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Il PIL aumenta? Merito soprattutto della Fiat


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Corre il Pil se la Fiat mette la quarta

La stima del Centro Einaudi e di Lazard. L'economista Deaglio: ripresa non strutturale, dipende troppo dalla casa torinese

MARCH--180x140.JPGLuca di Montezemolo e Sergio Marchionne (tamtam)

MILANO – Fiat riparte e gonfia il Pil. Ma l’Italia non dovrebbe festeggiare. Almeno questa è l’opinione dell’economista Mario Deaglio, che oggi ha presentato il dodicesimo rapporto da lui curato sull'economia globale e l'Italia, promosso dal Centro Einaudi e dalla banca d’affari Lazard (e pubblicato da Guerini e Associati). Secondo il rapporto il rilancio della Fiat ha contribuito per il 20-30% alla crescita del Pil dell'Italia nel 2006 (+1,9%). Per questo Deaglio giudica la crescita del Pil «non strutturale».

MERITO DI TORINO - «Una parte rilevante dell'aumento della produzione italiana - si legge nel rapporto - deriva da un singolo episodio aziendale, il rilancio produttivo del gruppo Fiat». Il valore aggiunto della Fiat (differenza fra fatturato, realizzato per la gran parte in Italia, e acquisti di beni e servizi) è salito di 2 miliardi di euro a fronte di una crescita del Pil complessivo di circa 25 miliardi. Ma l'effetto complessivo del gruppo automobilistico sull'economia italiana è ben più rilevante del mero valore aggiunto. Basti considerare l'indotto nel computo. Sia a monte, nella componentistica, sia a valle, per esempio nelle assicurazioni o nel credito al consumo. Alla fine, stimano Centro Einaudi e Lazard , l'impatto della Fiat sull'economia del Paese è pari a circa quattro volte il valore aggiunto. Otto miliardi che arrivano a pesare per un terzo della crescita del Paese.

CONSUMI INTERNI FERMI - Dall'aumento della domanda estera, spiegano i curatori della ricerca, è pervenuto un altro terzo dell'aumento complessivo del Pil italiano. All'incirca altrettanto è giunto dagli investimenti interni. Fuori dall'auto quindi, i consumi interni si sono rivelati praticamente immobili nel 2006: sono infatti saliti di appena lo 0,1-0,2%. Un dato peraltro in linea con le statistiche sulle vendite al dettaglio. Nei giorni scorsi anche il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nella sue Considerazioni finali aveva messo in primo piano tra le priorità della politica economica la ripresa dei consumi delle famiglie.

05 giugno 2007

corriere.it

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E' una cosa che ho sempre pensato: l' economia italiana e' soprattutto la Fiat nel bene o nel male.

E questo poi spiega perche' negli anni tutte le volte, o quasi tutte, che sono andati dal governo a battere cassa sono stati accontentati .

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La fiat fa qualcosa come il 3% del PIl nazionale...... SOLO la Fiat ...... poi ci dovete mettere gli indotti, servizi, etc etc ......

Puo sembrare poco ma il 3% del Pil è UN ENORMITà....... attualmente credo sia l'industria che icide di più sul PIL nel nostro paese.

Bisogna guidare straniero per capire il "PIACERE DI GUIDA ITALIANO"

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Però! A questo punto la cassa integrazione per lo Stato è stata un investimento! altrochè aiuto di stato.........

ma infatti il punto nonsarebbero gli ammortizzatori sociali in se, ma E' il motivo per cui si arriva ad usarli: es. "a caso" disinvestire per mettere 1000 M euro nella rinascente o nella editoria o nella telefonia o ? ..sperando poi che lo stato ripiani i problemi del settore auto ?

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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... disinvestire per mettere 1000 M euro nella rinascente o nella editoria o nella telefonia o ? ..sperando poi che lo stato ripiani i problemi del settore auto ?

Lo stato puo' valutare se aiutare un' azienda in crisi ma non credo sia giusto ponga dei veti sul tipo degli investimenti.

Anche perche' solo dopo puoi sapere se un investimento e' stato buono o meno.

E' giusto che lo stato decida o meno di aiutare le aziende in crisi valutando soprattutto che ci sia un piano industriale sostenibile

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Lo stato puo' valutare se aiutare un' azienda in crisi ma non credo sia giusto ponga dei veti sul tipo degli investimenti.

Anche perche' solo dopo puoi sapere se un investimento e' stato buono o meno.

E' giusto che lo stato decida o meno di aiutare le aziende in crisi valutando soprattutto che ci sia un piano industriale sostenibile

assolutamnte totalmente d'accordo !!!

io infatti critico la precedente gestione del gruppozzo: che tra l'altro non ha affatto sbagliato gli investimenti in altri settore, perseguendo una strategia di diversificazione che di per se' stessa non e' sbagliata.

ma critico il fatto che lo ha fatto a deliberatamente a scapito dell' "auto" : ha semplicemente disinvestito sul settore auto ... e a quel punto anche prima si poteva facilmente immaginare come sarebbe andata a finire . ...e questo e' un dato di fatto.

IMHO lo ha fatto scientemente perche' poi sperava in ancora piu' consistenti aiuti di stato cosi' che nel lungo termine si sarebbero ritrovati sia con gli altri settori in attivo che con il settore auto ripianato dallo stato,

invece come tu dici sono stati costretti a disinvestire altrove e presentare un ragionevole piano industriale prima di avere gli aiuti ed ormai e' dimostrato che se si impegnano davvero la fiat auto puo' rendere.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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