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si pensa di trasferire Chinatown all'ex Alfa


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L'attenzione torna sul quadrilatero di vie intorno a Sarpi: basta

ai quartieri monoetnici e via alla delocalizzazione dell'ingresso

MILANO — La rivolta di Chinatown, con le bandiere della Repubblica cinese issate sui balconi di via Paolo Sarpi, ha lasciato una traccia indelebile anche nel patto sulla sicurezza firmato ieri dal sindaco Letizia Moratti e dal viceministro dell'Interno, Marco Minniti. Nel giorno in cui il sindaco di Milano rivendica con orgoglio la «maternità» di tutti i patti firmati in Italia, grazie alla contestata manifestazione milanese del 26 marzo, l'attenzione torna sul quadrilatero di vie intorno a Paolo Sarpi. L'articolo del «patto milanese» è chiaro. Basta ai quartieri monoetnici e via alla delocalizzazione dei negozi all'ingrosso da Chinatown «incompatibili con la vocazione residenziale del tessuto urbano». Il primo punto riguarda il futuro: le politiche urbanistiche e abitative per evitare che si creino altri ghetti in città. Il secondo è una delle emergenze milanesi.

I fatti di via Sarpi, l'assalto ai vigili, 400 cinesi in strada, le parole durissime dell'ambasciatore, quelle altrettanto dure della Moratti («A Milano non esistono zone franche») sono una ferita recente. E proprio lunedì si riunirà il tavolo di «compensazione» tra Comune, rappresentanti della comunità cinese e i residenti rappresentati dall'associazione ViviSarpi. La Regione di Roberto Formigoni ha avanzato una proposta al Comune: trasferire l'ingrosso cinese ad Arese nei capannoni dell'ex Alfa, 70mila metri quadrati di capannoni per ospitare la merce dei cinesi. Un accordo tra Formigoni e la Moratti che prevede anche l'assunzione da parte del Comune dei 324 ex cassintegrati Alfa. «Abbiamo già fatto due sopralluoghi — attacca Siliu Hu, uno dei portavoce della comunità italocinese di via Sarpi — e ora aspettiamo il via libera dalla maggioranza dei commercianti».

La Regione ha anche presentato un progetto. Gli spazi ad Arese non supererebbero i 200 metri quadrati ciascuno, per evitare usi impropri dei locali. E i 60-70mila metri quadrati sarebbero un francobollo rispetto ai 2 milioni e 200mila dell'area. Ma c'è un problema. I commercianti della Repubblica popolare vorrebbero gli spazi gratis. Il Comune da quest'orecchio non ci sente. E in più vuole l'assicurazione che i venditori cinesi liberino i 500 esercizi commerciali della zona. E si «paghino» la nuova Ikea da 70mila metri quadrati con i proventi della vendita dei locali dedicati all'ingrosso. Ma il patto milanese presenta anche altre caratteristiche. Come i poteri straordinari affidati al prefetto Gian Valerio Lombardi per individuare le aree su cui spostare i campi nomadi su indicazione del Comune.

Una responsabilità di cui forse il prefetto avrebbe fatto volentieri a meno. O la decisione di controllare gli assi di ingresso in città con un sistema di telecamere. Si parte con le uscite autostradali. Si continuerà con le vie d'ingresso in città. Un database confronterà le targhe. Se l'auto è rubata interverrà immediatamente il nucleo della polizia stradale, rinforzato dall'arrivo di nuovi uomini. Nel primo articolo sono indicate le priorità da affrontare: degrado urbano, campi rom abusivi, contraffazione commerciale, violenza alle donne e ai minori, spaccio di droga, prostituzione. «Con questi patti abbiamo reso un servizio al Paese» ha concluso la Moratti, dedicando la firma a tutti quelli che avevano manifestato con lei il 26 marzo. D'altra parte, fu proprio lei a sbattere i pugni sul tavolo con il ministro Amato per chiedere uomini, progetti e nuove norme.

da corriere.it

:roll:

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ho una battutaccia che mi frulla in testa ma l'integrazione è una cosa seria, come le proteste avvenute a suo tempo a milano.

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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Alfa e Cina, ormai un binomio che si rafforza sempre più ahahahahahahahahahahaha

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

www.alfaromeo75.it - http://web.tiscali.it/alfetta.gt.gtv - www.arocalfissima.com/vodcast

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Alfa e Cina, ormai un binomio che si rafforza sempre più ahahahahahahahahahahaha

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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Io invece ho info diverse...sembra che Comune, Regione e Stato con il beneplacito della Commissione UE abbiano deciso di trasferire Chinatown e campi Rom nella zona Test&Sperimentazioni della Caterpillar, così la Cat. potrà anche ricevere contributi per Ricerca ed Innovazione. Così stan tutti tranquilli.

Poi han deciso all'ultimo che sposteranno il Quadrilatero della Moda milanese in una località ad-hoc a forma di MacPherson. C'è però Giorgio Arpiedi che si è imbestialito.

Fonte attendibilissima, mi ci gioco il Colosseo :):):)

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