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Ma sta crisi economica....


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Gli studi di settore cambiano da zona a zona. Inoltre, se devo dichiarare guadagni minimi per x €, e ne riesco a guadagnare 2x, questa differenza la intasco esentasse.

Dove abito io i negozi di alimentari non emettono quasi mai scontrini fiscali, e i ristoranti spesso non rilasciano la fattura.

In occasione delle grandi cerimonie (ad es matrimoni) ti propongono uno sconto se non richiedi la fattura.

Analogamente fanno i medici.

Per azienda non dobbiamo pensare solo all'industria e a chi lavora per loro, ma allargare lo sguardo a tutti i detentori di partita iva. In questo campo IMHO, l'evasione è enorme.

Capisco il tuo punto di vista e posso anche essere daccordo. Mi sono però permesso di spezzare una lancia a favore della mia categoria che spesso è indicata come quella "che se ne approfitta" (per esempio dal passato presidente del consiglio:lol:)

Premettendo che io abito in un'altra zona di Italia, quindi come dicevi il discorso non ha valore assoluto, è vero che, sulle piccole somme, si può evitare di rilasciare lo scontrino, ma la questione diventa un po' più ampia, la gente (giustamente) comincia a capire come funzionano le cose e se non gli fai lo scontrino non dice niente, ma probabilmente da te non ci torna più. Puoi farlo con la clientela fidelizzata, che però diventa fisiologicamente sempre meno. E da un po' i movimenti bancari oltre una cerca soglia vengono monitorizzati, quindi anche fare un matrimonio senza fattura è un rischio.

Sugli studi di settore ti posso dire che almeno per quanto riguarda me e la mia famiglia non abbiamo mai avuto tutto questo margine, anzi alle volte è il contrario. Specie perchè se hai dipendenti a carico subiscono un'impennata difficilmente giustificabile.

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Capisco il tuo punto di vista e posso anche essere daccordo. Mi sono però permesso di spezzare una lancia a favore della mia categoria che spesso è indicata come quella "che se ne approfitta" (per esempio dal passato presidente del consiglio:lol:)

Premettendo che io abito in un'altra zona di Italia, quindi come dicevi il discorso non ha valore assoluto, è vero che, sulle piccole somme, si può evitare di rilasciare lo scontrino, ma la questione diventa un po' più ampia, la gente (giustamente) comincia a capire come funzionano le cose e se non gli fai lo scontrino non dice niente, ma probabilmente da te non ci torna più. Puoi farlo con la clientela fidelizzata, che però diventa fisiologicamente sempre meno. E da un po' i movimenti bancari oltre una cerca soglia vengono monitorizzati, quindi anche fare un matrimonio senza fattura è un rischio.

Sugli studi di settore ti posso dire che almeno per quanto riguarda me e la mia famiglia non abbiamo mai avuto tutto questo margine, anzi alle volte è il contrario. Specie perchè se hai dipendenti a carico subiscono un'impennata difficilmente giustificabile.

Stregatto, non intendevo rivolgermi a te, parlavo in generale, mi dispiace se hai pensato ad un riferimento personale.

Purtroppo da noi al sud (Napoli) l'evasione è molto più forte che in altre zone d'Italia, e chi dovrebbe far rispettare la legge in realtà pensa ai suoi interessi (a molti ufficiali della finanza vengono offerti pranzi gratuiti ed altri servigi del genere, basta che chiudano un occhio).

Il lavoro nero è poi altamente praticato dai ristoratori: da noi, dove l'abbandono scolastico è una piaga, i ragazzi che decidono di non studiare vengono assunti come camerieri, ma ovviamente senza alcun contratto; analogamente i cuochi, che spesso svolgono di giorno altri lavori e di sera vanno a cucinare nei ristoranti.

Purtroppo sembra incredibile per chi vive al nord, ma ti assicuro che è la realtà.

Al sud il 50% del PIL è sommerso (e non è solo una dichiarazione del precedente presidenta del consiglio), e tale evasione viene tutta dai liberi professionisti, dai detentori di partita iva (esercizi commerciali, rappresentanti, ecc) e dalle piccolissime aziende manifatturiere.

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Forse vado un po' OT, ma per me dovrebbe completamente essere rivisto il sistema di tassazione vigente in Italia per i liberi professionisti. Io cioè non baserei la tassazione su studi di settore, fatture, ecc, ma su base patrimoniale: tu che hai, la villa, la Porsche Cayenne, la casa al mare; devi essere tassato obbligatoriamente di un tot, perchè per possedere tali beni devi aver guadagnato in proporzione.

Inoltre, sarei a favore di una tassazione crescente a seconda del tipo di bene acquistato; cioè per me non è giusto che sulla Punto e sulla Mercedes CL io debba pagare sempre il 20% di iva, e così per altri beni di lusso.

Vorrei che poi fossero riviste le modalità di sgravio fiscale sull'acquisto di beni inerenti l'attività lavorativa. Ad es., se sono un industrialotto e faccio lavori per ammodernare i macchinari, allora ho diritto agli sgravi, ma se acquisto la Porsche Cayenne, questa deve essere integralmente tassata.

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Ancora riguardo agli studi di settore, dal sito dell'agenzia delle entrate

Presentazione

Si è svolta il 19 giugno 2007 a Roma, presso l'Auditorium dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, alla presenza del Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Vincenzo Visco, la conferenza stampa per la presentazione dei dati statistici relativi agli studi di settore.

Il Viceministro ha ribadito che gli studi di settore non sono una minimum tax, ma strumenti statistici costruiti sulla base dei diversi fattori economici riguardanti l’attività di alcune categorie di lavoratori autonomi e di professionisti, a favore dei contribuenti per l’autodichiarazione dei redditi e di supporto all’Agenzia delle Entrate per predisporre le attività prioritarie di accertamento. Quindi:

  • il contribuente ha il dovere di dichiarare il reddito vero, ma non ha alcun obbligo di adeguarsi al livello di congruità indicato nello studio a lui applicato, se ritiene che tale livello non rispecchi la specifica realtà della sua impresa;
  • la condizione di non congruità non implica alcun accertamento automatico;
  • a tali regole devono attenersi tutti gli uffici della Agenzia delle Entrate, come specificato sia dal Governo sia nelle indicazioni della direzione centrale dell’Agenzia delle Entrate.

È ormai prassi consolidata nella operatività degli studi di settore che, in sede di accertamento, l’Agenzia delle Entrate tenga conto, solo se più favorevoli al contribuente, delle evoluzioni intervenute nell’elaborazione degli studi di settore tra il momento della dichiarazione fiscale e quello del controllo.

Pertanto, considerato che nel triennio 2007-2009 tutti gli studi saranno soggetti a revisione, per i controlli sulle dichiarazioni del 2007, che saranno effettuati a partire dalla fine del 2008, si applicheranno, se più favorevoli ai contribuenti, gli studi revisionati.

Questi ultimi, prima di essere approvati, saranno sottoposti alla prevista consultazione della Commissione degli esperti, a cui partecipano i rappresentanti di tutte le categorie interessate all'applicazione degli studi.

Questa soluzione comprende il problema della sperimentalità, in quanto consente al contribuente che non si sia adeguato in dichiarazione, di poter chiedere nell’eventuale contraddittorio dell’accertamento con adesione, l’applicazione dello studio a lui più favorevole tra quello del 2006 e quello a regime.

Per consentire ai contribuenti e agli intermediari una più approfondita valutazione ed una corretta applicazione della nuova normativa sugli studi, la scadenza ordinaria per il versamento delle imposte, 18 giugno 2007, è stata posticipata di 20 giorni per coloro che applicano gli studi di settore.

In conclusione, al fine di una corretta valutazione degli effetti delle misure adottate con la Legge Finanziaria per il 2007, va ricordato che il livello di congruità indicato in ciascuno studio di settore non è frutto di improvvisazioni arbitrarie degli uffici, ma calcolato è calcolato sulla base dei dati delle dichiarazioni di contribuenti in condizioni di normalità.

Secondo le simulazioni della Agenzia delle Entrate, l’applicazione degli indicatori di normalità economica comporta l’incremento medio dei ricavi di congruità dell’ 8,7 per cento. Sempre al fine di una corretta valutazione degli effetti delle misure introdotte, va sottolineato che gli indicatori di normalità economica:

  • sono diretti a contrastare taluni comportamenti fraudolenti, (come il "gonfiamento" dei magazzini, la sottodichiarazione del valore dei beni strumentali, la manipolazione dei costi). Comportamenti che, messi in opera da alcuni contribuenti, hanno finito col danneggiare coloro che si sono comportati correttamente;
  • hanno effetti inter-settoriali ed intra-settoriali molto variabili e risultano particolarmente incisivi soltanto nei settori o negli ambiti territoriali dove è emerso un maggior numero di comportamenti fraudolenti.

  • Lo stesso ministro ha dovuto dire che gli studi di settore non sono una minimum tax (segno che per molti, e anche per me IMHO, lo sono);
  • Per chi dice che si fatica a guadagnare quanto riportato nello studio della propria categoria, si può dichiarare un guadagno minore, previa dimostrazione appropriata dei minori guadagni
  • Questi studi sono validi per recuperare gettito soltanto nelle zone dove non si dichiara reddito e si evade molto, segno che i guadagni effettivi per ciascun settore sono mediamente maggiori rispetto a quelli degli studi.

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Forse vado un po' OT, ma per me dovrebbe completamente essere rivisto il sistema di tassazione vigente in Italia per i liberi professionisti. Io cioè non baserei la tassazione su studi di settore, fatture, ecc, ma su base patrimoniale: tu che hai, la villa, la Porsche Cayenne, la casa al mare; devi essere tassato obbligatoriamente di un tot, perchè per possedere tali beni devi aver guadagnato in proporzione.

Inoltre, sarei a favore di una tassazione crescente a seconda del tipo di bene acquistato; cioè per me non è giusto che sulla Punto e sulla Mercedes CL io debba pagare sempre il 20% di iva, e così per altri beni di lusso.

Vorrei che poi fossero riviste le modalità di sgravio fiscale sull'acquisto di beni inerenti l'attività lavorativa. Ad es., se sono un industrialotto e faccio lavori per ammodernare i macchinari, allora ho diritto agli sgravi, ma se acquisto la Porsche Cayenne, questa deve essere integralmente tassata.

Docicilindri, credimi fatti guardare le candele, perchè stai andando a 6 ;):D:D

I beni materiali sono già tassati in base al loro valore... le tasse di proprietà servono proprio a quello.

Il redditometro ormai è stato praticamente reintrodotto, ergo quello che invochi esiste.

Se un imprenditore acquista un'auto che utilizza sia per gli spostamenti lavorativi che per quelli personali, e quindi la intesta all'azienda, gli viene concesso di "scaricare" una minima parte percentuale del costo del bene (con la riforma di mongolonemortadella manco + quello in pratica) con una quota massima in assoluto.

Questo significa che se si compra una Croma gli costa un tot mentre se acquista un cayenne sempre quel tot di cifra max in assoluto sarà.

Ergo sono solo cazzacci suoi e soldi suoi, lo stato non ci rimette una virgola.

Inoltre, quando il redditometro (compresa IVA pesante 38/39%) erano in vigore, non mi pare che la situazione fosse molto migliore. ANZI... ricordo benissimo che ci fu una diaspora di capitali vs lidi svizzeri o similari, proprio a causa della diminuita capacità redidtuale.

Perchè uno fa l'imprenditore o il libero professonista ANCHE per avere + successo economico rispetto al dipendente. E non è detto che ci riesca, in italia, proprio per la struttura fiscale e burocratica del nostro paese.

Il rischio DEVE essere remunerato, altrimenti CUI PRODEST??

Se alla fine dell'anno un libero professionista raccogliesse le stesse somme nette di un dipendente pari livello, pur mantenendo tutti i rischi e nessun beneficio connesso alla ddifferenza di condizione, per quale motivo dovrebbe farlo??

In tutte le cose serve la misura. Se i nostri governanti non sono in grado di elaborare prima e di controllare poi determinate misure, solo perchè il fabbisogno è tale a causa di una incipiente spesa pubblica di stampo prettamente mancina :D:D devono solo che recitare il mea culpa, e poi prendere quei provvedimenti che portino ad una armonizzazione dei tributi vari.

Troppa demagogia, troppa ignoranza, troppi interessi personali o cmq di parte politica quando non sono personali.

Io ormai sono dipendente, e di quelli fortunati con benefits e stipendio interessante. Ma se solo fossi in un altro paese non farei mai e poi mai il dipendente, specialmente di una granze azienda.

Ho sempre pagato le mie tasse quando ero libero professonista, mi sono anche stati restituiti dei crediti x aver pagato + del dovuto.

Però ancora mi sto chiedendo per quale motivo io libero professionista x "forzatura del sistema" e singolo operatore su progetti collettivi, ho dovuto versare una gabella assurda come l'IRAP, a mio parere totalmente ingiusta, vessatoria ed ai limiti dell'anticostituzionalità...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Ax, sono d'accordo con te che il rischio debba essere remunerato e che l'imprenditore debba guadagnarci più dei suoi dipendenti, però la remunerazione non deve avvenire a spese dello stato; soprattutto mi sono espresso contro gli sgravi sull'automobile, che tu mi dici essere ormai nulli. Bene io non sono imprenditore e quindi mi fido di quello che dici, dico quindi che hanno fatto bene.

Gli sgravi ci dovrebbero essere solo quando occorrono davvero all'imprenditore per sviluppare la sua azienda, non per remunerarlo ulteriormente.

Sono poi d'accordo in linea di principio sulla rapacità dello stato e sulla tassazione e sulla burocrazia eccessive, tuttavia, sic stantibus rebus, qualcuno deve pur pagarle queste tasse, e preferisco lo faccia chi guadagna 300.000 € l'anno piuttosto che la massa di dipendenti che con 1500 € mese deve tirare avanti.

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Stregatto, non intendevo rivolgermi a te, parlavo in generale, mi dispiace se hai pensato ad un riferimento personale.

Nessun problema ;) ho detto la mia per dare il mio minimo contributo alla discussione.

Per chi dice che si fatica a guadagnare quanto riportato nello studio della propria categoria, si può dichiarare un guadagno minore, previa dimostrazione appropriata dei minori guadagni
Il problema è che dimostrare che "non si guadagna/possiede" è chiamata dagli avvocati "prova diabolica" perchè praticamente impossibile, dal punto di vista giuridico :-P Probabilmente la cosa più ingiusta del nostro sistema fiscale è che l'onere della prova spetta all'accusato.
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Non mi riferisco a Net Filer e non conosco bene la situazione riguardante le aziende, ma sono abbastanza informato sugli studi di settore nel campo della vendita di alimentari, e i guadagni minimi da dichiarare sono enormemente inferiori a quelli reali.

ti assicuro che in ambito elettronico/meccanico, sono fuori da ogni logica perché esiste la categoria "acquisti semilavorati" (in elettronica un semilavorato!!!!! ma cos'è!??!?!?!) e diventa impossibile fare un riscontro serio e logico con la merca, soprattutto se acquisti assemblaggi e particolari costruiti conto terzi..

aggiungi poi la rarità della tipologia di lavoro (una delle dieci aziende al mondo) e troverai l'inghippo vero e proprio

cmq, giusto per stare più bassi, il mio meccanico ha problemi con lo studio di settore per via dei continui rialzi che gli si propongono, soprattutto data l'area di dislocazione dell'officina

image.php?type=sigpic&userid=879&dateline=1242680787

Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

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Lo scarico auto, ma credete veramente che lo stato ci rimetta?;)

Aprite gli occhi.....col piffero!

Facciamo un esempio pratico.

Un rappresentante o parificato (come mio papà) può scaricare al MASSIMO 25.000€ in 3 anni. Sia che si compri la GPunto che la Ferrari.

25.000€ in 3 anni significa 5.833€ all'anno.

Che con un'aliquota IRPEF del 43% (mortacci loro........) significa 3583€ l'anno.

Però l'IVA lo stato se la acchiappa subito, che per una un'auto da 50.000€ è di 8333€.........

In più l'auto vecchia che si vende va FATTURATA in quanto bene.

E su questa fattura ovviamente vanno pagate le tasse.

Mettiamo che la permuta valga 25.000€, significa che ci pagherò sopra 10750€ di tasse.

Quindi lo stato, a fronte di un "regalo" di 10749€ in 3 anni, se ne intasca 19.083€.......fate voi la differenza.

In più, almeno qua al nord, per comprare un'auto da 50.000€ devi DIMOSTRARE di potertela permettere......mica puoi dichiarare 1000€ al mese....col piffero....ti ritrovi con la finanza in casa......visto che non la puoi nemmeno pagare in contanti a mazzette di banconote (come fa chi vuole far sparire il nero) per via delle legge antiriciclaggio.

Lo scarico della vettura, OGGI, può essere utile solo per rientrare in un'aliquota irpef più bassa.....perchè dal mero punto di vista finanziario non conviene........

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Ax, sono d'accordo con te che il rischio debba essere remunerato e che l'imprenditore debba guadagnarci più dei suoi dipendenti, però la remunerazione non deve avvenire a spese dello stato;

non riesco a capire questo punto... perchè a spese dello stato??

Anche quando le deduzioni e detrazioni (sono cose molto differenti l'una dall'altra) e gli sgravi (altra categoria ancora) erano maggiori di oggi, il tutto era cmq costruito in maniera proporzionale e SEMPRE per una QUOTA PARTE del bene.

Infatti SOLO un bene strumentale DIRETTAMENTE riconducibile all'attività è TOTALMENTE iscrivibile a bilancio a 100% come attività (ergo anche come costo).

Per esempio un Ducato è totalmente dedicato all'attività, ergo iscrivibile a bilancio al 100% e puoi dedurne il costo di acquistol, l'iva e la manutenzione ordinaria e straordinaria.

Una Punto o un Cayenne, NO in ogni caso. Anche intestate all'azienda come uso promiscuo, solo una piccola quota parte possono essere dedotte come costo aziendale. Ed è la stessa che sia Punto o Cayenne... il resto è mancia ;)

Quindi finiamola con i luoghi comuni.

soprattutto mi sono espresso contro gli sgravi sull'automobile, che tu mi dici essere ormai nulli. Bene io non sono imprenditore e quindi mi fido di quello che dici, dico quindi che hanno fatto bene.

Gli sgravi ci dovrebbero essere solo quando occorrono davvero all'imprenditore per sviluppare la sua azienda, non per remunerarlo ulteriormente.

anche questo non è corretto. Gli "sgravi" come li chiami tu, innanzitutto vanno identificati (cosa e perchè) e poi servono APPUNTO a dare maggiore competitività all'azienda. Se poi l'imprenditore li usa per da stipendi + alti a se stesso ed ai dipendenti, utilizzare macchinari + evoluti, o per rifarsi casa sua, sarà il mercato alla lunga a fare il risultato. Chi non innova alla lunga esce dal mercato, il fisco longa manu quando centra da solo la spallata definitiva...

Sono poi d'accordo in linea di principio sulla rapacità dello stato e sulla tassazione e sulla burocrazia eccessive, tuttavia, sic stantibus rebus, qualcuno deve pur pagarle queste tasse, e preferisco lo faccia chi guadagna 300.000 € l'anno piuttosto che la massa di dipendenti che con 1500 € mese deve tirare avanti.

Quello che guadagna 300.000 euro l'anno da imprenditore, come dice giustamente Lanciaboxer, rischia di suo, e + guadagna + rischia. In + rischia la pelle dei suoi dipendenti.

Ed in ogni caso, se non fosse chiaro, lui tasse ne paga SICURAMENTE molte di +. Di regola.

Il problema vero sono quelli che le tasse non le pagano proprio e molto parzialmente. Ma quelli non si fanno certo questione di avere l'X5 aziendale o meno in regola.

Fottono di principio, PUNTO!! e fotterebbero e fotteranno con qualsiasi legge/regola, perchè troverebbero il modo di farlo. Ci sarà SEMPRE un modo di farlo.

L'unica via di uscita è avere un EFFICIENTISSIMO sistema di controllo ed un EQUO sistema fiscale. Come negli USA.

Se ti beccano finisci MOLTO ma MOLTO male, anche perchè non ti stanno chiedendo oltre il 50% del tuo sudore, si arriva al max al 30/32%.

Ed anche laggiù ci sono sgravi, deduzioni e detrazioni, financo x i privati cittadini... ma il sistema è equo, e sebbene a nessuno manco a loro piace pagare le tasse ma il rischio è altissimo di essere beccati, ergo zitti e mosca.

Poi gli zanza ci sono pure la...

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