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La nuova Alitalia stenta a decollare. Lufthansa non è fuori dalla partita

ROMA

Lufthansa non è ancora fuori dalla partita per Alitalia. «In queste ore siamo ancora in contatto con i vertici di Cai, esattamente come lo eravamo la scorsa settimana», annuncia al quotidiano online Affaritaliani.it Claudia Lange, portavoce corporate della compagnia aerea tedesca. Che precisa: «Il mercato italiano, come dimostra Lufthansa Italia operante da Milano, è per noi decisamente interessante e molto importante»

Quindi il conto alla rovescia per il decollo della “Nuova Alitalia” sembra allontanarsi. Se tutto dovesse proseguire secondo gli accordi fino a questo momento stipulati, martedì 13 alle sei del mattino il volo Az205 in partenza da Londra Heathrow per Roma, dovrebbe dare inizio ai collegamenti della nuova compagnia di bandiera italiana. A mettere in dubbio ora e data di decollo dell’aviolinea nata dal matrimonio tra la “moribonda” Alitalia e l’Air One sono i lavoratori e i sindacati: sia gli autonomi del Sindacato dei lavoratori (SdL) sia le quattro organizzazioni di categoria aderenti a Cgil, Cisl, Uil e Ugl. È questo l’ultimo ostacolo all’inizio delle operazioni del nuovo vettore dopo l’approvazione dell’emendamento «salva Malpensa» che sembra aver risolto il problema dello scalo milanese e del suo sviluppo a prescindere dalle scelte della nuova aviolinea che ha definito come base per i voli internazionali lo scalo romano di Fiumicino.

Sul fronte dei rapporti sindacali, i problemi nascono in relazione alle assunzioni del personale dalla vecchia Alitalia e all’outsourcing di alcuni servizi come le pulizie. Il fronte dei lavoratori non è comunque omogeneo: da una parte ci sono i “duri e puri” del Sdl che hanno già proclamato assemblee e scioperi, dall’altra le quattro organizzazioni aderenti alle grandi confederazioni sindacali che continuano a trattare pur manifestando forti critiche nei confronti della “nuova Alitalia”. Per quanto riguarda il Sindacato dei Lavoratori (SdL), sono già in programma una serie di proteste: una manifestazione per martedì 13 Gennaio e uno sciopero di 4 ore, dalle 10.00 alle 14.00, del 19 gennaio. Sul versante confederale, in attesa del nuovo incontro previsto per oggi, c’è una tregua anche se Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti, minacciano di boicottare il debutto del nuovo vettore. Nel corso delle trattative proseguite fino a sabato scorso, le quattro organizzazioni hanno contestato i criteri di assunzione del personale che, per fini economici, privilegerebbero i più giovani. Gli stessi rappresentanti dei lavoratori non intendono accettare l’affidamento all’esterno di alcuni servizi che lascerebbero fuori dalla nuova azienda un centinaio di ex dipendenti di Alitalia Airport e altrettanti della manutenzione.

La cronaca di questo fine settimana registra una soluzione definitiva, almeno apparentemente, sulla questione Malpensa che divideva la stessa maggioranza di governo. La notte di venerdì la commissione bilancio della Camera ha infatti approvato un emendamento al decreto anticrisi. Emendamento definito «Salva Malpensa» che, andando incontro alle richieste della Lega Nord e di settori della maggioranza particolarmente legati alle sorti dello scalo varesino, impegna il governo a rinegoziare gli accordi bilaterali con alcuni paesi extracomunitari in modo da favorire la nascita di nuovi collegamenti internazionali con lo scalo lombardo. Lo stesso emendamento prevede che l’Enac rilasci autorizzazioni per non meno di 18 mesi: si passa da una prassi concessoria di deroga discrezionale ad una automatica che può arrivare fino a tre anni. Ma la “pax” su Malpensa non elimina il contenzioso aperto dalla Sea, la società di gestione dello scalo lombardo, contro l’Alitalia. La società guidata da Giuseppe Bonomi, secondo quanto riferisce un autorevole quotidiano economico, sta per riattivare la causa risarcitoria da 1,25 miliardi di euro intentata la scorsa primavera contro la fuga di Alitalia da Malpensa e poi sospesa a novembre dal tribunale di Busto Arsizio per via del fallimento della vecchia Magliana.

Dal fronte politico il sindaco di Milano, Letizia Moratti, nel corso dell’intervista a «In mezz’ora» su Rai3, a proposito della vicenda Alitalia ha detto: «Occorre dare tempo a Cai per valutare un’offerta seria che Lufthansa è intenzionata a fare». .Alla vigilia del Cda di Cai che formalizzerà l’alleanza con Air France, Moratti chiede al governo di «chiedere a Cai una pausa di approfondimento per valutare altre offerte» in modo da essere «tranquilli che si scelga la proposta migliore per il paese».

Secondo il sindaco di Milano, le trattative per la scelta del partner internazionale di Alitalia non possono considerarsi chiuse: «Non credo possa dirsi tutto finito. Dobbiamo fare chiarezza ai cittadini per tutti gli interessi che sono in gioco. Se la nuova cordata Cai - spiega - ha interesse pubblico e quindi è una compagnia di bandiera, il governo non può sottrarsi ad un ruolo di garanzia, cioè deve essere sicuro che la scelta che fa questa compagnia è la scelta migliore per il paese. Ma così non è». Moratti spiega, quindi, di aver chiesto al premier Silvio Berlusconi, incontrato nei giorni scorsi, «di concedere a Cai di valutare più offerte perchè c’è in gioco la competitività del paese». «C’è un punto che va chiarito - aggiunge ancora Moratti - Lufthansa ha un progetto industriale di partnership a lungo periodo per sviluppare il mercato italiano. Mentre Air France non ha questo interesse, ma ha interesse a comprarsi il mercato italiano e a comprarlo a poco prezzo, a 300 milioni di euro. È inaccettabile». Ma, ricorda la giornalista Lucia Annunziata, Berlusconi ha detto chiaramente che da parte di Lufthansa non c’è mai stata nessuna offerta... Moratti precisa: «Io non voglio metteremi in mezzo alle trattative, ma c’è una lettera del presidente di consiglio di gestione della Lufthansa di tre giorni fa nella quale si dice che c’è un interesse strategico allo sviluppo del sistema aeroportuale italiano».

Oggi sarà comunque una giornata importante per il decollo della nuova aviolinea: alle 9 le quattro sigle sindacali aderenti alle grandi confederazioni incontreranno la Cai alla ricerca di una soluzione dei problemi irrisolti, “mine” che, se non venissero disinnescate, potrebbero pregiudicare lo stesso debutto della Nuova Alitalia, come ha avvisato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che in una trasmissione televisiva ha affermato, senza mezzi termini : «Stiamo ancora litigando con Cai, non applica gli accordi». Il secondo appuntamento importante di lunedì prossimo è il consiglio di amministrazione del nuovo vettore che dovrà decidere se accettare - come è molto probabile - l’offerta del gruppo Air France-Klm che intende assumere il 25% del capitale per una somma, che secondo indiscrezioni, è prossima ai 310 milioni di euro.

E a fine giornata ci dovrebbe essere il “closing” ufficiale: vecchia e nuova Alitalia si incontreranno nella sede dell’Enac a Castro Pretorio per la firma del contratto di cessione degli asset. In quella sede, l’authority dovrebbe rilasciare il certificato di operatore aereo e la licenza di vettore per l’inizio delle operazioni della nuova società. E per l’Enac sarà una lunga notte: una squadra di 50 ispettori, a cavallo tra tra il 12 e il 13, sarà impegnata nelle procedure di autorizzazione e certificazione assicurativa dei velivoli della nuova compagnia, un lavoro che potrebbe durare anche 7-8 ore.

Insomma, se tutto va bene, alle sei di mattina di domani, il volo AZ205 in partenza da Londra per Roma dovrebbe inaugurare la storia della nuova compagnia di bandiera nazionale mettendo fine ad un lungo travaglio.

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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No, che palle tutti...LH,sindacati,lazzaroni,politici.

Mai più mezzo piede su questa merdosa compagnia, con l'augurio che fallisca il primo possibile e non riuscirò a farmi dispiacere il licenziamento di tutta questa combricola di furbi che ha stancato davvero e se magari anche i sindacalisti si fottessero con le loro mani farebbero un paicere al mondo :roll:

 

花は桜木人は武士

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Leggete un po' questa:

......E in rappresentanza del partner transalpino, secondo rumors che sono cominciati a circolare in questi giorni, potrebbe tornare una vecchia conoscenza di Alitalia: l'ex amministratore delegato Francesco Mengozzi che ha guidato la compagnia dal febbraio del 2001 allo stesso mese del 2004. Il top manager, che in quegli anni era stato anche nel consiglio di amministrazione di Air France, è uno dei grandi registi di questa lunga marcia di avvicinamento della compagnia francese ad Alitalia e ha rivestito un ruolo di primo piano, a fianco del numero uno di Air France -Klm Jean Cyril Spinetta, anche nella trattativa condotta un anno fa con il Governo Prodi....

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nello scalo varesino 14 rotte internazionali, «a patto di RIDIMENSIONAre linate»

Nuova Alitalia, dal cda sì ad Air France

Colaninno: «Malpensa hub strategico»

Alla compagnia franco-olandese andrà il 25% del capitale. Martedì il primo volo della nuova era (a rischio sciopero)

MILANO - Con il sì del cda di Cai all'intesa con Air France termina lo scontro sul partner straniero della nuova Alitalia: la compagnia cederà il 25% del capitale al colosso franco-olandese per oltre 320 milioni di euro (con un sovrapprezzo di 40 milioni rispetto a quanto versato dai soci italiani.). «È un accordo straordinario, che il cda ha votato all'unanimità. Abbiamo raggiunto obiettivi al di là delle nostre attese - ha detto il presidente Roberto Colaninno durante la conferenza stampa in cui è stato annunciato il via libera al partenariato -. L'intesa con Air France porterà sinergie per 720 milioni di euro nei prossimi tre anni».

«MALPENSA STRATEGICA» - Un punto importante riguarda Malpensa, di cui Colaninno ha confermato «la priorità strategica». Per i prossimi anni è previsto, previo ridimensionamento di Linate come city airport specializzato nella tratta Milano-Roma, un aumento delle rotte internazionali dalle attuali 3 a 14. Lo scalo varesino è destinato ad essere l'hub di riferimento per il business nella Pianura padana, mercato che nel complesso rappresenta il quarto a livello europeo e l'ottavo nel mondo. Alitalia e Air France svilupperanno insieme una strategia multi-hub, in cui Fiumicino e Malpensa saranno protagonisti con «pari dignità» rispetto a Parigi e Amsterdam. L'accordo prevede l'ampliamento dell'offerta di voli nazionali, europei e intercontinentali da e per Roma e Milano, e il miglioramento della qualità e dell'efficienza del servizio. Per Fiumicino, in particolare, c'è l'impegno di massimizzare le rotte verso il Mediterraneo, l'Estremo Oriente e il Sud America.

GARANTITA ITALIANITÀ - Nell'accordo è contenuta una clausola 'lock up' per garantire l'«italianità» della nuova compagnia: per quattro anni, fino al 12 gennaio 2013, nessun socio italiano potrà cedere le azioni all'esterno della compagine azionaria di Alitalia, né potrà cederle ad AirFrance-Klm. Al quinto anno - tra il 13 gennaio e il 28 ottobre 2013 - il trasferimento delle azioni a terzi sarà possibile, solo a condizione che gli altri soci italiani non abbiano esercitato il diritto di prelazione e che il trasferimento sia approvato dal cda di Alitalia. Il lock up viene meno, solo nel caso di quotazione in Borsa, a partire dal terzo anno. Il nuovo statuto garantisce una completa autonomia gestionale di Alitalia rispetto all'alleato industriale. Per quanto riguarda la governance lo statuto introduce alcune novità: il consiglio di amministrazione è allargato a 19 componenti, di cui 3 designati da Air France; viene istituito un Comitato esecutivo - composto da 9 amministratori, di cui 2 nominati da Air France - cui sono riservate le decisioni strategiche di gestione e ampi poteri di amministrazione (approvazione dei piani industriali e strategici, approvazione degli accordi di collaborazione, investimenti per soglie di valore superiori ai 50 milioni). Infine c'è l'obbligo per il socio che superi il 50% delle azioni con diritto di voto di lanciare un'Opa su tutte le azioni detenute dagli altri soci che intendano vendere.

RISCATTO AZIONI - Le azioni Alitalia saranno divise in due categorie: quelle ordinarie possedute dagli attuali soci italiani, che garantiscono pieni diritti, e quelle di categoria B, riservate ad Air France-Klm. Queste ultime B saranno riscattabili da Alitalia (al fair value), nel caso di risoluzione degli accordi di partnership per responsabilità di Air France e nel caso di mancato raggiungimento dei livelli minimi di sinergia industriale e commerciale. Air France potrà esercitare il diritto di recesso, in caso di risoluzione degli accordi di collaborazione, per fatto imputabile a Alitalia. Ma se Air France non eserciterà il diritto di recesso, Alitalia potrà esercitare un'opzione di acquisto sull'intera partecipazione del gruppo d'Oltralpe.

PERSONALE - Unico obiettivo della nuova gestione «è la centralità del cliente», come sottolineato da Colaninno. Per quanto riguarda il personale, uno dei punti critici nel confronto con i sindacati, il presidente ha detto: «Cercheremo di riportare tutti coloro che sono in cassa integrazione o in precariato all'interno dell'Alitalia».

«NESSUNA ALTERNATIVA» - Per quanto riguarda la scelta di Air France, criticata dal cosiddetto partito del Nord (ultima Letizia Moratti), l'ad di Alitalia Rocco Sabelli ha spiegato che la compagnia franco-olandese, rispetto agli altri due potenziali partner (Lufthansa e British Airways), «ha mostrato più determinazione e volontà che gli altri non hanno avuto. Da Lufthansa c'è stata una manifestazione di interesse generale che non si è mai tradotta in un'offerta e non c'era nessuna alternativa concreta ad Air France». Alle 21, nella sede Enac, sarà firmato il contratto per la cessione degli asset e sarà rilasciata la nuova licenza di volo. Air France diventa così il primo azionista di Alitalia e avrà tre rappresentanti nel board. Da Parigi il via libera all'accordo era arrivato già venerdì.

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Quoto. E aggiungo: volare a prezzi non esagerati per la clientela "normale".

Questo lo vedo molto difficile.

Purtroppo, l'aereo non è un mezzo democratico.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Per te niente Guinness :D per me niente biondone viennesi :lol:

Certo che è da coglioni...Vienna è piena tutto l'anno di turisti (anche Italiani), l'Irlanda è meta di un buon 30/40% di giovani che preferiscono una buona birra scusa alle discoteche di Ibiza e loro se ne infischiano e lasciano le rotte per le capitali del Ghana :pz un motivo ci sarà d'accordo, però...alla faccia dell' europa unita :roll:

Vabbè, manderò una mail all'aerlingus chiedendo un volo anche a un orario umano (l'UNICO diretto per Dublino arriva a mezzanotte ora di là....:|)

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Questo lo vedo molto difficile.

Purtroppo, l'aereo non è un mezzo democratico.

In parte è vero. Peccato davvero.

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Vabbè, manderò una mail all'aerlingus chiedendo un volo anche a un orario umano (l'UNICO diretto per Dublino arriva a mezzanotte ora di là....:|)

Certe volte vorrei sapere chi è il genio che fa certi orari :roll: anche con i treni vedi spesso partenze e arrivi ad orari assurdi...non è che aeroporti,metropolitane e stazioni siano dei bei posti da frequentare di notte, nemmeno in USA...anzi c'è proprio da cagarsi addosso :lol:

 

花は桜木人は武士

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