Le situazione finanziaria Alfa anni '70, dubbi e domande

[Maggio80]

Bene ragazzi, oggi vorrei che qualcuno molto esperto in materia mi faccia un pò di chiarezza riuguardo la situazione finanziaria Alfa anni '70.

Questo perchè guardando la storia della marca non riesco a capire come sia possibile che un azienda che era cresciuta moltissimo negli anni '50 e '60 nel decennio immediatamente sucessivo sia diventata un buco nero succhia soldi.....

Alfa parte con la produzione di serie negli anni '50 e con il successo della gamma Giulietta fonda le basi per il suo avvenire, avvenire che consolida con la gamma Giulia e che consolida così bene da permettersi tra la fine degli anni '60 e l'inzio dei '70 di crescere enormemente.

Di passare da azienda con uno stabilimento (Portello) a 3 (si aggiungono Arese, Pomigliano e più tardi all'inzio degli anni '80 con Pratola Serra faranno 4) e di costruire anche il comprensorio di Balocco.

Vista così sembra un azienda molto in salute, tra l'altro nella prima metà del 1970 ci sono anche progetti ambiziosi e tecnicamente sosfisticati (Alfetta e Alfasud) nuovi appena presentati sul mercato, eppure in molti concordano nel dire che in questo periodo sia cominciato il male oscuro che ha distrutto i conti dell'Alfa.....

Io vorrei capire se è vero, perchè dato che siamo in Italia, non mi soprenderei di scoprire che qualche funzionario pubblico messo in Alfa come infilitrato da Torino abbia volutamente disastrato i conti per far fallire Alfa e fare un favore alla Sabaudia....

La mia è fantapolitica ma vorrei avere qualche delucidazione.

[stev66]

Semplificando con l'accetta si puo' dire:

1) Nei primi anni '70 c'e' la crisi petrolifera che penalizza tutti i costruttori di auto di grossa cilindrata; in Italia per motivi politici, in pratica le cilindrate sopra i 2.0 diventano invendibili in pratica

2) I mercati negli anni '70 sono ancora molto auto-riferiti: in pratica ogni costruttore vende la quasi totalita' della produzione nel proprio paese

3) Soprattutto in Italia , il mercato delle grosse cilindrate ( 2.0 e dintorni ) e' particolarmente piccolo , visto i redditi medi di allora ( la cilindrata baricentrica del mercato e' la 1.1 )

4) AR come tutti i costruttori del periodo e' di fronte ad un bivio: deve o crescere o sara' assorbita. Ma non puo' dedicarsi all'alto di gamma per i motivi suddetti .

La decisione e' percio' di espandersi nel campo delle medie cilindrate . Questa decisione che visto le premesse poteva ancora essere accettabile, diventa sciagurata quando il potere politico ( all'epoca la DC ) decide che la nuova fabbrica dovra' essere al Sud , in una zona Pomigliano senza tradizioni industriali ( e quindi senza tessuto economico supportante ) e con maestranze senza esperienza.

Questo provoca due conseguenze enormi

1) Gli enormi investimenti necessari per un nuovo sito senza nessuna infrastruttura ed espeirinza drenano tutte le risorse disponibili e bloccano di fatto il rinnovo della Gamma AlfaNord

2) L'inesperienza delle maestranze, e le condizioni sociali, e le scelte di risparmio dovute ai costi di cui sopra portano ad una produzione AlfaSud molte deficitaria sotto gl iapsetti dei materili e della robustezza ( La prima serie vien definita "a ruggine portante" in un periodo nel quale la ruggine era un problema piu' o meno di tutti i costruttori )

Risultato: l'immagine di AR si appanna , i numeri sperati di Pomigliano non si attengono ( Lo stabilimento non passera mai circa le 100k auto prodotte medie anno, contro le 200k previste ) , le risorse drenate dai problemi di Asud finiscono, la gamma ANord invecchia e non viene aggiornata proprio nel momento ( anni '80 ) in cui il vento torna a soffiare a favore dell'alto di gamma e le Case si sprovincializzano, cominciando a vendere bene anche al proprio estero.

I conti peggiorano, e gli investimenti previsti non vengono piu' supportati.

[ACS]

Stev, tutto ok, ma aggiungi che:

1) fiat non ha digerito l'intrusione di Alfa nel seg.C con tutto quel che ne consegue in termini politici

2) la classe dirigente "originaria" è stata ovattata dalla gestione politica, sia in termini + prettamente ingegneristici che strategici sui mercati da conquistare (vedi punto1) e nel lungo termine le menti + brillanti hanno mollato, sostituite da pupazzi burocrati spesso incompetenti.

3) proprio la classe politica a fatto si che Alfa (come la totalità delle aziende statali) diventasse il ricettacolo di tutto lo scarto in termini di risorse umane, con poca volontà ne capacità di gestione.

In ogni caso Il Fusi su questo ha molta + pazienza di me di elencare tutte le sfaccettature di quella vicenda. Se solo ci fosse stato un imprenditore (stile fam. Quandt) o un'azienda davvero in grado di prendere in mano le redini come si deve, beh avremmo probabilmente un'altra storia.

Ma in questo paese è vietato far concorrenza alla famiglia sabauda...

[stev66]

D'accordissimo alex.

Anche se per quanto mi consta ( ma Leo se vuole puo' ampliare e correggere il discorso meglio di me ) l'intrusione pesante del potere politico in AR , con il corollario di famigli piazzati a nullafacere od a distruggere, avviene dopo ( diciamo a meta' '70 ) anche e soprattutto in relazione alla controoffensiva sabauda ed al fallimento del piano Pomigliano.

La vecchia dirigenza ci aveva messo del suo nella scelta di non sinergizzare per nulla ASud con Anord , scelta plausibile nei primi '70 ma che si rivelera' mortale dopo.

[Maggio80]

Nell'attesa di leggere anche il pare del FUSI ringrazio stev e Ax per le ottime spiegazioni.

In ogni caso voi ESCLUDETE che qualche politicante abbia diciamo "modificato" i libri contabili Alfa per rendere giustificazione della vendita di Alfa stessa???

[stev66]

non c'era bisogno di artifizi contabili .... per fare cio' che voleva.

Piuttosto non dimentichiamo che l'offerta Ford era migliore di quella Fiat.

[duetto80]

non c'era bisogno di artifizi contabili .... per fare cio' che voleva.

Piuttosto non dimentichiamo che l'offerta Ford era migliore di quella Fiat.

Piu che altro era un offerta che implicava pagamento di palanche da parte di FORD mentre FIAT di $$ non mi sembra ne abbia tirati fuori.

......................e solo, ripeto solo i lterreno edificabile di Arese avete idea di quanto possa valere?????

E sto parlando SOLO del terreno di uno stabilimento, un granellino di sabbia della spiaggia di Rimini.

[duetto80]

..............

La vecchia dirigenza ci aveva messo del suo nella scelta di non sinergizzare per nulla ASud con Anord , scelta plausibile nei primi '70 ma che si rivelera' mortale dopo.

Si però un ASud su meccanica Giulia accorciata non sarebbe stata una scelta molto felice.

Si è vero che oggi BMW 1 è su 3 accorciata, ma son passati 35 anni.

La scelta a mio avviso fu obbligata.

L'unica sinergia che avrebbe potuto (dovuto) esserci fu in epoca già FIAT.

E per pochissimo non ci fu...............(grazie Cesarone :( )

[stev66]

Si però un ASud su meccanica Giulia accorciata non sarebbe stata una scelta molto felice.

Io non arrivavo a tanto...

Ma una TA trasversale con motore Giulia riportato a 1.1 era possibilissima ( tant'e vero che era gia stata fatta )

E si sarebbe sfuttato il gruppo motore cambio, senza farne uno nuovo.

[duetto80]

Il fatto è che allora il MT anteriore veniva visto come MOLTO rischioso, la stessa FIAT non voleva fare la 128 Rally "ci è già andata bene con la berlina, vediamo di non rischiare troppo".

Il 1.100 avrebbe potuto starci, ma mentre ASud ha avuto evoluzioni 1.3, 1.5, 1.6 con il Boxer longitudinale; con il bialbero trasversale non avrebbero scommesso un ghiacciolo sulle evoluzioni possibili.

Mini era cosa a parte, ma anche molto più piccola.