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Emergenza rifiuti a Napoli


Dodicicilindri

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Pare che abbiano le idee molto chiare anche sul fatto che non vogliono NESSUNA discarica da nessuna parte i tuoi concittadini campani ;)

Le ultime news dicono che anche gli altri siti in procinto di ricevere "a monnezza" (non Nico Giraldi :D) si stiano mobilitando sulla scorta di quanto avvenuto a pianura, minacciando "barriere umane"!!

Nel frattempo altre regioni sono state mobilitate per smaltire "a monnezza", alcune hanno risposto positivamente, altre hanno piazzato un bel "NIET".

La solidarietà di bindiana estrazione non mi appartiene e la considero oltremodo dannosa per il senso civico e oltraggiosa per l'intelligenza umana. Ergo approvo il NIET di quelli che l'hanno opposto. Tra l'altro sono regioni che hanno un ottimo sistema ma anche un enorme produzione anch'esse.

Di contro chi ha accolto la proposta ha fatto chiaramente i propri conti, visto che saranno debitamente ricompensati.

Negli ultimi 100 anni la popolazione mondiale è passata da 1,5 a 6 miliardi. Quella europea da 390 a 700 a italica da 33 a 60 milioni. Se contiamo che, al solito, la composizione orografica del bel paese ci costringe ad una densità di almeno 6 volte quella ufficiale, visto che si deve tenere in considerazione solo il territorio realmente abitabile, che è in percentuale relativa rispetto all'europa x esempio è di circa 6 volte inferiore.

La morale?? la morale è che se il mondo è cresciuto di circa 4 volte, italia ed europa di 2: chi cresce a ritmi + veloci sono quelle popolazioni mediamente + arretrate culturalmente (e vale anche all'interno dei paesi industrializzati), e che hanno anche un senso civico decisamente inferiore, in parte dovuto a livelli di istruzione + bassa, in parte a governi meno illuminati.

Il risultato è che i mentre zone a rischio tipo Africa, Asia, Sudamerica hanno spazio e soprattutto producono meno rifiuti in rapporto alla popolazione per via del fatto che "hanno meno", qua da noi il mix di...

#1. arretratezza cultural-civica

#2. dinamica demografica influenzata da fattori tradizionali, religiosi e culturali (il #1)

#3. malgoverno, demagogia, individualismo, faslo ambientalismo

#4. malcostume diffuso

#5. malavita proliferante grazie ai punti precedenti

...sommata alla densità abitativa, porta al disastro, con responsabilità da addosare sempre a qualcun altro ma mai a se stessi.

Ormai non si scappa, prima ancora della redistribuzione delle risorse bisogna pensare alla redistribuzione demografica in base alla capacità del territorio.

Ma con la cultura italiota, mammona e papista, qua si figlia come conigli (non al nord, eh, beh si divorzia e basta, bastardi immorali) si accetta indiscrimminatamente un'immigrazione che peggiora il problema, sia dal punto di vista demografico (fanno molti + figlio di noi) che sociale (sicurezza), ma si pretende di avere tutto e subito senza dare nulla e mai.

Capito perchè siamo senza speranza?? finiremo a cibarci di Soylent Verde...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Nel primo caso ti devo smentire...:)

A Caorle e dintorni stanno costruendo come castori, e se sono in regola con la legge, lo sono solo perche' hanno cambiato la destinazione d'uso delle aree, da riserva naturale a zona edificabile. Che poi costruiscano in una zona semi-paludosa che d'estate per le zanzare ci vogliono i Bofors 40/70 e' un problema dell'acquirente....:)

La differenza e' che hanno fatto lo sforzo di cambiar la legge.

Qui in liguria da circa 20 anni scempi non se ne vedono piu', ma c'e' da dire che l'aggettivo "rapallizzato" e' nato qui ...

rapallo la conosco mooooolto bene, ahimè, visto che ci vado da quando sono nato. Purtroppo proprio negli anni della megaspeculazione che ha colpito dopo la ricostruzione postbellica, anche lì non si è sfuggiti, ed ora vai a rimediare, con una popolazione che in estate quintuplica raggiungendo densità da Maracanà anni 50.

Però sono ALMENO 20 anni che le cose sono cambiate. Mentre laggiù da 20 anni a questa parte sono peggiorate... e non accennano a fermarsi.

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Guest DESMO16
si accetta indiscrimminatamente un'immigrazione che peggiora il problema, sia dal punto di vista demografico (fanno molti + figlio di noi) che sociale (sicurezza), ma si pretende di avere tutto e subito senza dare nulla e mai.

Capito perchè siamo senza speranza?? finiremo a cibarci di Soylent Verde...

e sopratutto senza la minima idea di integrazione: l'invasione di massa che beneficia certe formazioni, i sindacati per rimpinguare il loro bacino di iscritti, grandi imprese da mettere in concorrenza a quelli italici, al fine di ottenere stipendi-fame, cosìcchè tutta la "catena alimentare" dell'immigrazione é servita. ;)

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News,parlano di trasportare i rifiuti via mare in sardegna....oltre che a spargerli in giro sul territorio italiano.....e che in 120 gg faranno quello che nn si e' fatto in 14 anni.....:shock::shock:

Stavolta,nn bliliv....e minchia che "soluzione radicale":pz

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Perdonate l'O.T., ma questo articolo del corriere è degno di essere citato:

DE PROFUNDIS DI UN QUINDICENNIO

Addio seconda Repubblica

di Pierluigi Battista

Sepolte sotto una montagna di rifiuti, giacciono le spoglie della Seconda Repubblica. Il sogno infranto del «grande cambiamento » lascia le sue scorie nella discarica della vergogna. Marciscono le promesse e i sogni fioriti quindici anni fa. E si chiude nel peggiore dei modi la chimera di un fantastico «nuovo Rinascimento »: non solo la sigla magniloquente di un esperimento che ha trovato in Antonio Bassolino il suo profeta, ma la presunzione fatale di un ciclo politico che avrebbe dovuto archiviare per sempre i fantasmi di un Medioevo chiamato Prima Repubblica. Tutto seppellito nel caos e nelle fiamme della

jacquerie napoletana, mentre l'Italia della Seconda Repubblica prende la forma dei cumuli di spazzatura che le tv di tutto il mondo trasmettono come simbolo umiliante del nostro Paese. Altro che Rinascimento italiano.

Persino le date parlano di un fallimento. È comprensibile che Bassolino non voglia arrendersi all'idea feroce di passare come il capro espiatorio del disastro di questi giorni. Ma è proprio nella sua figura che si compendia la vicenda delle speranze e delle disillusioni nate nella Seconda Repubblica. Nell'autunno del '93 (esattamente quindici anni fa, appunto) la sua elezione al ruolo di primo cittadino di Napoli venne salutata come un nuovo inizio di salvezza nazionale. Nacque la stagione dei sindaci direttamente eletti dal popolo. Si inaugurò l'era dell'ammirazione per il «partito dei sindaci», capaci di scavalcare le oligarchie obsolete del passato grazie a un caldo rapporto personale e carismatico con gli elettori. Per completare il grande cambiamento annunciato dal crollo dell'ancien régime, Mario Segni coniò l'immagine suggestiva del «sindaco d'Italia», risolutore illuminato dei problemi italiani, figura che incarnasse la fiducia dei cittadini nelle istituzioni rinnovate e depurate dalle miserie di un passato coralmente ripudiato. Bassolino era il «nuovo » sindaco per eccellenza, il riscatto dalle infamie di una Napoli che la vecchia politica aveva consegnato alle rapaci mani sulla città denunciate da Francesco Rosi, all'epidemia di colera del '73, al malaffare della ricostruzione post terremoto.

Ecco perché l'immondizia che soffoca Napoli appare come un crudele contrappasso destinato a travolgere nella desolazione e nell'indignazione l'immagine del suo Sindaco per antonomasia. Era il «nuovo» della Seconda Repubblica e il fetore dei sacchi di monnezza ne ha distrutto l'incanto. Ha ragione Raffaele La Capria: le piramidi di rifiuti stavano raggiungendo la cima del Vesuvio e intanto la Seconda Repubblica si contemplava come Narciso nel suo presuntuoso nuovismo tutto immagine, tutto comunicazione, tutto pubbliche relazioni e autopromozione.

Ma Napoli è solo la versione macroscopica di un caso italiano senza redenzione. Quindici anni in cui sono nate Bicamerali per le riforme, si sono vagheggiate senza requie assemblee costituenti, si sono invocati confronti costruttivi tra gli schieramenti, ma che ancora non sono stati sufficienti per trovare un minimo accordo su una legge elettorale decente e condivisa. Quindici anni trascorsi a discettare sull'«anomalia» italiana, senza che un solo passo concreto abbia provveduto a sanarla.

Quindici anni che non sono bastati a smaltire l'ebbrezza della «rivoluzione giudiziaria » che travolse nel disonore la Prima Repubblica, sperando senza confessarselo che i giudici potessero completare il lavoro a danno del nemico politico: salvo accorgersi troppo tardivamente che a Napoli la magistratura nulla sa dello scandalo della spazzatura che oscura il Vesuvio ma in compenso si prodiga alacremente per sciogliere il mistero delle vallette raccomandate. Quindici anni vissuti nell'ossessione di Berlusconi, convinti che con la sua eventuale uscita di scena i problemi si sarebbero dissolti, che la spazzatura si sarebbe smaterializzata, che la buona amministrazione avrebbe trionfato in virtù di una supposta superiorità morale. Quindici anni a maledire i vecchi partiti, i rimasugli che ne restavano, gli apparati impegnati ad arrestare il luminoso avanzamento del «nuovo », del puro, dell'incorrotto e dell'incorruttibile.

Nell'incendio appiccato a Napoli si assiste così a un gigantesco falò delle vanità che, con un'estensione molto più tragica di quello raccontato da Tom Wolfe, incenerisce l'ideologia autoconsolatoria della Seconda Repubblica. Si spalanca una voragine tra le promesse e le realizzazioni, tra i propositi e i risultati. Ma questa non sarebbe una novità. È nuova invece, e sconvolgente, la rivelazione della spaventosa vacuità di quel discorso ideologico. Un'ideologia, una retorica, un lessico che hanno sostituito la realtà, trascinando nell'autocompiaciuto rigetto del passato ogni esame serio dei mali che avevano messo la pietra tombale sulla Prima Repubblica. Hanno degradato la politica all'arte dell'apparire e del proclamare, rinviando sine die ogni soluzione credibile. È più di una delusione: è la scoperta di un bluff durato quindici anni. Anche nei primi anni del dopoguerra democratico presero forma potenti correnti di delusione, di scoramento, persino di rimpianto nostalgico per l'Italia del vecchio regime. Ma la Repubblica democratica tenne, perché poggiava su qualcosa di solido e conservava ancora il senso di una missione comune, malgrado la Guerra fredda e la spaccatura dei blocchi contrapposti. Oggi invece, sotto la spazzatura il nulla. Solo la fine del personalismo plebiscitario surrogato di leadership autentiche, le bandiere oramai stinte del «sindaco d'Italia», la stanchezza per un bipolarismo astioso, inconcludente e intontito dai suoi propri annunci. Il de profundis della Seconda Repubblica, e della sua fascinazione oramai corrosa dal tempo. Delegittimata dal confronto con i successi altrui. Svuotata dal dubbio che nel mondo la «nuova» Italia stia perdendo la partita decisiva, resa per noi impraticabile da un mare di spazzatura.

09 gennaio 2008

Quoto in pieno. Purtroppo la seconda Repubblica è nata sulla spinta della brama di potere di un partito ormai stanco di essere relegato al ruolo di eterna opposizione, e che in qualsiasi parte del mondo non è mai riuscito a giungere pacificamente al potere, ma ci è sempre arrivato tramite rivoluzioni.

Qui in Italia, fortunatamente, non c'è stato spargimento di sangue, ma ci si è alleati con la magistratura per scalzare via la vecchia classe dirigente e aprirsi la strada al dominio incontrastato che avrebbero avuto senza l'entrata in campo di Berlusconi (entrata che non riesco a giudicare come positiva, ma che non posso condannare come assolutamente negativa).

Certo che il quadro politico italiano è ormai desolante, e anche quelli che sembravano più integerrimi (Bertinotti, Cossutta) si sono sputtanati e hanno tradito le promesse fatte ai loro elettori pur di rimanere col culo attaccato alla poltrona.

Speriamo che da tutto questo sfascio possa avere origine qualcosa di nuovo e finalmente positivo per Napoli e per il nostro Paese.

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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quoto.

Però il anche "nuovo che avanza degli anni '90" si è super attivato per riciclare e traghettare quanti più riciclati della Prima Repubblica sotto nuove insegne......e a permettergli impunità su REATI commessi....

d'altra parte il fallimento della sinistra nel cambiare una regione che per anni han detto che avrebbero cambiato è sotto gli occhi di tutti....

ripeto. Sindaco PRes Provincia e Pres Regione dovrebbero essere fuori dall'1/1/1/08

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Quindici anni che non sono bastati a smaltire l'ebbrezza della «rivoluzione giudiziaria » che travolse nel disonore la Prima Repubblica, sperando senza confessarselo che i giudici potessero completare il lavoro a danno del nemico politico: salvo accorgersi troppo tardivamente che a Napoli la magistratura nulla sa dello scandalo della spazzatura che oscura il Vesuvio ma in compenso si prodiga alacremente per sciogliere il mistero delle vallette raccomandate. Quindici anni vissuti nell'ossessione di Berlusconi, convinti che con la sua eventuale uscita di scena i problemi si sarebbero dissolti, che la spazzatura si sarebbe smaterializzata, che la buona amministrazione avrebbe trionfato in virtù di una supposta superiorità morale. Quindici anni a maledire i vecchi partiti, i rimasugli che ne restavano, gli apparati impegnati ad arrestare il luminoso avanzamento del «nuovo », del puro, dell'incorrotto e dell'incorruttibile.

distillato di buon senso!! cambiare tutto per non cambiare nulla, e vendersi come gli onesti moralizzatori crociati contro il diavolo mafioso corruttore di menti e anime.

Nel frattempo il resto è andato TUTTO a passeggiatrici...

Perdonate l'O.T., ma questo articolo del corriere è degno di essere citato:

Quoto in pieno. Purtroppo la seconda Repubblica è nata sulla spinta della brama di potere di un partito ormai stanco di essere relegato al ruolo di eterna opposizione, e che in qualsiasi parte del mondo non è mai riuscito a giungere pacificamente al potere, ma ci è sempre arrivato tramite rivoluzioni.

Qui in Italia, fortunatamente, non c'è stato spargimento di sangue, ma ci si è alleati con la magistratura per scalzare via la vecchia classe dirigente e aprirsi la strada al dominio incontrastato che avrebbero avuto senza l'entrata in campo di Berlusconi (entrata che non riesco a giudicare come positiva, ma che non posso condannare come assolutamente negativa).

Certo che il quadro politico italiano è ormai desolante, e anche quelli che sembravano più integerrimi (Bertinotti, Cossutta) si sono sputtanati e hanno tradito le promesse fatte ai loro elettori pur di rimanere col culo attaccato alla poltrona.

esattamente, ma pensi che ORA possa cambiare qualcosa??

Vedi idee o facce nuove??

Speriamo che da tutto questo sfascio possa avere origine qualcosa di nuovo e finalmente positivo per Napoli e per il nostro Paese.

Sai come ti risponderebbe il sergente Nicola Lorusso, vero?? :mrgreen:

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quoto.

Però il anche "nuovo che avanza degli anni '90" si è super attivato per riciclare e traghettare quanti più riciclati della Prima Repubblica sotto nuove insegne......e a permettergli impunità su REATI commessi....

d'altra parte il fallimento della sinistra nel cambiare una regione che per anni han detto che avrebbero cambiato è sotto gli occhi di tutti....

ripeto. Sindaco PRes Provincia e Pres Regione dovrebbero essere fuori dall'1/1/1/08

Come il Tomasi di Lampedusa fece dire al Gattopardo: tutto deve cambiare affinchè nulla cambi.

Concordo anche sul fatto che dovrebbero andare via sindaco e governatore

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Speriamo che da tutto questo sfascio possa avere origine qualcosa di nuovo e finalmente positivo per Napoli e per il nostro Paese.

spero per te che Alex nn ti legga, dal suo vocabolario è scomparso il verbo SPERARE:mrgreen:

p.s. troppo tardi già ti ha letto:D:(((:roll:

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esattamente, ma pensi che ORA possa cambiare qualcosa??

Vedi idee o facce nuove??

Purtroppo no, sono pessimista, anche perchè non si vede nessun politico nuovo, nè ci sono idee.

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