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Vendita Alitalia


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I più attivi nella discussione

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Io alla luce dei fatti non la apprezzo, ma non la ritengo inferiore all'offerta fatta alcuni mesi fa da Air France, che forse si sarebbe accollata almeno parte del debito, ma avrebbe ridotto la compagnia a rintanarsi ancora di più nel mercato nazionale, non avrebbe licenziato meno lavoratori (anzi forse ne avrebbe licenziati di più), non avrebbe rinnovato la flotta (si prevedeva un nuovo aereo all'anno) e avrebbe potuto chiudere la baracca nel 2010, se la Compagnia non fosse tornata all'utile entro quel termine, mantenendo però tutti i suoi slot (e quindi il controllo del mercato nazionale).

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Intanto:

LA crisi della COMPAGNIA

Alitalia, cancellati 40 voli

Sacconi convoca i sindacati

Sciopero di quattro ore dei Cub: «Sono 10 mila i lavoratori scaricati». Il ministro: «Non c'è più trattativa»

ROMA - «Non c'è più trattativa». Maurizio Sacconi convoca i sindacati alle 15 e 30. E le parole del ministro del Welfare suonano come un ultimatum: prendere o lasciare: «Ci vediamo a Palazzo Chigi con tutte e nove le organizzazioni» coinvolte nella vicenda Alitalia. «Il dottor Colaninno - spiega Sacconi - ci ha chiesto di convocare una riunione con le organizzazioni, alle quali rivolgerà un suo ragionamento». Ottimista il segretario della Uil, Luigi Angeletti: «Penso ci siano tutte le condizioni per un accordo. Sul contratto unico il lavoro è giunto quasi a metà. Bisogna scegliere tra due strade - ha detto - la prima è accontentarsi di quello che c'è, l'altra rinviare tutto ciò che manca a una trattativa successiva».

SCIOPERO - Nel frattempo quaranta voli Alitalia (qui la lista) sono stati cancellati a causa dello sciopero dei Cub. Lo riferisce un portavoce della compagnia di bandiera. Il sindacato autonomo critica la prima intesa sul piano industriale sottoscritta dalla cordata italiana e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sottolineando che «segna un pesantissimo ridimensionamento di Alitalia che sarà ridotta ad un vettore poco più che nazionale». Duro il commento di Altero Matteoli nei confronti dei Cub: «È un gesto di irresponsabilità - dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ad Affaritaliani.it - mentre si tratta non si fanno gli scioperi». La Confederazione unitaria ribatte: «Si vuole sancire la resa senza condizioni ai voleri della Cai». In un documento pubblicato sul web, i Cub parlano di «10.040 lavoratori scaricati» con il nuovo piano.

LE ALTRE AGITAZIONI - Ma in giornata sono previsti anche altri scioperi del settore del trasporto aereo, programmati da tempo e non legati alla vertenza Alitalia, tra cui quello del personale di terra di tutte le compagnie indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl. Le conseguenze previste per ora a Fiumicino sono limitate a Meridiana che ha programmato la cancellazione di tre voli: uno per Olbia e due per Cagliari. Air One non prevede invece soppressioni. I piloti della Uil-Apm di Meridiana hanno invece accolto la richiesta della Commissione di garanzia concentrando dalle 12 alle 16 lo sciopero proclamato inizialmente per 24 ore.

OFFERTA CAI - Nel frattempo, proseguono le trattative per salvare la compagnia di bandiera. L'incontro di questo pomeriggio, a questo punto, dovrebbe essere decisivo. Tutto ruota attorno all'offerta di Compagnia aerea italiana (Cai), il cui piano non è modificabile: rotte e flotta non sono oggetto di discussione. L'amministratore unico della Cai, Rocco Sabelli, ha ammesso la possibilità di concedere gli stessi salari, nel nuovo contratto Alitalia, ma con un chiaro e netto aumento della produttività. Tra le ultime novità, la decisione del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, di ammettere alla procedura di amministrazione straordinaria le società Alitalia Airport e Alitalia Servizi. Commissario straordinario è stato nominato Augusto Fantozzi, già commissario di Alitalia.

SACCONI - Tempo per ulteriore trattativa, come ha ribadito Sacconi, non c'è e i «tatticismi dei sindacati, i bizantinismi, non hanno senso». Il ministro ha poi lanciato una stoccata alla Cgil: «Qualcuno si è seduto al tavolo con un disegno non sindacale ma politico», «alti dirigenti della Cgil lo hanno fatto con logiche bizantine. Mi auguro di essere smentito e spero di rimangiarmi i sospetti».

BRUNETTA - Anche Renato Brunetta attacca il sindacato: «Dal '94 ad oggi la Cgil ha assunto un ruolo di partito politico e non di sindacato» afferma il ministro per la Pubblica amministrazione. «Questo stato di cose - ha aggiunto - è un'anomalia italiana, la sto vivendo anch'io nel mio settore con la Cgil con cui non riesco a parlare». Ma un sindacato «antagonista - ha spiegato - non è utile al sistema di relazioni sindacali».

17 settembre 2008

Che schifo a scioperare e mettere ulteriormente in crisi la compagnia che è già di suo in debito di ossigeno.

Ma questa gente si rende conto della situazione economica mondiale? Io mi terrei stretto il lavoro, soprattutto se è vero che alla fine potranno mantenere i loro salari lavorando di più.

Quando Swissair fallì, i piloti che furono riassunti dalla nuova Swiss si decurtarono lo stipendio del 30% da soli, in attesa che la compagnia tornasse all'utile.

Tra l'altro, le resistenze più forti al piano vengono dai piloti, ossia dalla categoria che guadagna e guadagnerà di più, e non dai dipendenti di terra.

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Letta ai sindacati: «Risposta entro le 15,50 di giovedì»

Alitalia: Colaninno, «Non c'è un euro

in più, accettate o mi ritiro»

Cisl e Ugl: «Proposta suggestiva, ci stiamo». Cgil: «Non siamo impressionati». Sciopero di 4 ore dei Cub

ROMA - Risposta e firma giovedì entro le 15,50 perché dieci minuti dopo inizia il consiglio di amministrazione di Cai (Compagnia aerea italiana) che dovrà decidere il futuro di Alitalia. È il termine dato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ai sindacati per accettare il piano di Cai. «Non è un aut aut, ma il tentativo di rilancio dell'impresa», ha chiarito Roberto Colaninno, presidente di Cai. «Senza consenso di tutti, giovedì ritiro la mia offerta. La proposta può essere accettata o no, ma non stiamo comprando un gioiello bensì un'azienda in dissesto. Se si fa l'affare bene, altrimenti amici come prima».

OFFERTE - «Avete ottenuto in queste due settimane quello che non era previsto concedere. Non ho un euro in più da aggiungere alle trattative», ha affermato Colaninno. La proposta del presidente Cai è di destinare ai lavoratori il 7% dell'utile netto della nuova Alitalia (quando ci sarà). In particolare il 45% andrà ai piloti, il 30% agli assistenti di volo, il 25% al personale di terra.

«PROPOSTA SUGGESTIVA» - «Le proposte che ho ascoltato mi sembrano molte suggestive, do la mia adesione», avrebbe assicurato il segretario dell Cisl, Raffaele Bonanni. «Si apre una prospettiva per la partecipazione anche dei lavoratori alla governance aziendale. I giorni della trattativa non sono stati spesi invano perché abbiamo discusso attentamente sul piano e non ricordo che sia mai successo che il sindacato si rimangiasse la parola dopo aver ottenuto modifiche importanti e soprattutto dopo aver condiviso questo progetto, pur riconoscendo i limiti dell'operazione». L'Ugl ha dato «disponibilità totale a chiudere la trattativa». Luigi Angeletti, segretario della Uil: « C'è un altro pezzo di protocollo che necessita ancora di chiarimenti, ma non faremo dire alla Cai che deve ritirare l'offerta perché i sindacati non hanno accettato la proposta conclusiva».

CGIL FREDDA - Il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, secondo fonti presenti all'incontro di Palazzo Chigi, non sarebbe rimasto «impressionato» dalle novità di Colaninno. «Sarò a posto con la mia coscienza solo quando avrò espletato un tentativo di allargare il consenso, utilizzando tutto il tempo utile, in quanto ritengo che ci siano i margini per poterlo fare». La Cgil in precedenza era stata duramente attaccata dai ministi del Welfare, Maurizio Sacconi, e della Funzione pubblica, Renato Brunetta. «Qualcuno si è seduto al tavolo con un disegno non sindacale ma politico, alti dirigenti della Cgil lo hanno fatto con logiche bizantine», aveva detto Sacconi. «Dal '94 la Cgil ha assunto un ruolo di partito politico e non di sindacato. Un sindacato antagonista non è utile al sistema di relazioni sindacali», aveva aggiunto Brunetta.

SCIOPERO - Sono 50 i voli Alitalia (qui la lista) che sono stati cancellati a Fiumicino a causa dello sciopero dalle 12 alle 16 dei Cub, cui si sono aggiunte altre due agitazioni del personale di terra di tutte le compagnie italiane indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl e quella dell'Associazione piloti Meridiana. Il sindacato autonomo critica la prima intesa sul piano industriale sottoscritta dalla cordata italiana e sindacati confederali, sottolineando che «segna un pesantissimo ridimensionamento di Alitalia che sarà ridotta a un vettore poco più che nazionale». Duro il commento di Altero Matteoli nei confronti dei Cub: «È un gesto di irresponsabilità - dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ad Affaritaliani.it - mentre si tratta non si fanno gli scioperi». La Confederazione unitaria ribatte: «Si vuole sancire la resa senza condizioni ai voleri della Cai». In un documento pubblicato sul web, i Cub parlano di «10.040 lavoratori scaricati» con il nuovo piano.

17 settembre 2008

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Io alla luce dei fatti non la apprezzo, ma non la ritengo inferiore all'offerta fatta alcuni mesi fa da Air France, che forse si sarebbe accollata almeno parte del debito, ma avrebbe ridotto la compagnia a rintanarsi ancora di più nel mercato nazionale, non avrebbe licenziato meno lavoratori (anzi forse ne avrebbe licenziati di più), non avrebbe rinnovato la flotta (si prevedeva un nuovo aereo all'anno) e avrebbe potuto chiudere la baracca nel 2010, se la Compagnia non fosse tornata all'utile entro quel termine, mantenendo però tutti i suoi slot (e quindi il controllo del mercato nazionale).

sarà, però mi fa un po' incazzavolare quando dicono che questa operazione chiude i debiti. A mio parere ne crea un altro di cui non si conosce così bene l'entità e che verrà pagato interamente da noi, così come l'inps pagherà gli otto anni di salario ai futuri licenziati.

Alla faccia degli ammortizzatori sociali, questi dell'alitalia hanno tutto il quadrilatrero :twisted::lol:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Vero Cosimo, però come ha detto Maroni almeno ora se si chiude, si sa che nei prossimi 8 anni bisognerà ripianare 1-1,5 mld di euro, che sono una cifra blu, ma infinitamente meno di quanto speso fino a questo momento per Alitalia, che è stata un vero buco nero per i conti pubblici.

Faccio notare che i 300 mil di prestito ponte sono stati bruciati in 3 mesi...

Alla fine, è stato detto, questa cosa costerà 100 euro a ciascun italiano.

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il problema è che sti 1,5 milardi di euro non si è nemmeno sicuri che basteranno. In più ci saranno le spese per sistemare il personale al momento no del tutto quantificabili.

Considerando che oggi ho letto che a treviso i giudici vanno a piedi perchè è finita la bennzina (i poliziotti, più pigri, preferiscono ogni tanto far loro la benzina all'auto sperando nel rimborso.. esperienza diretta di un caro amico), comincio a dedurre che da qui a qualche anno saremo con le pezze al culo.

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Sicuramente saremo nella merda, ma certamente non solo per il miliardo o 2 destinati all'Alitalia.

Tra l'altro gli ammortizzatori sociali sono utilizzati sovente anche quando la Fiat mette in cassa integrazione, e sembra che ormai più nessuno ci faccia caso.

Per me il problema di Alitalia è che, quando si era ancora in tempo per intervenire, non si è fatto nulla. Andava venduta già nel 2003, imho.

Un altro problema è stata la decisione del precedente governo di far scappare tutti i compratori e trattare unicamente con Air France in maniera riservata. Questa è una cosa che non ho mai capito.

Tra l'altro il piano Toto che fu escluso dalla due diligence avrebbe comportato costi minori per lo stato. Non è mai stato chiaro sulla base di che considerazioni Toto sia stato messo alla porta all'epoca.

Evidentemente Bersani, Padoa Schioppa e Prodi avevano già scelto. Colpa loro e dei sindacati se poi non sono riusciti a venderla ai francesi, anche se ora fa comodo dire che è tutta colpa di Berlusconi se i francesi sono scappati.

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tutto giusto, ma otto anni di ammortizatori non sono i 30 giorni di cassa integrazione.

Per la vicenda toto se non ricordo male al tempo non era messo benissimo a livello di liquidità.

Per il discorso bersani - berlusconi non mi pronuncio, ricordo solo una feroce campagna stampa dell'opposizione contro un governo ormai dato per morto da un momento all'altro, probabilmente i francesi hanno sentito puzza di bruciato e si son giustamente defilati . I sindacati sono in ogni caso una mina vagante arroccata su posizioni massimaliste ormai sganciate dalla realta.

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