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Tutto sul trasporto su rotaia


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Finalmente cominciano a entrare in servizio i nuovi convogli della Circumvesuviana (ferrovia a scartamento ridotto che collega i comuni dell'hinterland partenopeo e vesuviano con Napoli). Posto l'articolo da ferrovie.it:

Metrostar, i nuovi treni della Circumvesuviana

di David Campione

NAPOLI - Arrivano nuovi treni sui binari della Circumvesuviana. Alla presenza di autorità e aziende costruttrici, sabato 22 novembre è stato presentato il primo dei 26 nuovi elettrotreni della Circumvesuviana denominato "Metrostar".

I nuovi treni sono un esempio avanzato di tecnologia, design e comfort, nato dal lavoro integrato fra i tecnici di AnsaldoBreda e Firema, che hanno lavorato su un'idea progettuale degli industrial designers del Centro Stile Pininfarina. Ansaldo STS, inoltre, è presente, in consorzio con le principali aziende civili nazionali, per l'implementazione di nuove linee, il potenziamento e l'ammodernamento delle linee esistenti della Circumvesuviana.

I treni Metrostar

I nuovi ETR sono dotati di cabina di guida su entrambe le estremità e sono accoppiabbili in comando multiplo fino a tre complessi, per una lunghezza complessiva del convoglio di 120 metri, e una capacità di trasporto totale di circa 1.350 passeggeri. La struttura della cassa è realizzata in lega leggera, con l'utilizzo della tecnologia dei grandi estrusi (particolari profilati in alluminio): una scelta che consente di ottenere una struttura totalmente resistente alla corrosione, con requisiti di ridotta manutenzione e con un buon compromesso fra resistenza e leggerezza. Il rodiggio è composto da 3 carrelli motore e uno portante, tutti con telaio articolato per garantire la massima sicurezza e stabilità di marcia. I Metrostar possono raggiungere la velocità di 120 km/h (i treni attuali arrivano a 90 km/h), il che consentirà in futuro una ristrutturazione del programma di esercizio. Tutto ciò sarà possibile una volta completato l'adeguamento in corso anche alle infrastrutture dell'intera rete ferroviaria.

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ETR.201 durante l'effettuazione di una corsa prova.

Foto Circumvesuviana - 18 novembre 2008

Gli equipaggiamenti sono posti prevalentemente sottocassa, in questo modo l'ambiente viaggiatori si presenta ampio, panoramico e confortevole.

Il lay-out, volto a servire un traffico passeggeri di tipo metropolitano, presenta 6 porte per fiancata, allo scopo di migliorare l'accessibilità e la distribuzione dei passeggeri lungo l'intero convoglio.

Aumenta così anche la capacità di trasporto, che passa a 445 passeggeri per singolo ETR, con un aumento del 40 per cento rispetto al treno attuale (130 posti in più), il che contribuirà a diminuire i disagi dovuti all'affollamento nelle ore di punta.

L'area passeggeri è caratterizzata dall'elevato comfort dei sedili imbottiti, degli appoggi per i viaggiatori in piedi - anch'essi imbottiti - e da un impianto di climatizzazione automatica, indipendente per ciascuna cassa, il che garantisce un costante funzionamento, seppur a regime ridotto, anche in caso di guasto.

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Da sinistra a destra.

Foto 1 : I luminosi interni dei nuovi treni "Metrostar" della Circumvesuviana.

Foto 2 : Il moderno frontale dell'elettrotreno Metrostar.

Foto Circumvesuviana - 18 novembre 2008

Si tratta, infine, di ETR a bassissimo impatto ambientale e acustico, sia per l'utilizzo di materiali biocompatibili, sia per l'adozione di un particolare sistema di frenata a recupero di energia che ne riduce il consumo, a cui va ad aggiungersi la riduzione di rumore dovuta ai finestrini chiusi, data la presenza dell'impianto di climatizzazione che consentirà di garantire sempre il microclima ottimale.

In più, questi treni montano ruote silenziate del tipo "syope", progettate e prodotte dal Gruppo Lucchini.

Display luminosi e messaggi sonori per le informazioni agli utenti

I display luminosi e la diffusione di messaggi sonori garantiscono l'informazione ai passeggeri sulla marcia del treno e le fermate lungo la linea.

La sicurezza della marcia è garantita contro eventuali errori umani o malori del macchinista dal sistema di protezione personalizzato per Circumvesuviana, derivato dal Sistema di Controllo Marcia Treni in uso sulla rete ferroviaria nazionale (SCMT) di RFI.

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Uno dei primi treni durante la messa a punto, nel deposito della Circumvesuviana di Napoli Barra.

Foto AnsaldoBreda - 20 dicembre 2007

I freni adottano un moderno sistema capace di combinare la frenatura elettrica con quella pneumatica, garantendo così elevate prestazioni e massima sicurezza.

Tutte le apparecchiature sotto tensione elettrica sono dotate di impianto antincendio automatico e tutti i materiali d'arredo sono ignifughi e atossici. Inoltre, sono presenti anche sistemi innovativi di diagnostica di bordo.

La sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori è garantita dalla presenza di impianti di videosorveglianza (con registrazione delle immagini) e di citofoni d'emergenza posti in tutti i vestiboli, che permettono di inviare direttamente dal treno chiamate di soccorso alla Centrale Operativa per la Sicurezza che risponde al numero verde 800-181313.

Anche in questo caso si tratta di impianti già presenti sugli altri elettrotreni, grazie a un finanziamento di 8 milioni di euro di fondi regionali, che fanno parte del Progetto Sicurezza avviato nel 2005 dall'azienda, in collaborazione con l'Eav, e dall'Assessorato regionale ai Trasporti: un piano che ha comportato l'installazione di circa 1.000 telecamere e oltre 500 citofoni di emergenza e di impianti di videosorveglianza nelle principali stazioni e fermate della rete ferroviaria aziendale.

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L'ETR.201 ripreso nella caratteristica fermata di Seiano, interamente su viadotto.

Foto Circumvesuviana - 18 novembre 2008

In 3 anni + 60% di immagini richieste dalle forze dell'ordine Questo sforzo tecnologico ha consentito alle forze dell'ordine di poter più volte arrivare all'identificazione di presunti responsabili di atti criminosi. Negli ultimi tre anni, infatti, si è passati da un numero di 30 richieste di acquisizione immagini, da parte dell'Autorità delegata, per il 2006, alle oltre 100 dello scorso anno. Nei primi 10 mesi del 2008, infine, le richieste sono state già 80.

Il costo della commessa è pari a euro 103 milioni, di cui, 9 milioni provengono da finanziamenti dello Stato (ex legge 211/92 sulle metropolitane), mentre la massima parte, 94 milioni, sono fondi europei regionali del Por Campania. I nuovi treni entreranno in servizio a partire dal prossimo dicembre, al ritmo di 2 al mese, aggiungendosi ai 118 elettrotreni già in servizio.

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Era ora! :D

Quotone! Non so se hai esperienza diretta di Circumvesuviana, ma ti assicuro che d'estate nelle ore di punta (cioè praticamente sempre) col treno stracolmo, in piedi e impacchettati, senza aria condizionata e con i finestrini semibloccati era un'impresa reggere fino a Napoli (o al ritorno fino a casa). E meno male che io mi devo sorbire solo una ventina di minuti. Mi immagino quelli che devono arrivare al capolinea.

P.S.: abito vicino alla stazione, e da casa mia vedo i treni passare. Ho visto questo nuovo convoglio impiegato nei test e mi sono accordo che è stato già vandalizzato dai writers. Che schifo, e che mancanza di senso civico.

Speriamo che regga al servizio quotidiano.

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  • 1 mese fa...
  • 3 settimane fa...

Protesta contro le ferrovie della Provincia di Catania, confindustria, sindacati e sindaci

Freccia Rotta in Sicilia:

cinque ore per fare 200 chilometri

Nel mirino la linea che collega Palermo a Catania: in pullman ci si mette metà tempo

CATANIA – Partenza alle 10,40 dalla stazione centrale di Catania arrivo a Palermo alle 15,30. Sono questi i tempi di percorrenza della “Freccia Rotta” che poi non è altro che la normale linea ferroviaria che collega le due principali città della Sicilia. Per spostarsi da un capo all’altro dell’isola e coprire i 200 chilometri che li separano ancora oggi si impiegano ben cinque ore. Contro i 65 minuti della “Freccia Rossa” che copre più o meno la stessa distanza e collega Milano a Bologna.

LA PROTESTA - Da qui l’iniziativa di protesta voluta dal presidente della provincia di Catania Giuseppe Castiglione a cui hanno aderito anche Confindustria Sicilia, sindacati, deputati e tantissimi sindaci. Chiaramente si tratta di una provocazione pensata subito dopo l’inaugurazione della tratta ad alta velocità Milano-Bologna. Un modo per richiamare l’attenzione sull’ormai nota inadeguatezza della rete ferroviaria siciliana che proprio per questo è scarsamente utilizzata sia per il trasporto passeggeri che per le merci.

IL PULLMAN CI METTE META' TEMPO - Soprattutto per spostarsi da Catania a Palermo non ha alcun senso muoversi in treno e la stragrande maggioranza dei pendolari preferisce il pullman che impiega 2 ore e trenta. «E’ uno scandalo che nel 2009 si debbano ancora impiegare gli stessi tempi di 20 o 30 anni fa per spostarsi da una città all’altra della Sicilia - afferma Giosuè Malaponti, presidente della neonata associazione pendolari- il mondo gira a velocità supersonica e nella nostra isola siamo ancora al medioevo». Più dei commenti parlano i numeri. Per andare in treno da Catania a Palermo si impiegano 5 ore, ma anche per spostarsi da Catania a Messina (appena 90 chilometri) ci vogliono quasi due ore, mentre un po’ più “veloce” è il diretto Catania-Siracusa. 75 minuti per coprire una distanza di 80 chilometri. Uno dei problemi irrisolti è relativo al raddoppio dei binari: non tutti lo sanno ma in Sicilia, nell’anno 2009, c’è una parte della linea ferrovia ancora a binario unico.

Alfio Sciacca

19 gennaio 2009

fonte: corriere.it

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Il sindacato dei lavoratori: «Ai treni manca la necessaria manutenzione»

Eurostar si spezza. Le Ferrovie: «Dolo»

Nel ripartire da Anagni si è rotto tra due carrozze. L'azienda: «Il freno di emergenza era azionato»

ROMA - Ancora un incidente ferroviario: un treno Eurostar partito sabato pomeriggio da Napoli e diretto a Bologna, dopo essersi fermato per verifiche tecniche all'altezza di Anagni, nel Frusinate, nel ripartire si è spezzato tra la sesta e la settima carrozza. La notizia è stata diffusa da Raniero Casini del Sindacato dei lavoratori (Sdl), che si dice convinto che «i treni non abbiano la necessaria manutenzione». Secondo le Ferrovie dello Stato l'incidente non è stato casuale, tanto che è stata annunciata la presentazione «di una denuncia alle autorità competenti». «Le prime verifiche condotte dagli stessi macchinisti del treno hanno consentito di individuare nell'ultima carrozza il freno di emergenza indebitamente azionato - spiega l'azienda -. E, questo è verosimilmente la causa di quanto accaduto, avendo esso la capacità di bloccare immediatamente la parte di treno frenata».

«NESSUN RISCHIO PER PASSEGGERI» - «I macchinisti - spiegano le Ferrovie - avevano resettato il sistema dopo le verifiche nel 'posto movimento' di Anagni e valutato di poter ripartire. Mentre davano lo 'spunto di trazione' (il momento in cui il treno riprende a muoversi), nell'avvio il treno si è spezzato tra la sesta e la settima carrozza». Una circostanza tutta da chiarire anche perché «la ricerca del responsabile di questo atto doloso - così lo definisce Ferrovie dello Stato - non ha ancora avuto alcun esito, ma in ogni caso la società procederà ad esporre denuncia presso le autorità competenti. L'incolumità dei passeggeri non è mai stata a rischio, né avrebbe potuto accadere».

I FERROVIERI: MANUTENZIONE INSUFFICIENTE - «È del tutto fuorviante attribuire le cause dell'incidente ad un ipotetico azionamento doloso di un freno di emergenza come giustificazione dell'incidente» affermano invece i macchinisti della rivista «Ancora in marcia». Secondo i macchinisti, invece, l'ipotesi è fuorviante «poichè l'azionamento della maniglia è sempre possibile da parte di qualsiasi viaggiatore e gli effetti sono i medesimi anche nel caso di uso legittimo e giustificato». Un treno viaggiatori, prosegue la nota, «non dovrebbe mai, ripetiamo mai, spezzarsi per l'intervento del freno, sia che questo si attivi per motivi ordinari che per guasto o errore di un viaggiatore. La ragione è semplice ed è insita nel gravissimo pericolo per le persone, che si trovassero a transitare nell'intercomunicante, di essere travolte. Auspichiamo che l'autorità giudiziaria, invocata dall'azienda, prenda in considerazione tutte le possibili cause, compresa una normale avaria all'aria compressa e non si fermi alla sola ipotesi aziendale».

25 gennaio 2009(ultima modifica: 26 gennaio 2009)

corriere.it

Ma come fanno a parlare di dolo? Non è il primo Eurostar che si spezza, e sempre dopo azionamenti del freno di emergenza, all'atto della ripartenza.

Come è possibile che accada? Allora, delle due l'una: o l'ETR500 ha dei problemi di sicurezza relativi al freno di emergenza che andrebbero risolti dal costruttore, oppure è la manutenzione ad essere insufficiente.

Purtroppo i tagli di Moretti si fanno sentire non solo sulla pulizia, ma anche sullo stato del materiale rotabile.

Finora è andata bene con questi treni che si spezzano. Speriamo si prendano provvedimenti prima che qualcuno si faccia male. :roll:

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Non mi sono informato riguardo a questo incidente...magari lo farò :D magari no ;) magari è stato dolo (Pomigliano docet) o magari la manutenzione è pessima...

Fatto sta che vi ho parlato dei respingenti ferroviari e dell'ignoranza che c'è tra gli addetti...li oltre alla manutenzione è colpa di chi non sensibilizza i CT a mantenere costantemente in trazione un gancio...non è un ingegnere, se non gliel dici non lo capisce che a furia di dare dei colpi prima o poi il gancio per fatica si sbriciola

 

花は桜木人は武士

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