Vai al contenuto

Le situazione finanziaria Alfa anni '70, dubbi e domande


Maggio80

Messaggi Raccomandati:

  • Risposte 86
  • Creato
  • Ultima Risposta

I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Straquoto ed applaudo Fusi, in entrambi i suoi interventi.

Semplicemente la verità, con i dettagli, detta da uno che la conosce. Come Ax, che giustamente ricorda che Alfa come azienda muore nel 1992 (anno in cui infatti chiudono anche la produzione della 75). E che purtroppo non è davvero più rinata. Io ho comprato un'Alfiat, la 145, per amore verso il marchio nonostante sapessi che quella macchina era una Tipo con un motore più sveglio. Per il futuro credo che ..guarderò al passato, agli anni, appunto in cui Alfa c'era ancora. Quello che dispiace è che negli anni '70 Alfa ha iniziato ad affondare, ma poteva essere salvata. Un gran peccato, non solo per gli alfisti, ma per tutta l'Italia.

Giulia Nuova Super 1300

75 1.8 carburatori

33 IE Imola

145 1.6 TS 16V

Link al commento
Condividi su altri Social

I'm ready :mrgreen:

Mettimi in cc, il messaggio si autodistruggerà dopo dieci secondi. :lol:

anch'io sarei curioso! se vi serve la mia mail ve la mando in privato (o c'è quella del mio contatto MSN)

un grazie e un bentornato a il Fusi, spero tu stia bene!

"post fata resurgam." (cit.)

Link al commento
Condividi su altri Social

Un plauso ed un grazie al FUSI ed ad ax sempre prodighi di notizie e curiosità (purtroppo non tutte belle) sulla storia Alfa!!!

Parlando un attimo di USA, mi è tornato in mente come anche verso fine anni '90 sembrava imminente un ritorno, ricordo di foto su riviste specializzate che ritraevano 156 e 166 a New York......

E lo stesso Testore si vantò in un intervista di avere girato per NY con una 166, e dell'entusiasmo che la gente aveva rivedendo un Alfa nuova per strada...

--------------------------------------------------------------------------------

'90 Fiat Tempra 1.4 ('99 - '00) - '96 Fiat Coupé 1.8 16v ('00 - '01)

'92 BMW 316i ('01 - '05) - '03 BMW 318Ci 2.0 16v ('05 - '15)

'09 BMW 320d xDrive ('15 - now)

-------------------------------------------------------------------------------

bike: special su base Ducati Monster 800S i.e.

Link al commento
Condividi su altri Social

E' affondata all'italica maniera.......... crediamo forse che il Paese tutto non stia andando per stracci?

Quello che mi fa invelenire è sicuramente la voluta miopia a tanti livelli, compreso chi non sapendo come è andata la faccenda va a difendere a spada tratta un gruppo privato che non deve dar di conto a interessi clientelari (o meglio: ufficialmente, e comunque ufficiosamente lo fa in molto minor misura) ma di fatto ha avuto le sue crisi cicliche, potendo avere margine di "manovra", ed usufruendo di aiuti ed aiutini, ovviamente indiretti, che sicuramente ha ricevuto la ex proprietà IRI (ma quantomeno erano soldi che rimanevano in casa) e che trovo francamente scandaloso vengano dimenticati, sputando e sparando all'indirizzo di una società malgestita, e che ha pagato con la cessione, e la distruzione della sua filosofia autoctona, delle imbecillità gestionali anche obbligate. Questo vorrei che fosse chiaro una volta per tutte, dal momento che essendo la verità già all'epoca corsero tutti a "coprire", raccontando le balle che in Italia evidentemente è lecito fare, perchè se le bevono fin in troppi.

L'azienda quindi inizia a perdere terreno per una commistione sfigata di eventi, interni, esterni, congiunturali e non voluti. Alla fin fine se oggi guardiamo i casini di Pomigliano possiamo capire (nihil sub sole novi) una parte dei casini che all'epoca aveva la dirigenza. Per fare un paragone, sarebbe come dire che oggi, in piena crisi del mercato (che non esiste, nè ci son le paure che vi erano nel 1974), Marchionne venisse mandato via a pedate nel culo con una "manovra" che non tiene conto della sua capacità manageriale, ma semplicemente perchè il politico xyz gli ha imposto uno stabilimento antieconomico per avere voti, Marchionne dice di no e chi possiede la Fiat lo manda fuori a pedate nel sedere. E poi fa lo stabilimento.

Si capirà da se quindi la responsabilità dove sta. E si capirà da se come si arriva oggi, nel sistema Stato, ai livelli che vi assicuro essere molto "base base" nel pubblico, alla quasi medesima maniera.

Quello che è sicuro è che non esisteva, come non esiste, una nuova generazione di politici e manager che avessero quel non so che di "amor di Stato" e delle proprietà statali. Così come abbiamo visto anche nel privato, con un Morchio che voleva fottersi parte della Fiat. Così come, se vogliamo parallelare con Fiat, non esiste chi veramente abbia a cuore e senta come "imperativo" il fare auto. Se lo Stato voleva NON l'economicità, ma il consenso e l'utilizzo per altri fini delle aziende (come bacino di voti o luoghi in cui infilare protetti etc.), in certune aziende private è eguale e cercano il "profitto" (salvo dover anche fungere da porgisedie per sedicenti manager e iperpagati paraculi). Ma lo cercano "per bene"?

Per Alfa IRI sicuramente si poteva fare non d+, ma d meglio.

Perchè l'ENI ha avuto la sorte che ha avuto, PUR invisa a tanti, compresi tanti paraculi delle società petrolifere estere, ed è oggi quello che è? Perchè Mattei era uno motivato dallo stesso fuoco che possiamo vedere in Luraghi e, di diverso colore ma con intensità notevole, in Valletta.

Il problema è quindi, a mio parere, generazionale e contestuale. Con la differenza che delle tre aziende citate, la prima ha sempre rivestito importanza strategica ponendosi, dopo l'uccisione (sissignore) di Mattei, sotto l'ala degli stranieri, di fatto venendone difesa nel periodo di Cefis e susseguenti (della serie, non dava noia a nessuno, anzi.......)

L'Alfa invece che importanza strategica aveva, secondo i nostri boiardi di Stato? Poca o nessuna........ sappiamo come han sempre visto le macchine no?

L'azienda di Torino, bhè, si sa che è considerata un bene "italiano", protetta poi dalla proprietà, figurati se poteva andare per stracci.......

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

Link al commento
Condividi su altri Social

E' affondata all'italica maniera.......... crediamo forse che il Paese tutto non stia andando per stracci?

Quello che mi fa invelenire è sicuramente la voluta miopia a tanti livelli, compreso chi non sapendo come è andata la faccenda va a difendere a spada tratta un gruppo privato che non deve dar di conto a interessi clientelari (o meglio: ufficialmente, e comunque ufficiosamente lo fa in molto minor misura) ma di fatto ha avuto le sue crisi cicliche, potendo avere margine di "manovra", ed usufruendo di aiuti ed aiutini, ovviamente indiretti, che sicuramente ha ricevuto la ex proprietà IRI (ma quantomeno erano soldi che rimanevano in casa) e che trovo francamente scandaloso vengano dimenticati, sputando e sparando all'indirizzo di una società malgestita, e che ha pagato con la cessione, e la distruzione della sua filosofia autoctona, delle imbecillità gestionali anche obbligate. Questo vorrei che fosse chiaro una volta per tutte, dal momento che essendo la verità già all'epoca corsero tutti a "coprire", raccontando le balle che in Italia evidentemente è lecito fare, perchè se le bevono fin in troppi.

L'azienda quindi inizia a perdere terreno per una commistione sfigata di eventi, interni, esterni, congiunturali e non voluti. Alla fin fine se oggi guardiamo i casini di Pomigliano possiamo capire (nihil sub sole novi) una parte dei casini che all'epoca aveva la dirigenza. Per fare un paragone, sarebbe come dire che oggi, in piena crisi del mercato (che non esiste, nè ci son le paure che vi erano nel 1974), Marchionne venisse mandato via a pedate nel culo con una "manovra" che non tiene conto della sua capacità manageriale, ma semplicemente perchè il politico xyz gli ha imposto uno stabilimento antieconomico per avere voti, Marchionne dice di no e chi possiede la Fiat lo manda fuori a pedate nel sedere. E poi fa lo stabilimento.

Si capirà da se quindi la responsabilità dove sta. E si capirà da se come si arriva oggi, nel sistema Stato, ai livelli che vi assicuro essere molto "base base" nel pubblico, alla quasi medesima maniera.

Quello che è sicuro è che non esisteva, come non esiste, una nuova generazione di politici e manager che avessero quel non so che di "amor di Stato" e delle proprietà statali. Così come abbiamo visto anche nel privato, con un Morchio che voleva fottersi parte della Fiat. Così come, se vogliamo parallelare con Fiat, non esiste chi veramente abbia a cuore e senta come "imperativo" il fare auto. Se lo Stato voleva NON l'economicità, ma il consenso e l'utilizzo per altri fini delle aziende (come bacino di voti o luoghi in cui infilare protetti etc.), in certune aziende private è eguale e cercano il "profitto" (salvo dover anche fungere da porgisedie per sedicenti manager e iperpagati paraculi). Ma lo cercano "per bene"?

Per Alfa IRI sicuramente si poteva fare non d+, ma d meglio.

Perchè l'ENI ha avuto la sorte che ha avuto, PUR invisa a tanti, compresi tanti paraculi delle società petrolifere estere, ed è oggi quello che è? Perchè Mattei era uno motivato dallo stesso fuoco che possiamo vedere in Luraghi e, di diverso colore ma con intensità notevole, in Valletta.

Il problema è quindi, a mio parere, generazionale e contestuale. Con la differenza che delle tre aziende citate, la prima ha sempre rivestito importanza strategica ponendosi, dopo l'uccisione (sissignore) di Mattei, sotto l'ala degli stranieri, di fatto venendone difesa nel periodo di Cefis e susseguenti (della serie, non dava noia a nessuno, anzi.......)

L'Alfa invece che importanza strategica aveva, secondo i nostri boiardi di Stato? Poca o nessuna........ sappiamo come han sempre visto le macchine no?

L'azienda di Torino, bhè, si sa che è considerata un bene "italiano", protetta poi dalla proprietà, figurati se poteva andare per stracci.......

come al solito, quoto e sottoscrivo!!

Tornando all'America: nel 94 Ferrari USA chiese di poter distribuire Alfa Romeo tramite la propria rete. Il resto avrebbe continuato ad essere gestito da Alfa Romeo USA (poi Alfa Romeo Inc.).

All'epoca i budget obiettivo per 164 si basavano su un costo trasferito di circa 19K USD, in media, per unità.

A queste cifre si prevedeva un buon risultato finale ed un incremento di vendite, anche grazie all'aumentato numero di dealers, e nel caso della soluzione Ferrari chiaramente anche un aumentata qualità del servizio.

Partiamo dal presupposto che l'avvocato voleva fortemente mantenere il mercato USA x una serie di motivi, anche di carattere personale.

Ebbene, qualcuno in sabaudia nel momento in cui Ferrari si fece avanti pensò bene di sfruttare l'occasione per cercare di estromettere definitivamente gli ultimi mohicani Alfa Romeo oltreoceano e soprattutto di convincere l'avvocato che cmq l'avventura USA per Alfa Romeo era al tramonto perchè non poteva produrre risultati.

A questo scopo si alzò il costo del trasferito da 19K a 28K per unità media di 164, in maniera del tutto arbitraria e priva di motivazioni industriali (ne commerciali, a parte il fatto appunto di inficiare l'operazione).

In questo modo qualsiasi business plan di Ferrari veniva stravolto e portava seri segni negativi, con un incremento del costo d'acquisto di circa il 50%!!

Ferrari a questo punto si tira indietro alla chetichella, la cosa fu riferita all'avvocato ("non ci credono più, hanno fatto bene i conti" fu il commento dei "falchi"- chiaramente si era omesso dell'incremento di trasferito).

Subito dopo, anche Alfa Romeo USA riceve il medesimo incremento di costo trasferito, creando un dissesto finanziario ed economico ingestibile e fatale. L'azienda era già sottilmente in perdita, con questa operazione viene annichilita.

L'avvocato viene chiaramente dissuaso dai suoi consiliores che il mercato USA è un'operazione antieconomica e che Alfa Romeo non può rimanere così indipendente, visti i disastri che stava creando (SIC!!!!), ed a malincuore (beh, lui d'altronde viveva parte dell'anno a NYC) approvò il ritiro dal mercato.

L'ultima quota di 164 viene rispedita a torino durante gli anni 2000 per essere in parte utilizzata come parti di ricambio dopo essere stata praticamente abbandonata in un piazzale per anni, essenso stato revocato il mandato ai dealers :pz:pz

Questa è fiat ragazzi, e non pensiate che nonostante gli ultimi eventi, nonostante napoleone, etc etc sia cambiato molto da questo punto di vista... è buona usanza ancora oggi che le varie divisioni giochino a buttarselo in culo a vicenda per raggiungere il risultato operativo, anche a discapito di altri enti interni.

L'Alfa Romeo politicizzata, nel marciume endemico che possiamo immaginare anche considerando quanto succede nel paese oggi a prescindere dalla latitudine, non arrivava a questi livelli, probabilmente, di meschinità.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

Link al commento
Condividi su altri Social

L'Alfa Romeo politicizzata, nel marciume endemico che possiamo immaginare anche considerando quanto succede nel paese oggi a prescindere dalla latitudine, non arrivava a questi livelli, probabilmente, di meschinità.

Quando poi mi incazzo e vedo lo spettro di certa mentalità Fiat non mi si prenda + per matto o paranoico.

E giustamente tu hai posto questa frase in fondo. Tu la sai, ma altri no........

Anni fa nella mia ricerca di informazioni e di cataloghi/documentazioni sulle versioni USA delle Alfa, trovai il contatto in via indiretta (e poi diretta) con un ex dirigente dell'Alfa Romeo Inc. (east cost, NJ) il cui nome, fra l'altro, trovai anche in un biglietto da visita allegato a un catalogo dell'Alfa 2000 anni '70.

Tale B.L., con cui ebbi contatto fino all'11 settembre 2001, uscito da Alfa Romeo, aveva comunque seguito le vicissitudini sia di Fiat che di Alfa, rimanendo nel settore dell'automobile (ma in una branca relativa ad aspetti legali), lavorando a NY (e triste è per me pensare al perchè non ci siamo + sentiti, guardacaso dopo l'11/9/2001).

Mi raccontava del fatto che era arcinoto, nel settore e soprattutto fra gli ex Alfa, che (testuali parole) " in Alfa potevi anche litigare furiosamente con uno, ma dopo 20 minuti eri tranquillamente a parlarci di lavoro e prendevi con lui il caffè insieme. Io attualmente non mi espongo troppo nelle critiche a Fiat, perchè vorrei, quando Alfa ritornerà in USA (sto parlando del 2000, eh! Otto anni fa), essere di nuovo della partita (ell'epoca si cianciava di distribuire le auto a mezzo dei dealer Saab) e con Fiat si sa che se ti ci metti in urto una volta, sarai demonizzato per sempre (di per me posso dire che cmq vivo questa meschina mentalità)".

Sta di fatto che la voglia di affossare Alfa in Fiat c'era e c'è stata (e secondo me ancora c'è) anche fino a poco tempo fa. Dopo aver tettato per anni grazie agli utili Alfa (ai tempi delle BU Alfa era l'unica attiva) non appena si è avuta l'inversione di tendenza c'è stato chi ha rinfacciato "avete speso una marea di soldi e questi sono i risultati?" Manco che i flop come Stilo, Thesis e quant'altro non fossero costati una palanca!

Ecco perchè dopo anni di nazionalismo, e dopo aver voluto fino in fondo vedere se vi era mancanza di rispetto, meschinità, non conoscenza del marchio per davvero o dolo nel voler affossare la marca e/o incapacità a farla risorgere, devo dire che vi ho trovato la meschinità travestita (con tanto di convincimento) da "siamo i + bravi". La incapacità a farla risorgere perchè non la si ama. La mancanza di rispetto travestita da "lei non sa guidare, lei cosa pretende, lei ha rotto la macchina mica la macchina fa schifo" ed il bello è che se ne convincono anche se non ci sono i motivi.

Dubito, e ripeto DUBITO (in questo ho dovuto cambiare la mia opinione) che vi possa essere qualcosa di SODDISFACENTE o anche d+, con questa proprietà. Si potrà andare "meglio" ma cmq sempre a dei livelli insoddisfacenti. Non è che Fiat sottovaluti Alfa, è che Fiat non vuol capire davvero Alfa perchè o non vuole o non ce la fa da buon deficiente.

Ecco quindi perchè PRIMA è diverso da oggi, e la CRISI è meno conclamata (si sa, pisciare addosso allo Stato è figo e lecito, su un privato no, si rischia di offenderlo.....) ma è fondamentalmente + grave. Perchè se è vero che il politico (come nel mio lavoro) pretende cose DIVERSE da un'azienda, è anche vero che di norma non scassa le balle su come arrivare al "suo" risultato, quindi la libertà di manovra, fermo restando i soldi, c'è.

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.