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Retroscena fabbrica Fiat-tata per l'auto da € 2.000?


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E' difficile riconoscere la verità su fatti che avvengono in contesti e luoghi molto distanti da noi. La politica, la guerra e gli affari sono tre brutte bestie, spesso difficili da capire, specialmente quando si mettono insieme. Non si tratta di differenza tra destra o sinistra: nella storia che verrà raccontata tra poco, ad esempio, i "buoni" sono i guerriglieri maoisti (per quanto ci possa essere di buono nella combinazione tra queste due parole) mentre la parte del "cattivo" è rapresentata dal Partito Comunista Marxista indiano e da una Casa automobilistica, la Tata, il cui padrone ha fama di essere un benefattore.

L'articolo che seguirà è stato scritto dalla giornalista Cecilia Strada sul sito www.peacereporter.net. Prima di leggerlo vi consiglio di mantenere ferme le vostre convinzioni: solo in questo modo è possibile discernere i fatti dalle opinioni. L'obiettivo di questo post non è di farvi diventare tutti comunisti (io sono il primo a non esserlo), ma solo di aprire gli occhi su una storia del Terzo Mondo, di cui in pochi sono a conoscenza.

Tata Motors, la fabbrica delle violenzeIl nuovo partner della Fiat produrrà a Singur l'auto più economica al mondo. A scapito di chi ci vivespacer.gifspacer.gifspacer.gifspacer.gifspacer.gifspacer.gifspacer.gifspacer.gifspacer.gifpixelsfondo.jpgE' ufficiale: con soddisfazione di entrambe le parti, l'italiana Fiat è diventata il nuovo partner commerciale del colosso indiano Tata, con cui produrrà pick up in Argentina. La Tata Motors ha avuto ampio spazio sui giornali grazie al nuovo prodotto, che dovrebbe uscire nel 2008: la vettura più economica del mondo, venduta a poco più di 1.700 euro. Meno risalto è stato dato al fatto che lo stabilimento che dovrebbe produrla, nel Bengala Occidentale, è al centro delle polemiche, tra scontri, violenze e pesanti accuse, fino a quella di omicidio.

La questione della terra. La costruzione dello stabilimento di Singur è stata inaugurata il 21 gennaio scorso. L'area su cui sorgerà la fabbrica, poco più di 400 ettari di terreno agricolo, è stata acquisita dal governo dello stato grazie a una legge fatta dall'impero britannico, il Land Acquisition Act del 1894. Quattordicimila contadini si sono ritrovati senza terre, perlopiù la loro unica fonte di sussistenza, ora recintate da dieci chilometri di rete metallica e presidiate da uomini armati. Alcuni negano di aver mai firmato il documento in cui cedevano le loro proprietà al governo, altri dicono di essere stati minacciati per farlo, altri ancora ammettono di avere accettato in cambio della promessa di un lavoro in fabbrica, e comunque perché non avevano scelta: il governo le avrebbe prese comunque, in quanto la vecchia legge coloniale non prevede che si debba chiedere il permesso ai contadini prima di sfrattarli. I documenti di cessione servono per disciplinare i risarcimenti. Questi soldi però saranno elargiti solo a chi può dimostrare burocraticamente il possesso della terra, cioè non tutti, e in ogni caso la somma “rimborsata” dal governo (circa 1.600 euro per ogni proprietà, un valore molto al di sotto del prezzo di mercato) non basta certo a garantire un futuro – come fanno notare i contadini – a intere famiglie che grazie alla terra sopravvivono. Certamente non basteranno a comprare una delle nuove automobili, “le più economiche del mondo”. Ma c'è di peggio.

Brutali violenze. I contadini di Singur denunciano da mesi le intimidazioni, le violenze e i pestaggi di cui sono vittime da parte della polizia e delle squadracce di criminali locali al soldo del governo e di Tata Motors. Le manifestazioni contro lo stabilimento, che il governo ha cercato di bloccare imponendo il divieto di riunione e assembramento in base alla Section 144 del codice indiano, sono state regolarmente represse con violenza: un ragazzo picchiato a morte e decine di feriti. Se ne sono accorti anche i giornalisti indiani, in qualche occasione finiti “dal lato sbagliato del manganello”. Sul nuovo stabilimento di Singur aleggia anche l'ombra di una donna morta. Il 18 dicembre 2006 Tapasi Malik, una giovane attivista nella lotta dei contadini contro l'esproprio delle terre, è stata ritrovata in una buca all'interno dei terreni recintati e guardati a vista dove sorgerà la fabbrica Tata Motors. Era stata bruciata (viva, come appurerà l'autopsia) dopo essere stata seviziata. Mentre la polizia ha immediatamente detto che si trattava di suicidio, la famiglia e i compagni di Tapasi Malik hanno accusato polizia e squadracce della Tata: sono loro, dicono i contadini, che volevano “dare una lezione” a quella che era una delle più attive contestatrici del progetto di Singur.

Lo scontro politico. La protesta di Singur è diventata un caso politico nel Bengala Occidentale. Contro le scelte del governo di Buddhadeb Bhattacharjee, del Partito comunista marxista indiano, si sono scagliate le forze di opposizione: dal Trinamool Congress (il cui leader è stato per settimane in sciopero della fame contro l'esproprio delle terre) ai partiti maoisti e marxisti-leninisti. Anche i guerriglieri maoisti Naxaliti, che combattono da decenni per l'instaurazione di uno Stato socialista indipendente dal governo centrale, si sono dichiarati dalla parte dei contadini: per loro Tapasi Malik è diventata “la martire di Singun”.

ilmotoredel2000

Che dite? Sarà vero?

PS Non so se sia la sezione giusta.

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Intanto metto il link dell'articolo originale:

http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=7331

Altro link del manifesto:

http://www.ilmanifesto.it/terraterra/archivio/2006/Settembre/45082ac331d8b.html

qualche osservazione:

1) In queste vicende è sempre difficile avere informazioni affidabili.. certo non fatico a credere che i diritti di alcuni agricoltori locali siano stati calpestati in nome dello sviluppo delle grandi industrie

2) FIAT a quanto pare non c'entra proprio una cippa. Si parla di nuove fabriche TATA, che non sono per niente di proprietà nè di interesse di FIAT. Quelle sulla famosa machcina di 2000€ con partecipazione di FIAT ad oggi sono pure speculazioni.

L'accordo FIAT-Tata in India prevede infatti la creazione di una JV che produrrà Palio-Gpunto-Siena nello stabilimento di Ranjagaon e di motori e cambia in un'atra fabbrica di Ranjangaon. Inoltre si parla di svliuppo di una rete commerciale comune in India, e della produzione di un Pickup in Argentina su base tata e Motori FIAT

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