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Inizio del crollo economico?


Guest DESMO16

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prima che qualcuno gridi alla catastrofe, volevo informarvi che stiamo per affrontare l' ultimo tratto di discesa in borsa. Potrebbe essere molto rapido e profondo e quindi con percentuali negative importanti.

stateve accuorti ;)

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Crédit Suisse come SocGen: sospesi trader sotto inchiesta per svalutazioni

19 febbraio 2008

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A ciascuno i suoi Jérôme Kerviel, una sindrome SocGen sembra serpeggiare per l'Europa e insinuarsi nei santuari della finanza. Crédit Suisse, seconda banca elvetica finora ritenuta se non indenne perlomeno meno colpita dal fenomeno subprime, ha riferito di aver sospeso dalle loro funzioni «alcuni» trader, sotto inchiesta in relazione a presunte eccessive valutazioni di attività del gruppo, che proprio martedì hanno spinto la banca a comunicare svalutazioni per 2,85 miliardi di dollari, poco meno di 2 miliardi di euro, che inevitabilmente peseranno sui risultati del primo trimestre del 2008.

«Non posso dirvi con esattezza quanti siano, ma si tratta di un numero ridotto», ha concesso ad Associated Press il portavoce di Crédit Suisse, Marc Dosch, riferendosi ai trader indagati. Il trimestre dovrebbe comunque chiudersi in utile, ma la notizia delle svalutazioni ha provocato una immediata picchiata delle quotazioni i Borsa di Crédit Suisse. Negli scambi di metà seduta a Zurigo le azioni Crédit Suisse erano in caduta dell'8,37% a 52 franchi svizzeri, flessione senza precedenti in cinque anni.

Più in dettaglio il gruppo elvetico ha poi rilevato errori nella prezzatura di alcune obbligazioni che incideranno negativamente per circa 1 miliardo di dollari sull'utile del primo trimestre. A seguito di un'indagine interna, sono stati riscontrati «prezzi erronei» da parte di un gruppo non identificato di operatori che trattano strumenti di credito strutturati e hanno contribuito a svalutazioni di titoli che poggiano su collaterale per 2,85 miliardi di dollari. In una nota la banca ha precisato che ha in corso una valutazione per appurare se vi saranno conseguenze anche sugli utili del 2007, mentre sarebbe rimasta in utile nel primo trimestre, secondo le proprie stime.

Le dichiarazioni seguono di due giorni l'annuncio che il fondo sovrano del Qatar era impegnato ad acquistare azioni Crédit Suisse. Inoltre, una settimana fa la banca di Zurigo ha annunciato svalutazioni nette per 2 miliardi di franchi svizzeri (1,8 miliardi di dollari) a valere sull'intero 2007. L'amministratore delegato Brady Dougan aveva dichiarato appena il 12 febbraio di essere «più ottimista di molti altri» circa le prospettive di un recupero del mercato del debito.

«Sono senza parole», ha dichiarato a Bloomberg Georg Kanders, analista presso WestLB. «Fare un tale annuncio solo una settimana dopo aver comunicato l'utile è un duro colpo. Questo metterà di nuovo sotto pressione l'intero settore».

Crédit Suisse come SocGen: sospesi trader sotto inchiesta per svalutazioni - Il Sole 24 ORE

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  • 3 settimane fa...

Bear Stearns, al collasso una banca storica di Wall Street

14 marzo 2008

Da mesi si parlava di un possibile collasso di una delle grandi banche di Wall Street ma nessuno era mai riuscito a individuare con certezza quale potesse essere l'istituto in questione. La risposta al quesito è arrivata il giorno dopo il crollo del fondo Carlyle Capital. Il titolo Bear Stearns è sprofondato a Wall Street (perdendo fino al 50%, massimo crollo di sempre dalla quotazione , anno 1985) dopo che la banca ha colto di sorpresa i mercati annunciando attraverso l'amministratore delegato Alan Schwartz un grave deterioramento della propria situazione nell'arco delle ultime 24 ore e di aver ottenuto un finanziamento straordinario da parte di JpMorgan e della Federal Reserve di New York.

Secondo i vertici dell'istituto la liquidità sarebbe sufficiente, i problemi sono dovuti alla «crescente richiesta dei riscatti da parte della clientela». La Fed fornirà finanziamenti non-recourse a 28 giorni mentre Jp Morgan lavora per assicurare «finanziamenti permanenti o altre alternative». Bear Stearns sta lavorando anche con Lazard sulle possibili alternative dopo la crisi di liquidità che l'ha portata a chiedere aiuti urgenti per evitare il crac. Le agenzie di valutazione dovrebbero emettere a breve un downgrade sul debito della banca.

Il segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, ex numero uno di Goldman Sachs, ha plaudito alla mossa della Fed e ha commentato: «Ci sono ancora delle sfide da affrontare sui mercati e lo scopo è limitare al minimo le turbolenze sui mercati». A questo scopo, «lavoriamo a stretto contatto con Fed e Sec (la commissione di Borsa americana, ndr)».

Secondo alcuni analisti, Bear Stearns, fondata nel 1923 nella Grande Mela, ha bisogno di una cifra compresa tra i 3 e i 7 miliardi di dollari nell'arco di 24 ore per far fronte alle proprie esposizioni, ma il problema non finisce qui. Lo stesso Schwartz ha dichiarato che «JpMorgan sta lavorando a stretto contatto con Bear Stearns per trovare finanziamenti permanenti o altre alternative per il gruppo».

Sono stati proprio due hedge fund di Bear Stearns a imprimere un'accelerazione alla nascente crisi dei mutui subprime la scorsa estate quando persero drasticamente valore nell'arco di poche settimane. Bear Stearns sino ad ora ha iscritto a bilancio oltre 2 miliardi di dollari di perdite legate alla crisi dei mutui subprime e a gennaio ha costretto alle dimissioni il fin allora riverito amministratore delegato James Cayne, reo di essersi addormentato al volante e di passato le settimane cruciale della crisi di agosto a giocare a bridge a Las Vegas anzichè essere nella stanza dei bottoni a New York.

Il Sole 24 ORE: finanza, economia, esteri, valute, borsa e fisco

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una società che gestisce capitali..che non ha capitali liquidi..

forse non ci rendiamo conto che nomi di questo calibro (mica parliamo del revisore contabile sotto casa), sono società esagerate che spostano miliardi di dollari/euro e che tengono migliaia di persone occupate..

vorrei capire dov'è la legislazione seria su questo punto degli ammerrecani, visto che parlano tanto (e male!, enron docet!)

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Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

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Guest DESMO16
EURO SENZA FRENI, SOFNDATO QUOTA 1,50 DOLLARI. RECORD PETROLIO a 111, 80 dollari

La Fed a sorpresa taglia i tassi

Travolte le Borse asiatiche

Tokyo chiude sotto la soglia dei 12.000 punti per la prima volta da agosto 2005. A Hong Kong perdite del 4%

(Reuters) NEW YORK - Con una mossa a sorpresa, due giorni prima della riunione ufficiale di martedì 18, la Federal Reserve ha deciso di tagliare il tasso di sconto dal 3,50% al 3,25 per cento, annunciando anche la creazione di una linea di credito che sarà messa a disposizione delle banche d’affari di Wall Street a partire da lunedì. Quasi in contemporanea JP Morgan ha annunciato l'acquisizione di Bear Stearns finita in una drammatica crisi di liquidità. Elementi che, uniti al crollo del dollaro sui mercati valutari, hanno travolto le Borse asiatiche. La fiducia degli investitori è chiaramente scossa dalle preoccupazioni legate alla situazione del mercato finanziario degli Stati Uniti. Tokyo ha chiuso in forte calo con l'indie Nikkey sotto la soglia dei 12.000 punti per la prima volta da agosto 2005 sulla scia di un brusco rialzo dello yen innescato dai timori sulla crisi globale del credito. Il Nikkei ha chiuso in calo del 3,7% a 11.787,51 punti, il Topix ha perso il 3,65% a 1.149,65, minimo di chiusura dal 13 giugno 2005. Pesanti i gruppi esportatori come Toyota, che ha lasciato sul terreno più del 5%.

HONG KONG- Non va meglio ad Hong Kong, dove la Borsa ha registrato forti perdite, chiudendo la seduta del mattino con un ribasso del 4 per cento, con l’indice Hang Seng sceso a 21.346,32 punti. Durante la mattinata l’indice aveva registrato un ribasso fino al 5,4 per cento, poi un parziale recupero. La fiducia degli investitori è chiaramente scossa dalle preoccupazioni legate alla situazione del mercato finanziario degli Stati Uniti.

VOLA L'EURO- Euro senza freni sulle piazze asiatiche: a 1,5904 sul dollaro e a 0,7912 sulla sterlina, per poi assestarsi leggermente ma sempre su livelli nettamente superiori a quelli abbandonati venerdì, rispettivamente a 1,5814 (1,5611) e a 0,7851 (0,7694). Il dollaro ha toccato nel frattempo nuovi minimi assoluti contro il franco (0,9637) e degli ultimi dodici anni contro lo yen (95,77).

PETROLIO - Sulla scia del crollo del bioglietto verde continua a salire il prezzo del petrolio: il greggio sale al nuovo record storico di 111,80 dollari in rialzo di 1,59 dollari.

ORO - L'oro è stato trattato lunedì mattina ai nuovi massimi storici: 1.030,80 dollari/oncia. La corsa del metallo giallo ha trascinato anche l'argento, che negli scambi in asia ha toccato il nuovo top degli ultimi 28 anni (21,20 dollari). A spingere i due metalli preziosi l'azione difensiva degli investitori alla luce dei crack finanziari annunciati negli Usa e delle massicce perdite accusate sull'azionario.

www.corriere.it/economia/08_marzo_17/crollo_borse_asiatiche_9d43cc18-f3ef-11dc-827d-0003ba99c6...

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notare come, ad ogni taglio dei tassi, perdano anche le borse asiatiche ed il petrolio vola in alto...aggiungiamo che una società di quelle dimensioni senza liquidi, ha un grosso significato: le società che sta controllando, come sono messe?

le riserve reali di moneta liquidia americana (arabia e jap) si stanno cagando in mano, perché prevedono fortissime svalutazioni delle loro casseforti..

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Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

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