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[Topic Ufficiale] Addio Malpensa


Starboy

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OT : io ho preso un 747 Osaka - Seoul configurato tipo torpedone....:)

Non ho mai avuto attacchi di claustrofobia in aereo , ma al ritorno ho preteso il posto corridoio..:lol:

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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OT : io ho preso un 747 Osaka - Seoul configurato tipo torpedone....:)

Non ho mai avuto attacchi di claustrofobia in aereo , ma al ritorno ho preteso il posto corridoio..:lol:

:shock:

ma sei stato in Giappone?

e pure in Corea.........ma di tulipani* ne vendi allora.......:clap:b35

*(ricordi?)

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In Corea ci sono stato, in Giap ahime ho solo cambiato aereo.

Bell'aeroporto quello di Osaka, comunque.

All'epoca non vendevo tulipani, ma rose...:)

Comuque il lavoro era lo stesso....;)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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In Corea ci sono stato, in Giap ahime ho solo cambiato aereo.

Bell'aeroporto quello di Osaka, comunque.

All'epoca non vendevo tulipani, ma rose...:)

Comuque il lavoro era lo stesso....;)

eh, il mercato dei fiori è sicuramente in espansione in Asia....ma credo in tutto il mondo....:lol:

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Come ho già postato qualche giorno fa, una delle compagnie che ha deciso di puntare su MXP è AirOne, che aumenterà i voli da Malpensa; ecco il piano completo ed ufficiale:

[...]

Charlotte

[...]

Ecco, l'importante secondo me è che ora Malpensa cominci a correre da sola con le sue gambe, ribaltando i pregiudizi che ne hanno frenato lo sviluppo, senza piangersi addosso.

Inoltre l'expo deve essere un'occasione per completare i collegamenti fra l'aeroporto e il centro di Milano.

YIPPYIAYE!! finalmente un volo per Charlotte!!

Prima dovevo andare a Monaco/Frank per andare a Charlotte, e prima ancora a Londra (poi BA ha venduto la rotta a LH).

Notizia di pochi minuti fa i mangiarane si hanno rotto le trattative per alifuffa... peccato, ora rischiamo di ritrovarcela a MXP e ricomincia la solita pantomima!!

Anche perchè come ho sottolineato + volte, è una precisa volontà politica che risponde ad un preciso disegno figlio di interessi particolari il rendere antieconomico per alifuffa utilizzare MXP.

Da qui il non sviluppo dei collegamenti e compagnia danzante...

Magari però fallisce... Happy Happy Happy

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Guardate qui

NASCE “I LOVE MALPENSA”: IL MOVIMENTO DI CHI HA MILANO MALPENSA NEL CUORE

3.jpgNella complessa partita che vincola le prospettive dell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa alle sorti di Alitalia entra - in punta di piedi ma ben deciso a farsi sentire - I Love Malpensa, un movimento d’opinione trasversale che vuole dare voce a chi desidera che Milano Malpensa mantenga il suo ruolo di moderna e comoda porta d’accesso al mondo.

Il movimento, che non ha etichette e intende restare estraneo alle diatribe politiche, si è dotato di un proprio organo di comunicazione sul web - www.ilovemalpensa.com - dove sono stati elencati 10 motivi per cui Milano Malpensa merita di essere apprezzata, amata e difesa. Chiunque vorrà, potrà sottoscrivere il “manifesto” di I Love Malpensa utilizzando il form presente sul sito internet.

Il sito di I Love Malpensa ha scelto di stare dalla parte del turista e del viaggiatore qualsiasi, dell’uomo della strada e dei lavoratori delle imprese legate all’aeroporto, preferendo i toni soft, la piena comprensibilità, le ragioni immediate del cuore e della praticità alle asprezze verbali, all’aridità delle cifre e ai sofisticati calcoli finanziari.

Nei prossimi giorni, inoltre, I Love Malpensa debutterà con la sua prima iniziativa pubblica, organizzando un pacifico e colorito blitz all’interno di una nota stazione ferroviaria di Milano.

Il sondaggio e la raccolta di firme che si svolgeranno nell’affollata stazione milanese saranno un’ulteriore occasione per amplificare e far pesare l’opinione dei cittadini nel dibattito sul futuro di Milano Malpensa.

I Love Malpensa è un’iniziativa promossa da easyJet, che vede il movimento d’opinione come ulteriore testimonianza di un impegno imprenditoriale, industriale e finanziario che, in capo a soli due anni, ha portato l’importante compagnia europea low cost a diventare il secondo operatore a Milano Malpensa.

(Comunicato Stampa Easyjet)

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

Automobili

Volkswagen Scirocco 1.4 TSI 160cv Viper Green (venduta)

BMW M4 DKG Competition Package 450cv Sapphire Black

Jeep Renegade 1.0 T3 Limited 

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Scenario ideale:

Alifuffa entra in Star Alliance con fusione con AirOne+AirDolomiti, controllata da LH:

MXP viene rilanciato dall'alleanza: non c'è + bisogno di andare a FRK o MUN

Linate viene ristrutturato, rimodernato e finalmente dedicato ESCLUSIVAMENTE a voli interni. Eliminati TUTTI i voli internazionali (sull'esempio di Was DC = Dulles Internazionale, National Reagan interno).

Al massimo qualche low cost.

Infatti con la realizzazione della BreBeMi, sarà estremamente veloce raggiungere Linate da est, come già lo è da sud.

In questo modo si potrà avere un polo di 3 aeroporti, tutti con offerta low cost (MXP term2, BG, Lin), con offerta di collegamenti nazionali rapidi (tipo il Mi-Roma) che possono raccogliere il bacino d'utenza di 3 zone geografiche, ed un grande aeroporto intercontinentale al centro di un'area facilmente raggiungibile con le nuove vie di collegamento che l'assegnazione dell'Expo dovrebbe garantire.

Chiaro che poi chi sta dalle parti di VR o + in la, può avere + comodità ed interesse a volare da VR/BO/VE vs Monaco/Frankfurt/Roma per fare un'intercontinentale.

Cosa che non cambierebbe con l'annichilimento di MXP.

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A proposito di Malpensa ecco un articolo che dimostra che tutto il mondo e' paese:

Il quinto girone dell'inferno di Vittorio Zucconi

In queste giornate nelle quali giustamente si decide il futuro di quel disastro aziendale e nazionale chiamato Alitalia' date=' vorrei sommessamente segnalare ai lettori di questo spazio che stiano progettando un viaggio nel Regno Unito, l'orrore di un luogo da evitare come la peste. Si chiama Terminal 5 all'aereporto internazionale di London Heathrow (sigla LHR) dove il titolare della rubrica ha avuto la sventura di finire nello scorso weekend e trascorrervi due giorni e mezzo, per un viaggio dagli Usa a Roma che normalmente richiede non più di undici ore. Evitatelo come l'aereoporto di Bagdad o di Grozny. Statene lontani. Usate il treno, la bici, le scarpe, ma evitate il Terminal 5.

Raramente, anche nelle loro giornate peggiori, Fiumicino, Malpensa e Malitalia hanno infliitto ai propri passeggeri quello che il nuovissimo e già tristemente celebre nel mondo Terminal 5 e la sussiegosa British Airways, prontamente ribattezzatta da passeggeri abbandonati che cominciavano a sentirsi come il Tom Hanks di Terminal, "Britshit Airways", hanno fatto sopportare ai disgraziati che si siano trovati a sbarcarvi o a cercare coincidenze in queste ore.

Progettato per creare immensi spazi di shopping a spese delle "gates" strozzate fra un grande magazzino e una profumeria (dove le scale mobili naturalmente non funzionavano), affidato a personale volontario con graziose magliette di fortuna, tanto garbato e premuroso quanto sprovveduto e impotente di fronte alle decine di migliaia di bagagli smarriti, voli cancellati a causa di una spolverata di neve primaverile, il più importante aereoporto inglese ha reagito come se fossero caduti due metri di neve all'Avana.

Il Terminal 5 è stata la dimostrazione di come nessuno, in nessuna nazione e sotto nessun governo, si debba mai permettere di dare lezioni di efficenza, di intelligenza progettuale e gestionale agli altri, perché nessuno ha il monopolio dell'inettitudine e del dilettantismo. Se Fiumicino o Malpensa avessero inflitto ai passeggeri quello che il Quinto Girone nell'Inferno aereoportuale ha inflitto a malcapitati come me, arrivati in transito da Washington (Usa) e destinati a Roma, oggi dovremmo sciropparci sardoniche e very humorous corrispondenze da tutta la stampa britannica, che sarebbe prontamente ripresa dai media italiani sempre ansiosi di fustigarsi con i frustini offerti dall'estero, purché scritti in una lingua che non sia l'italiano.

Mai, in oltre quarant'anni di viaggi aerei dal Vietnam all'Egitto passando per Rawalpindi, avevo visto una compagnia "di bandiera" come oggi si ama dire a proposito di Alitalia, abbandonare passeggeri al proprio destino, costringerli a recuperare personalmente i propri bagagli in transito accatastati tutti, per dozzine di voli intercontinentali in arrivo, in un solo carosello pur essendo già scannerizzati per la destinazione finale, portarseli di peso - e nei voti intercontinentali i bagagli sono spesso di dimensioni notevoli - oltre dogana senza alcuna documentazione nonostante la formale necessità di completare documenti di sbarco.

Alla faccia del teatrino di sicurezza e delle micidiali bottigliette di liquido detergente delle signore.

Poi doverli ripresentare al check-in quasi sempre il giorno dopo, o due giorni, senza appoggio, senza alberghi, senza pasti, a causa delle massicce cancellazioni e della cascata di passeggeri sui pochi voli attivi, nel segno, very british, dell'"arrangiatevi". Soltanto per vederli tutti puntualmente perduti e mai riconsegnati a destinazione, una seconda volta. E ancora "untracked", senza traccia 72 ore dopo il primo check in. Avere bagagli perduti due volte nello stesso aereoporto è stata, almeno per me, un'esperienza nuova e interessante.

In questi mesi e anni di rassicurazioni "anti terrore", di processi sceneggiata per tenere buoni i piccini, di moniti e di controlli a cinture e fermacapelli, ci sono in questo momento migliaia di colli, di bauli, di valige che sciabordano attraverso l'Europa senza padrone, come palle di cannone sciolte in una stiva, grazie all'inettitudine della Britshit Airways che ha aperto un gigantesco terminal senza essere pronta. Affidandosi al solito "computer software" che ha fatto puntualmente cilecca, come tutti i software nel passaggio dalla sperimentazione all'applicazione pratica. Il saggio consiglio di tutti gli esperti di programmazione, mai acquistare e installare un programma e meno che mai un sistema di controllo che porti la designazione "1.0" perché spunteranno migliaia di "bugs", di intoppi, è stato ignorato. E noi umani ne abbiamo come sempre fatto le spese.

Mai mi era capitato di viaggiare su un volo di linea, l'Airbus 321, BA 548 LHR-FCO (London Heathrow-Roma Fiumicino) di lunedì 7 aprile, stoppato all'imbocco della pista di decollo, dopo un'ora di tedioso taxing, per "riconciliare i bagagli coi passeggeri", come ci ha informato il desolato comandante. Un'operazione che ha richiesto un'altra ora evidentemente senza risultato perché metà dei passeggeri si sono ritrovati a Fiumicino senza bagagli che non ne hanno evidentemente voluto sapere di "riconciliarsi" con i loro proprietari.

La BA che sta inviando per aereo e per autocarro migliaia di valige disperse alla Malpensa perché siano catalogate e forse, entro questo millennio, consegnate a turisti che nel frattempo avranno raggiunto case di riposo per non autonomi se non il Grande Aereoporto nel cielo, ci ha fatto sapere di essere "sooo sorry" per quello che è successo e che sta succedendo. Well, BA dearest, so am I. Go to Hell. You know where to find it. At you own Terminal 5.

[/quote']

Da Repubblica.it

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