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L'ABC di Linux


Guest DESMO16

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Vedo che Linux sta prendendo sempre più piede qui dentro.. :D:D:D

Bene bene bene.... più aumenta il consenso per Linux, e più "FORTI/POTENTI" si diventa.... :)

Opinione personale (che sicuramente Artemis non condividerà... :D): se si riuscisse a far diventare una distro di Linux una sorta "sinonimo di Linux" (e come fama penso che Ubuntu sia quella che ha le più alte probabilità) forse si riuscirebbe a diventare più competitivi nei confronti di Zio Bill.

Non tanto come sistema informatico, ma come importanza mediatica.

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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Ho pensato anche io a questa cosa tommi...e mi ero sempre risposto che fosse Debian la distro per eccellenza

ora,vuoi per mktg,vuoi perchè ubuntu è stata nominata su molte riviste per profani,si ritrova ad essere un po la reginetta insieme a Suse.

Secondo me...si vedrà,insomma è un mondo libero..ridursi all' 1-1 sarebbe forse + efficente ma snaturerebbe il mondo Linux

 

花は桜木人は武士

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Fermo.... magari mi sono spiegato male... ma non volevo dire che linux sia solamente Ubuntu (o chi per esso). Voglio dire che sarebbe bene che ci fosse una spinta dall'interno affinchè ci fosse UN solo contendente (per la massa) a sfidare Microsoft sul quale concentrare gli sforzi mediatici e non.

Far sì che per la massa ci sia UN SOLO NOME come alternativa a Windows...e non decine di nomi di distro diversi tra cui cominciare a dover scegliere.

Questo non significherebbe che tutte le altre distro, per quelli un pò più smaliziati, dovrebbero smettere di esistere...anzi!!!! Riceverebbero tutti i benefici che la distro "principale" riuscirebbe ad attrarre verso di sè.

(e forse non sono ancora riuscito a spiegare bene quello che penso....:roll:)

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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Penso che quel posto se lo sia già preso, volenti o nolenti, ed è una cosa che non mi rallegra affatto, Ubuntu.

E' l'unica distribuzione di cui parlano organi di informazione non specialistici.

Tuttavia credo che ci sia da interrogarsi innanzitutto sul significato stesso dell'espressione "competere con Windows".

Perchè, seppur alcuni competitor cerchino *effettivamente* di vendere Linux come Microsoft vende Windows (e non è cosa sbagliata, sia chiaro), Linux, in linea di principio, non compete contro nulla, men che meno contro Windows.

Windows è generato da una azienda, una sola, che lo deve vendere per guadagnare e sostentarsi (sic!). Ne consegue che il suo obiettivo è mettere Windows su tutti i pc del mondo, o comunque su quanti più computer possibili.

Linux non ha in effetti di questi obiettivi, perchè è sviluppato da persone che lo fanno perchè vogliono spontaneamente farlo, e anche quelli pagati per farlo (e non sono pochi) vengono pagati comunque per fare quello che desiderano.

Per come è sviluppato, distribuito e per le libertà che assicura, a chi lo sviluppa non ne verrebbe nulla, se Linux fosse su tutti i pc del mondo.

Va da sè, quindi, che l'obiettivo di Linux e "essere un buon software" che "se ti piace, lo usi".

Io un Linux che tenti di colonizzare il mondo riempiendo tutti i pc lo vedo molto male. Non perchè, probabilmente, funzionerebbe male, non è detto, ma perchè se l'obiettivo degli sviluppatori fosse quello di "conquistare il mondo" il punto focale del processo non sarebbe più il software, ma la sua distribuzione.

Linux sarebbe fatto peggio, sarebbe meno innovativo e meno rapido nella sua evoluzione, inoltre sarebbe meno flessibile, meno usabile, meno personalizzabile, perchè dovrebbe scendere a patti con gli utenti.

In poche parole, diventerebbe Windows.

Bisogna capire (e gli sviluppatori principali lo dicono da sempre) che sistemi operativi come Windows o Linux non sono tanto figli di chi li sviluppa, quanto della loro "missione".

Linux non può competere sulla diffusione, per il motivo molto semplice che, se venisse diffuso, non sarebbe più lui stesso la primaria attenzione di chi lo sviluppa. E Linux è così buono, funziona così bene, e piace così tanto proprio perchè è sviluppato con il solo bisogno di fare buon software, senza occuparsi di altro.

In effetti non mi stupisce che quella che è oggi la distribuzione più diffusa e famosa, Ubuntu, sia proprio quella distribuzione che allo sviluppo *reale* di un sistema Linux contribuisce pochissimo.

Ubuntu paga solo qualche sviluppatore di Gnome, e comunque una minima parte, e tutto il resto del lavoro è di impacchettamento e di sviluppo per la propria distribuzione.

Ci sono aziende che scrivono tantissimo kernel, come IBM, Intel o RedHat, o aziende che scrivono quasi tutto Gnome, come RedHat, o addirittura un gruppo di persone che, lavorando pagati solo su commissione, è riuscito a tirare fuori un progetto enorme, KDE.

Ma, guarda caso, chi sviluppa non è attanagliato dalla diffusione di Linux.

E chi è attanagliato dalla diffusione di Linux, non sviluppa quasi nulla.

Se tutti si mettessero a fare come fa Ubuntu, questa non avrebbe più nulla in mano da diffondere :)

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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Tutto quello che dici tu Artemis, è giustissimo e non replicabile.

Detto questo ci tengo a sottolineare (secondo il mio punto di vista) che una maggiore "concorrenza" con Windows porterebbe solo vantaggi... dato che per definizione "la concorrenza" porta vantaggi all'utente finale.. :D ..anche all'utente Windows dato che Microsoft sarebbe spronato a fare qualcosa di meglio (e..per coloro a cui interessa..di più economico).

La distro "di tutti" (probabilmente proprio Ubuntu) non deve essere necessariamente il Linux PIU' Linux di tutti... ma deve essere il Linux "più accessibile" alla massa. E con questo non vuol dire che deve assomigliare a Windows...(altrimenti tanto vale usare Win) ma che semplicemente deve creare meno problemi possibili all'utente/utonto che vuole migrare su Linux...e mi sembra che Ubuntu stia navigando proprio verso questa direzione (basta vedere la possibilità di importare in fase di installazioni molti parametri di win).

Ripeto ancora quello che secondo me è il concetto più importante: una distro che si impone in maniera importante sul "mercato" (pur rimanendo gratuita) non potrebbe far rimanere indifferenti i produttori hardware e software che sarebbero "costretti" a sviluppare driver (seri) e programmi ANCHE per Linux.... con enorme vantaggio anche per tutte le altre distro che mediaticamente sarebbero sconosciute alla massa.

Fermorestanto che il tutto non dovrebbe snaturare o peggiorare il sistame operativo Linux/Debian/Ubuntu..... altrimenti tanto vale rimanere in Windows.. :D

Intanto la Dell si è mossa.... è un primo piccolo passo.

ubuntu_banner_728x200_01.jpg

Link all'articolo: http://www.ossblog.it/post/2583/in-vendita-i-primi-modelli-dell-con-ubuntu

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Tutto quello che dici tu Artemis, è giustissimo e non replicabile.

Detto questo ci tengo a sottolineare (secondo il mio punto di vista) che una maggiore "concorrenza" con Windows porterebbe solo vantaggi... dato che per definizione "la concorrenza" porta vantaggi all'utente finale.. :D ..anche all'utente Windows dato che Microsoft sarebbe spronato a fare qualcosa di meglio (e..per coloro a cui interessa..di più economico).

La distro "di tutti" (probabilmente proprio Ubuntu) non deve essere necessariamente il Linux PIU' Linux di tutti... ma deve essere il Linux "più accessibile" alla massa. E con questo non vuol dire che deve assomigliare a Windows...(altrimenti tanto vale usare Win) ma che semplicemente deve creare meno problemi possibili all'utente/utonto che vuole migrare su Linux...e mi sembra che Ubuntu stia navigando proprio verso questa direzione (basta vedere la possibilità di importare in fase di installazioni molti parametri di win).

Ripeto ancora quello che secondo me è il concetto più importante: una distro che si impone in maniera importante sul "mercato" (pur rimanendo gratuita) non potrebbe far rimanere indifferenti i produttori hardware e software che sarebbero "costretti" a sviluppare driver (seri) e programmi ANCHE per Linux.... con enorme vantaggio anche per tutte le altre distro che mediaticamente sarebbero sconosciute alla massa.

Fermorestanto che il tutto non dovrebbe snaturare o peggiorare il sistame operativo Linux/Debian/Ubuntu..... altrimenti tanto vale rimanere in Windows.. :D

Intanto la Dell si è mossa.... è un primo piccolo passo.

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Link all'articolo: http://www.ossblog.it/post/2583/in-vendita-i-primi-modelli-dell-con-ubuntu

Il tuo punto di vista l'ho già sentito diverse volte, e ad onor del vero, non posso definisco sbagliato.

C'è chi spera che Linux smetta di usare la licenza GPL, cosìcchè i produttori possano creare driver proprietari per il kernel. E gente con dei problemi.

Tuttavia temo che la tua considerazione, per quanto condivisibile, non tenga conto di alcuni presupposti e di alcune conseguenze inevitabili.

Vediamo di analizzare un po' la situazione.

Partiamo da un presupposto importante, che avevo già accennato nel messaggio precedente.

Perchè Linux è quello che è? Risposta retorica: "perchè è libero".

Quelo che dico può non sembrare una grande scoperta, ed in effetti non lo è, ma ha alcune implicazioni importanti.

La libertà "del software" in senso stesso, garantita dalla sua licenza di distribuzione, la GPL, comporta una serie di conseguenze.

Succede, nella realtà, che Linux è libero sia dal punto di vista del software, cosa che lo rende, nella maggiorparte dei casi, anche gratuito, ma soprattutto è libero dai "grandi poteri".

"grandi poteri" che altri non sono che i grandi colossi dell'informatica, che, per esempio, in cambio di poter avere la propria applicazione li chiede qualcosa in cambio. Magari non soldi, ma caratteristiche del sistema, strumenti per la compabilità con i propri software.

Questa è una conseguenza diretta delle aziende che sviluppano software chiuso. Microsoft stessa è attanagliata da questi problemi, che sono oggettivamente enormi, e chi lavora producendo software per windows è attanagliata anche peggio.

Linux, da tutto questo, è assolutamente libero. Linux non scende a patti, ed adotta strutture e licenze a pura discrezione di chi lo sviluppa.

Un Linux potente sul mercato modiale desktop dovrebbe porsi il reale propblema di andare veramente bene per tutti, cosa che ora, pur semplificandosi non fa.

Per farlo sarebbe però necessario portare su Linux software chiusi molto importanti e molto indispensabili, come i programmi Adobe, o Autocad.

Questo sarebbe un problema immenso, perchè metterebbe queste aziende nelle condizioni contrattuali di poter "ricattare" gli sviluppatori del kernel in cambio della presenza dei propri software su Linux. Software che, tra l'altro, sarebbe a codice chiuso, quindi non ispezionabili, e per cui è impossibile capire come siano fatti a come operino con il sistema operativo.

Queste aziende potrebbe pilotare lo sviluppo di Linux per raggiungere una maggiore compatibilità con i propri prodotti, senza dover fare loro stessi il lavoro.

E, credimi anche se non argomento oltre, che un Linux *libero* il cui sviluppo fosse pilotato da produttori di software chiuso, sarebbe una cosa terribile, e distruggerebbe tutto ciò per cui Linux è apprezzato.

In questo senso avere un Linux con una piccola quota rispetto al totale dei pc al mondo, e senza il supporto di alcuno dei grandi produttori di software specialistico, è una immensa fortuna.

Perchè è la chiave stessa che preserva Linux come è, e gli permette di evolversi in libertà.

In ogni caso, ubuntu, che come tu dici, sta affrontando questa migrazione, ha già sforato oltre ogni ragionevole limite.

Nella sua distribuzione, per esempio incorpora lo strumento per installazione dei driver proprietari, che quindi invita ad usare, e lo fa appoggiandosi ad una infrastruttura, CnR, che a sua volta è closed source pure lei.

Inoltre, pur di facilitare l'uso di software closed sulla propria distribuzione, si è messa a offrire supporto ed assistenza per l'inclusione di software proprietari, come Opera, o VMWare, o RealPlayer.

Francamente, sta esagerando, sta rischiando seriamente di scollinare dall'altra parte, trascinando con quanti non riusciranno a lasciarla da sola in tempo, e finendo a fare da rimpiazzio gratuito di Windows, con enorme danno per se stessa, per la comunità e per l'immagine di Linux.

"Fico, io ti rispondo che al buio tutti i gatti sembrano leopardi e che non bisogna mai comprare un gatto in un sacco. C'entrano qualcosa? Probabilmente no, esattamente come la tua metafora." [Loric]

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Tu ne sai 1000 volte più di me in questo campo, quindi non mi permetto di risponderti... anche perchè non ne ho gli strumenti e non saprei cosa dire.

Ovviamente la mia era solo un'idea... ma se dovesse davvero significare questo "disastro" allora ben venga la (relativa) poca diffusione.

Certo che se si riuscisse a trovare una via di mezzo tra la mia utopistica e la tua cataclismica visione.... sarebbe comunque un bel risultato... :)

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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Tu ne sai 1000 volte più di me in questo campo, quindi non mi permetto di risponderti... anche perchè non ne ho gli strumenti e non saprei cosa dire.

Ovviamente la mia era solo un'idea... ma se dovesse davvero significare questo "disastro" allora ben venga la (relativa) poca diffusione.

Certo che se si riuscisse a trovare una via di mezzo tra la mia utopistica e la tua cataclismica visione.... sarebbe comunque un bel risultato... :)

Sicuramente una via di mezzo serve, è auspicabile e andrà trovata.

Linux, oltre un buon software, è strumento essenziale di trasporto per alcune idee sulla circolazione dell libera conoscenza, ma anche, per aspetti meramente più pratici, è il cavallo di battaglia, grazie alla sua libertà, alla standizzazione delle piattaforme e dei formati, strumento esseziale perchè l'informatica possa davvero diventare utile nella nostra vita quotidiana.

La via che al momento credo sia la più applicabile è quella che prevede che linux si diffonda (io stesso faccio quello che posso e collaboro con il lug della mia città per diffonderlo), ma solo dopo che le persone che lo adottano abbiano capito cosa è e perchè dovrebberlo metterlo.

Avere Linux preinstallato sui computer non è una soluzione alla diffusione di Linux, purtroppo, perchè può essere apprezzato solo da chi già sa cosa è Linux. Nel calderone di chi lo comprerà perchè risparmia qualche euro, ci saranno quelli che ci installeranno Windows piratato.

Nel complesso Linux guadagnarà degli utenti, per cui effettivamente l'uso di Linux va benissimo e quindi si tengono quello risparmiando.

Ma tutto questo, perchè?

Dato che Linux è ciò che è proprio perchè la sua comunità lo sviluppa, perchè ogni utente può potenzialmente contribuire al software o anche solo alla sua diffusione, una persona che se lo trova sul pc e lo usa perchè gli va bene e risparmia 50 euro, di che comunità fa parte?

Secondo me la soluzione è un po' quello che abbiamo fatto qui in questo topic: molte persone, pur con i loro limiti di conoscenze informatiche e compatibilimente con il proprio tempo più o meno ristretto hanno affrontato e conosciuto Linux, hanno visto in cosa è meglio e in cosa è peggio, ed alcuni hanno deciso di adottarlo ed usarlo sempre.

E' una scelta consapevole, che ha creato utenti che, seppur non preparati, usano ora Linux e lo usano consci di quanto è buono, proprio perchè è Linux.

Quindi la parola d'ordine è solo una: sensibilizzare, sempre e comunque.

Rompere le palle alle persone, consigliare, ostentare l'uso di Linux, e quando qualcuno si incuriosisce, spiegare i perchè e i come.

E' un modo un po' lento, ma garantisce che Linux, nella sua diffusione, non si snaturi. :)

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