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Adolescenti:cannabis aumenta rischio psicosi


Guest Riccardo

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Guest Riccardo
non crediate che il problema dell'obesità è diverso, non lo sottovalutate.

che certi tipi di obesità sono patologici e veicolati da disordini psichici.

io ci sono passato in mezzo, e non è un bel vivere.

Hai ragionissima ma qui in fondo confermi cio che dico.

E piu assurdo dire "colpisco" gli obesi (come dicevano nell'articolo) per i costi sanitari perche ci sono troppi fattori coinvolti e spesso anche non legati alla volonta.

Diverso il discorso per le droghe dove parliamos empre e comunque di scelta volontaria e consapevole!!

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Guest Riccardo
C'è un po' di confusione, mi pare. Qualcuno sostiene che l'obesità (ad esempio) è diversa (e più giustificabile, sembra) della droga perché determinata da cause fisiche/psicologiche cui il "paziente" non potrebbe efficacemente opporsi, mentre uno "sceglie" se farsi una canna, o tirare una riga o che so io.

Non credo affatto che le cose siano così semplici. Le dinamiche (psicologiche, ma anche sociali e persino fisiche) che spingono ad abbuffarsi, ad ubriacarsi o a sballarsi con qualche droga sono sostanzialmente tutte figlie di un disagio, di un problema, di un qualche "male".

L'obesita puo essere causata anche solo da fattori ormonali.

L'obesita puo anche solo essere conseguenza di una malattia fisica.

Come si fa sempre a paragonare qualsiasi cosa ed a buttare sempre tutto nel calderone!!!!

L'uso voluttuario della droga (lo sfizio) non è quasi mai un problema sociale, perché è saltuario e contenuto, nessuno si ammazza o impazzisce con una canna.

Mi piacerebbe aver modo di approfondire questo che dici. Mi sai indicare testi o qualcosa che lo dimostri?

A me sembra che l'utilizzo anche delle droghe leggere sia un problema sociale eccome se no non credo saremmo neanche qui a parlarne

Per l'impazzire con una canna ti ricordo che l'inizio del tread si basa sul rischio di psicosi associate all'uso di canne.

Si potra dire che servono piu dati e piu studi ma non capisco bene cosa vuoi dire

Questo è bene chiarirlo, se no ci prendiamo in giro.

A dire la verita la discussione e' partita sulla base di dati scientifici che confermano rischi abbastanza gravi associati con l'uso della cannabis negli adolescenti !!!!!!!!!!

Mi sa che qui non si sta chiarendo affatto ma si confondono le acque dicendo cosi e si sottovaluta ancora il problema ed il rischio delle droghe leggere!!!

Ma c'è chi conduce quotidianamente una vita di merda (e non mi dilungo sui possibili perché) e che quando ha due ore libere cerca di curare il suo male di vivere con qualche sostanza.

A dire il vero ed a vedere dai cio che si legge non mi sembra che chi si fa le canne siano sti poveracci.

Lapo, starlette etc non mi sembra che rappresentino cio che dici!!

Forse valeva piu per l'eroina il cui consumo se non ricordo male e' in netto calo!!!

Allora, io sono d'accordo che questo non sia un bene e che gli effetti collaterali a carico della collettività vadano contenuti, ma cerchiamo di essere ragionevoli e di non criminalizzare, appunto, i consumatori. Va semplicemente trovato un equilibrio ragionevole.

Su questo siamo daccordo. Ma l'informazione e il punto principale!!

E' chiaro che tutto costa o può costare alla collettività, ma sappiate (non lo dico io, lo dicono fior di psichiatri) che a volte alcool e droghe sono vere e proprie autoterapie con cui il paziente controlla vere e proprie psicosi, riducendo in questo modo il rischio per sé e per gli altri.

questa l'hai detta grossa.

Adesso mi immagino di incontrare il fatto che mi racconta che si droga per curare le psicosi.

Non diciamo cose un po assurde.

Le psicosi vanno curate come si deve e non c'e' nessuno che si sognerebbe di prescrivere alcool o droghe per curarle.

Ci sono farmaci ed altre terapiae per quelle cose.

Per favore adesso non scriviamo cose i questo tipo se no lîntento di educare scompare del tutto

Qualcuno ha parlato di "slatentizzazione" della psicosi: ecco, questo succede più spesso quando si smette di bere o di farsi, piuttosto che quando si inizia.

Non so chi parla di slatentizzazione qui si parla di aumento associato all'utilizzo e che sia all'inizio o alla fine non fa molta differenza

Qualcuno diceva (Riccardo?) che l'alcool non è proibito e il consumo sale. E allora? E' forse la prova che se fosse proibito non salirebbe?

Guarda che io facevo proprio il discorso ooposto.

Tu dici che non proibire le droghe leggere migliori le cose? Come fai a dirlo? Come fai a dire che funziona?

Con l'alcool non e' cosi quindi visto che anche per l'alcool non funziona immagino che proporresti di proibire l'alcool e non proibire le canne!

Il ragionamento che fai tu vale uguale ma al contrario!!!

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Allora, riepilogo.

Il discorso obesità vale come parametro di danno economico per la collettività: anche gli obesi costano al servizio sanitario.

Che l'uso saltuario di droghe non sia un gran problema mi sembra un dato di evidenza comune, così come una sbronza ogni tre anni: non esageriamo ragazzi, se no davvero confondiamo i problemi seri con i loro simulacri. Gli studi che parlano di rischio psicosi si riferiscono agli usi prolungati e massivi della sostanza. Credo che sia esperienza comune vedere che se uno fuma una canna ogni tanto non è psicotico e non ha nessun disturbo comportamentale.

Quanto al discorso dell'uso di sostanze psicotrope per lenire il male psichiatrico sottostante, parlo di casi (rileggendo il mio post mi pare fosse chiaro che si trattava di "alcuni casi") in cui l'uso di alcool e altre droghe era un sistema artigianale per arginare il disagio psichico: non sto dicendo che uno psichiatra debba usare l'alcool come farmaco, sto dicendo che, senza psichiatra, accade non troppo di rado che persone fortemente disturbate bevano o si droghino per cercare di tenere a bada il male dell'anima. Queste persone, quando smettono di colpo di bere o drogarsi, possono slatentizzare la psicosi e manifestarla in forme, purtroppo, drammatiche. Ad ogni modo, lasciamo stare questo discorso, perché sto parlando di casi conosciuti da vicino e approfondirlo (e provarlo) comporterebbe violare, diciamo, la privacy di qualcuno. Facciamo conto che non l'ho detto, facciamo che non è così. In fondo è solo una mia esperienza personale e non si supportano idee generali con le esperienze personali. Torno ad un discorso generale.

Io non sto dicendo che drogarsi fa bene e non vorrei doverlo ripetere dopo cinque messaggi: sto dicendo che le motivazioni che spingono una persona a distruggersi con la droga non si combattono efficacemente con la criminalizzazione dell'assunzione.

Dico, ancora, che se qualcuno si sfascia di canne o di altro probabilmente sta male con se stesso e la repressione del consumo non lo dissuade. Dico poi che se uno invece consuma ogni tanto per sfizio, per piacere, per fare il ganzo o che so io, non è un gran problema se poi non si mette al volante (o comunque a governare qualcosa) sotto l'effetto. Secondo me bisogna continuare a distinguere tra uso ed abuso: il primo non mi pare un problema reale, salvo evitare che in quel momento il consumatore compia attività pericolose. Ribadisco che si tratta di punire il pericolo per gli altri, non il consumo in sé e per sé. Il secondo è un problema di salute, individuale e pubblica, ma non si risolve con la repressione. Cerchiamo di non confondere gli esempi con il concetto: gli esempi sono esempi. Il concetto è che l'uso saltuario di droghe è un problema solo se durante l'effetto si fa qualcosa che richiede la piena lucidità (guidare e via dicendo). L'uso continuativo è un problema serio di salute dell'assuntore che va trattato come tale, ma non penso che addebitargli i costi delle cure (si parlava di questo, no?) sia una strada giusta e non penso che punirlo sia una strada efficace.

Giulia Nuova Super 1300

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Guest Riccardo

Che l'uso saltuario di droghe non sia un gran problema mi sembra un dato di evidenza comune, così come una sbronza ogni tre anni: non esageriamo ragazzi, se no davvero confondiamo i problemi seri con i loro simulacri. Gli studi che parlano di rischio psicosi si riferiscono agli usi prolungati e massivi della sostanza. Credo che sia esperienza comune vedere che se uno fuma una canna ogni tanto non è psicotico e non ha nessun disturbo comportamentale.

Questo discorso e' di una approssimazione allucinante e se si cerca di fare della educazione corretta queste sarebbero le cose da evitare.

La soluzione al problema potra essere una soluzione di compromeso e basata sul buon senso ma l'informazione deve essere corretta e un po piu scientifica.

Dove sono ste evidenze comuni? L'evidenza e' che c'e' stato un allarme per la crescita e per il consumo di queste sostanze (droghe leggere ed alcool). Se tu vuoi sminuire il problema sei liberissimo di farlo ma non parlare di evidenze comuni perche quelle sono altre!!!

Mi sa che sei tu che fai un po di confusione ed e' inutile continuare a parlare di fare chiarezza o fare riepiloghi se poi si scrivono certe cose!!!

Gli studi parlano di associazione fra uso di cannabis e psicosi. Se tu hai altri studi postali.

Uno che fuma una canna ogni tanto andrebbe visto fra un po di anni e non so tu quanti ne hai osservati in questo modo

Quanto al discorso dell'uso di sostanze psicotrope per lenire il male psichiatrico sottostante, parlo di casi (rileggendo il mio post mi pare fosse chiaro che si trattava di "alcuni casi") in cui l'uso di alcool e altre droghe era un sistema artigianale per arginare il disagio psichico: non sto dicendo che uno psichiatra debba usare l'alcool come farmaco, sto dicendo che, senza psichiatra, accade non troppo di rado che persone fortemente disturbate bevano o si droghino per cercare di tenere a bada il male dell'anima.

Queste persone, quando smettono di colpo di bere o drogarsi, possono slatentizzare la psicosi e manifestarla in forme, purtroppo, drammatiche. Ad ogni modo, lasciamo stare questo discorso, perché sto parlando di casi conosciuti da vicino e approfondirlo (e provarlo) comporterebbe violare, diciamo, la privacy di qualcuno. Facciamo conto che non l'ho detto, facciamo che non è così. In fondo è solo una mia esperienza personale e non si supportano idee generali con le esperienze personali.

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Avrei alcune precisazioni da fare, visto anche che avevo lasciato un discorso in sospeso con GTVeloce. Allora, io e te siamo d'accordo sul fatto che la repressione e il proibizionismo totale non siano la soluzione più adeguata. Siamo d'accordo ma per motivi opposti: se non ho capito male tu mi dici che se uno si droga in camera sua senza poi guidare, o comunque praticare un qualsiasi comportamento lesivo nei confronti di terzi, il problema è esclusivamente suo e non c'è il bisogno di intervenire. Su questo punto innanzi tutto una riflessione: questo famigerato drogato che si chiude in casa e si fa i cazzi suoi esiste o è solamente un "modello teorico"? Io propenderei per la seconda possibilità... A parte questo, io non credo nel proibizionismo solamente perchè lo ritengo praticamente inattuabile per una serie di fattori, a cominciare dal fatto che i legislatori sono i primi consumatori di questa merda, per arrivare alla considerazione che in Italia non avremmo i mezzi per attuare una repressione su così vasta scala... i fondi al comparto sicurezza li taglia un governo si e l'altro pure, figuriamoci se adesso cambiano strada. Al di là dell'inapplicabilità pratica del provvedimento, credo comunque in una sua piena validità teorica.

Il nocciolo della questione sta in una domanda: è giusto e doveroso punire il semplice utilizzatore anche se costui non sta danneggiando (lasciando un attimo da parte le spese sanitarie) nessuno? Bhè, io dico si, per un semplice motivo. Dico si perchè si tratta di una specie di “prevenzione” dei possibili danni che il drogato potrebbe provocare. Un esempio terra terra: così come puniamo chi non rispetta i limiti di velocità, anche se non provoca danni, così dobbiamo fermare, con la repressione, l'educazione o tutto ciò che volete, il drogato. Altrimenti dovrebbero farmi l'autovelox solo se vado a sbattere no? Se io oggi parto, mi faccio l'autostrada a 220 e non provoco danno perchè punirmi? Non sto pesando nemmeno economicamente sulla società, figuriamoci un po'... e invece è giusto che se vado a 220 mi tolgono la patente, così come sarebbe giusto che se mi facessi una canna in qualche modo ne pagassi le conseguenze dal punto di vista penale...

Infine un'altra riflessione che già avevo fatto tempo fà ma che era passata un po' in sordina. Allo stato attuale dei fatti, se io compro una dose sto comunque dando guadagno a un criminale, sto finanziando crimini su crimini, in poche parole mi sto rendendo partecipe io stesso di un crimine. Sto alimentando un traffico per combattere il quale le FdO spendono notevoli energie. Perchè allora non sono perseguibile? Perchè un ricettatore invece lo è? Probabilmente questa “teoria” è un po' forzata, ma sicuramente non lo è più del permettere, o del giustificare, o comunque del compatire l'assunzione di sostanze stupefacenti...

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sono d'accordo con alex..

chi compra droga finanzia le mafie (a meno che non si coltivi la sua, che infatti se non c'è cessione o spaccio considero molto meno grave)

la droga è legalizzata? No. Ma si trova ovunque e a pochi soldi...(anche la coca)..spiegatemi la differenza con l'alcool..se non altro li lo stato incassa tasse e iva

i consumatori di sostanze vanno disincentivati. questo è il nocciolo

basta con la cultura che lo "spinello non è male", è male tanto quanto il resto...

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Eccomi qua, buongiorno a tutti.

Allora, rispondo a Riccardo ed Alex.

Riccardo: non mi pare di aver fatto discorsi così approssimativi, perlomeno non più di quanto non lo sia il livello normale di un forum nel quale si parla più o meno da profani ;) Io non sono uno scienziato e non sto parlando a un congresso. Lo studio del Lancet, comunque, è divulgativo, non ci sono dati sulle quantità di cannabis assunta per determinare l'aumento di probabilità di sviluppare psicosi. Allora, su queste basi, ritengo di poter dire che il consumo saltuario di cannabis, di alcool, e forse persino di cocaina ed eroina (con questa non so se sia possibile un uso saltuario senza sviluppare subito dipendenza) non mi pare che determini danni diretti alla salute. Non ho mai visto gente diventata scema o pazza perché fumava ogni tanto, per intendersi. Questo significa che il danno alla salute evidentemente ha un meccanismo di causazione più complesso, che presuppone un uso massivo, costante e prolungato. Ovviamente questa è un'autodistruzione sbagliata e da disincentivare, l'ho detto in tutti i miei post. Ma il punto è un altro, o meglio altri due: è così diverso dagli altri sistemi di autodistruzione? Mi pare che il parametro più volte invocato per censurare queste autodistruzioni sia per molti il costo per la collettività. Costo sociale ed economico. E dico e ripeto che a quel livello credo che i drogati pesino meno degli obesi (che, se non altro, sono molti di più). Da qualche parte dobbiamo cominciare? Bene, allora dico che - parlo sempre dell'uso smodato, quelli che si sfasciano, quelli cui secondo me si riferisce lo studio all'origine di questo dibattito - secondo me è molto difficile trovare una strategia efficace nei confronti di chi ha già scelto di bruciarsi il cervello. Se la strategia è la repressione penale (ti incarcero se ti droghi) sarà inefficace e costosissima, com'è adesso la repressione dello spaccio. Se vuoi addebitare i costi sanitari, sarà intanto assai difficile provare, su un piano medico legale, che la tal psicosi è dovuta all'uso di cannabis, magari vent'anni prima, piuttosto che a qualcos'altro (e immagine le cause, i ricorsi, i costi, i casini); comunque, resterà ingiusto addebitare le spese ospedaliere al tossico mentre vengono abbuonate a chi fa una sparata in moto e si fa un anno di cure (un politraumatizzato grave costa enormemente di più, credo che tu lo sappia perché dal tuo post sulla morfina deduco che lavori in ambito sanitario).

L'uso saltuario, voluttuario della droga è un'altra cosa e vengo al discorso di Alex.

Guarda che siamo d'accordo praticamente su tutto. Dici che il mio modello di consumatore che sta a casa è virtuale: vero, ma è importante il concetto. Hai ragione quando dici che anche chi si sballa ogni tanto comunque lo fa in giro per strada e quindi non va bene. Verissimo. Ma se lo vuoi punire deve essere chiaro perchè lo stai punendo. Questo è fondamentale per una legge. Deve essere chiaro che una persona viene punita perché mette a repentaglio la vita degli altri e non per il fatto di consumare. Il risultato pratico tende ad assomigliare, ma il fondamento teorico va tenuto presente. Ecco perché dico che una sanzione deve colpire "la guida in stato alterato" e non la semplice assunzione.

Dici che comunque va punito il consumatore "a prescindere" per educare e dissuadere. Questo apre un discorso complesso e qui ti parlo di cose che conosco molto più da vicino. Da sempre, in tutti gli ordinamenti, esistono le tecniche di "anticipazione della tutela" di un certo bene della collettività. Giustamente dici "è vietato andare veloce" anche quando non si mette a rischio la vita di nessuno. Vero, come è vietato portare o detenere armi clandestinamente anche quando non si vuol sparare a nessuno. Questo tipo di "incriminazione anticipata" però crea sempre problemi perché, ovviamente, viene percepita dalla gente come arbitraria e in qualche modo moralista. Ti confesso che io sono fra questi, e sinceramente sarei per una maggiore libertà in tutto, dalle armi al codice della strada, passando per le droghe, perché ritengo che uno Stato non debba esagerare nell'educare ed indirizzare i propri cittadini. In questo, sono molto liberal. Ma questa è una mia idea personale, poco condivisa (soprattutto in Italia, dove la cultura cattolica da secoli spinge al controllo, all'educazione, alla prevenzione, al ..."fare da padre" ai cittadini). E immagino che tu non la condivida. Ma anche partendo dalla tua convinzione - puniamo chi si droga "a prescindere" così evitiamo alla radice i problemi futuri - bisogna tenere conto della fattibilità di un dato progetto e degli eventuali effetti collaterali. Do per scontato che qui tutti sappiano che cosa vuol dire "reato" e "repressione penale": significa pensare a sanzioni che comportano restrizioni della libertà personale. Il carcere, o una detenzione domiciliare o un lavoro controllato dai servizi sociali. Significa un processo penale, con le garanzie e i meccanismi del processo penale. Significa Polizia, Carabinieri, rapporti, decreti, fogli. Un fiume immenso di denaro, che va ad aggiungersi a quello che già si spende per punire lo spaccio. Possiamo permettercelo? Mi pare che anche tu creda di no. Hai ragione, in linea di principio, sul discorso "ricettazione": in fondo oggi il consumatore acquista un bene "provento di delitto". Esattamente come i milioni di bagnanti che comprano le borse false di Louis Vuitton dai venditori abusivi. Hai mai visto fare retate gigantesche sulle spiagge romagnole o versiliane, con centinaia di poliziotti che arrestavano migliaia di signore in lacrime? Io no ;)

Non sempre si può fare tutto ciò che si ritiene giusto, e per uno Stato questo è ancora più drammaticamente vero. Quando si fanno leggi "di principio" si corre il rischio di restare "prigionieri" del principio: se punisci Tizio devi punire Caio se fa qualcosa di analogo. E allora ti trovi nei casini, perché per punire Caio non hai i soldi, ma se non lo fai è un'ingiustizia e se lo dici ma non lo fai perdi credibilità. Che esattamente ciò che succede all'Italia oggi: la legge sono solo parole, perché si vorrebbe disciplinare tutto (non solo nel campo della droga) e non si riesce a disciplinare niente.

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Guest Riccardo

Premessa.

Il discorso, almeno dal mio punto di vista, era iniziato suprattutto con l'idea di informare e secondo me la vera confusione qui e mischiare l'informazione con le soluzioni.

L'informazione deve essere rigorosa e su base scientifica non deve preoccuparsi di criminalizzare o non criminalizzare qualcuno. Poco interessa il confronto con altre cose (droghe, alcool etc)

La soluzione sicuramente deve considerare molte piu cose incluso altre droghe, alcool, nicotina etc

Se si mischiano le due cose si finisce con il danneggiare soprattutto l'informazione corretta!!!

Riccardo: non mi pare di aver fatto discorsi così approssimativi, perlomeno non più di quanto non lo sia il livello normale di un forum nel quale si parla più o meno da profani ;)

Daccordo epro e' anche vero che come dicevo bisogna scindere le cose e sull'informazione ed educazione bisognerebbe essere piu rigosori. Lungi da me l'idea di dire che una pubblicazione scientifica e' verita assoluta sia ben chiaro!!!

Io non sono uno scienziato e non sto parlando a un congresso. Lo studio del Lancet, comunque, è divulgativo, non ci sono dati sulle quantità di cannabis assunta per determinare l'aumento di probabilità di sviluppare psicosi.

Qui ti sbagli in partenza.

Lancet e' una delle riviste scientifiche piu accreditate al mondo (l'impact factor che e' un parametro molto importante per attribuire valore scientifico ad una rivista, di quella rivista e' fra i piu alti in assoluto) ed il significato scientifico di pubblicazioni accettate su quella rivista DEVE avere un grande valore. Ti assicuro che qualunque ricercatore vorrebbe riuscire a pubblicare un articolo su Lancet.

I dati ci saranno sicuramente nella pubblicazione

Allora, su queste basi, ritengo di poter dire che il consumo saltuario di cannabis, di alcool, e forse persino di cocaina ed eroina (con questa non so se sia possibile un uso saltuario senza sviluppare subito dipendenza) non mi pare che determini danni diretti alla salute.

Questa affermazione e' pesantissima e non puoi farla cosi!!!!!!

Su che basi lo dici!!

Non ho mai visto gente diventata scema o pazza perché fumava ogni tanto, per intendersi.

scusa ma questo non ha molto valore scientifico generale. Che esperienza hai? Quanti ne hai visti?

Ripeto che l'esperienza personale e' utile per farsi una idea ma l'estrapolazione a realta oggettiva e molto piu difficile ;)

Questo significa che il danno alla salute evidentemente ha un meccanismo di causazione più complesso, che presuppone un uso massivo, costante e prolungato.

Queste sono tue considerazioni. Probabilmente ci sono altri fattori ma uno studio di quel tipo e' osservazionale e per definizione esprime delle osservazioni. Serviranno studi piu approfonditi per cercare di capire meglio ma in medicina molte cose si basano su osservazioni.

Il range di normalita degli esami di laboratorio per esempio si basa su osservazioni nella popolazione generale con basi soprattutto statistiche/osservazionali

Ma il punto è un altro, o meglio altri due: è così diverso dagli altri sistemi di autodistruzione? Mi pare che il parametro più volte invocato per censurare queste autodistruzioni sia per molti il costo per la collettività. Costo sociale ed economico. E dico e ripeto che a quel livello credo che i drogati pesino meno degli obesi (che, se non altro, sono molti di più).

Come si diceva obesita e consumo volontario di droghe sono cose molto diverse anche da un punto di vista medico!!!!

Puoi considerare questa cosa eventualmente nel definire come intervenire ma se vuoi fare educazione questa cosa non c'entra

Da qualche parte dobbiamo cominciare? Bene, allora dico che - parlo sempre dell'uso smodato, quelli che si sfasciano, quelli cui secondo me si riferisce lo studio all'origine di questo dibattito - secondo me è molto difficile trovare una strategia efficace nei confronti di chi ha già scelto di bruciarsi il cervello.

A me onestamente preoccupano molto piu i giovani che convinti che farsi una canna ogni tanto non provoca nulla iniziano a farsi canne.

Come si diceva non credo che uno che abbia intenzioni distruttive verso se stesso usi la cannabis.

Tutte ste veline etc credi veramente che lo facciano üer bruciarsi il cervello o solo perche magari fa figo e tanto una canna ogni tanto non fa male?

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Premessa.

Il discorso, almeno dal mio punto di vista, era iniziato suprattutto con l'idea di informare e secondo me la vera confusione qui e mischiare l'informazione con le soluzioni.

L'informazione deve essere rigorosa e su base scientifica non deve preoccuparsi di criminalizzare o non criminalizzare qualcuno. Poco interessa il confronto con altre cose (droghe, alcool etc)

La soluzione sicuramente deve considerare molte piu cose incluso altre droghe, alcool, nicotina etc

Se si mischiano le due cose si finisce con il danneggiare soprattutto l'informazione corretta!!!

D'accordo, ma io ovviamente qui non faccio informazione, mi limito ad esprimere opinioni, anche sul trattamento repressivo che è entrato nel tema del discorso. Poi va benissimo dire che la cannabis fa male, ci mancherebbe, ma questo forum serve a confrontarsi, no?
Qui ti sbagli in partenza.

Lancet e' una delle riviste scientifiche piu accreditate al mondo (l'impact factor che e' un parametro molto importante per attribuire valore scientifico ad una rivista, di quella rivista e' fra i piu alti in assoluto) ed il significato scientifico di pubblicazioni accettate su quella rivista DEVE avere un grande valore. Ti assicuro che qualunque ricercatore vorrebbe riuscire a pubblicare un articolo su Lancet.

I dati ci saranno sicuramente nella pubblicazione

So bene che Lancet è una rivista prestigiosissima, ma il sunto qui riportato è ovviamente divulgativo. Io, e credo tutti qua dentro, ho letto il primo post di questo dibattito, da cui desumo ciò che ho detto. Se hai letto tutto l'articolo ovviamente sai qualcosa che io non so. Sulla base di quello che ho letto, ho risposto.
Questa affermazione e' pesantissima e non puoi farla cosi!!!!!!

Su che basi lo dici!!

Non è un'affermazione "pesantissima". E' un'affermazione normale in un dibattito in cui si esprime un punto di vista. Lo dico sulla base dell'esperienza personale che credo sia comune a tutti, è un fatto "notorio" che una singola sbronza o una singola canna non determinano danni permanenti alla salute. Io non sono un medico, ma per molti anni ho fatto servizio volontario in un'ambulanza con medico a bordo. Ho visto molte overdose da eroina (qualche anno fa, non sono più giovanissimo ;)) e qualcuna da psicofarmaci, ma non da cannabis. E anche le overdose, una volta trattate adeguatamente, non mi sembra che lasciassero postumi. Allora chiedo io: qual'è il danno diretto ed immediato della canna o del fiasco di vino? Quanto ce ne vuole? Questi dati io non li vedo, ma vedo che passata la fase acuta, come per tutte le patologie, si torna a posto. Per avere danni fisici permanenti credo sia necessario un consumo prolungato nel tempo. Come le sigarette, come quasi tutto. Non credo che sia un caso che i greci usassero il termine pharmakon per definire sia i veleni che, appunto, i farmaci: dipende dalle modalità di assunzione.
scusa ma questo non ha molto valore scientifico generale. Che esperienza hai? Quanti ne hai visti?

Ripeto che l'esperienza personale e' utile per farsi una idea ma l'estrapolazione a realta oggettiva e molto piu difficile ;)

Queste sono tue considerazioni. Probabilmente ci sono altri fattori ma uno studio di quel tipo e' osservazionale e per definizione esprime delle osservazioni. Serviranno studi piu approfonditi per cercare di capire meglio ma in medicina molte cose si basano su osservazioni.

Il range di normalita degli esami di laboratorio per esempio si basa su osservazioni nella popolazione generale con basi soprattutto statistiche/osservazionali

Nessun valore scientifico: sono, appunto, mie considerazioni. Che reputo semplicemente ragionevoli. So che in medicina molte cose si basano sui risultati statistici. E li considero per quel che sono: autorevoli pareri scientifici su base statistica. Cosa che per me non equivale esattamente ad una dimostrazione rigorosamente galileiana, ma che tengo ovviamente in considerazione. Ma non la considero una verità assoluta e comunque il nostro studio, appunto, non mi pare che dimostri che già una sola assunzione fa danno irreversibile (per quanto contenuto) alla salute. Perlomeno, non più di mille altre cose che appaioni perfettamente giustificabili.
Come si diceva obesita e consumo volontario di droghe sono cose molto diverse anche da un punto di vista medico!!!!

Puoi considerare questa cosa eventualmente nel definire come intervenire ma se vuoi fare educazione questa cosa non c'entra

Pienamente d'accordo, io non voglio fare informazione, parlo appunto dei possibili rimedi, visto che in questo topic se ne è parlato.
A me onestamente preoccupano molto piu i giovani che convinti che farsi una canna ogni tanto non provoca nulla iniziano a farsi canne.

Come si diceva non credo che uno che abbia intenzioni distruttive verso se stesso usi la cannabis.

Tutte ste veline etc credi veramente che lo facciano üer bruciarsi il cervello o solo perche magari fa figo e tanto una canna ogni tanto non fa male?

Preoccupano anche me, Riccardo, che credi? Ma non più di molte altre cose che fanno i giovani e meno giovani e che pure nessuno pensa neanche lontanamente di vietare. Guarda, hai pienamente ragione che si deve fare informazione (magari non su Autopareri ;)) e dire ai giovani che il THC alla lunga danneggia il cervello, che non si deve esagerare, ma più di questo non credo si possa fare, si rischia qualcosa di controproducente. Quanto alle veline, non credo che il problema sia che fumano (più che altro tirano) e sono diseducative: il problema è a monte, che la gente guarda cosa fanno le veline. Certe volte penso che la televisione faccia più danni alla psiche della droga, ma questo è un altro discorso e meriterebbe un altro topic...;)

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