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Tutto sul trasporto su rotaia


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Fiat non sa cosa ha buttato nel cesso (s)vendendo la tecnologia del Pendolino...PRIMI al mondo,anzi gli unici al mondo a proporre la cassa oscillante con sistemi non troppo complessi e costosi...ma tant'è in Italia ci si è accontentati di tenere aperti quei 2/3 cantieri ferroviari e chissenefrega del know-how ingegneristico.

Sull' ETR600 sono poco fiducioso,i treni Alstom ogni tanto fanno veramente pena e i Minuetto ne sono la chiara rappresentazione visto la loro affidabilità degna di una fiat duna e visto i continui ritardi e slittamenti per l'ETR600 ho paura che qualcosa che non funzioni ci sia,visto che già con l'attuale orario doveva entrare in funzione qualche coppia di ES con nuovo materiale.

Dall'altra parte spero che l'ETR610 Cisalpino ponga fine allo strazio degli ETR470, altro grandissimo treno ma con la politensione proprio non ci va d'accordo ;) d'altronde anche prendere un ETR460 e preendere di rifarne quasi completamente la trazione era un'impresa azzardata

 

花は桜木人は武士

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Quoto, davvero un peccato la svendita di Fiat Ferroviaria, ai francesi poi.

Per gli ETR 470 hai ragione, anche se come estetica non mi sono mai piaciuti quanto il primo Pendolino, con quel suo muso da aereo.

Per quanto riguarda l'ETR 600, mi chiedo perchè sia stata fatta questa scelta; il treno ad alta velocità Siemens mi sembrava migliore (almeno sulla carta).

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Penso che la scelta sia stata fatta sull'accordo:"tu Alstom mi tieni aperti i cantieri in Italia ed io ti compro i treni AV"

Ripeto...basta guardare il Minuetto per capire che Alstom è un'altra capace di vendere della grande aria fritta.

Poi vabbeh ora pure la Bombardier si mette a cannare il dimensionamento dei carrelli :(

 

花は桜木人は武士

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Credo che sia andata così come dici; certo se così si salvano posti di lavoro, magari si può chiudere un occhio.

Sui Minuetto che mi dici? Io non ne ho mai preso uno, anche perchè uso quasi sempre la Circumvesuviana per muovermi nel napoletano, e la metropolitana, che fa parte delle F.S., usa solo questi marcioni

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Avevo sentito che i Minuetto erano molto confortevoli. Sono affidabili o danno problemi? Come mai non soddisfano? E' vero che ne esiste una versione diesel?

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Oh che bella ALe 724 :D

Allora i Minuetto (come i Vivalto) possono sembrare molto belli a primo sguardo...e ci credo visto che li confrontiamo con vetture di circa 30/40 anni fa.

QUello di cui soffrono maggiormente entrambi è manco a dirlo l'elettronica, l'aria condizionata che fa un po il cavolo che gli pare e sopratutto sui Vivalto dimensioni dei sedili degni di un cinesino...dovresti provarli per vedere quanto sono mignon i posti a sedere e l'alloggiamento bagagli è ormai tanto sottile che ci sta a fatica un portatile senza borsa.

Purtroppo qualche mattina mi è capitato di vedere un Piacenza-Milano Greco Pirelli al binario 6 che di partire proprio non ne voleva sapere, di solito riavviano il sistema un po di volte,ogni tanto va bene,ogni tanto si sente "annunci soppressione treno"

I minuetti invece sono disastrosi!qui da me lo usano sulla linea FIdenza-Salsomaggiore Terme,nel meriodo di Miss Italia è lustro e perfetto,nelle restanti 51 settimane ha almeno 2 guasti a settimana.Poi se non ricordo male la Regione Piemonte e Trenitalia avevano inoltrato richieste di risarcimento ad Alstom per una miriade di guasti che si verificavano puntualmente,ma non ricordo come andò a finire.

Cmq si il Minuetto esiste anche in versione a gasolio per le linee non elettrificate e addirittura è €4,però ti rimando alla pagina di wikipedia che è veramente ben fatta

 

花は桜木人は武士

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Ho capito, grazie per le spiegazioni :)

Per quanto riguarda le ALe 724, sono davvero uno strazio. Io le prendo tutti i giorni per andare all'Università, e mostrano davvero tutta l'età che hanno, nonostante molte siano state ricondizionate nel 2001-2002. Sono davvero molto scomode e rumorose, si guastano in continuazione (anche se questo è forse dovuto anche alla manutenzione poco curata) ed inoltre avanzano a scatti, cioè è impossibile per i macchinisti fare un'accelerazione graduale in partenza, e analogamente quando si passa dalla fase di accelerazione a quella di avanzamento a velocità costante, si sente come uno scatto, un rumore, e il treno per un attimo frena sballottando tutti i passeggeri (mi scuso per la rozzezza dei termini usati, ma non saprei come altro spiegarlo).

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Dato che la prendo quasi tutti i giorni per andare all'università, posto qualche dato sulla Circumvesuviana, che per la provincia di Napoli rappresenta l'unica reale possibilità di muoversi su rotaia (considerando lo scadente servizio e la minore capillarità delle stazioni delle F.S.):

Home - Circumvesuviana S.r.l.

STRADE FERRATE SECONDARIE MERIDIONALI

Linee: Napoli - Barra - S.Giuseppe / km 23,4 / anno costr. 1891 ric. 1962/75

Barra - Torre Annunziata - Poggiomarino / km 30,3 / anno costr. 1904 ric. 1962/75

S.Giuseppe - Poggiomarino - Sarno / km 15,2 / anno costr. 1904 ric. 1962/75

Napoli - Volla - Pomigliano - Baiano / km 38,77 / anno costr. 1884/85 ric. 1962/75

Torre Annunziata - Castellamare - Sorrento / km 22 / anno costr. 1936/48 ric. 1962/75

Volla - S.Giorgio a Cremano / km 5,5 / anno costr. 2004

Pomigliano - Acerra / km 5 / anno costr. 2005

Scart.: 950 mm Trazione: elettrica 850V dal 1905 al 1972, 1500V dal 1972/75

Dep. e Off.: Napoli, S.Giovanni Teduccio, Ponticelli

I mezzi attualmente in uso:

etr0xx-080505ottaviano.jpg

etr073e035e107-180800sorrento.jpg

I mezzi storici; questi immediatamente sotto sono stati restaurati e vengono utilizzati nella stagione estiva come treni turistici (detti

Sorrento express):

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Entro pochi mesi dovrebbero esere introdotti i nuovi ETR:

na-tr8.jpg

La rete:

Rete.gif

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P.S.: la linea della Circumvesuviana è anche paesaggisticamente interessante in molti tratti, in particolare da Castellammare a Sorrento (dove è a binario singolo) e da Scisciano a Baiano (idem).

P.P.S.: è in costruzione una nuova linea che collegherà la stazione di Piazza Garibaldi con la nuova stazione di Afragola dell'alta velocità delle F.S.

Per un certo periodo si parlò di prolungare la linea che arriva a Baiano fino ad Avellino, ma la necessità di eccessive opere infrastrutturali (gallerie) ha fatto abbandonare il progetto.

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Una bella descrizione della Circumvesuviana trovata su internet:

“Let’s take a ride and run with the dogs tonight, in suburbia…”

La Stazione Terminale della Circumvesuviana di Napoli è in Corso Garibaldi, di fronte a quella Porta Nolana brulicante di vita a qualsiasi ora del giorno e della notte, tra il mercato, un numero incredibile di negozi di tessuti e stoffe, donne con le borse della spesa, ragazzi che percorrono la zona per raggiungere l’università a Porta di Massa, chiacchierando e ridendo, gli ultimi due o tre banchetti di sigarette di contrabbando che ancora resistono a Napoli, vecchie prostitute che tentano di abbordare imberbi diciassettenni con rauchi “Giuvinò, vulimm’ì ? (giovanotto, vogliamo andare?)” (e per la cronaca, all’epoca l’atterrito diciassettenne in questione ero io…).

Vita.

Vita in tutte le sue forme, belle, brutte, allegre, tristi, che si spalancano agli occhi di chi gli occhi ce li ha ancora, per guardare, per meravigliarsi… e per sorridere, qualche volta. Vita che si nega, alla fretta di chi percorre la zona con lo sguardo basso, ansioso di entrare in uno dei tanti treni rossi e grigi che lo riporteranno a casa, di chi non pensa ad altro, di chi ha fatto di questi treni, volente o nolente, una parte importante della propria vita.

Ma questa stazione non è né bella né brutta. O meglio… una stazione non può essere bella, per definizione, ergo il solo fatto che non sia brutta basta a rendere il tutto più accettabile.

Si parte.

Tredici binari. Da qui parte un treno ogni tre minuti. Per mia fortuna, non sono mai andato di fretta, e sono di indole fondamentalmente sadica… se perdo un treno non fa nulla, prenderò il successivo, ma… volete mettere il divertimento di guardare la gente che si affanna a rincorrere un treno in partenza, come se fosse l’ultimo? No… siamo a Napoli, non imitiamo i milanesi, oltretutto ci riesce anche male!

Grigi, con le porte rosse…

Non so come fossero tanti anni fa questi treni, oggi sono così. E lo sono da quando io me li ricordo. Inconfondibili. La loro tecnologia ha fatto passi da gigante, ma l’aspetto è sempre lo stesso. L’unica differenza “visibile”, rispetto a quando ero piccolo, è che i sedili erano tutti orientati nel senso di marcia del treno, oggi sono “a quattro a quattro”. Ma lo “sbuffo” delle porte automatiche, alla chiusura, è rimasto identico. Così come i binari "a scartamento ridotto". Qualcuno mi disse che era per evitare che le allora FS si "impossessassero" della rete...

La stazione successiva è quella che si trova esattamente sotto la Stazione Centrale di Napoli…

“April is the cruellest month, breeding Lilacs out of the dead land”…

Luci basse, folla. Ma nessuno parla. Questa stazione sembra essere rimasta agli anni Settanta, marmi alle pareti, scale mobili rosse, e quel senso di freddo che sembra non lasciarmi più.

Ma siamo a Napoli. Non lo dimentico. E chissà perché, quando più avanti il treno esce in superficie e attraversa la periferia, mi accorgo che ci sono persone che finalmente cominciano a chiacchierare, come se la vista del sole le rianimasse, ragazzi usciti da scuola con i loro enormi zaini, una signora mostra contenta, ad un’amica, i risultati del suo shopping napoletano, una coppia di ragazzi francesi armeggia con un panino, cercando di dividerselo… poi si guardano negli occhi, e ridono.

Barra. San Giovanni. San Giorgio. Portici-Bellavista. Portici-Via Libertà…

Le vecchie periferie industriali hanno sempre avuto qualcosa di affascinante, per me, fin da quando ero piccolo. Ricordo gli scarichi fiammeggianti delle raffinerie petrolifere di San Giovanni a Teduccio, e ogni volta mi domandavo come mai da quei “comignoli” uscisse del fuoco. Non mi bastavano le spiegazioni di mio padre, che parlava di combustione dei gas a contatto con l’aria. No, non poteva esaurirsi tutto lì… doveva esserci qualcosa di magico.

Dopo lo scoppio di una cisterna, nel 1985, le raffinerie sono state chiuse. E sono in piena città, cazzarola! Possibile che non lo vedessi?

E il mare è ancora lontano…

Cespugli di ginestre tra una selva di palazzoni anni ’60… certo, la follia del “boom economico” è arrivata anche qui, cosa credevate? Ma se guardo a sinistra, verso il vulcano, ci sono campagne coltivate a terrazze, tra ulivi e alberi di limoni, ma dobbiamo aspettare di avanzare ancora un po’ per ricordarci che, in mezzo alle tante “solitudini” suburbane che affollano questo treno, c’è vita. Nonostante tutto.

Dopo Castellammare di Stabia riesco finalmente a ricordare perché dico sempre che questa è la zona in cui passerei il resto della mia vita. Strapiombi sul mare, un sole dolce, anche in pieno inverno, la macchia mediterranea più bella che io abbia mai visto… si va verso Sorrento. E la gente sorride.

A volte ho la sensazione che anche chi è nato è vissuto da sempre in questi luoghi si comporta come se ancora non si fosse abituato a tanta bellezza, e quasi ostenta l’orgoglio di vivere in questi luoghi senza tempo, salvati da speculazioni edilizie, da industrializzazioni selvagge, dalle orde del turismo di massa, dall’incuria dei nostri giorni…

Siamo a Sorrento.

“Soulignant d'un sourire, la chanson d'un oiseau, tu prenais des plaisirs à faire des ronds dans l'eau...’’

La Ferrovia Circumvesuviana esiste dal 1894, anno di apertura del primo tratto. Come dice il suo stesso nome, si tratta di una sorta di “anello” che circonda il Vesuvio e serve buona parte della periferia est di Napoli e dei Comuni che si trovano ai piedi del vulcano stesso. Attualmente conta quattro linee principali (oltre ad alcune “diramazioni”), per un’estensione totale di 144 chilometri, lungo i quali si trovano 95 stazioni dislocate nel territorio di 48 comuni. Serve un’area complessivamente abitata da poco meno di tre milioni di persone e collega Napoli con alcune importanti zone industriali (tra cui Nola e Pomigliano d’Arco) e turistiche (Pompei, Sorrento). E’ un mezzo di trasporto imprescindibile per chiunque voglia evitare il traffico di Napoli e quello dei paesi dell’hinterland vesuviano, oltre che gli ingorghi che spesso si verificano sull’autostrada Napoli-Salerno. Non a caso, infatti, una delle sue particolarità è quella di essere frequentata da una moltitudine davvero eterogenea di persone: avvocati e liberi professionisti si mescolano tranquillamente con casalinghe, operai, studenti, turisti… Per fortuna, devo dire, a Napoli non esiste l’idea (che purtroppo noto in altre città italiane) che usare i mezzi pubblici sia “da sfigati”, anche perché un sistema di trasporti come la Circumvesuviana garantisce davvero collegamenti rapidi e, tutto sommato, abbastanza confortevoli (a meno che i treni non siano troppo affollati). La frequenza delle corse è notevole: come dicevo prima, dalla stazione di Corso Garibaldi a Napoli parte in media un treno ogni tre minuti, ciò vuol dire che, per ognuna delle varie linee, difficilmente c’è da aspettare più di un quarto d’ora tra una corsa e l’altra. L’aspetto dei treni è “nella media”, considerando questo tipo di trasporto: sedili in plastica, rumore di marcia abbastanza accentuato, ma velocità decisamente ottime. Tra l’altro, l’accesso in vettura, dai marciapiedi nelle stazioni, avviene “a raso” (ossia, non ci sono gradini) cosa che, oltre a facilitare l’accesso e l’uscita, soprattutto nelle ore di punta (assieme alla notevole ampiezza delle porte), rende il “sistema” Circumvesuviana molto simile ad una metropolitana cittadina; questa impressione è ulteriormente accentuata dal fatto che le stazioni sono tantissime, e di solito abbastanza vicine tra di loro, e dall’elevata frequenza dei treni.

Il sistema è tecnologicamente all’avanguardia per quanto riguarda la sicurezza e i dispositivi di segnalazione, ma non altrettanto, purtroppo, per quanto riguarda la sicurezza nelle stazioni. Tra l’altro, da quando è stato introdotto il biglietto “UnicoCampania” (integrato e valido per tutti i sistemi di trasporto pubblico presenti nella regione), facilissimo da reperire in bar e tabaccherie, le biglietterie delle stazioni meno frequentate sono state chiuse, rendendo le stazioni stesse prive di qualsiasi forma di sorveglianza e decisamente poco sicure, soprattutto nelle ore serali e notturne. Qualcosa è migliorato negli ultimi anni, grazie alla telesorveglianza e alla presenza di guardie giurate, sia nelle stazioni che nei treni, ma… come in qualsiasi ferrovia metropolitana o suburbana di qualsiasi grande città, se potete evitarla in tarda serata… evitatela!

Ma quando il treno rosso e grigio su cui viaggiate passerà su uno stretto viadotto tra Castellammare e Vico Equense, con il Vesuvio che “incombe” sulla sinistra, Capri di fronte e il mare quasi a strapiombo… vi garantisco che non lo dimenticherete facilmente!

Più o meno è tutto condivisibile. Il servizio della Circumvesuviana è di livello più che decente (considerata la zona d'Italia in cui ci troviamo). Certo i treni degli orari di punta sono sovraffollati e spesso accumulano una decina di minuti di ritardo strada facendo, ma è inevitabile. Allo stato attuale l'aspetto peggiore che trovo nel servizio è la scarsa pulizia dei treni, e soprattutto il fatto che da alcuni anni, cioè da quando si è avuta nel napoletano una massiccia ondata di immigrazione clandestina dai paesi balcanici, i treni siano presi d'assalto da questi slavi, che per tutta la giornata vanno avanti e indietro nei convogli con delle fisarmoniche in mano a chiedere l'elemosina ai passeggeri. Io credo che bisognerebbe impedire a questa gente di salire sui treni, ma qui da noi nessuno vuole guai.

Altra nota negativa è la scarsa sicurezza delle stazioni più periferiche, soprattutto nelle ore notturne, ma questo non mi tocca direttamente perchè io abito in prossimità di una delle stazioni più importanti e frequentate.

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