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Desmosedici GP 8


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L’ALTRO DOMENICALI

Il n.1 della Ducati sfida Valentino: «Non ci preoccupa anche se è il migliore di sempre»

«La Honda mi fa più paura di Rossi»Dall’inviato

MADONNA DI CAMPIGLIO - Nella scheda tecni­ca della GP8 Ducati, la moto del nuovo Mondiale, non c’è nulla di particolarmente ghiotto, a meno che non siate affascinati dalle dimensioni delle forcelle Ohlins o dal numero dei corpi farfallati. Forse di interesse più generale è la presenza, sul codone, del logo dell’Enel, al de­butto come sponsor sportivo.

Il capo Claudio Domenicali ha smesso da un po’ di cantare vitto­ria. Adesso sta portando la croce che la vittoria comporta: doversi attrezzare per difendere il doppio titolo mondiale. Dice che la moto che l’ha più deluso nel 2007 è la Honda, perché si aspettava una sua supremazia tecnologica, e che la moto da temere nel 2008 è la Honda, perché non sbaglia due volte. La GP7, spiega, «aveva più pregi che difetti. Pe­rò difetti ne aveva: movimento in uscita di curva, motore troppo rabbioso, necessità di usare marce particolari perché rendeva meglio agli alti regimi. Offriva però un potenziale maggiore di qualsiasi altra moto a chi sapeva usarla. E Casey Stoner la usava benissimo » .

Per migliorarla, sono intervenuti soprattutto sul propulsore: «Aumentare la potenza di 4-5 cavalli mantenendo stabili i consumi, intervenire su pi­stoni, bielle, camme per ridurre gli attriti. Nello sviluppo stiamo seguendo le indicazioni di Stoner ma ascoltiamo anche Marco Melandri. Ci trovere­mo ad affrontare il più grande pilota di sempre, Valentino Rossi, stavolta equipag­giato con le nostre stesse gomme, le Bridgestone. Non possiamo farci nul­la, quindi non ce ne preoccupiamo. Lo scorso anno abbia­mo ascoltato pole­miche che ci hanno fatti infuriare, e hanno fatto in­furiare soprattutto Filippo Preziosi, il progettista. Dicevano che la moto era irregolare, che il moto­re aveva 1000 di cilindrata. Non abbiamo risposto, abbiamo capito che si tratta di un gioco della par­ti e sappiamo giocarlo. Anche per quanto riguar­da le gomme: la Michelin è sempre stata forte, so­lo che la Bridgestone ha colmato lo svantaggio» .

La vittoria nel Mondiale è frutto di un’alchimia tra pilota (Stoner), moto (Ducati) e gomme (Brid­gestone). Un’alchimia che Domenicali non inten­de smarrire: «Vogliamo che la Ducati resti italia­na nell’entusiasmo e nella passione e che sia con­temporaneamente meno italiana, nel senso che cerchiamo ancora più precisione, ancora più ri­gore nelle metodologie di lavoro. Questo non si­gnifica non essere orgogliosi di ciò che siamo. E’ splendido girare qui per le piste di sci, venire fermati dalla gente, ringraziati per le emo­zioni » .

La Ducati sta preparando « una moto estrema, sia per le corse sia per la strada, anche se non la ve­dremo nel 2009 e probabilmente neppure nel 2010» . Purché a nessu­no salti in mente di limitare l’uso dell’elettronica:

«Capisco lo facciano in F.1, che è il massimo del­la tecnologia ma deve ritrovare spettacolarità. Per la MotoGP è fondamentale trasferire le innovazio­ni sperimentate in gara alla produzione di serie. E per le moto da strada più sportive l’elettronica è indispensabile » .

m.e.

«Vorrei una Ducati italiana per entusiasmo e passione, meno italiana quanto a rigore nei metodi di lavoro» «Stiamo preparando una moto estrema per le corse e per la strada. Ma non sarà pronta nel 2010»

corriere dello sport

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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  • 3 settimane fa...
Melandri: "L'adattamento alla Ducati è più duro di quanto pensassi"

Marco Melandri ha ammesso che l'adattamento alla Ducati Desmosedici per ora è stato molto più duro di quanto potesse aspettarsi.

Dopo diversi anni con la Honda, il pilota romagnolo è passato alla casa di Borgo Panigale, ma per il momento fa veramente fatica a trovare il giusto feeling con la moto e la differenza di passo con il suo compagno Casey Stoner è notevole.

"L'adattamento alla Desmosedici per ora è stato un ostacolo più duro di quanto potessi pensare" ha detto Melandri alla Gazzetta dello Sport. "Per il momento comunque non ho guardato ai tempi, ho solo cercato di adattarmi il più possibile alla moto. Inoltre i test invernali non sono mai stati il mio forte".

Il pilota italiano ha provato anche a spiegare quali sono i problemi che lo affliggono maggiormente.

"Sono molto sensibile e di solito cerco di fare dei piccoli cambiamenti, ma qui ogni passo è grande. Sono ancora un pò rigido nella guida perchè faccio fatica a trovare il giusto feeling sull'anteriore, perchè con la Honda avevo un altro bilanciamento dei pesi".

"Ho cercato di lavorare sulla distribuzione del peso, ma ora dovremo lavorare anche sulle sospensioni: le Ohlins che ci sono sulla Ducati sono molto differenti dalle Showa che ho usato fino all'anno scorso, quindi mentre guido sento delle sensazioni strane".

"Infine, vorrei cambiare qualcosa a livello di motore, perchè abbiamo davvero tanta potenza, ma questa è piuttosto difficile da gestire".

Melandri però non si abbatte e spiega che qualora fosse necessario è pronto ad adattare il suo stile di guida alla moto.

"La verità è che, dopo aver cercato di adattare la moto al mio stile di guida, forse è il momento di provare ad adattarmi io alla moto, provando a guardare cosa fa Casey, cioè imparando ad utilizzare il gas in un'altra maniera. Comunque gli ingegneri sembrano aver capito di cosa ho bisogno, e fortunatamente posso tornare subito in moto a Phillip Island".

sportautomoto.it

che la ducati fosse tutt'altra cosa rispetto alla Honda si sapeva

meglio che si adatti lui perchè gli ingegneri non faranno più di tanto, con uno Stoner che è in simbiosi con la moto figurati se la stravolgono per lui

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Guest DESMO16
sportautomoto.it

che la ducati fosse tutt'altra cosa rispetto alla Honda si sapeva

meglio che si adatti lui perchè gli ingegneri non faranno più di tanto, con uno Stoner che è in simbiosi con la moto figurati se la stravolgono per lui

...anche perché il potenziale di Stoner lo conoscono e se lo tengono ben stretto: Capirex era improduttivo, e melandri dovrà dimostare di essere almeno superiore a Capirossi per poter meritare quel posto; non é richiesto di eguagliare il cangurino australiano. ;)

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Tutte quste dichiarazioni e difficoltà da parte di due validissimi piloti come Capirex e Melandri dimostrano ulteriormente che Stoner non ha trionfato solo grazie alla moto, ma che è effettivamente un campione.

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Tutte quste dichiarazioni e difficoltà da parte di due validissimi piloti come Capirex e Melandri dimostrano ulteriormente che Stoner non ha trionfato solo grazie alla moto, ma che è effettivamente un campione.

Dissento in parte: questo dimostra, innegabilmente, che Stoner è di certo il pilota che in questo biennio si è adattato meglio a sfruttare le doti e le caratteristiche di quella moto! ;)

Ricordo a chi non lo rammentasse o semplicemente non ci fosse per motivi anagrafici che alla fine degl'anni '80, nel post-Spencer, la Honda NSR500 era una moto potentissima ma scorbutica ai limiti dell'inguidabilità, nessuno era in grado di sfruttarla a dovere, tranne un certo Wayne Gardner!

Ora, chiunque"sappia"di motociclismo non potrà negare che non si trattava di un pilota straordinario come il citato Spencer, o come il suo rivale di quegl'anni Eddie Lawson e successivamente Rainey, in minor parte Doohan ecc ecc; Gardner era un ottimo pilota, nulla di più, semplicemente aveva uno stile di guida che pareva tagliato per quel mostro di moto!

La NSR"Arma perfetta"nasce durante la stagione '89, quando Lawson, in un solo anno sulla sella della stessa, la trasforma in una moto regolabile e sfruttabile, senza che perda troppa potenza pura, tra l'altro vincendo il titolo senza vincere nemmeno una gara quell'anno, poi se ne tornò in Yamaha!

Fino alla maturazione di Doohan l'NSR non ebbe un pilota in grado di portarla a battersi alla pari con Rainey per ben 4 anni (l'ultimo dei quali vide l'incidente del pilota Yamaha e la vittoria del titolo da parte del Texano volante Schwantz)!

Detto tutto questo: Stoner è un grande pilota, assolutamente! 8-)

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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