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Nel 2012 18 milioni di auto low-cost


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Ecco le previsioni della società di studi e consulenze Roland Berger. Il boom sarà dovuto

alla domanda dei Paesi emergenti e alla generale diminuzione del potere di acquisto

Auto, scoppia la low cost mania

Nel 2012 saranno 18 milioni

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Il mondo dell'auto si appresta a cambiare volto: ogni anno nel mondo si vendono circa 50 milioni di auto e di queste - entro il 2012 - 18 milioni saranno vetture low cost. Questa la previsione della società di studi e consulenze Roland Berger che prevede un vero e proprio stravolgimento dell'offerta. Motivo? La sete di auto a bassissimo prezzo dei Paesi emergenti come India e Cina, ma anche il continuo calo del potere di acquisto di molti automobilisti europei.

Insomma secondo la Roland Berger ci sarà una crescita prodittiva di 4 milioni di unità nei prossimi sei anni, un vero boom che farà diventare la Dacia Logan una vera apripista. Va detto che le vere auto low cost saranno ancora più spartane e le prossimo proposte dell'indiana Tata e delle cinesi Chery e Geely potrebbero sconvolgere chi intende l'auto in modo tradizionale: saranno vetturette di plastica ridotte all'osso e con motori di scooter. D'altra parte si parla di prezzi di circa 2200 dollari...

E non è tutto: secondo un sondaggio condotto su mille individui da Tns Infratest, leader mondiale nelle ricerche di mercato, un italiano su cinque si dichiara disponibile a comprare un'auto low-cost. Le famiglie italiane pongono sempre più attenzione al prezzo, che diventa il primo criterio di scelta (per il 35%), superando estetica (19%) e marca (8%).

Insomma il low cost piace. Ma questa offensiva di auto super economiche già oggi ha colto di sorpresa i grandi gruppi automobilistici che - a eccezione della Renault - ora si trovano a rincorrere le idee indiane e cinesi. Ogni costruttore però ha la sua ricetta: General Motors è partita all'offensiva con il nuovo brand Chevrolet (rinato dopo aver inglobato la coreana Daewoo) e la produzione di Ford ora è per il 67% dei casi di auto economiche. Solo il tempo ci dirà chi ha avuto ragione. (v.bo.)

(29 marzo 2007)

repubblica.it

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