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Un popolo diviso


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Italiani, un popolo frammentato e che non si supporta a vicenda, specialmente all'estero dove ho constatato che gli italiani invece di aiutarsi si ostacolano l'uno con l'altro.

Chissa' quando gli italiani impareranno a supportarsi a vicenda e ad avere un po' di sano amore per la patria come tutti i popoli esteri, nonostante i loro problemi economici e sociali.

'Ny Times': ''Italia Afflitta Da Depressione Collettiva e Malessere''

13 dic. - (Adnkronos/Ign) - Il ''malessere'' dell'Italia sul 'New York Times'. In una lunga corrispondenza da Roma, il quotidiano americano parla della ''depressione collettiva'', dall'economia alla politica alla società, che sembra aver colpito il nostro Paese. Un Paese ''che tutto il mondo ama perché è vecchio ma ancora affascinante''. La questione è che, nonostante sia ''adorato all'estero e nonostante tutti i suoi innati punti di forza, l'Italia non sembra amarsi e gli italiani sono il popolo meno felice dell'Europa occidentale''.''Per la maggior parte, i problemi non sono nuovi e questo è il problema'', sottolinea il 'New York Times', secondo cui l'Italia ne è preda da così tanti anni che nessuno sembra sapere ''come cambiare o se sia ancora possibile''. Senza contare che quelli che erano i punti di forza dell'Italia "si stanno trasformando in debolezze". Così, per esempio, le piccole e medie imprese si trovano a dover combattere con l'economia globalizzata e con la competizione cinese.

I problemi sono così grandi che l'ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli, ha avvertito del rischio di un diminuito ruolo internazionale dell'Italia e di difficoltà nel rapporto con Washington. ''Devono tagliare l'edera cresciuta intorno a questo fantastico albero vecchio di 2.500 anni che minaccia di ucciderlo'', ha detto Spogli al quotidiano. Ma l'impressione che emerge è che ''il malessere nasca dalle poche speranze di tagliare quell'edera e questo rende gli italiani tristi e arrabbiati'', osserva il 'New York Times'. Una rabbia di cui si è fatto portavoce nei mesi scorsi Beppe Grillo con il suo grido 'Basta' rivolto a tutte le forze politiche e al 'sistema' e che ha trovato uno sfogo nei bestseller dell'anno, 'La Casta' e 'Gomorra', scrive il giornale. Che poi dedica qualche riga ai due protagonisti del panorama politico italiano, Romano Prodi e Silvio Berlusconi, cui gli italiani non sembrano attribuire quella capacità di cambiare necessaria in questo momento.

In un contesto del genere, non stupisce quindi che ''il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vivano ancora a casa, condannando la giovinezza ad un'estesa e improduttiva adolescenza, mentre molti delle menti più brillanti, come i poveri di un secolo fa, lasciano l'Italia'', commenta il giornale che dedica un intero paragrafo del suo reportage al problema generazionale.

E un paragrafo è dedicato alla 'Vendita del concetto di Italia', vendita che si è fatta più difficile dopo la morte di Luciano Pavarotti, almeno a sentire un ragazzo intervistato dal 'Times', secondo cui dopo la scomparsa del tenore ''ci sono rimasti solo la pizza e la pasta''. Certo, è vero che ''non ci sono nuovi Rossellini, Fellini o Loren, ma ci sono la Ferrari, la Ducati, la Vespa, Armani, Gucci, Piano, Illy, Barolo", elenca il giornale.

Il problema però è che ''gli imprenditori lamentano di essere soli: i politici offrono poco aiuto per rendere l'Italia competitiva e questo resta l'ostacolo principale. L'imprenditoria vuole meno burocrazia, più leggi sulla flessibilità del lavoro e maggiori investimenti nelle infrastrutture per favorire il movimento delle merci''.

L'Italia, è la chiosa del 'New York Times', se non cambia rischia di fare la fine della Repubblica di Venezia: ''Bloccata dalla grandezza del passato, con gli anziani turisti a fare da incerta fonte di vita'', potrebbe diventare la 'Florida d'Europa'.

Cconcorda con l'analisi pubblicata dal quotidiano americano il senatore Renato 'Ron' Turano, eletto per l'Ulivo nella circoscrizione Estero-Nord America, che oggi ha visitato il Palazzo dell'Informazione del Gruppo Gmc-Adnkronos in Piazza Mastai

''L'Italia si muove in modo abbastanza cauto - dice Turano - Qualche volta vorremmo vedere le cose muoversi molto più velocemente e questo non succede''. ''Però - sottolinea il senatore, imprenditore di successo negli Usa e che vive a Chicago - noi abbiamo grandissimi valori, non ho nessuna perplessità nel senso che ne usciremo. Probabilmente ci vorrà un'altra generazione per cambiare alcune cose, ma i nostri sono giovani sono molto preparati''.

'Ny Times': ''Italia Afflitta Da Depressione Collettiva e Malessere'' - Yahoo! Notizie

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Il probleme principale ritengo che sia riassunto da questa frase:

''il malessere nasca dalle poche speranze di tagliare quell'edera e questo rende gli italiani tristi e arrabbiati''

Per il resto sono d'accordo al 100% anche se sono cose ovvie.

MeneS sponsored by L.S.D.M.

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Stavo vedendo il tg e ho sentito la notizia, per carità tutto vero, anche se però gli americani non sono messi tanto meglio, guardate la questione mutui, le assicurazioni sulla salute, a guardare in casa loro non ci sono solo i colossi industriali ma anche tanta miseria.....

In quanto noi italiani, o ci tiriamo fuori i coglioni o ci uccidiamo con le nostre mani, mi fanno sorridere gli stilisti che con il loro sorrisetto dicono "il made in italy trionferà" se per trionfare dobbiamo basarci sui primi pionieri cinesi c'è poco da trionfare, proprio settimana scorsa giravo con la delta in valsessera e passando in mezzo a pray, trivero, coggiola, tutti paesi che fino all'inizio degli anni 90 pullulavano di operai per il tessile, ora c'è abbandono silenzio, due lucine in fabbriche enormi nessuno si interessa, nessuno si dà da fare.

Passando a trivero davanti a zegna mette il groppo in gola, la fucina della lana è ora un fabbricone abbandonato, gli "show-room" di tokio, new-york e roma poco indicativi per toccare con mano la situazione, vittime e cause di scelte sbagliate....

Con i call-center e i "lavoretti" part time o chi più ne ha più ne metta non si va avanti, o ci si mette a produrre o si muore, ma non si può produrre tanto per, a mio parere bisogna innovare,

Altra questione nelle mie zone i rubinettai, nel borgomanerese e nel cusio, tanti hanno chiuso, tanti proseguono e si sentono adagiati nello sfarzo, non starei tanto tranquillo se fossi in loro, o iniziano con un prodotto forte, esclusivo, certificato, innovativo, o tra 10-15 anni non ci sono più neanche loro, e non bastano i capelli pettinati e l'audi a6 per farlo...

Certo il dovere dello stato è magari non far pagare il 70% di tasse sul 100 di guadagni, ma se adesso siamo in questa situazione c'è da ringraziare molti furbacchioni che c'erano prima e che cercano di disfare ancora adesso...

Altra cosa da rifare totalmente è la classe politica, completamente senza fiducia,

E quella dirigenziale? Personalmente la vedo grave, il pargolo del giorno d'oggi raramente è formato e preparato per forti sfide, I nonni hanno risparmiato, i Padri hanno costruito, I figli hanno distrutto.....(la maggioranza)...

Guardate lo sciopero dei tir, un danno gravissimo ok, ci toccherà ancora sborsar moneta, ma loro sono andati compatti e determinati, se anche noi vogliamo ottenere qualcosa a mio parere abbiamo da imparare più dai camionisti che dai padroni....

Saluti

BignamsHF

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ovvietà per noi che ci siamo dentro.. forse inconcepibili per chi ci guarda da fuori..

Altro motivo perche ho tanta rabbia dentro.

Giusto, questa prospettiva mi mancava... (visto che ci sono dentro :()

Mi ricorda un aneddoto che mi raccontarono all'università in cui dei prof italiani parlavano del condono a dei professori americani, per loro era una cosa talmente inconcepibile che pensavano che gli stessero prendendo in giro :?

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Giusto, questa prospettiva mi mancava... (visto che ci sono dentro :()

Mi ricorda un aneddoto che mi raccontarono all'università in cui dei prof italiani parlavano del condono a dei professori americani, per loro era una cosa talmente inconcepibile che pensavano che gli stessero prendendo in giro :?

Forse sono anche inconcepibili i tempi della burocrazia italiana, le tasse e i bolli che una persona deve pagare per la presentazione di un progetto, i tempi di attesa perchè qualche luminare analizzi la cosa, e alla fine si attaccano a qualche cavillo per un deciso NO...

ma...

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Guest DESMO16

Guardate lo sciopero dei tir, un danno gravissimo ok, ci toccherà ancora sborsar moneta, ma loro sono andati compatti e determinati, se anche noi vogliamo ottenere qualcosa a mio parere abbiamo da imparare più dai camionisti che dai padroni....

Saluti

BignamsHF

E' stato un sacrificio necessario, ma doveva durare fino a domani per fare comprendere ad un certo mondo, che non é più possibile andare avanti in questo modo, oberati da quotazioni del carburante enormi, il cui maggiore costo é rappresentato dai accise surclassate, da una mancanza di rispetto delle regole (leggi concorrenza sleale); tutto questo dovrebbe essere d'esempio per dare un segno della nostra disapprovazione, mentre questo cacchio di italico stato va a rotoli.....e nel frattempo c'é qualche esponente della casta che all'estero fa qualche battutina umoristica, dicendo che non é vero che il paese é in declino, come notano all'estero, mentre la realtà l'abbimo sotto gli occhi quotidianamente.

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Come è che recita una parte del nostro inno nazionale (che per me è uno dei + belli del mondo) :

Noi siamo da secoli

Calpesti, derisi

Perché non siam Popolo

Perché siam divisi

Mi sa tanto che non è cambiato NULLA in un secolo e passa,d'altronde le parole italia e cambiare sono a due estremi :lol:

 

花は桜木人は武士

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Guest DESMO16

..l'illusione di costruire un popolo, propugnata dall'inno, scritturato da massoni; anche dal punto di vista musicale non é il massimo, fa un pò ridere..

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Sono d'accordo con DESMO,

per quanto riguarda tir e carburanti, servirebbe una vera ribellione ma costruttiva, anche il ministro Bersani, a Settembre ha inveito contro i petrolieri, "abbiamo la benzina più cara d'europa", e la verde è andata (guarda caso) a 1,27 oggi ce l'abbiamo a 1,35, tutti seduti attorno ad un tavolo a spaccarsi la testa per capire come abbassare il prezzo alla pompa, non sanno che sarebbe semplicissimo???

- Basta a questa rete di distribuzione obsoleta, pompe vecchie, e benzinai arraffoni

- Più controlli

- Benzina nei Centri Commerciali

- Abbattimento delle tasse (paghiamo 45-50 centesimi al litro di tasse!!!!), se solo quest'anno invece di darsi il consueto aumento l'avrebbero girato su queste cose....

Certo bisognerebbe stare uniti e remare dalla stessa parte contro la casta dirigenziale e politica, patetica....

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