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Tutto sul trasporto su rotaia


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L'ETR 500 si sta dimostrando davvero un ottimo mezzo.

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DOMENICA 2 MARZO LA PRIMA GIORNATA PER IL RECUPERO DEI TRATTI «STORICI»

In Italia 5700 km di ferrovia dimenticati

Sono parte di tradizioni e storia. Possono tornare utili se legati al turismo. Due milioni per i primi interventi

ROMA - In Italia i chilometri di linea ferroviaria dismessi e dimenticati sono 5700. Una cifra che sicuramente fa impressione. C'è chi sostiene che si debbano recuperare con progetti e soluzioni nuove per restituire ai cittadini pezzi di territorio, paesaggio e qualità e promuovere un nuovo progetto di sviluppo turistico. Per sostenere questi obbiettivi si svolge domenica 2 marzo, per la prima volta, una «Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate». In programma circa 60 «eventi» in tutta Italia (l'elenco su www.ferroviedimenticate.it), ovvero in tutti quei luoghi dove esistono tratti di ferrovia «dimenticati».

OBBIETTIVI E FONDI - L'iniziativa, promossa da Comodo (Confederazione per la mobilità dolce) e sostenuta da numerose associazioni e istituzioni punta su visite guidate, incontri e dibattiti che si svolgeranno in tutte le regioni «in luoghi da recuperare», dice il presidente di Comodo Alvaro Maccarini. per il ministro dei Trasporti, Bianchi, che sostiene l'iniziativa, «"ci sono strutture, a partire dalla stazioni, che vanno recuperate: alcuni comuni le hanno gia' acquisite". Il punto ovviamente è: per provare a recuperare questi pezzi di storia del trasporto, bisogna avere dei fondi. L'iniziativa punta alla sensibilizzazione, ma qualche fondo già c'è. La finanziaria 2008, con un emendamento firmato dal capogruppo dei Verdi, Bonelli, ha stanziato 2 milioni di euro per il recupero di alcune tratte,. Un inizio. «Abbiamo introdotto un elemento culturale e ambientale che punta al recupero di pezzi di storia e a promuovere incontri con il paesaggio e le tradizioni.Il recupero delle ferrovie dismesse può avere un grande valore economico» se collegato, come avviene in altri Paesi, alle possibilità di sviluppo turistico delle zone interessate.

29 febbraio 2008

corriere.it

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:lol: che pensa sti politicheti che non sanno nulla di nulla ma devono parlare.

Purtroppo la situazione è complessissima,grandi sono gli errori di TI ma altrettanto è vero che il 90% di queste tratte era fuori mercato a livello di costi già negli anni'60,figuriamoci oggi.

Il salvabile dovrebbe essere riconvertito a fini turistici (come accade per la ferrovia del Renon o il lago maggiore express) o i costi dovrebbero essere coperti da un ente pubblico (vedere la ferrovia della val venosta gestita dalla Prov di Bolzano ma presumibilmente in perdita nonostante l'ottimo servizio)

Certo è che avere la Genova-Casella semi-abbandonata e vedere cosa fanno oltre Chiasso o oltre al brennero fa un po incazzare

 

花は桜木人は武士

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Comunque la genova - casella funziona ancora regolarmente, sia come commuting per l'entroterra sia per le gite fuori porta.

E la gita merita sempre...:)

Certo che funziona ;) ma meriterebbe molto di + e sopratutto andrebbe pubblicizzata,ad oggi la conoscono i genovesi e gli appassionati di ferrovia :lol:

 

花は桜木人は武士

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Questa notizia potrebbe andare tanto nel forum sull'aviazione civile quanto in questo. Posto qui:

I VOLI AIR FRANCE SUPERATI DAL TGV

tgv.jpgE’ un fastidioso fronte interno che rende ancora più vitale spuntarla nella complicata campagna d’Italia: per assicurarsi il controllo di Alitalia e quindi maggior spazio sui mercati internazionali. Air France alla vigilia dell’ultimo assalto, patisce aspri triboli da un avversario che lo colpisce alle spalle. Non ci sono in campo soltanto le sempre più baldanzose compagnie a basso costo che. Adesso preoccupa soprattutto il Tgv, il treno ad alta velocità che sta smerigliando quote di passeggeri e fatturato sul mercato interno.

La compagnia infatti ha in programma di ridurre drasticamente o cancellare i collegamenti verso alcune destinazioni dell’est e del sud che ormai sono diventate non redditizie come Strasburgo, Lione, Rennes, Avignone e Marsiglia. È appunto il ricalco delle rotte dei nuovi Tgv Est e Med. Si ipotizza una riduzione di mille posti di lavoro nei prossimi otto anni. La compagnia comunque ha ribadito che l’ipotesi non comporterà licenziamenti. I primi tagli di voli sono previsti già a partire dall’estate. Sulla linea per Strasburgo ad esempio Air France stima di perdere 500 mila passeggeri in un anno. Basta un esempio per capire la efficacia della concorrenza: Parigi-Marsiglia. Con il Tgv si trovano biglietti a 79,80 euro (tariffa piena 140 euro andata e ritorno), tempo tre ore secche da stazione a stazione in centro città. Con l’aereo ci sono tariffe egualmente scontate (112,63 euro con Air France, 83 euro con una compagnia a basso costo) ma bisogna aggiungere il costo e il tempo per andare e tornare agli scali fuori città in taxi o navetta e aggiungere i tempi non brevi di registrazione, controlli di sicurezza, l’imbarco il recupero dei bagagli. Con il treno si risparmia un’ora.

La relazioni tra i due rivali si sono fatte via via più aspre. A dar fuoco alle polveri l’ex patron de la Sncf Anne-Marie Idrac, da poco sostituita da Sarkozy ma non per i cattivi risultati. Era un po’ troppo chirachiana. Madame Sncf aveva invocato una tassa sul cherosene per penalizzare il settore aereo: una meritata punizione, a suo parere, per essere più inquinante che il treno. Air France non ha apprezzato. I due contendenti si sono simbolicamente anche affrontati in tribunale: colpa di una pubblicità assai velenosa diffusa alla radio da Sncf. Protagonisti alcuni viaggiatori impegnati in una seduta di disintossicazione dalla «dipendenza aerea». La terapia consisteva a descriverne tutte le magagne: ritardi stress gli impacci di imbarchi sbarchi controlli. La pubblicità sintetizzava trionfalmente: «Tgv, qualsiasi altra scelta non sarebbe così professionale !». La sentenza ha dato a Air France una rivincita, piccola: ovvero una condanna a soli 30 mila euro della società ferroviaria, cifra minuscola perché secondo il giudice non c’era prova che la pubblicità scorretta avesse direttamente fatto perdere passeggeri.

Per questo risultato bastano abbondantemente le offerte concorrenziali del Tgv; ad esempio la nuova tariffe per uomini di affari, il biglietto Pro, la risposta su rotaia alla classe business, ha lo scopo dichiarato di impadronirsi di una parte di mercato di Air France. Air France sta cercando una controstrategia. Che sarà quella di spostare la battaglia sul terreno dell’avversario: entrando sul mercato dell’alta velocità ferroviaria. La nuova generazione di treni destinati a sostituire i Tgv viaggiando a 360 chilometri l’ora potrebbero correre proprio con i colori di Air France. Jean-Cyril Spinetta sta lavorando da due anni al progetto che nel 2010 sfrutterà la liberalizzazione del trasporto ferroviario. Operatori privati potranno allora gestire tratte concorrenti con quelle di Sncf. Air France, appunto, dotata dei nuovi Agv di Alstom e affidati a un suo operatore o alla stessa Sncf. La linea a grande velocità già aperta per Bruxelles prolungata entro quest’anno fino Amsterdam sembra perfetta per l’esordio. In due ore si raggiungerà Schipol da Roissy, un tempo equivalente a quello dell’aereo. Esperienze analoghe sono già state tentate da Lufthansa con Deutsche Bahn tra Francoforte e Colonia. Una tentazione.

(lastampa.it)

A quando una rete ad AV in Italia estesa e concorrenzale come in Francia? Spero proprio il prima possibile.

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A quando una rete ad AV in Italia estesa e concorrenzale come in Francia? Spero proprio il prima possibile.

C'é da dire che da noi sistemata la Milano-(Bologna)-Roma non ci sono altre grandi "dorsali" da coprire, poi ci sarebbe la dorsale Torino-(Verona)-Venezia ma penso che la maggior parte del traffico aereo interno italiano sia proprio sulla milano-roma.

Unica sfiga italiana è che noi abbiamo gli Appennini che sono tanto affascinanti quanto una gran seccatura,la francia è uno schifo tutto piatto a parte l'Alta Savoia e la provenza :lol: e altro problema: l'energia elettrica e penso di non dovere aggiungere altro :evil:

 

花は桜木人は武士

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C'é da dire che da noi sistemata la Milano-(Bologna)-Roma non ci sono altre grandi "dorsali" da coprire...

Scendiamo fino a Napoli magari ;)

Ad ogni modo, per chi abita a Roma, la TAV sarà molto conveniente per andare fino a Milano; già per chi abita a Napoli, invece, l'aereo ridiventa competitivo.

Faccio un esempio: sono andato a settembre a Milano: l'aereo partiva da Capodichino alle 7,25. Sono partito di casa alle 6,15 ed ero fuori all'aeroporto di Linate alle 8,45. In tutto 2 ore e mezza. Con la TAV ci vorranno comunque 4 ore e mezza, senza contare che mica tutti abitano a piazza Garibaldi a Napoli e poi comunque si deve arrivare in stazione con 10-15 minuti di anticipo.

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non conti il fatto che a Capodichino ci devi essere un'ora prima mentre in stazione arrivi 10 min prima.

E poi non conti il tempo check out aeroporto e quello aeroporto - destinazione, che col treno non ci sono o sono ridotti.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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non conti il fatto che a Capodichino ci devi essere un'ora prima mentre in stazione arrivi 10 min prima.

E poi non conti il tempo check out aeroporto e quello aeroporto - destinazione, che col treno non ci sono o sono ridotti.

E' tutto contato (questi sono i tempi del viaggio che ho fatto a settembre), anche se devo dire che avevo solo una valigetta come bagaglio a mano, nulla in stiva.

Comunque col web check-in puoi arrivare all'aeroporto 30 minuti prima dell'imbarco.

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