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Finalmente è MIA!!!!!!


Carlone

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Guest DESMO16

azz. mi sono accorto soilo ora di questo topic; dev'essere una gran soddisfazione questa moto: leggera, potente quanto basta, con un carattere unico grazie al tre cilindri, e magari permette di toglierti qualche soddisfazione nei confronti delle jap.. :D

complimenti!

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  • 1 anno fa...
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Riesumo questo post per postare una recensione autocelebrativa.

da moto.it

Triumph Street Triple 675 Trofeo Street on track

Temporali e Paolillo hanno messo alla frusta la Street 675 del Trofeo sulla pista di Valencia. Per scoprire che la naked a tre cilindri, con poche modifiche all'assetto, potrebbe qualificarsi nel mondiale 600

Street on track

di Francesco Paolillo

La Triumph Street Triple 675, oltre ad essere una moto ben fatta e dal look intrigante, è una delle naked più divertenti ed efficaci da guidare su strada, mentre la sua indole racing ad oggi ci era sconosciuta. Ad oggi, perché finalmente abbiamo potuto saggiarne le potenzialità pistaiole a Valencia.

Una Street Triple 675 in allestimento ParkinGo ci aspetta nei box dell’autodromo, alta sui cavalletti e con un paio di Pirelli Supercorsa al caldo delle termocoperte.

Di grande effetto l’allestimento racing, con una miriade di particolari in fibre composite e leghe superleggere, che hanno preso il posto della componentistica di serie.

L’occhio, che come ben sapete “vuole la sua parte”, è accontentato da una serie di chicche tecniche che fanno parte del kit Trofeo. Nuovo manubrio, pedane e leve sono griffate Rizoma, così come i tamponi paratelaio, ricavati dal pieno, mentre al posto dello scarico di serie troviamo collettori e terminale Arrow.

Vista la destinazione racing, non potevano mancare un mono ed un kit pompanti forcella, in questo caso entrambi della Bitubo, oltre ad un codone e puntale Plastic Bike.

Tempo fa qualcuno cantava “Un, due, tre…casino”, ebbene è la stassa cosa che mi viene in mente quando salgo sulla Street Trofeo ed accendo il tre cilindri. Dallo scarico Arrow esce un suono rauco che si trasforma in un urlo lancinante non appena si sfiora il comando del gas. Fantastico!

Primi approcci con la pista, e con la tre cilindri inglese agghindata a festa. Per adesso tutto ok, le misure le abbiamo prese, ma è venuto il momento di osare qualche cosa in più.

Estasi per le orecchie, il tre cilindri urla e lacera l’aria. La rapportatura del cambio, che è stata accorciata, esalta le già notevoli doti di tiro e ripresa del motore. Uscire dalle curve da seconda e terza marcia, con l’avantreno che galleggia se non lo si carica pesantemente con il corpo, è la prassi. L’assetto più sostenuto, oltre alle pedane rialzate, e naturalmente alle Pirelli Supercorsa, permettono pieghe che la Street stradale si può solo sognare.

L’agilità e la reattività della Street Triple sono cosa nota, ma in questa configurazione Trofeo, vengono esaltati ulteriormente. Cambi di direzione ed inserimenti in curva, complice la leva favorevole dell’ampio manubrio, sono imbarazzanti per rapidità e precisione. Voglio passare con le ruote in quel punto preciso? Detto fatto, lei ci passa, che il gas sia spalancato oppure che stiate impostando una curva, magari con i freni ancora pizzicati.

L’agilità e la reattività della Street Triple sono cosa nota, ma in questa configurazione Trofeo, vengono esaltati ulteriormente

Che forza il Tre. Le doti di ripresa del motore permettono di ucire in maniera redditizia dalle curve anche nel caso in cui, spinti dalla foga, si sbagli rapporto, o magari si si arrivi leggermente lunghi e senza il “tempo” di scalare fino ad inserire il rapporto giusto. No problem, ci pensa lui, il motore.

Fine giornata, fine test. Ora non ci resta che fare un “in bocca al lupo” ai fortunati partecipanti al Trofeo, che di certo si divertiranno come pochi in sella a questa naked scalmanata.

Una moto nuda che non sfigurerebbe nel Mondiale Supersport

di Max Temporali

Correre col manubrio largo e senza carena è un modo alternativo di intendere le competizioni, ma state tranquilli che si cammina come con le moto carenate. Tutto dipende chiaramente dal livello dei piloti. Il bello della Street è che ha il telaio “vero”, quello della Daytona che usano le Supersport del mondiale.

E anche i tempi sul giro fanno clamore; a Valencia c’è chi ha strappato un bel 43”, un tempo ottimo che, a spanne, con un po’ di lavoro e le gomme “buone” ci si può qualificare nel mondiale 600.

La rigidità e la reattività del telaio sono tipiche Triumph, ma consentono di filare via su una lama anche nei curvoni veloci

Eppure stiamo parlando di moto di serie, con un po’ di assetto e un impianto di scarico a dare brio al tre cilindri.

La rigidità e la reattività del telaio sono tipiche Triumph, ma consentono di filare via su una lama anche nei curvoni veloci. Il suo favoloso equilibrio, sono pronto a scommettere, darebbe noia anche alle naked più grandi. Buona parte delle mille rischiano di essere messe in riga dall’inglesina, e non sono complimenti regalati questi.

Nel motore credo sia racchiuso l’80% del merito della facilità di guida di questa moto. La sua essenzialità aerodinamica è la causa invece di tanta fatica sul dritto…

Il rettilineo di Valencia è lunghino, il collo deve stare rigido per resistere all’aria che incontri a 250 all’ora e le braccia sono larghe tipo cross, perché chiudere i gomiti nella direzione del serbatoio vuol dire ulteriore fatica a quelle velocità.

I partecipanti al Trofeo sanno che trovano una moto che ti permette anche di andare “piano”, l’equilibrio tecnico comunque non si sposta e si apprezzano tutti gli aspetti di forza di questo modello. La Street è una moto che insegna, col margine di poter sbagliare e offrendo la progressione naturale, nell’abbassare il tempo sul giro, che solo una guida spontanea è capace di dare. La classica moto che “ti senti tua” da subito. Ed è la soluzione migliore per crescere in pista.

Persino i piloti ufficiali, quelli del Team ParkinGo, come sempre titubanti e dubbiosi nel prendere in mano una moto che non sia prettamente da corsa, una volta rotto il ghiaccio hanno iniziato a prendere il ritmo, suonandosele poi reciprocamente a suon di infilate.

Se invece sei uno di quelli che non ha più età e fisico per correre… beh, questa rimane la ricetta giusta: guidi con la marcia morbida, così non ti stanchi, e la pancia non si comprime fra sterno e bacino, perché qui sei su dritto come una pianta.

Se devo dirla tutta, a un trofeo così parteciperei anche se la moto fosse un cancello. Si corre sui circuiti fra i più belli al mondo e in uno scenario ufficiale da tribune piene, mica gare dell’oratorio. E posso garantire che l’effetto che si prova, anche solo ad essere ultimi in griglia di partenza, è di quelli che ti ricordi per tutta la vita. Anzi, se avanzasse un posto…

Moto.it

:mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:

cit: "Dio inventò l'acciaio; a tutto il resto ci pensarono gli ingegneri meccanici!":lol::lol:

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