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E' morto Enzo Biagi


Regazzoni

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Io non sto mancando di rispetto alla persona, mi dispiace che sia morto come mi dispiacerebbe fosse morto qualsiasi essere umano. Ho detto che dissento dalle sue idee, e ho fatto una considerazione di valore generale: qualsiasi personaggio famoso muoia in Italia, dopo la morte viene "santificato", nel senso che vengono messe in luce solo le sue qualità positive.

Poi è stato un ottimo giornalista, tuttavia non mi vengano a dire che era la voce della libertà, perchè si può essere la voce della libertà anche senza prendere la tessera del partito comunista.

Tutto questo, beninteso, IMHO.

non mi sembra xo che Biagi sia stato un tesserato di Bertinotti o Diliberto...e non tiramo la scusa che era un partigiano...

e smettiamola anche di dare del comunista appena uno dice "qualcosa di sinistra"

mi ricordo cmq che al Fatto (trasmissione che mi è sempre stata sulle balle) bastonava in tutti gli schieramenti

diceva semplicemente ciò che pensava e se questo significava schierarsi si schierava, che questo sia giusto o sbagliato non lo so, ma di certo persava con la sua testa

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Ma che c'entra? Alcuni interventi parlano di differenze nelle idee, problema che non sussiste, data la debolezza di quelle del Caro Estinto.

La stessa accusa gli arrivava, velata ma più crudele, da intellettuali della stessa area: dargli del socialista à la De Amicis non è un complimento, ma una stroncatura cattivella tanto quanto dare della Liala (autrice archetipa di romanzetti rosa) a un romanziere che si vorrebbe colto.

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Anch'io quando scrivo penso con la mia testa...

..e allora perchè qualcuno definisce squallide le mie opinioni??? :shock:

Hanno meno valore di quelle di altri?

La mia opinione vale meno di quelle di coloro che riconoscono Biagi come GRANDE giornalista portatore di libertà???

E su che base?

EDIT: mah.. non capisco perchè si debba per forza riconoscere Biagi come grande giornalista. Ma la libertà di cui lui era (teoricamente) grande portatore.. non mi dovrebbe consentire anche di dissentire e di dire:"No.. tu (nella parte di carriera che io posso conoscere) sei stato un opinionista e non un giornalista!!!" ??

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forse si discute tanto perchè l'immagine più viva è quella del Biagi zittito da Berlusconi. Questa è solo una piccola parte di una carriera durata più di mezzo secolo e che sinceramente mi interessa anche poco.

Biaggi imho va ricordato per essere uno di quei giornalisti che hanno creato una coscienza condivis nel paese, al di là degli schieramenti.

Forse pochi si ricordano del periodo in cui rivoluzionarono la tv (allora solo rai).

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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La mia opinione vale meno di quelle di coloro che riconoscono Biagi come GRANDE giornalista portatore di libertà???

E su che base?

La base è il livello culturale medio degli italiani.

Biagi era il guardiano di quella saggezza popolare non tradizionale, ovvero contadina, ma più che altro piccolo-borghese nella quale in tanti si riconoscevano, e quindi piaceva.

In un paese di narcisi (l'Italia è una Repubblica fondata sul narcisismo) nel quale non si cercano stimoli, ma approvazione, veder riportate le proprie ovvietà da uno con un titolo, una carica (politico, giornalista, filosofo, scrittore, intellettuale ecc) soddisfa. I giornalisti popolari come i tre grandi - Biagi, Montanelli, Bocca - questo fanno e hanno sempre fatto: magari per aree culturalie politiche diverse, ma il meccanismo è lo stesso.

Nello specifico, Biagi m'ha sempre urtato per quell'aria da ometto perbene, che scrive per la "brava gente", uno che vorrebbe un mondo a 36°C e stop. Modestia per i modesti, roba piccola per menti piccole.

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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La tristezza è vedere spianata e schiacciata una vita e una carriera uniche e quasi esemplari da considerazioni legate solo al fatto che la persona sia stata "messa" di qua o di la.

Si abbia la decenza di non parlare di punti controversi, quando abbiamo avuto davanti fino a ieri un uomo che ha sempre fatto e detto quello che pensava in modo aperto e prendendosi le sue bastonate alla luce del sole, senza attaccarsi di qua o di la.

Leggo scritto "non imparziale", ma io penso a "scomodo" e "inaderente al potere".

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non mi sembra xo che Biagi sia stato un tesserato di Bertinotti o Diliberto...e non tiramo la scusa che era un partigiano...

e smettiamola anche di dare del comunista appena uno dice "qualcosa di sinistra"

mi ricordo cmq che al Fatto (trasmissione che mi è sempre stata sulle balle) bastonava in tutti gli schieramenti

diceva semplicemente ciò che pensava e se questo significava schierarsi si schierava, che questo sia giusto o sbagliato non lo so, ma di certo persava con la sua testa

Peccato che nella puntata prima delle elezioni abbia bastonato solo una persona e uno schieramento, cercando di influenzare il risultato elettorale

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Biaggi imho va ricordato per essere uno di quei giornalisti che hanno creato una coscienza condivis nel paese, al di là degli schieramenti.

Forse pochi si ricordano del periodo in cui rivoluzionarono la tv (allora solo rai).

Quoto.

La memoria storica corta e l'"Ingnoranza" (senza offesa...intesa come "non conoscenza")di molti italiani fanno si che sia lui che Montanelli sono ricordati come quelli che "ce l'hanno su" (o non sono d'accordo) con....:roll:

in realtà il fatto di "avercela su"/non essere d'accordo con....XYZ è solo un'aspetto della loro carriera lunghissima di giornalisti.........;)

Negli anni '70 Montanelli era considerato un porco stronzo fascista e gli hanno sparato nelle gambe

E Biagi un democristiano di merda.

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