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ESTEROFILIA ITALIACA??


bialbero

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Guest T a u r u s

Guarda cosi' c'e una tendenza di considerare anche un fatto positivo negativo dalla parte degli utenti piu' romantici...se andiamo cosi' anche alcuni che avevano la RL o la 6c quando vissero la 8c con il cambio al retrotreno...avevano urlato alla discontinuita' della tradizione...stesso dicasi al passaggio dal cambio accoppiato della Giulia al cambio transaxle della Alfetta......Guarda Fusi hai troppo mitizzato la trasmissione secondo me.....veramente troppo.....ed il che e' tradizione e cosa no....Alfa vuole passare ad una trasmissione TP transaxle perche costa di meno sia come costo della produzione sia come uniformita' della produzione ed e' meno pesante di una trasmissione integrale e da una migliore distribuzione dei pesi(anche se la motricita' e' ben inferiore alla TI per cui le prestazioni in pista saranno probabilmente inferiori alla TI...)ma questo si fa con passi non si puo' produrre subito una trasmissione transaxle dal niente e passare ad una media da 200/250.000 vetture/anno come e' la famiglia 158....si dovra' iniziare da vetture di minori volumi come sara' la famiglia delle ammiraglie..per trasferire poi l'esperienza acquistata ed ampiare la produzione con la seguente generazione delle medie...

No sul costo ha ragione Luxan......quindi per dirla la vecchia GTV6 costera' piu' o meno come la Brera 3.2V6 260cv....se aggiungi l'infazione di 2004 e 2005.....e costa piu' di una GTV 3.2V6 attuale........

Guarda non e' vero che Alfa ha mai pensato di usare il 2.020vturbo Fiat/Lancia perche c'erano in prova poi non arrivati al mercato tre versioni biturbo dei V6..l'evoluzione del 2.0V6TB alfaromeo con 4v/cil Dohc e doppia sovralimentazione da 250cv destinato a GTV/Spider e 166.....il 2.5V624vBiturbo da 300cv+ presentato sulla Nuvola...e previsto anche per la 166Q4 inizialmente prevista....ed una versione di simile lavorazione del 3.0V624v da 400cv vista nella concept Italdesign Scighera da 400cv....

Sulla 8c....pensate che usa una scocca di fibre di carbonio...l'unica del segmento....perfino Ferrari Aston Martin o Lamborghini usano il piu' plebeo alluminio nelle loro 360,DB8 e gallardo.......neanche Murcielago,Vanquish,575 e 612 hanno la scocca in fibre di carbonio...solo vetture di ben altra categoria come Enzo Ferrari,Carrera GT,SLR o Veyron hanno la scocca in fibre di carbonio......

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Non è il fatto o meno di mitizzare un tipo di trasmissione, il discorso è che Alfa Romeo dovrebbe avere – come ha sempre avuto – delle peculiarità tecniche che la pongano un gradino sopra la concorrenza e sia vista come termine di paragone, soluzioni tecniche studiate ad hoc per la missione Alfa Romeo, non ci vedevo di buon occhio utilizzare un motore a 5 cilindri che per quanto buono sia e raffinato certamente non proviene da menti pensanti Alfa Romeo. Ad ogni cambio di strategia tecnica ha corrisposto come sempre la rivolta dei puristi, tu Taurus ne hai citati due esempi, quello che ha fatto maggior scalpore certamente è stato quello che dal gruppo Giulia/1750/2000 si sia passati al transaxle della Alfetta, certo gridarono quasi allo scandalo certi puristi, arrivando a definire persino l’ultima alfa la Giulia, ma scherziamo???

Ora come ora le peculiarità tecniche non le vedo proprio in Alfa, vedo semmai un pallido tentativo di differenziazione rispetto ai classici canoni di Fiat e Lancia, una sospensione diversa, un motore – peraltro con basamento in ghisa – diverso nella testata, ma tutto finisce qui, e questo per l’apassionato non è certo sinonimo di differenziazione netta, insomma parliamoci chiaro, chi acquista una BMW sa di per certo che sta acquistando una BMW, idem per MB ed Audi, la filosofia è quella e nessuno ha mai messo in dubbio di tradirla, un utente Alfista che abituato dapprima alle soluzioni tecniche (e certo anche ai difetti) ed alal guida delle varie Alfetta, Giulietta,Alfa90 ed Alfa 75 e poi di botto gli viene proposto di guidare e ingoiare quella specie di ibrido chiamato 155, secondo voi come reagisce? E cavolo!

Mi sta bene che la 8C proponga finalmente delle soluzioni tecniche di pregio assoluto e che finalmente sia identificabile da subito come Alfa Romeo, però poi che quelle stesse soluzioni non me le ripropongano su altri marchi del gruppo, altrimenti l’eslcusività col piffero che la mentengo…

Ricordo anche io che anni fa fu testato un 2.5V624v Riturbo con oltre 270cv e non ho mai capito il perché non è mai stato proposto, magari accoppiato (ovviamente) ad una TI ben bilanciata, visto che la TP non c’era proprio più

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

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Cari Bialbero ed il Fusi, volete l’Alfa Romeo? Li mei cojoni! Ve la do subito! Ma cercate di ragionare: a voi non serve un’Alfa Romeo come quella che piace a voi, vi serve un’Alfa Romeo come quella che piace a chi ve la vende. Mettetevelo nella zucca e cercate di essere seri! Guardate che siete fortunatissimi! Pensate un po’ se voi voleste un’Innocenti o un’Autobianchi o un’Abarth! Rimarreste a pane ed acqua!

Non ci si può opporre all’evoluzione del modello di vita e di costume. Le cose cambiano. Giusto per fare un esempio guardiamo cos’è cambiato nel settore dell’alimentazione dalle origini ad oggi: mangiavamo radici, frutti e cacciagione e ci ritroviamo sempre più spesso a mettere nel forno a micronde una scodellina dal contenuto edulo congelato di dubbia provenienza. In origine impiegavamo l’intera giornata pur procurarci il cibo, mentre oggi in 5 minuti ci prepariamo da mangiare. Molto meglio oggi no? Possiamo comprare cibi precotti. Domani o dopodomani potremo comprare cibi non solo precotti ma anche predigeriti e scremati dalle scorie. Cibi che andranno solo ingoiati ed assimilati. Gli astronauti già li usano. Fra qualche centinaio di anni il nostro apparato digerente avrà perso tre quarti della sua attuale consistenza adattandosi a digerire delle semplici tavolette di pochi grammi che conterranno tutti i nutrienti essenziali di cui avremo bisogno. Le economie di produzione raggiungeranno efficienze incredibili. Pensa che per ottenere gli elementi che comporranno le tavolette alimentari va bene un po’ di tutto, anche i cadaveri che oggi scialacquiamo sotterrandoli ed anche i rifiuti organici che per fortuna oggi cominciamo a riciclare per farne concime. Miracoli delle sinergie e delle economie di scala in combutta con la conoscenza, le comunicazioni e le tecnologie. Tutto cambia. Le cene galanti si cominciano già oggi a fare senza che i partners abbiano la necessità di scollarsi dal loro monitor. Lui sta a Casarano o Baltimora e lei a Sapporo o Gallarate, ciascuno dei due con la candela accesa, il bicchiere pieno di Primitivo di Manduria e la portata di precotti a portata di mano, mangiando, chiacchierando e sbaciucchiandosi tranquillamente online. Non è una bellezza? Fra l’altro eliminando il contatto fisico avremo il non trascurabile vantaggio di evitare di contrarre l’AIDS ed una varietà incredibile di altre malattie infettive. Per definire tutto ciò basta una parola sola: progresso.

Smettiamola di essere fuori dal tempo. E se non ti inchini davanti al totem delle sinergie e delle economie di scala sei fuori dal tempo.

Il totem suggerisce che l’umanità è un’esecrabile congerie di loschi individui indisciplinati e volubili che se continuano incontrollati a scegliere quel che kazzo gli pare andranno inevitabilmente verso un’anarchia ed un caos chiaramente insostenibili per gli introiti della casta suprema che comanda la nave.

I membri della casta non sono scemi: già da tempo hanno iniziato a fare una cernita fra i gusti ed i sogni che liberamente ed indebitamente spopolano nell’umanità, stabilendo con precisione e catalogando quelli di cui l’umanità ha realmente bisogno e buttando il resto nel cesso. Questo avviene in tutti i settori. Il tutto è condotto brillantemente per poter dare alla congerie una ragionevole libertà di sognare scegliendo da un ragionevolmente ampio catalogo di gusti e sogni prestabiliti, standardizzati e confezionati.

Si va verso la stesura di un catalogo universale contenente poche migliaia di categorie che copriranno l’intero fabbisogno dell’umanità: dalla casa alla vacanza, dall’automobile ai viaggi, dal frigorifero al computer, dal vino agli stuzzicadenti, dal dentifricio al cesso, dal callifugo al preservativo, dallo scooter alla vaselina, dal pollo arrosto all’uva da tavola neozelandese marchiata Consorzio Uve da Tavola del Metapontino.

Per ogni categoria si potrà scegliere fra una ventina di gusti e desideri standard. La legge sarà uguale per tutti. Non solo: per alcuni la legge sarà più uguale, così si eviteranno un pò di mugugni. Ci sarà quindi un’unica eccezione dettata dalla sentita necessità di evitare il mostro dell’appiattimento generale: i più emancipati, raffinati, facoltosi ed esigenti potranno scegliere da un catalogo di gusti e sogni a denominazione di origine controllata e garantita.

Le sinergie e le economie di scala porteranno quindi ad un mondo perfetto con molti kuli e pochi kazzi laddove i kazzi cambieranno ma i kuli saranno sempre gli stessi. L’antidoto alla monotonia sarà quindi assicurato dalla variabilità dei kazzi che a turno decideranno quali e quanti kuli mettere in riga e stabiliranno arbitrariamente e senza seghe democratiche in quale direzione dovrà andare il mondo.

Il processo di catalogazione dei gusti e dei desideri è oramai iniziato da decenni. Si è cominciato a buttare nel cesso quel che non serviva e siamo in piena epoca di omologazione.

Alcune categorie, come i software dei sistemi operativi, l’agricoltura, l’alimentazione e la farmaceutica, sono oramai a metà del cammino.

Nella categoria dell’automobile siamo rimasti un po indietro. Certamente si lavora alacremente per omologare e catalogare i sogni ed i desideri più disparati.

La nostra Fiat, nel suo piccolo, anche lei si distingue nella nobile pulsione ad arginare le possibilità che sogni e desideri possano espandersi in maniera impunemente incontrollata trovando terreno fertile in una miriade di marchi e di possibilità di fuga per la tangente. Ha quindi di già onorevolmente svolto un lodevole lavoro eliminando Innocenti, Abarth ed Autobianchi, tramortendo Lancia ed omologando Alfa Romeo. Inoltre Fiat sta gettando le basi per agganciare Ferrari e Maserati a ben più pallute case tedesche. Ma il punto sul quale Fiat è in uno stadio più avanzato è quello dell’aggancio alla casa che più di tutte è maestra dell’omologazione a livello globale: General Motors. Vogliamo mettere?

In conclusione: la casta che dirige la nave lavora alacremente per superare i problemi e farsi li kazzi sua. Io dico che noi, da bravi cittadini, non dobbiamo sognare quel che ci piace sognare ma quel che la casta ci consiglia di sognare. Diversamente creiamo problemi inutili a noi stessi ma soprattutto all’adorata casta. Chiudo ponendo una questione: cosa succederebbe se la maggioranza dei kuli la facesse finita di mettersi in riga e cominciasse a richiedere i sogni che gli piace sognare? Io dico che la casta sarebbe costretta a tirar fuori i sogni preferiti dalla gente ed il tasso di kuli ad uso e consumo dei kazzi calerebbe vistosamente.

La manfrina di cui sopra è intesa sì a sdrammatizzare, ma anche a far inkazzare e far riflettere chi, in questo posto, è prono a giustificare ed esaudire i sogni di Fiat piuttosto che giustificare ed esaudire i propri. Non è Fiat che deve decidere cosa vogliamo, siamo noi che dobbiamo decidere che cosa Fiat ci deve dare. La cosa è elementare ma viene troppo spesso dimenticata.

Cerco d’esser serio: proprio in questi giorni tutti spergiurano che il famigerato put non verrà esercitato da Fiat e tutti spergiurano che il put è aborrito da GM in quanto elemento abominevole. Dice che Moody’s e Standard & Poors spezzeranno il kulo a GM se GM molla anche solo un’altra lira per accaparrarsi altra Fiat. Poi dice che Moody’s e Standard & Poors spezzeranno il kulo a Fiat se Fiat decidesse di eliminare l’opzione del put. Contraddizioni del sistema. Nessuno sa che pesci prendere. I kuli, sangue agli occhi, comprano e vendono azioni a seconda dei venti non sapendo bene su quali kazzi puntare. Quanto più si giura e si spergiura sulla questione del put tanto più cresce lo scetticismo sull’attendibilità delle dichiarazioni ufficiali.

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Carissimo Copco, come sempre ogni tuo monolgo mi sorprende, ti dirò all'inizio ho avuto paura che avessi fatto il classico voltagabbana omologandoti anche tu ad un tizio di nome Fabvio, teoria secondo la quale vuole che tutto ciò che Fiat ci propina è perfetto e digeribilissimo.

Mettiamola cosi dunque, io come bialbero - ma credo di parlare anche per il Fusi - non faccio parte di quella parte di "Kuli" (anzi, voltaKuli) che si allineano ad un pensiero e si calano senza ritengo le braghe, io i soldi non li raccolgo dagli alberi come le mele, ma me li guadagno purtroppo scarificando, il sacrificio non è redditizio se dopo non corrisponde un sodisfacimento fisico e mentale tale da avermi fatto digerire il sacrificio, per farla breve io coi miei soldi pretendo di comprare quello che più mi aggrada, non mi accontento di prodotti che gli altr mi propongono, con la squallida e plebea motivazione "questo è quello che ti offriamo, prendere o lasciare"...no, no e no, io voglio e pretendo un'Alfa Romeo con tutti i controco.glio.ni, gli ibridi lasiamoli fare ai Jap o al gruppo VW, li sanno fare bene certo...

Fiat mi propone la sua interpretazione dell'Alfa Romeo? bene, io dico non mi sta bene, l'Alfa Romeo che io e tanti alfisti desideriamo è ben altra, dico la verità: le attuali Alfa mi piacciono, sono belle, davvero in alcuni aspetti mi appagano, ma, c'e sempre questo ma....ora io dico a Taurus ed alla Fiat: quel "ma" che affligge gli alfisti delusi cercate di identificarlo e toglierlo del tutto. Prosit.

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Quì ogni tanto si discute sull'identitò di Taurus. Io dico che non è nel nostro diritto indagare. Dico anche che se Taurus è veramernte un dirigente Alfa Romeo allora é uno per bene che pinta per una vera Alfa Romeo. Lo si evince spesso da alcuni suoi interventi in cui cerca di imbonire gli alfisti lasciando intravedere che la vera Alfa arriverà. Un Taurus per bene non perchè favorevole sotto sotto agli alfisti nostalgici, ma perchè capisce che un'Alfa Romeo originale porterebbe più soldi in cassa di quanti ne può portare un'Alfa Romeo surrogata, soddisfacendo in questo modo sia le esigenze di Fiat che quelle degli alfisti. Il non plus ultra.

No, tu ed il Fusi non fate parte dei kuli; ad ogni vostro intervento si evince che non siete disposti a mettervi acriticamente in riga.

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Guest T a u r u s

Guarda prendiamo per esempio Ferrari quando nei primi anni '70 ha passato dalle vetture con motore anteriore a quelle con motore centrale i clienti delle Ferrari finore piu' tradizionalisti urlarono allo scandalo(anche perche Ferrari alcuni anni prima qando un giornalista negli anni '60 li domando se passerebbe al motore centrale anche per le "vere" Ferrari quelle con motore V12 oltra alla Dino e il drake aveva detto che nei carri i cavalli sono davanti..e li deve essere il motore....ed invece.....grazie al successo ed alle prestazioni della Lamborghini Miura diretta avversaria di Ferrari anche Enzo Ferrari ha cambiato il suo atteggiamento.......).....nei primi anni '90 Ferrari presento la 456m GT e sopratutto nel 1996 la 550 una Ferrari al top con motore anteriore molti ferraristi(che non sanno bene la storia...)hanno gridato allo scandalo perche secondo loro una Ferrari per tradizione deve avere il motore centrale.....semmai possibile :lol:...erano sopratutto persone relativamente giovani che avevano precedentemente vetture come la Testarossa o la 512TR....

Nei primi anni '70 Ferrari presento la prima vettura stradale non 12 cilindri la 308 e molti Ferraristi hanno detto che quella non era una vera e propria Ferrari le vere Ferrari devono essere 12 cilindri.....per di piu' con motore centrale e non anteriore tradizionale.....

Come vediamo oggi tutti avevano ragione ma avevano anche torto...perche se andiamo cosi vetture come la 288 GTO o la F40 non sarebbero delle vere Ferrari visto che non hanno un V12.........

Oggi la 360 o la 355 prima si considerano Ferrari a tutti gli effetti ma cosa penserebbe un parte degli appassionati incollato a vetture piu' tradizionali V12 con motore anteriore.........

Vediamo che in realta' ci sono molti tipi di Ferraristi e tutti da una parte hanno ragione...ma le scelte tecniche non li fanno gli appassionati ma la casa costrutrice e non sempre rispecchia quello che vogliono i clienti del passato ma la clientela in generale.......lo stesso esattamente vale anche per Alfa ci sono molti tipi di Alfisti e non si puo' dire se uno e' piu' alfista dell'altro.....per cui in realta' non c'e' il piu' alfista...ma ci sono molti modi di essere alfista e molte tipologie di alfisti......come del resto di Ferraristi Maseartisti Lancisti etc..

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Be Taurus tu parli dal dentro dell’azienda difendendo a volte l’indifendibile, nel senso che se tu credi che noi alfisti ingoiamo il rospo e ci accontentiamo di un’Alfa Romeo cosi come ci viene propinata, be allora la visione della realtà è un po’ distorta. Partiamo dal discorso Ferrari, essa nonostante l’ala protettrice Fiat non ha mai perso peculiarità tecniche e filosofiche tranne che in qualche raro caso in cui Fiat ci ha messo lo zampino un pò troppo, ma per il resto è rimasta lei, non ha tradito la sua clientela e tantomeno la sua filosofia, gli stravolgimenti tecnici che ha operato non sono stravolgimenti epocali e sono comunque stati fatti nel rispetto della tradizione Ferrari, ovvero innovare ma senza perdere di vista l’obbiettivo di marca, in Alfa Romeo non è andata cosi, la differenziazione tecnica e lo stravolgimento, il capovolgimento di soluzioni e filosofie tecniche care all’Alfa Romeo non sono state volute da Arese ma da Torino, credo che su questo punto non si può transigere, e si badi bene io non parlo di mera concezione legata al transaxle dell’Alfetta, parlo di una filosofia aziendale e tecnica che oggi si vede col lumicino, lo so anche io che tra i fedeli ad una casa ci sono diverse correnti, anche in Alfa c’era chi riteneva più valida la soluzione delle Giulia/1750/2000 con cambio in blocco e allontanava dai propri credo la soluzione Alfetta, altri che erano meno intransigenti, altri ancora che provata la soluzione Alfetta non ebbero dubbi nel definire questa soluzione la logica evoluzione aziendale e tecnica di una casa che dell’innovazione fa il portabandiera, altra corrente c’era pure tra gli “alfanordisti” e “alfasudisti”, ora non credo ci sia molto da difendere un gruppo che fin dal suo avvento ha stravolto la normale evoluzione tecnica di una casa. Dico ma vogliamo scherzare, come si possono concepire simili stravolgimenti tecnici che vanno dalla raffinata 75 alla “fiatizzata” 155, schemi all’opposto, antitesi l’uno dell’altro, l’uno – quello della 75 – ideale coronamento di un quasi secolo di tecnica, l’altro invece – quello 155 – massimizzazione estrema del concetto Fiat, utilitaristico, semplice ed appunto per questo lontano anni luce dalla filosofia alfa. Ora io analizzo il prodotto attuale, per certi aspetti validissimo e raffinato, sportivo per certi aspetti, ma quella supremazia tecnica volta all’eccellenza sportiva io non la vedo, o meglio, c’e ed è chiaramente visibile anche ai più ma arriva ad un livello tale da non essere “supremazia”.

E’ semplicemente un’evoluzione di quello che veniva prima, 156 evoluzione di 155, ma entrambe dirette evoluzioni di che??? Del nulla, dato che prima in quella categoria alfa aveva bel altra concezione, semmai potrebbe benissimo essere un’evoluzioni dell’”idea” alfasud, quello si. Ma di quali alfisti stiamo parlando quindi?? Ah si, forse di quegli stessi che dalla Golf sono passati alla 147 e che domani forse – vista la nuova Golf – passeranno alla concorrenza, senza ritegno alcuno e strafregandosene del cosiddetto “blasone Alfa Romeo”, concetto questo fatto di zoccolo duro, elemento portante di ogni casa, fidelizzare il cliente è la cosa che manca, ma non parlo di fidelizzazione grazie subdole strategie di marketing, ma di prodotto, fino a che punto mi riconosco in quel marchio? Taurus sai troppo bene – perché sei alfista – di che parlo, ma il tuo ruolo spesso ti impedisce di “dire” quello che andrebbe detto e che chiaramente è visibile a tutti.

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

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Bialbero ha detto:

, parlo di una filosofia aziendale e tecnica che oggi si vede col lumicino

guarda,meno male che quella filosofia aziendale si vede oggi con

il lumicino

si perchè ,francamente una filosofia piena di logica statalista

e clientelare sarebbe inaccettabile.

Meno male che non c'è più quell'Alfa ...meno male

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Prima cosa: non ne faccio un discorso di trazione. Lo dice il fatto che ho avuto delle 33 e che medito l'acquisto di Alfasud, per cui guarda taurus se credi che il mio discorso sia di trazione mi fai un grande torto, mi offendi perfino, a me che conoscendo le intenzioni vecchie come il cucco di Satta e Busso per una trazione anteriore che trovò sempre l'ostracismo della Presidenza non mi sono mai messo a dire che "scemi loro due". Ha correttamente detto bialbero in merito all'azienda, alla filosofia aziendale, che con demagogia gratuita qualcuno ha visto solamente in quella parte becera (assenteismi eccetera, tale visione è sicuramente quella espressa da guglielmo che plaude al fatto che tale situazione non ci sia più - sei sicuro che non c'è +? - mentre bialbero si riferiva ad altro).

Ferrari in effetti ha avuto un trattamento di semi-libertà che ha giovato e che, mutatis mutandis, avremmo voluto anche per Alfa Romeo. Al contrario di quanto evidentemente sperano o di cui sono convinti in fiat, il marchio Alfa non è intonsamente intoccato nel suo blasone, in quanto presso certuni ambienti è sputtanato; laddove prima era sputtanato per mancanza di affidabilità eccetera (comprese anche tante ciance) adesso è sputtanato per aver passato (le ombre così non si cancellano col sidol) quello che ha passato appena entrato in Fiat. E questa cosa che la Fiat lo dia per assodato e preciso, se ancora non l'ha fatto. Comprendo l'entusiasmo di chi è addentro alla società e vede le cose secondo quel filtro, che gli da da un lato ottimismo, dall'altro tranquillità, e dall'altro ancora un "? che cavolo vogliono?" dinanzi a discorsi del tipo mio e di bialbero.

Il discorso di Ferrari, Taurus mi sgomento della tua eccessiva semplificazione, è assolutamente diverso. Ferrari il motore poteva anche averlo in cima al tetto, in quanto quel motore sul tetto sarebbe stato sicuramente un motore ferrari, abbinato a un cambio ferrari, su una linea di carrozzeria fatta da pezzi ferrari. Al massimo potevi avere il devioluci della Ritmo e le bocchette della Regata, ma erano cose secondarie. Il resto c'era tutto.

Per Alfa non fu e non è così. E non lo sarà neanche in futuro.

Il discorso della trazione transaxle o come vuoi, si fa perchè "costa meno". Benissimo, ancora una volta emerge la filosofia fiat: ora costa meno. Se domani inventassero la trazione sulle sei ruote che tiene come un treno, sicuramente non si penserebbe "deh, facciamola per essere eccellenti", si andrebbe a cercare la trazione integrale perchè costa meno....

Questa è la filosofia che è cambiata: allora mi potrete anche dire che la Fiat non è capace di far quadrare i conti, la fiat non è capace di avere una filosofia diversa dalla sua, io vi darò ragione, ma le macchine sì costruite a marchio Alfa io non le comprerò Fino a che avrò necessità di un certo tipo tendenzialmente mi rivolgerò a fiat prima che altrove, quando avrò da buttare 40.000 euro mi rivolgerò altrove prima che ad Alfa; il discorso è molto semplice, no???

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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Bialbero ha detto:
, parlo di una filosofia aziendale e tecnica che oggi si vede col lumicino

guarda,meno male che quella filosofia aziendale si vede oggi con

il lumicino

si perchè ,francamente una filosofia piena di logica statalista

e clientelare sarebbe inaccettabile.

Meno male che non c'è più quell'Alfa ...meno male

Condivido. Questo fu il vero grande male di Alfa Romeo. Ma non perchè si usavano soldi pubblici per creare posti di lavoro, bensì perchè tali soldi si usavano malissimo. L'industria era dello stato e lo stato aveva tutto il diritto, se non il dovere, di investire in Alfa Romeo per farla crescere e per creare posti di lavoro. Il problema fu che si dimenticarono che anche un'industria statale deve essere competitiva e creare profitti. Si diede la preferenza non alla competitività ed all'efficienza di Alfa Romeo, ma si cadde nella trappola delle logiche di clientela e di accaparramento dei consensi. Chiaramente la cosa andò a male e quando Alfa Romeo era oramai ridotta ad un pozzo senza fondo l'unica cosa che si potette fare fu di vendere Alfa Romeo a chi, presumibilmente, sapeva come gestire un'industria automobilistica.

Sappiamo poi come è andata.

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