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Incredibile a Pomigliano


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stranamente la futura z4 verrà costruita in germania mentre in USA arriverà una serie x a sostituirla.

la cosa non è ancora certa al 100%, e cmq parte delle motivazioni che sottendono a questa decisione è che X diventa + strategica della futura roadster Z la quale a sua volta necessita di maggiore elasticità produttiva essendo troppo volatile come impatto sulle vendite

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Guest DESMO16
Fiat, ora scoppia la «grana» Pomigliano

Pomigliano d’Arco e Termini Imerese, i due anelli deboli della catena produttiva di Fiat Group Automobiles, attendono di conoscere il loro futuro. Nel primo caso, proprio oggi i leader dei sindacati metalmeccanici, Gianni Rinaldini (Fiom-Cigl), Giorgio Caprioli (Fim-Cisl) e Tonino Regazzi (Uilm-Uil), affronteranno con i lavoratori dello stabilimento il futuro industriale della Fiat nell’area napoletana. Il sito, nel quale sono occupati 5mila addetti, è a un bivio. La strategia esposta da Marchionne non prevede più che a un singolo impianto debba corrispondere un determinato marchio (l’Alfa Romeo nel caso campano). Il futuro delle fabbriche del gruppo sarà legato alle piattaforme. Perse in un colpo solo Junior e 149, rispettivamente destinate a Torino Mirafiori e Cassino, i prossimi saranno mesi difficili per Pomigliano che dovrà reggersi sulla gamma 159, verso un restyling, e i pochi numeri della Gt.

L’Alfa 147, sul mercato dal 2000 e che continuerà a essere prodotta fino a metà 2009, subirà inevitabilmente il contraccolpo dell’arrivo, il prossimo anno, della Junior (ci sarà una sorta di cannibalizzazione) e di altre concorrenti estere. Sulla linea della 147 sono impegnate, tra assemblaggio, verniciatura e lastratura, circa 2.100 persone, senza contare il peso dell’indotto. Cosa pensa di fare Marchionne? Due le strade possibili: la cassa integrazione («ma il mercato accoglierebbe negativamente una mossa del genere», dice al Giornale un analista), il trasferimento temporaneo della manodopera in eccesso in altri impianti. «Entro l’anno - osserva Giovanni Sgambati, segretario campano della Uilm - l’ad della Fiat deciderà dove allocare i prodotti futuri. Pomigliano è in condizione di partecipare allo sviluppo del gruppo. Cassino oltre a un certo livello non può andare, e la fabbrica napoletana oltre a candidarsi per il segmento D, ha tutti i numeri per supportare eventuali produzioni aggiuntive. Non dimentichiamo, infine, che Marchionne ha più volte assicurato il mantenimento dei livelli produttivi in Italia». All’interno della fabbrica il clima è comunque piuttosto caldo, come testimonia Gerardo Giannone, segretario della sezione Fiat Pomigliano dei Comunisti italiani: «Serve una missione produttiva certa. La strategicità di Pomigliano nel gruppo Fiat non dev’essere messa in discussione. Di mezzo c’è il futuro di migliaia di famiglie e dell’economia del Mezzogiorno». Atmosfera pesante anche in Sicilia dove la situazione relativa a Termini Imerese è a un punto morto dopo che Regione e Governo hanno messo sul tavolo 325 milioni per la creazione di nuove infrastrutture e il miglioramento di quelle esistenti, insieme a un piano per favorire l’occupazione. L’amministratore delegato Sergio Marchionne ha però detto chiaramente, in più occasioni, di aspettarsi di più. Ma cosa e quanto, si chiedono a Palermo, non si è ancora capito. «Dopo gli incontri avuti la scorsa estate - spiega Giuseppe Incardona, direttore generale dell’assessorato siciliano all’Industria - non ci sono stati più contatti. Da parte nostra è stato fatto tutto il possibile, rispettando i limiti imposti da Bruxelles. Siamo pronti a mettere in atto quanto stabilito. Aspettiamo solo un segnale da Torino. Questo silenzio ci preoccupa. Se la risposta ufficiale di Fiat alla nostra proposta fosse negativa posso solo dire che la Regione farà il possibile per difendere l’insediamento produttivo, per mantenerlo e potenziarlo. Il problema, a quel punto, diventerà politico». A Termini Imerese il gruppo di Torino produce la Lancia Ypsilon, il cui attuale modello sarà sostituito nel 2009. E proprio Marchionne ha legato al rilancio infrastrutturale dell’area di Termini Imerese il proseguimento della produzione nella fabbrica alle porte di Palermo.

Il Giornale

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e' proprio la strategicità di pomigliano che adesso viene messa in discussione ed anzi speriamo confutata fino all'estinzione del cordone ombelicale.

Si può tranquillamente procedere per gradi ed anche cedere il plesso a qualche altro player, non necessariamente automobilistico.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

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Si deve avere la mentalità giusta, il lavoro uno se lo deve meritare, chi lavora in uno stabilimento, deve essere una persona capace e dedita al lavoro.

Qui si parla di persone, percarità non saranno tutte, che se ne fregano di cosa producono, per chi lavorano e non aspettano altro che vedere lo stipendio a fine mese, non hanno un minimo di ''passione'', o meglio di serietà.

In tutta Europa c'è bisogno di lavoro, tutti cercano lavoro, c'è disoccupazione, ora, questo che lavorano a pomigliano sono delle persone ''fortunate'' ci sono persone che per avere un posto di lavoro serio pagherebbero, o farebbero non so che, mentre loro che fanno, niente, non capiscono che la Fiat gli ha dato il modo e i soldi per campare, e loro non ne sono grati, certo non si tratta di 3000 euro al mese, ma per fare un esempio, ci sono commessi nella mia città che vengono pagato a 350 Euro al mese, non so se rendo l'idea...

ora visto che ci sono queste persone, be non mi frega niente dove le procono, bsta che quando la vado a comprare, deve essere un'Alfa, fatta bene, e non con un sacco di difetti.

E' meglio un'ALfa fatta in Italia con problemi vari, o fatta all'estero e costruita con precisone? non ho dubbi, io spendo i soldi e i mie soldi mica sono difettosi, dunque voglio una macchina fatta bene, certo mi farebbe piacere vedere un'Alfa costruita in Italia fatta veramente bene.

da incorniciare!!!

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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