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Vendita Alitalia


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Inviato (modificato)

Non credo che la Lega si metterà in mezzo.

Il Nord si sente abbandonato dalla Lega e chiede solo che vengano liberalizzati gli slot da MXP:

L'accusa del presidente della provincia di Milano:

«Malpensa uccisa da Cai. La Lega

faccia qualcosa, come promesso»

Penati: «Chi era contro il piano di vendita a Air France ora sostiene un piano che farà morire lo scalo»

MILANO - «Questo piano Alitalia ha ucciso Malpensa nel silenzio generale del mondo economico, finanziario e imprenditoriale». Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, va all'attacco del piano di Cai che comincia essere delineato e dovrebbe prevedere un'intesa con Air France e una riduzione di voli su quello che una volta qualcuno chiamava «hub», ovvero l'aeroporto di Malpensa. Ma più che contro la nuova Alitalia, Penati si scatena contro chi aveva giurato di voler difendere gli interessi del sistema aeroportuale di Milano: imprenditori, la Lega e il governo berlusconi.

CAPITALE - «Non più di dieci -undici mesi fa - afferma Penati - il gotha della finanza e dell'economa milanese, da Diana Bracco a Emma Marcegaglia, da Assolombarda a Banca Intesa, dalla Camera di Commercio fino a Marco Tronchetti Provera si erano spesi più volte in opposizione al Governo Prodi contro l'ipotesi di ridimensionamento di Malpensa. Ora hanno tradito il Nord abbandonando al suo triste destino Malpensa, in cambio, per molti di loro, di una ben più interessante partecipazione in Cai. Hanno così dimostrato, ancora una volta, che il grande capitale se ne frega delle esigenze dei territori e delle comunità e va dove trova maggior interesse. In questo caso - continua Penati - ha preferito investire in Cai, anzichè investire su Malpensa, lasciando solo il sistema economico-produttivo delle piccole medie imprese, che dal pesante ridimensionamento di Malpensa è fortemente penalizzato».

APPELLO ALLA LEGA - «La Lega aveva promesso - aggiunge Penati - che il Governo sarebbe venuto a Malpensa. Il Governo non solo tace sullo scalo lombardo, ma non ha nemmeno mosso un dito per la liberalizzazione delle rotte di volo. C'è bisogno di una forte iniziativa politica - conclude Penati - e per questo faccio appello alla Lega, affinchè si convinca finalmente a unire le forze a difesa di Malpensa, tradita dalla logica degli affari del grande capitale del nord e dal governo Berlusconi».

Alitalia ignora il partito del Nord

Nel piano Cai per la nuova Alitalia solo 3 linee intercontinentali contro le 13 previste su Fiumicino.

Ettore Livini

Alitalia rinasce dalle sue ceneri lasciando sul campo due grandi sconfitti: i contribuenti italiani, i veri finanziatori del salvataggio, e il "fronte del Nord", quella variopinta armata di politici e imprenditori che dieci mesi fa si erano spesi in manifesti, convegni e proclami per affondare la vendita ad Air France - colpevole di un possibile declassamento di Malpensa - e che oggi si ritrovano con un pugno di mosche in mano.

I numeri parlano chiaro: il network della Cai prevede solo tre linee intercontinentali da Milano e 13 da Fiumicino e addirittura riduce la frequenza sulle poche rotte a lungo raggio superstiti da 20 (quelle sopravvissute ai contestatissimi tagli di Maurizio Prato) a 13.

Di più: la presenza dai due scali lombardi di ben 39 aerei per Parigi sembra confermare che il nuovo partner sarà proprio Air France, uscita dalla porta per rientrare dalla finestra.

I pasdaran dello scorso inverno però si sono squagliati come neve al sole. Qualcuno - come Emma Marcegaglia e Marco Tronchetti Provera («il ridimensionamento di Malpensa è inaccettabile», tuonava a febbraio il numero uno della Pirelli) - è addirittura diventato socio Cai.

La politica, con il centrodestra al potere sia in Lombardia che a Palazzo Chigi, ha adottato toni più "britannici". «È necessario convocare un tavolo per Milano», ha chiesto educatamente ieri l´assessore regionale alle infrastrutture Raffaele Cattaneo lo stesso che dieci mesi fa minacciava di «portare gli elefanti in pista».

Oltre al danno adesso rischia di arrivare pure la beffa: Giuseppe Bonomi, numero uno della Sea, ha raggiunto ieri Roma per un incontro riservato con Roberto Colaninno e Rocco Sabelli. Obiettivo: disinnescare una mina dalle conseguenze potenzialmente devastanti per i conti del gestore di Malpensa e Linate, cioè la revoca da parte di Cai del contratto di handling alla Sea. L´eventuale disdetta e la perdita di due clienti come Alitalia ed Air One si tradurrebbe in un buco da decine di milioni per la società controllata dal Comune di Milano, e metterebbe a rischio anche centinaia di posti. Le due parti avrebbero deciso ieri di prendersi due mesi di tempo per vedere se entro febbraio si riuscirà ad arrivare a un´intesa.

La débacle più bruciante del fronte del Nord è arrivata però sul fronte politico. Letizia Moratti - portabandiera della causa con Roberto Formigoni - aveva da tempo slegato il destino di Malpensa da quello di Alitalia chiedendo al governo Prodi una sola cosa: la rinegoziazione dei trattati bilaterali per consentire a un nuovo vettore di fare di Milano il suo hub. Il candidato c´è già, Lufthansa.

Peccato che in nove mesi di governo SB sul fronte dei bilaterali non si sia fatto un solo passo avanti. Forse perché, maligna qualcuno, i "patrioti" di Cai non hanno alcun piacere di trovarsi un rivale come il colosso tedesco in casa.

La Lega stessa sembra aver perso molta della sua grinta, dando l´impressione di aver sacrificato la campagna per gli scali lombardi sull´altare del federalismo fiscale. Colaninno del resto non ha mai alimentato illusioni: «Torneremo a Malpensa solo se a Linate rimarrà unicamente la navetta Milano-Roma», ha ripetuto in più occasioni. E fonti Cai ribadiscono che - anche in caso di alleanza con Air France - in quel caso verrebbero aggiunti altri 11 voli intercontinentali.

L´operazione però è più facile a dirsi che a farsi, visto che, stimano gli esperti di organizzazione aeroportuale, per riorganizzare il Forlanini servono almeno due anni di lavoro. E fino ad allora gli industriali del fronte del Nord (e i loro clienti) per raggiungere Chicago, Buenos Aires o Osaka, dovranno rassegnarsi a passare per Roma.(01 gennaio 2009)

http://milano.repubblica.it/dettaglio/A

Modificato da Dodicicilindri

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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alla fine noi abbiamo pagato i debiti cai si e' presa per un tozzo di pane l'alitalia e air france ha comunque ottenuto cio' che voleva a un prezzo infinitamente migliore di prima

tutti vissero felici e contenti

the end

NON C'E PEGGIOR VIGLIACCO DI CHI SPUTA SENTENZE SENZA AVERE IL CORAGGIO DI AFFRONTARTI

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da profano provo a tirare le somme:

  • nella proposta vecchia air france non ci mangiavano imprenditori italiani (non guardiamo il colore perchè sono equamente divisi: poi gli industriali sono solo filogovernativi per definizione..)
  • nella proposta accettata di cai ci mangiano i sopracitati e air france fa più o meno quello che vuole cacciando molti meno soldi
  • i dipendenti continuano a rompere i cog*ioni
  • la differenza ce la mettiamo noi

dico male?

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Alitalia, giochi ancora aperti sul partner straniero

Le trattative per la scelta del partner internazionale di Alitalia «sono ancora aperte». Lo indicano a Radiocor fonti vicine al dossier. «Non è stata fatta assolutamente alcuna firma» con Air France e «nei primi giorni della prossima settimana potrà esserci un incontro tra i vertici di Alitalia e quelli di Lufthansa», indicano le fonti. Con Air France-Klm proseguono intanto «approfondimenti di tipo tecnico». Al momento non sono stati fissati altri incontri con Air France-Klm. Dal quartier generale del gruppo, a Parigi, l'unica indicazione che arriva è che «si continua a lavorare sul dossier». Secondo le fonti, gli approfondimenti in corso sono affidati ai legali e riguardano la verifica delle clausole di un eventuale accordo. Le trattative sono quindi a una fase molto avanzata e il gruppo franco-olandese mantiene la pole position per il ruolo di partner estero della nuova Alitalia. In base a quanto riferiscono i giornali di oggi, il gruppo presieduto da Jean-Cyril Spinetta è pronto a investire 310 milioni di euro per l'ingresso nel capitale della nuova compagnia di bandiera italiana, con una quota del 25% e la firma definitiva potrebbe arrivare entro il 10 gennaio. La società francese dovrebbe avere tre posti nel cda e due nel comitato esecutivo. Anche nel caso di Lufthansa, precisano le fonti, l'ipotesi di trattativa è quella di una quota del 25% di Alitalia. I tempi per la chiusura del negoziato per il ruolo di partner estero della compagnia sono comunque molto stretti, mentre si avvicina la data del 13 gennaio che vedrà il decollo del primo volo della nuova Alitalia.

Se l'articolo del sole24ore fosse vero vorrebbe dire che tutti si sono fatti un po fottere da Mf che non è la prima volta che metteva la parola fine su AZ :roll:

 

花は桜木人は武士

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Se l'articolo del sole24ore fosse vero vorrebbe dire che tutti si sono fatti un po fottere da Mf che non è la prima volta che metteva la parola fine su AZ :roll:

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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piccolo retroscena...

l'accordo con AF-KLM avrebbe dovuto essere firmato a metà dicembre, ma i francesi hanno fatto una richiesta

"chèr CAI, l'accordò che nous avons rajuntò va trés benissimò, mais parbleu nous devons presenté votre business plan al conseil d'administration, nous possiam avuar une copie?

cosa? il business plan...? uhm, fateci pensare un attimo

vebbé, non è che abbiamo veramente un business plan..., ma di cosa avete bisogno esattamente per andare al consiglio d'amministrazione?

ok, diteci cosa dobbiamo scriverci che ve lo prepariamo"

forse che sì, forse che no, sic tradunt...

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piccolo retroscena...

l'accordo con AF-KLM avrebbe dovuto essere firmato a metà dicembre, ma i francesi hanno fatto una richiesta

"chèr CAI, l'accordò che nous avons rajuntò va trés benissimò, mais parbleu nous devons presenté votre business plan al conseil d'administration, nous possiam avuar une copie?

cosa? il business plan...? uhm, fateci pensare un attimo

vebbé, non è che abbiamo veramente un business plan..., ma di cosa avete bisogno esattamente per andare al consiglio d'amministrazione?

ok, diteci cosa dobbiamo scriverci che ve lo prepariamo"

forse che sì, forse che no, sic tradunt...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Az....bel paese (doppia battuta...:-):-):-):-):-))

[sIGPIC][/sIGPIC]

Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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