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Napoli ed i luoghi comuni............


Arcy79

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Un Tassita napoletano mi ha detto:

" dottò, qua a Napoli di una cosa potete stare certo. Che se cadete per strada ci sarà sempre una persona che Vi raccoglie da terra e vi aiuta. Forse vi sfila anche il portafoglio... ma a terra non rimanete.

Io preferisco il calore dei napoletani alla freddezza dei lombardi, Pavesi e milanesi in primis.

I napoletani sono così, sono calorosi, cordiali. Per questo è così piacevole prendere il caffè a Napoli, perchè ti servono anche un sorriso oltre alla crema nocciola spumosa.

Io A Napoli ci vado spesso e mi ci trovo benissimo. Sarà per il fatto che, per lavoro, mi appoggio in ottimi alberghi (Yolly, Mediterraneo ecc) e sono in pienissimo centro.

Mai avuto un problema e mai fatto un brutto incontro ma, ripeto, la mia frequentazione è limitata a 500 metri in linea d'aria intorno alla Galleria e cercodi non sconfinare...

il centro di napoli è stupendo...forse perchè li ci sono i veri napoletani con la loro cultura. Purtroppo fai un passo fuori dal centro e non sai quello che trovi

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mi viene da dire che lo sai benissimo, quello che trovi :evil:

SCHERZOOOOO!!

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Un Tassita napoletano mi ha detto:

" dottò, qua a Napoli di una cosa potete stare certo. Che se cadete per strada ci sarà sempre una persona che Vi raccoglie da terra e vi aiuta. Forse vi sfila anche il portafoglio... ma a terra non rimanete.

Io preferisco il calore dei napoletani alla freddezza dei lombardi, Pavesi e milanesi in primis.

I napoletani sono così, sono calorosi, cordiali. Per questo è così piacevole prendere il caffè a Napoli, perchè ti servono anche un sorriso oltre alla crema nocciola spumosa.

Io A Napoli ci vado spesso e mi ci trovo benissimo. Sarà per il fatto che, per lavoro, mi appoggio in ottimi alberghi (Yolly, Mediterraneo ecc) e sono in pienissimo centro.

Mai avuto un problema e mai fatto un brutto incontro ma, ripeto, la mia frequentazione è limitata a 500 metri in linea d'aria intorno alla Galleria e cercodi non sconfinare...

Napoli è una città dalle mille sfaccettatutre che dovrebbe essere vissuta per poter capire determinate cose e forse solo dopo si potrebbero esprimere sensazioni, pareri, o qulasivoglia giudizio...........se vi volete fare un'idea su cosa sia Napoli vi consiglio il film di Luciano De crescenzo - "Cosi parlò Bellavista", storia di un milanese trasferito all'alfasud di Pomigliano D'arco:wink:

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Articolo secondo me troppo cattivo esagerato però esattamente i problemi ci sono e sono sopratutto culturali (maledetti regni borbonici avete devastato metà italia)

manco da tantissimo tempo,ma questo è un assist che non potevo perdermi :)

permettetemi di dissentire fortemente,i guai culturali del sud e di Napoli in particolare,sono figli della conquista e dell'occupazione militare Savoia,che avendo vinto la guerra ha depredato e impoverito un sud certamente più attivo e rigoglioso di quanto non lo è stato negli anni a seguire,trasformando un popolo decisamente inventivo e "industriale"(esistevano moltissime attività industriali fino all'unità d'Italia e gli occupati in industrie nel sud erano il 51% rispetto al totale degli occupati in Italia)in un popolo di emigranti,drammatici i casi delle industrie della carta(vanto dell'industria campana)e soprattutto le industrie metalmeccaniche di Pietrarsa(per molte fonti al primo posto per avanguardia in italia)-per non approfondire molti altri settori - che videro il loro primato letteralmente osteggiato e distrutto appannaggio di realtà nate quasi dal nulla al nord e poi che si sarebber affermate a livello nazionale.

Per farla breve si è attuato un vero processo di deindustrializzazione del sud,insistendo sulla produzione agricola che in una italia comunque indietro rispetto ai grandi stati del centro europa faceva appunto dei prodotti agricoli la principale fonte di entrate.

Si gettarono così le basi per l'assistenzialismo e ancor peggio per l'emigrazione,che atutt'oggi resta una gravissima piaga del sud,visto che la maggior parte dei laureati eè costretta a lasciare le proprie città diretta verso gli importanti poli del nord italia,e immeserendo ulteriormente un già difficile substrato culturale.

Il discorso sarebbe lunghissimo e molto articolato,nonchè molto difficile,e l'ho voluto solo accennare,ma capisco anche che ad oggi al cittadino di Parma o di Vicenza gliene frega assai di una storia ormai lontana,e si giudichi,spesso con immensa superficialità, solo quello che c'è davanti agli occhi,ed effettivamente spesso la realtà è quella che si vede,come ricordava ax ad esempio la parlata dei bagarini,o gli atteggiamenti di molti "napoletani" quando vanno fuori.

Tutto questo fa male a molti di noi meridionali,che vorrremmo vedere le cose andare per il verso giusto e invece ci scontriamo giornalmente con ignoranza e presunzione,e fa ancora più male costatando che Napoli,insieme a Roma,costituisce la città più ricca d'arte di tutta l'italia,con un patrimonio culturale unico al mondo.

Allo stesso tempo vista l'attuale classe politica,che poi è specchio di una certa diffusa mentalità italiana,la vedo nera per il futuro,e non credo in troppi cambiamenti,una mia speranza sarebbe una forte federalizzazione,che forse e dico forse,visto che non sono esperto di materie economiche,sarebbe un modo per costringere una certa classe politica(nonchè di rimando la popolazione)a fare qualcosa di più.

Chiudo con una piccola nota positiva dopo il nero,per quello che può valere l'eurispes nel suo rapporto annuale sull'eccelllenza in Italia(aziende statali e private) pone al primo posto la puglia,seguita da lazio e campania(terza con la toscana)

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Milus, ti quoto!! e bentornato ;)

Però non è che dagli anni 50 in poi i savoia hanno poi potuto molto al sud, mentre i cittadini del sud hanno (meglio, avrebbero) potuto tanto.

Solo che una volta trapiantati al nord si sono (nella maggiro parte dei casi, ma non nella totalità) dimostrati capaci di quello che appunto dici tu, mentre a casa loro hanno dimostrato di avere solo attese da chicchessia.

C'è una componente caratterial-culturale (ancora una volta, non scomodiamo la Cultura, parliamo di cultura sociale) che frena...

Se anche vogliamo vedere il bringantismo dell'epoca con un tentativo di "resistenza" rispetto all'invasore sheriffo di nottingham, beh non è che le cose siano molto cambiate da allora ed il senso civico che oggi a distanza di tanti anni dovrebbe emergere, alla fine non lo fa, perchè è molto + comodo andare in pellegrinaggio a ceppaloni da portare i frutti della terra al signorotto locale, come nel medioevo... ;)

Certe abitudini ormai dell'italiota medio son ANCHE frutto del tipico incedere della vita in meridione, e dell'atteggiamento clientelare e di attesa messianica tipici del sud...

... e te lo dice un attento osservatore delle dinamiche sociali (beh, son sempre un market strategist, no?? :D:D) con metà famiglia ben radicata al sud e con tutte le tipiche sfaccettature di cui sopra ;)

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

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ax ma io infatti sono d'accordo con quanto sottolinei,io ho solo fatto cenno ad alcune motivazioni storiche,frutto tra l'altro di una mia ricerca iniziata quando mia nonna mi ha detto che nel mio misero paese ,agli inizi del secolo c'erano nell'ordine,fabbrica per lavorazione tabacco,bottega tessile,fabbrica di liquori,fabbrica di profumi.(certo non dobbiamo intendere le fabbriche di adesso ma quello che erano a fine ottocento inizi novecento)

Queste realtà si è voluto smantellarle,andava bene così in alto,e andava bene così anche a molti operai che si vedevano pagati per non fare nulla,bastava votare a quel "signorotto" lì....questo che mentalità ha sviluppato negli anni,quali problemi ha creato?come si possono risolvere questi problemi in breve termine?

tu sai meglio di me quanto cultura e mentalità,una volta ben radicate,siano sempre ben difficili da modificare in certi aspetti (sottolineo il certi perchè per molte cose preferisco la mentalità del sud).

In ogni caso sono il primo ad essere consapevole che la gente del 2000 giudica per quello che ha davanti,e che se la Marina mercantile Meridionale sotto i borboni primeggiava nel mondo,non gliene frega una cippa,e quello che salta agli occhi sono ben altre cose,però non posso farci niente io,e non possono farci niente i moltissimi meridionali che queste cose le capiscono.

Se cambierà qualcosa sarà un processo credo molto lungo

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ax ma io infatti sono d'accordo con quanto sottolinei,io ho solo fatto cenno ad alcune motivazioni storiche,frutto tra l'altro di una mia ricerca iniziata quando mia nonna mi ha detto che nel mio misero paese ,agli inizi del secolo c'erano nell'ordine,fabbrica per lavorazione tabacco,bottega tessile,fabbrica di liquori,fabbrica di profumi.(certo non dobbiamo intendere le fabbriche di adesso ma quello che erano a fine ottocento inizi novecento)

Queste realtà si è voluto smantellarle,andava bene così in alto,e andava bene così anche a molti operai che si vedevano pagati per non fare nulla,bastava votare a quel "signorotto" lì....questo che mentalità ha sviluppato negli anni,quali problemi ha creato?come si possono risolvere questi problemi in breve termine?

tu sai meglio di me quanto cultura e mentalità,una volta ben radicate,siano sempre ben difficili da modificare in certi aspetti (sottolineo il certi perchè per molte cose preferisco la mentalità del sud).

In ogni caso sono il primo ad essere consapevole che la gente del 2000 giudica per quello che ha davanti,e che se la Marina mercantile Meridionale sotto i borboni primeggiava nel mondo,non gliene frega una cippa,e quello che salta agli occhi sono ben altre cose,però non posso farci niente io,e non possono farci niente i moltissimi meridionali che queste cose le capiscono.

Se cambierà qualcosa sarà un processo credo molto lungo

le attività industriali sono sopravvissute finchè non si è arrivati al mercato comune, dopo l'unità d'Italia sono state messe fuori mercato dai prodotti di altre zone d'italia più economicamente forti.

Questo però è successo più di 100 anni fa, nello stesso arco di tempo l'irlanda è passata dal più arretrato al più dinamico dei paesi europei. Anche il veneto e il friuli erano terre poverissime 100 anni fa e ora non lo sono più...è passato molto tempo, scaricare tutte le colpe sui savoia e rimpiangere l'"eden borbonico" non aiuta a capire i problemi di oggi.

Ciao e buona giornata

Alfa_Milano

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le attività industriali sono sopravvissute finchè non si è arrivati al mercato comune, dopo l'unità d'Italia sono state messe fuori mercato dai prodotti di altre zone d'italia più economicamente forti.

Questo è quello che ha fatto credere la propaganda di regime piemontese.

La realtà è ben diversa,e dice che il Nord ha letteralmente boicottato l'industria meridionale,basta documentarsi un po' per ricostruire accuratamente i fatti,le commesse venivano affidate alle nascenti aziende settentrionali,perchè politicamente avvantaggiate,e un clamoroso esempio fu che l'industria fiorente della carta fallì miseramente nel giro di 20-30 anni rimanendo senza commissioni di alcun tipo,commissioni che sotto la spinta di favori tra politica e industri "nordista" ingrassavano letteralmente gli imprenditori a nord dell'arno gettando le basi per una notevole crescita economica e tirando le fondamenta per i colossi industriali del futuro.Nessun libro edito al sud fu ad esempio adottato in nessuna scuola,ti pare poco?e questo è l'esempio meno importante per spessore economico,visto quello che han fatto ad esempio con i vari opifici industriali e le industrie metalmenccaniche.

I latini dicevano "vae victis",e niente di più vero,nelle intenzioni politiche del dopo unione si doveva costituire un'asse industriale Torino-Milano Genova,il sud doveva essere agricolo e fornire gli operai al nord,per questo si è attuata propaganda contro le industrie meridionali,documentata in molti atti parlamentari,veri e propri boicottaggi,e si è nel contempo iniziato a far nascere quel substrato che poi si è sviluppato e radicato fino ai giorni d'oggi.

E poi si viene a parlare d'irlanda o di triveneto.

Un minimo di obiettività storica è da riconoscere e ricercare.

Nessuno nega i problemi attuali e la mentalità troppo spesso deleteria del sud di oggi,ma il retroterra culturale storico e ambientale tra sud e altri esempi è del tutto imparagonabile.

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le attività industriali sono sopravvissute finchè non si è arrivati al mercato comune, dopo l'unità d'Italia sono state messe fuori mercato dai prodotti di altre zone d'italia più economicamente forti.

Questo però è successo più di 100 anni fa, nello stesso arco di tempo l'irlanda è passata dal più arretrato al più dinamico dei paesi europei. Anche il veneto e il friuli erano terre poverissime 100 anni fa e ora non lo sono più...è passato molto tempo, scaricare tutte le colpe sui savoia e rimpiangere l'"eden borbonico" non aiuta a capire i problemi di oggi.

Su questo sono completamente d'accordo, però vale la pena ricordare qual'era la condizione di quella zone prima dell'avvento di questa benedetta repubblica, realizzata grazie al contributo del sanguinario dei due mondi, della massoneria e di tante altre belle persone di questo tipo.

Per risolvere i problemi odierni, anche del sud, occorre voltare pagina, lasciandoci alle spalle questa esperienza negativa estendendo alle altre regioni quello che ha già incominciato a fare la regione Lombardia, attuando il federalismo.

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Mi sa che da sola la Lombardia non fa proprio nulla...:)

Il federalismo si fa quando si e' tutti d'accordo, senno' ogni dichiarazione e' un "ballon d'essai"

Non dimentichiamo pero' che nell'analizzare il rapporto Nord/Sud prima del Risorgimento non bisogna dimenticare il costo delle infrastrutture che a Nord erano molto piu' sviluppate ed a Sud embrionali.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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