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Tensioni in Fiat: Rete e Bravo incognite 2008


Guest DESMO16

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Guest DESMO16
Tensioni in Fiat Rete e Bravo incognite 2008

In casa Fiat l’aria sembra essersi fatta pesante e tra i manager dei primi e secondi livelli la tensione è palpabile. Le cause sarebbero da ricondurre allo stress (la pressione del vertice è sempre più forte e le priorità poste incalzano), alla consapevolezza che la concorrenza ha affilato le armi, alle difficoltà della Bravo a imporsi e al dogma, professato dall’ad Sergio Marchionne, che un posto o un ruolo non può essere mai considerato sicuro. Non è così escluso che a breve ci possano essere delle novità, per esempio altri avvicendamenti (lo stesso Marchionne non lo ha pubblicamente escluso) o anche uscite dall’azienda.

Il 2008 è alle porte e per Fiat Group Automobiles si presenta tutt’altro che facile. La Grande Punto comincia a «invecchiare» mentre nuove temibili rivali si affacciano sul mercato. E poi c’è la Bravo che fatica a trovare i suoi spazi all’estero, con l’aggravante che la stampa tedesca e francese non si sta dimostrando particolarmente tenera nei suoi commenti e raffronti. Diverso il discorso relativo alla 500, il cui impatto è stato più che positivo. Ma a non far dormire sonni tranquilli a Marchionne continuerebbe a essere la situazione della struttura commerciale europea, piuttosto lenta a soddisfare le aspettative. Ecco perché l’intera linea dei manager preposti alla gestione delle vendite, con il delicato compito di renderle profittevoli, è in allerta. Il prossimo anno, inoltre, Luca di Montezemolo - chiuso il capitolo Confindustria - sarà presidente della Fiat a tempo pieno. Gli equilibri interni resteranno gli stessi?

Il Giornale

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Il Giornale

stampa F e D, ah allora in fiat hanno incominciato a leggere le riviste di quelli? in italia la relazione al prodotto straniero è capovolta. tragico.

e che ha in mente di fare? minacciare quelle riviste?

bravo è ottima, ma è una fiat nel segmento B, è dura, sopratutto se non si fa un lancio adeguato e pubblicitâ. e sopratutto una campagna per ridare lustro e credibilita al marchio, che non brilla piu dal 1980. in paesi dove valgono solo le tedesche, e non ce la giri anche se hai un prodotto migliore.

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Per migliorare l'immagine della FIAT nel segmento C ci vogliono anni e vetture sempre ottime, non basta certo una Bravo (anche se IMHO la migliore).

Lo stesso per le reti di vendita.

Intanto stanno migliorando, le reti di vendita dovrebbero essere la priorità IMHO ma a meno che non appaia una luce dal cielo non penso che sarà fatto in breve tempo.

MeneS sponsored by L.S.D.M.

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bravo è ottima, ma è una fiat nel segmento B, è dura, sopratutto se non si fa un lancio adeguato e pubblicitâ. e sopratutto una campagna per ridare lustro e credibilita al marchio, che non brilla piu dal 1980. in paesi dove valgono solo le tedesche, e non ce la giri anche se hai un prodotto migliore.

Segmento C...non B........bè in germania cmq renault nel C da r19 in poi ha sempre venduto benino, stessa cosa toyota e dopo 307 anche peugeot, cmq mi pare che anche le riviste inglesi non parlino gran che bene di grbravo a differenza di quello che fanno con gpunto e ovviamente 500, le cose scritte tutte ovvie, logico che gpunto senza nuova linfa che le può dare ad esempio un altra carrozzeria non prevista sentirà l'età.

Sulla rete estera da rifare ho letto che marchionne punta molto su alfa in germania per ripartire forse anche con un partner ma non ho capito come.

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Stress?posto non sicuro? ma a cosa erano abituati? a giocare a freccette in ufficio?

un dirigente ha delle responsabilità e degli obiettivi da raggiungere,non deve solo firmare e fare cene lussuose a spese dell'azienda :(

Beh, dai. Quelle sono le ricamature in salsa Chili che il Giornale ci deve mettere. Pensavo comunque che sparassero più cavolate e che anche loro cadessero nella trappola del flop, magari con il fantmatico crollo di vendite di 5oo.

Va dato atto che l'articolo è piuttosto concreto e solo moderatamente (per la testata) polemico.

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Va dato atto che l'articolo è piuttosto concreto e solo moderatamente (per la testata) polemico.

Ma vista la stanchezza del ritorno ieri sera non ho fatto ancora in tempo a leggerlo bene ma ieri sulla STAMPA (noto giornale della famiglia berlusconi:):)) c'era appunto un intervista di Marchionne sugli annosi problemi delle rete estera e appunto rilancio alfa in germania, poi magari sul web si trova anche qualcosa.

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Ma vista la stanchezza del ritorno ieri sera non ho fatto ancora in tempo a leggerlo bene ma ieri sulla STAMPA (noto giornale della famiglia berlusconi:):)) c'era appunto un intervista di Marchionne sugli annosi problemi delle rete estera e appunto rilancio alfa in germania, poi magari sul web si trova anche qualcosa.

Trovato.

Posto, ma non l'ho ancora letto.

Il Lingotto punta sull'Alfa

per sfidare l'auto tedesca

Marchionne: in Germania con nuove filiali o un partner

VANNI CORNERO

Due sfide, in cui il successo di una può essere risolutivo nell’altra: per il Lingotto queste due sfide sono l’Alfa Romeo e la Germania, che tra i cinque grandi mercati dell’auto in Europa continua ad essere quello che accusa maggiori sofferenze. «Il mercato tedesco è terribilmente difficile - ha detto l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in un’intervista al quotidiano «Frankfurter Allgemeine Zeitung» - ma noi apriremo nuove filiali, oppure cercheremo partner che ci diano garanzie di qualità». E la chiave per spalancare le porte della Germania all’auto italiana, sfidando i colossi tedeschi, porta l’insegna del Biscione. «Alfa Romeo è l’unico marchio in competizione diretta con l’industria automobilistica tedesca», spiega Marchionne, ma questo non è sufficiente, perchè per vincere la sfida non basta il mito, ma è servono anche innovazione e competenza tecnologica elevatissime.

«Tutti dicono che l’Alfa Romeo è un bel marchio - prosegue il top manager del Lingotto - ma un marchio senza contenuto non vale molto». Questo detto in tutta serenità perchè «non c’è «niente da guadagnare a criticare i concorrenti, ragion per cui per noi sono sempre eccellenti. L’importante è colmare il gap e noi lo stiamo facendo». Insomma, c’è da lavorare ancora, e si recupera il ritardo sull’esempio di quello che si è fatto per l’auto Fiat. «Tre anni fa - dice con una punta d’orgoglio Marchionne - nessuno voleva vetture con questo marchio, mentre ora chi ordina una “500” è disposto ad aspettare il 2008 per averla. Questo era fino ad oggi inimmaginabile».

Anche perchè, anni fa, c’era un’allenaza, quella con General Motors, «che avrebbe messo la Fiat nell’impossibilità di decidere il proprio futuro». Troppe decisioni, a partire dalla scelta di un motore, sarebbero state in mano agli americani, mentre Fiat in compenso non avrebbe ottenuto nulla: «Sarebbe stato - ha sintetizzato Marchionne con un’ efficace battuta - come dividere il letto con un orso».

Ma questo è il passato, nel futuro c’è un anno che si annuncia pieno di novità per l’Alfa Romeo: dal debutto della «Junior», che riprende il nome di un’amatissima Gt degli anni Sessanta e Settanta come buon auspicio per il debutto del marchio del Biscione nel «segmento B», quello, per intenderci, della Grande Punto. Poi c’è l’entrata in scena della nuova «147» e l’avvio dell’accordo con Chery per la produzione in Cina. E ancora, spostando l’orizzonte al 2009, il ritorno dell’Alfa negli Usa. Ma la sfida sul terreno tedesco deve fare i conti con vendite che rimangono decisamente basse. A settembre in Germania, secondo le stime dell’istituto specializzato J.D. Power che anticipa i dati ufficiali dell’Acea sulle immatricolazioni europee attesi per martedì prossimo, c’è stato un calo dell’11% e le vetture nuove vendute non sono andate oltre le 265.473 unità. Questo, secondo l’analisi dell’istituto «rende realistica la previsione di una flessione a fine anno tra il 9 ed il 10%». Però, sottolinea J.D. Power, se ci sarà a breve termine un chiarimento sulla tassazione dell’auto, nel 2008 si attende una ripresa.

Complessivamente, sempre stando alle stime, in Europa occidentale a settembre sono state vendute 1.336.376 autovetture, ovvero 1,9% in meno dello stesso mese dell’anno scorso. In leggero ribasso (-0,2%) anche le vendite dei primi nove mesi dell’anno, una situazione che potrebbe portare ad un consuntivo 2007 in flessione dello 0,3% sul 2006, anno che si era concluso con una crescita del +0,8%.

In questo contesto il gruppo Fiat continua a fare meglio del mercato: a settembre segna un aumento del 2,9% annuale delle vendite a 94.200 unità su un mercato in calo del 2% a oltre 1,33 milioni e nel consuntivo un rialzo del 6,3% a 920.760 su un mercato di circa 11,38 milioni (-0,2%). La quota di Fiat è 7,1% a settembre (dal 6,7% un anno prima) e 8,1% nei nove mesi, dal 7,6% dello stesso periodo 2006.

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Stress?posto non sicuro? ma a cosa erano abituati? a giocare a freccette in ufficio?

un dirigente ha delle responsabilità e degli obiettivi da raggiungere,non deve solo firmare e fare cene lussuose a spese dell'azienda :(

quotissimo...

Il problema però è che ora si è passati dall'altra parte, terrore di qualsiasi decisisione/risultato che non sia indirizzato da napoleone, pena essere sbattuti fuori dall'oggi al domani al primissimo minimo errore.

Come al solito in questo paese non c'è la misura.

C'è da dire che in fiat non sono mai stati famosi x il decisionismo, nessuno prendeva decisioni/responsabilità sulle cose, e culturalmente è un salto "abissevole" :D:D

Di contro gran del management oggi è di provenienza esterna, non dovrebbe soffrire troppo di questa sindrome, hai voglia di pressare con richieste assurde in tempistiche senza senso, soprattutto considerando che il settore di cui stiamo parlando è + saturo di un bombola del gas...

Fai presto a dire 300K Alfa e 300K lancia nel 2010, ma con la rete che ti ritrovi e con la gamma che proponi, se gli investimenti sono scaglionati nel tempo non ci arriverai mai...

E se questo lo devono pagare persone (poche, sei sempre Napoleone) che magari avevano anche cercato di fartelo capire, beh...

La rete è in rifacimento, ma i tempi non possono essere quelli di una DotCom!! i privati vogliono certezze nel tempo x investire su un marchio, vogliono gamma completa e profittabilità, non 4 modelli per quanto ben fatti e margini bassi a fronte di esposizioni ed investimenti notevolissimi.

La credibilità sul marciapiede non è la stessa che cerchi in piazza Affari...

Cmq ci stanno anche dei cambiamenti, ci volevano determinate caratteristiche x il rilancio e x uscire dal fango, ora ne servono altre per crescere e consolidare. Persone che sappiano di prodotto e persone che sappiano venderlo.

Ma soprattutto una DECISA e PRECISA programmazione strategica di gruppo e di Marchio per i prossimi 10 anni ALMENO, con investimenti a lungo termine.

Altrimenti non vanno ad nessuna parte, e non appena Napoleone trova una nuova avventura si ritorna appena sopra la mediocrità...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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stampa F e D, ah allora in fiat hanno incominciato a leggere le riviste di quelli? in italia la relazione al prodotto straniero è capovolta. tragico.

e che ha in mente di fare? minacciare quelle riviste?

bravo è ottima, ma è una fiat nel segmento B, è dura, sopratutto se non si fa un lancio adeguato e pubblicitâ. e sopratutto una campagna per ridare lustro e credibilita al marchio, che non brilla piu dal 1980. in paesi dove valgono solo le tedesche, e non ce la giri anche se hai un prodotto migliore.

Minacce?

Segmento B?

Lancio inadeguato?

Valgono solo le tedesche?

Non ne hai azzeccata una :-P, riprova sarai più fortunato! :mrgreen:

<<Scarface>>

Non esiste peggior ignorante di quello convinto di sapere...

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