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ESTEROFILIA ITALIACA??


bialbero

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Ma perchè invece di chiudere l'argomento con la solita demagogia da quotidiani di gran numeri che devono scrivere la solita aria fritta non vi documentate? E soprattutto perchè non andate a vedere l'aria che tirava, tira e forse tirerà in fiat oggi? IRI=schifo e FIAT=panacea non è un assioma che funziona. La gestione allegra di Alfa ai tempi IRI primo non è mai stata sempre e solo così; secondo se pensate a operai che rubavano e cazzeggiavano tutto il giorno sbagliate di grosso; terzo se pensate a personale che non veniva mandato mai a casa leggetevi "Da torino venne l'autunno, sarà ancora primavera?" di Antonuzzo, uno dei cassintegrati Alfa del periodo inizio anni '80. Dopo guardiamo l'operato di Fiat e guardiamo quanto e come è differente. Ma soprattutto valutiamo come c'è stata, dai tempi di Alfasud, una campagna ben orchestrata di politica avverso Alfa, che guarda caso a qualcuno faceva comodo descrivere sempre e solo come un carrozzone di stato mangiasoldi. Però quando fino al 1974 l'Alfa produceva utili, nello stesso periodo in cui la grande Fiat non aveva i soldi, a novembre, per pagare le tredicesime ai dipendenti, di quello non parla nessuno; De Mita che silura Luraghi nel 1974 quello sarà sicuramente colpa dei dirigenti Alfa..... certo che no! Invece prendere soldi a destra e a manca per progetti mai realizzati, sconquassare il marchio Alfa, annientare quello Lancia, mettere gente a spasso, questa è invece una enorme e invidiabile strategia di gestione aziendale, mi complimento. Facciamo due conti a braccio: quello che di meno doveva pagare la Fiat di Alfa al momento della cessione + quello che non ha pagato + quello che ha preso e prende come ammortizzatori sociali. Poi, fatto questo conto ovvero danari che sempre IRI o Stato ha tirato fuori o non ha introitato, pensiamo quanto Fiat ha ciucciato dallo Stato e pensiamo realmente ad andare oltre l'assioma statale=tutto male; privato=tutto bene, perchè mi pare che di demagogia almeno quà se ne dovrebbe fare a meno.

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'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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Non ho capito se ti rivolgi a me oppure no.

Se così fosse: prova a sintetizzare in poche righe i motivi che hanno condotto a vendere Alfa Romeo.

Le malefatte di Fiat sono ben peggiori di quelle accadute nell'Alfa Romeo IRI; non per questo si può giustificare la gestione allegra che ad un certo punto prese il sopravvento nell'IRI, che sia stata colpa dei politici oppure no.

IRI = schifo e Fiat = panacea sono assiomi che non mi competono, così come non mi compete il detto a mal comune mezzo gaudio.

Io non sono nè statalista nè antistatalista: sono per le cose che funzionano.

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Allora la vuoi sapere la verità della cessione, stringata stringata?

2 punti fondamentali: 1. le mani lunghe dei politici che la considerano una vacca da mungere

2. il fatto che dopo lo smacco dell'Alfasud la Fiat non la poteva + vedere.

Tutto il resto viene di seguito:

- di certo la fiat le sue pressioni sui politicanti non le faceva pro automobile in generale nè tantomeno pro alfa romeo, anzi, gli stava bene che i politici da un lato ciucciassero dall'alfa

- il fatto che metodicamente fiat non perdeva occasione per andare denigrare l'azienda statale per screditarla, mentre dall'altro lato tettava tanto quanto.

Poi, leggetevi l'illuminante "Alfasud: mezzogiorno di fuoco" scritto nel 1975 da Luraghi in tempi non sospetti e le dichiarazioni di Luraghi del 1986 in occasione della cessione dell'Alfa alla Fiat.

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'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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Scusa il Fusi, ma credi d'aver detto qualcosa di nuovo?

Senza offesa, ma è arcinoto a tutti anche quello che hai detto tu, ma mi guardo bene dal sostenere che è aria fritta.

Se tu hai letto dei libri sei certamente molto informato su come andarono le cose ma non mi pare che hai detto nulla di nuovo che cambia la sostanza delle cose.

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Copco, sono esasperato dalla demagogia che impera anche quà dentro, e so benissimo di non aver detto nulla di nuovo dato che nei posti che frequenti anche tu sono DUE anni che lo dico.........

Mi pare che però a qualcuno ancora non sia chiaro che invece di essere la salvatrice di ieri e panacea di oggi, la fiat sia stata la carnefice di ieri e la gestione "pro domo sua" di oggi. Non lo leggi mica solo tu, il forum..... :)

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'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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  • 2 settimane fa...

Anche se so di intervenire molto tardi in questo topic, e che lo stesso si e' ormai diretto verso altre argomentazioni, vorrei tuttavia spendere il mio modesto gettone di presenza riguardo proprio all'argomento originale.

Qualcuno all'inizio ha detto che l'italiano ha una certa vocazione all'esterofilia...una dote innata e naturale, qualcun' altro ha invece additato questa tendenza al cambiamento culturale in atto negli ultimi anni, con una certa avversita' ai simboli del nostro paese. Non saprei.

Io se guardo alle quote di mercato nazionali degli anni '80 ( per non parlare del periodo antecedente ), trovo un italiano tutt'altro che esterofilo, il che non mi fa affatto pensare a predisposizioni genetiche in questo senso. Per la seconda ipotesi invece, pur se molto fondata, non credo che comunque un cittadino di qualsiasi nazionalita' possa inorgoglirsi nel lodare il prodotto estero di fronte al proprio, tanto piu' se questo cambiamento culturale avviene in particolar modo nelle zone a piu' alta industrializzazione e produttivita' del paese....sarebbe credo un bel controsenso.

Sicuramente ci sta tutto il fatto che quando si spendono dei quattrini si abbia tutto il diritto di decidere quale prodotto scegliere, a prescindere se sia nazionale o straniero, e credo che alla fine il nesso della faccenda stia tutto qui.

Finche' i 3 maggiori marchi automobilistici italiani hanno mantenuto una loro precisa identita' e coerenza con la loro tradizione e le loro peculiarita', l'italiano medio li ha preferiti di gran lunga a quelli esteri. Sicuramente con l'esasperarsi della concorrenza e l'aumentare delle case automobilistche sul nostro mercato, sconosciute in epoche troppo lontane ( le giapponesi ad esempio, ma ora ci sono anche case asiatiche e dei pesi dell' est europeo ), le nostrane aziende automobilistiche hanno accusato un inevitabile e fisiologico calo nel venduto in Italia, ma io credo che alla fine sia stato proprio il mutare della tipologia del prodotto ( con Alfa Romeo e Lancia ), ed una marcata tendenza a produrre auto bruttine in casa Fiat, a decretare l'attuale tendenza dell'italiano medio nel giudicare le automobili italiane come inferiori a gran parte di quelle straniere. In questo sono d'accordissimo con Phormula......si raccoglie quel che si e' seminato.

HEAVY METAL NEVER DIE

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L’idea che gli italiani siano esterofili è a mio avviso poco fondata.

Se facciamo un confronto fra Italia e Germania vediamo per esempio che in Italia le auto più diffuse sono quelle del segmento B (Punto, C3, Clio, Fiesta, 206 e Yaris), mentre in Germania le auto più diffuse sono quelle del segmento C (Golf/Bora, Serie 3, Classe C, Astra e Focus).

Io credo che un italiano cerca di comprare italiano prima di rivolgersi a marchi esteri, ed un tedesco cerca di comprare tedesco prima di rivolgersi a marchi esteri.

Ma ad un italiano a cui non piaccia Punto ha come sole alternative italiane la Ypsilon (che non ha una 4p) e la Palio (che però mi sa che neanche più viene importata in Italia, se non la Weekend). A chi non piace Punto non rimane che scegliere tra C3, Clio, Fiesta, 206, Yaris, Polo etc. Quindi un italiano è spesso costretto a comprare estero, ma questo non significa che è esterofilo.

Un tedesco a cui non piaccia Golf può invece scegliere fra Bora, Serie3, Classe C, Astra e Focus prima di arrivare a considerare un modello non tedesco. Quindi raramente un tedesco è costretto a comprare estero, ma questo non significa che è sciovinista.

Per i francesi, accusati spesso di essere anche loro nazionalisti, la situazione è simile.

I tedeschi hanno VW, MB, BMW, Ford, Opel, Audi, e prima di arrivare ad un prodotto estero possono ancora considerare Seat e Skoda.

Gli Italiani hanno Fiat, Alfa Romeo e Lancia, e per il segmento B, quello più venduto in Italia, hanno praticamente solo Fiat.

Quindi l’idea che gli italiani siano esterofili ed i tedeschi siano sciovinisti credo che sia infondata.

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Ma ad un italiano a cui non piaccia Punto ha come sole alternative italiane la Ypsilon (che non ha una 4p) e la Palio (che però mi sa che neanche più viene importata in Italia, se non la Weekend). A chi non piace Punto non rimane che scegliere tra C3, Clio, Fiesta, 206, Yaris, Polo etc. Quindi un italiano è spesso costretto a comprare estero, ma questo non significa che è esterofilo.

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Hai proprio ragione...ma secondo me la situzione un pò cambierà anche perchè immediatamente sotto della Punto ora c'è la nuova Panda..e immediatamente sopra la Idea...cmq portano sempre il marchio Fiat e per moltissimi è un handicap incolmabile....soprattutto se devono spendere sopra i 15 mila euro....non so se noti attualmente il baricentro delle auto Fiat è bassissimo (peggio delle coreane...Kia vende molto Sorento da 25 mila euro)....però già il fatto che nuova panda è preferità nelle versioni da 10 mila euro...e nuova punto m-jet (prima base benzina) sta faecndo un pò alzare.

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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L’idea che gli italiani siano esterofili è a mio avviso poco fondata.

Se facciamo un confronto fra Italia e Germania vediamo per esempio che in Italia le auto più diffuse sono quelle del segmento B (Punto, C3, Clio, Fiesta, 206 e Yaris), mentre in Germania le auto più diffuse sono quelle del segmento C (Golf/Bora, Serie 3, Classe C, Astra e Focus).

Io credo che un italiano cerca di comprare italiano prima di rivolgersi a marchi esteri, ed un tedesco cerca di comprare tedesco prima di rivolgersi a marchi esteri.

Ma ad un italiano a cui non piaccia Punto ha come sole alternative italiane la Ypsilon (che non ha una 4p) e la Palio (che però mi sa che neanche più viene importata in Italia, se non la Weekend). A chi non piace Punto non rimane che scegliere tra C3, Clio, Fiesta, 206, Yaris, Polo etc. Quindi un italiano è spesso costretto a comprare estero, ma questo non significa che è esterofilo.

Un tedesco a cui non piaccia Golf può invece scegliere fra Bora, Serie3, Classe C, Astra e Focus prima di arrivare a considerare un modello non tedesco. Quindi raramente un tedesco è costretto a comprare estero, ma questo non significa che è sciovinista.

Per i francesi, accusati spesso di essere anche loro nazionalisti, la situazione è simile.

I tedeschi hanno VW, MB, BMW, Ford, Opel, Audi, e prima di arrivare ad un prodotto estero possono ancora considerare Seat e Skoda.

Gli Italiani hanno Fiat, Alfa Romeo e Lancia, e per il segmento B, quello più venduto in Italia, hanno praticamente solo Fiat.

Quindi l’idea che gli italiani siano esterofili ed i tedeschi siano sciovinisti credo che sia infondata.

Concordo pienamente con la tua analisi...

Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDm-2 150 Distinctive

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Anche se so di intervenire molto tardi in questo topic, e che lo stesso si e' ormai diretto verso altre argomentazioni, vorrei tuttavia spendere il mio modesto gettone di presenza riguardo proprio all'argomento originale.

Qualcuno all'inizio ha detto che l'italiano ha una certa vocazione all'esterofilia...una dote innata e naturale, qualcun' altro ha invece additato questa tendenza al cambiamento culturale in atto negli ultimi anni, con una certa avversita' ai simboli del nostro paese. Non saprei.

Io se guardo alle quote di mercato nazionali degli anni '80 ( per non parlare del periodo antecedente ), trovo un italiano tutt'altro che esterofilo, il che non mi fa affatto pensare a predisposizioni genetiche in questo senso. Per la seconda ipotesi invece, pur se molto fondata, non credo che comunque un cittadino di qualsiasi nazionalita' possa inorgoglirsi nel lodare il prodotto estero di fronte al proprio, tanto piu' se questo cambiamento culturale avviene in particolar modo nelle zone a piu' alta industrializzazione e produttivita' del paese....sarebbe credo un bel controsenso.

Sicuramente ci sta tutto il fatto che quando si spendono dei quattrini si abbia tutto il diritto di decidere quale prodotto scegliere, a prescindere se sia nazionale o straniero, e credo che alla fine il nesso della faccenda stia tutto qui.

Finche' i 3 maggiori marchi automobilistici italiani hanno mantenuto una loro precisa identita' e coerenza con la loro tradizione e le loro peculiarita', l'italiano medio li ha preferiti di gran lunga a quelli esteri. Sicuramente con l'esasperarsi della concorrenza e l'aumentare delle case automobilistche sul nostro mercato, sconosciute in epoche troppo lontane ( le giapponesi ad esempio, ma ora ci sono anche case asiatiche e dei pesi dell' est europeo ), le nostrane aziende automobilistiche hanno accusato un inevitabile e fisiologico calo nel venduto in Italia, ma io credo che alla fine sia stato proprio il mutare della tipologia del prodotto ( con Alfa Romeo e Lancia ), ed una marcata tendenza a produrre auto bruttine in casa Fiat, a decretare l'attuale tendenza dell'italiano medio nel giudicare le automobili italiane come inferiori a gran parte di quelle straniere. In questo sono d'accordissimo con Phormula......si raccoglie quel che si e' seminato.

Forse Accaemme ti riferivi anche alle mie considerazioni all'inizio di questo topic. Ho tentato infatti di considerare il fenomeno non solo dal punto di vista dell'analisi del prodotto,della sua percezione in termini di qualità, della problematica della concorrenza, tutti cioè fattori prioritari, ma anche da quella variabile socio-culturale (e tutti i fenomeni sociali sono prodotti da una serie di fattori e mai da uno solo) che ha un suo peso, sicuramente non predominante ma comunque presente. Il fatto che alla Fiat si perdoni molto poco è anche il risultato della sua valenza simbolica. L'attenuazione della cosiddetta cultura nazional-popolare, cioè di quel minimo comun denominatore che univa in un certo senso il nord al sud; l'avanzare di fenomeni centrifughi come la Lega è stato sicuramente un elemento di svantaggio per quelle realtà che si idenfiticavano con l'idea di stato. La Fiat ha di sicuro giocato questo ruolo; un'azienda che è anche un po' l'Italia, madre e matrigna nello stesso tempo; per cui le nuove generazioni si sono sempre più spostate verso altri simboli, che in qualche modo rappresentavano anche una certa emancipazione dai simboli del passato. A maggior ragione per i marchi di prestigio, che oltre a contenere vuoti di gamma e di contenuto, non erano pià rispondenti alla classe emergente.

tutto il resto che avete detto e ribadito in questi ultimi post è validissimo e credo comunque sono le principali cause di un vistoso calo di successo dell'auto nazionale; il mio è solo un modo di vedere lo stesso fenomento da un'altra angolazione, senz'altro minoritaria ma interessante da approfondire.

"Vigila sui tuoi pensieri: la tua vita dipende da come pensi".

Libro dei Proverbi

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