, tra carcere e lavori socialmente utili. Poi: disorganizzare, cioè sciogliere, il tifo organizzato, e togliere alle curve sacralità e senso d'impunità. So che ci possono essere fior di delinquenti in tribuna cosiddetta d'onore, ma è la curva il luogo del malessere e dell'esaltazione (sono tutte "mitiche" per autonomina). Quindi: o si chiudono, come hanno fatto a Parigi, o si tengono aperte, ma senza striscioni, senza arrivi in massa, senza il ciarpame di questi anni. Ma la polizia, poca o tanta, deve esserci, all'interno. Perché ha un ruolo. Cosa significa che i bravi tifosi devono isolare i violenti, se non ci riesce chi ha più poteri e mezzi di un abbonato ai distinti? Si ripartirà da zero, in un pezzo di stadio che deve tornare a essere di tutti, e dove le regole (le leggi, se preferite) valgono per tutti. In casa e in trasferta. Stop ai treni speciali per tifosi speciali. Di speciale, in questa storia, c'è solo l'inciviltà e la violenza. Che Raciti sia stato colpito per caso o seguendo un preciso disegno di vendetta non cambia nulla, purtroppo. E davanti a questo morto e a Ermanno Licursi che si devono fare i conti. E senza sconti.

La Figc. D'intesa con i ministeri (Pubblica istruzione, Giovani) avvierà corsi di sensibilizzazione sull'educazione allo sport (già che ci siamo, perché non c'è solo il calcio) a partire dalle elementari. Se qualche calciatore, in attività o meno, vuole unirsi ai comunicatori specializzati, meglio. Per inciso, con poche brutte eccezioni, i calciatori sembrano abbastanza maturi e responsabili (meno simulazioni, meno carognate). A giocare in un ambiente civile, dove non gli arrivi un petardo tra le gambe o una bottiglia in testa, hanno tutto da guadagnare, a costo di rimetterci qualche soldo. Resta da migliorare, in generale, l'atteggiamento nei confronti degli arbitri. I quali dovranno fischiare la fine della partita al primo lancio di oggetti in campo. La squadra del lanciatore avrà partita persa, quale che sia il risultato.

L'informazione. Nessuno può chiamarsi fuori, quindi parliamone. Esistono, oggettivamente, trasmissioni (tv e radio) specializzate nel buttare cerini nella benzina. E anche la carta stampata non è del tutto limpida, sia per motivi diffusionali sia per congenito bombarolismo, sia perché esiste un giornalismo-ultrà. Come esiste un Osservatorio per i diritti dei minori propongo un Osservatorio per i diritti del calcio (a vivere in pace, come minimo) nel rispetto dei diritti dell'informazione, che però comportano anche qualche dovere. Una commissione mista, fatta da persone che conoscono l'Italia e lo sport. Per quanto riguarda i giornalisti mi permetto di fare due nomi per la stampa parlata e scritta: Sergio Zavoli e Antonio Ghirelli.

La polizia. Esistono anche ultrà in divisa. Sarebbe meglio se non ci fossero. I reati non hanno colori o bandiere.

Gli Europei 2012. Evitiamo di parlarne, per un po'. Ce li daranno ugualmente, per mancanza di concorrenza. E oggi non ce li meritiamo. Tra cinque anni forse.

(4 febbraio 2007)

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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