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Articolo di commento di Repubblica:

Alitalia, i nomi dei colpevoli

di MASSIMO GIANNINI

ORA saranno soddisfatti. I "difensori della nazione" e i "paladini dell'occupazione". Il Pdl che ha appena vinto le elezioni e il sindacato che ha appena perso la faccia. Il ritiro di Air France significa la fine dell'Alitalia e certifica la sconfitta dell'Italia.

Si compie il destino di un'azienda depauperata e depredata da decenni di cattiva gestione finanziaria e di pervasiva "usucapione" politica. Si chiude nel peggiore dei modi un "buco nero" costato alla collettività 15 miliardi in 15 anni, 270 euro per ogni cittadino, neonati compresi.

Solo le false anime belle, adesso, possono far finta di meravigliarsi per la rottura decisa dai francesi. Cosa si aspettavano, dopo che una partita strategica come Alitalia è stata giocata strumentalmente in un'ottusa campagna elettorale, come un derby pecoreccio tra Malpensa e Fiumicino? Cosa speravano, dopo che il futuro industriale del nostro vettore aereo è stato consumato inopinatamente in un assurdo negoziato "peronista", come una banale vertenza sui taxi? In questo sciagurato Paese, purtroppo, funziona così. Ma nel resto d'Europa, evidentemente, il mercato ha ancora le sue regole, i suoi tempi, i suoi effetti.

Ci sono nomi e cognomi, nell'elenco dei colpevoli di questo bruciante fallimento del Sistema-Paese. Sul fronte politico, Berlusconi ha brillato per l'insostenibile leggerezza con la quale ha maneggiato l'affare Ali-France, e per l'insopportabile cinismo con il quale ha sventolato il pretestuoso vessillo dell'"italianità" a fini di marketing elettorale. La sua crociata anti-francese non ha conosciuto confini diplomatici né limiti etici. In un vortice di annunci auto-smentiti, ha posto veti impropri. Ha inventato cordate improbabili, a metà tra il pubblicistico e il familistico. Ha messo in pista concorrenti immaginari, come l'Aeroflot dell'amico Putin, che gentilmente si è prestato al gioco nella ridente cornice sarda di Villa Certosa, dove il luogo della vacanza personale si traveste da sede della rappresentanza istituzionale. Jean-Cyrill Spinetta ha sopportato anche troppo le intemperanze del premier in pectore. Piuttosto che perdere altro tempo e farsi dire no dal nuovo governo, ha preferito giocare d'anticipo.

Sul fronte sindacale le colpe sono anche più gravi. Epifani, Bonanni e Angeletti, e con loro la colorita galassia degli "autonomi", hanno brillato per l'inaccettabile miopia con la quale hanno affrontato la drammatica crisi dell'Alitalia, alla quale hanno dato da sempre il loro fattivo contributo. Per troppi anni, dai tempi di Aquila Selvaggia, le confederazioni e i mille cobas sparsi nei nostri cieli hanno usato la compagnia come una zona franca, nella quale i livelli retributivi e le quote occupazionali erano le sole "variabili indipendenti" da tutti gli altri parametri aziendali: dall'efficienza del servizio alla produttività del lavoro. Cgil, Cisl e Uil si sono distinte per l'intollerabile demagogia con la quale hanno cercato fino all'ultimo di intralciare il piano industriale dell'unico partner di livello mondiale che aveva accettato di sporcarsi le mani nel disastro dell'Alitalia. All'insegna della più insensata difesa corporativa. Dal cargo, da salvare nonostante abbia 5 aerei con un organico di 135 piloti e fatturi 260 milioni con una perdita di 74 milioni. Ad Alitalia Servizi, da salvare grazie a Fintecna in un'operazione impensabile perfino al tempo dell'Efim e degli altri carrozzoni pubblici delle PpSs. Anche in questo caso, Spinetta non poteva continuare con questo indecoroso tira e molla. Ha preferito anticipare i tempi, con tanti saluti alla gloriosa Triplice.

Il governo Prodi non ha gestito al meglio questa privatizzazione. Ma Tommaso Padoa-Schioppa ha avuto almeno il merito di aprire la "pratica", dopo un'intera legislatura nella quale il vecchio governo della Cdl si era ben guardato dal farlo. E di avvisare tutti una settimana prima del voto: "Serve un segnale immediato - aveva detto all'Ecofin in Slovenia - perché se la decisione sull'offerta Air France viene rimandata a dopo le elezioni il commissario sarà inevitabile". Così è stato. Così sarà. Ora l'Alitalia svola verso il baratro. In cassa ci sono soldi per un altro mese, non di più. Il Consiglio dei ministri che si riunirà oggi può fare solo due cose: approvare il prestito-ponte da 100 milioni, e decidere il commissariamento della compagnia. In ogni caso, è una lezione amarissima per tutti. Per il leader del centrodestra che ora dovrà evitare almeno il fallimento, dopo aver dimostrato tutta la sua improvvisazione politica e il suo ritardo di fronte alle sfide del libero mercato. E per i leader confederali, che non sono stati capaci di cogliere "l'ultima chiamata" e hanno mostrato tutto il loro incolmabile deficit culturale rispetto alle logiche della globalizzazione.

In questa fiera delle irresponsabilità, ancora una volta, le due "caste" hanno dato il peggio di sé. Sulle spalle dell'Italia, che vorrebbero "rialzare". E sulla pelle dei lavoratori, che dovrebbero tutelare.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Io personalmente non parlerei di colpevoli, ma di responsabili (in senso positivo).

Si stava assistendo ad una svendita della compagnia di bandiera capace di far impallidire Alfa e Cirio messe insieme (guardacaso :roll: )

Il francese di origini Italiane è arrivato con una prosopopea e arroganza che nemmeno Napoleone conquistatore aveva.

Da una parte i sindacati non potevano accettare un progetto simile, ma nemmeno l'Italiano qualunque (che fosse candidato premier o bidello poco importa) poteva accettare la chiusura (o quasi) di Malpensa, la chiusura di Alitalia cargo ed il ridimensionamento di Alitalia a compagnia locale, lasciando per strada dipendenti, indotto e affini.

Far saltare la trattativa era dovere, oggi si sta facendo strada la cordata Italiana (seppur con appoggi stranieri) e quella Russa.

Non sono cose che si fanno in 2 giorni, se sarà necessario prestito ponte, se no commissariamento, ma qualunque cosa (anche il fallimento e la rinascita) sarà meglio del banchetto fallito dei francesi.

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Guest EC2277

Si, vabbé. Facciamo pure finta che Air France non stava pianificando la chiusura di Malpensa e via discorrendo.

Ma tu guarda se si può spacciare per giornalismo un condensato di livore politico. :roll:

Modificato da EC2277
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Mah, io penso che qua non ci siano buoni o cattivi.

Air France voleva sacrificare Malpensa a vantaggio di Fiumicino perché a loro conveniva spostare l'offerta Alitalia verso il Mediterraneo e Roma è piazzata meglio e assai più lontana da Roissy Charles de Gaulle;)

Al governo Prodi andava bene perché da un lato sono "vicini" ad Aeroporti di Roma, dall'altro Air France aveva il progetto probabilmente più "leggero" sotto il profilo dei tagli occupazionali. Il che è un "plus" per un'idea "di sinistra".

Senonché, come sempre, una sinistra radicale ha mandato tutto all'aria, rompendo le uova nel paniere a Prodi: i sindacati, confermando il loro DNA irrimediabilmente legato al Novecento (che è finito, qualcuno dovrà dirglielo;)), hanno detto niet e Air France, a mio avviso giustamente, ha detto "sapete cosa? Ma tenetevela!".

A Berlusconi invece ovviamente sta a cuore una soluzione più attenta agli interessi degli imprenditori che dei lavoratori, e più vicina a SEA che non ad Aeroporti di Roma. E dunque, adieu Air France, wilkommen Lufthansa o commissariamento: queste due soluzioni hanno ricadute molto più pesanti (soprattutto la seconda) sul piano occupazionale (ma questo è un problema minore, dal punto di vista ideologico, per un governo di destra), ma semplificano la vita agli imprenditori (italiani, ma non è detto) che se la comprano dal commissario a quattro palanche e risollevano le sorti di Malpensa, nuovamente hub (credo che, mentre Air France mantiene la politica di "una compagnia un hub", Lufthansa spalmi su più aeroporti: oltre a Francoforte credo siano "mezzi hub" anche Monaco e forse un altro flughafen). A questo punto, non resta che vedere come va a finire: io penso commissariamento e poi in ordine di probabilità, Lufthansa + Intesa, cordata italiana + Intesa e poi, mah, Aeroflot non so. E poi 25, 34 e 77 sulla ruota di Bari:D

Beh, a ben vedere qualcuno dietro la lavagna ce l'ho messo...8-)

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Quoto gli ultimi messaggi di Duetto80 ed EC2277: la penso esattamente allo stesso modo. L'unico scopo di AF era assicurarsi il monopolio delle rotte italiane, riempire i loro cargo semivuoti e ridurre l'importanza di MXP per evitare di dar ombra al loro CDG.

Tra l'altro chi dice che con nuove condizioni non possano entrare in ballo altre compagnie (Aeroflot, Lufthansa, Air One)?

P.S.: non voglio scendere troppo nel politico, ma la Repubblica è un giornale schierato, e dopo il risultato delle ultime elezioni cos'altro poteva fare se non cominciare a sparare contro il nuovo governo (che tra l'altro ancora deve entrare in carica)?

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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AEROFLOT ATTENDE PROPOSTA UFFICIALE DA PARTE DI ALITALIA

“Aspettiamo una specifica proposta ufficiale da parte italiana”: lo rivelano fonti ufficiali della compagnia aerea russa Aeroflot. A partire da questa proposta, aggiungono, “potremo discutere la nostra posizione, che si baserà sull’interesse della nostra compagnia e dei nostri azionisti”.

(ttgitalia.com)

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Alitalia: Cdm,ok a prestito 300 mln

Misura di emergenza per ragioni di ordine pubblico

(ANSA) - ROMA, 22 APR - Il Cdm ha varato un prestito ponte da 300 mln di euro per Alitalia. La misura di emergenza e' stata varata per ragioni di ordine pubblico. Il prestito,secondo quanto si apprende, e' un finanziamento a tassi di mercato e dovra' essere rimborsato entro il 31 dicembre 2008.L'obiettivo e' di non compromettere la continuita' di Alitalia nell'attesa dell'insediamento del nuovo governo ponendolo nelle condizioni di assicurare,le iniziative necessarie per completare la privatizzazione della societa'.

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Guest EC2277
:lol: "I colpevoli"

ragazzi ma ancora leggete certa roba ? è carta buona da riciclare per farci i quaderni Pigna Nature Happy

Non lo volevo dire ma, visto che si è già sbilanciato un amministratore, urge un

QUOTO! :b1:b9 :b35

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P.S.: cominciano gli attacchi strumentali verso il centro dx: vorrei però dire che AF ha motivato la rinuncia col mancato rispetto degli impegni, primo fra tutti quello di non liberalizzare gli slot a Malpensa: poichè invece l'ENAC ha consentito con 7 deroghe ad alcune compagnie di aprire nuove rotte da MXP, AF si è ritirata.

Purtroppo molti hanno pensato che AF fosse il salvatore della patria: per me invece meglio che si siano tirati indietro.

Ecco la vera verità. Insieme alla truffa legalizzata cui assistiamo impotenti da decenni, con la casta mani in pasta sia con AdR che con quelle aziende dell'indotto di FCO.

Chiaramente poi ci vengono a raccontare di giudici corrotti per vicende simili 20 anni fa. Ed ancora la gente viene presa per il culo da quella faccia da rincoglionito corrotto che stava per farla franca anche stavolta.

Beh, esce di scena in tutti i sensi... gli hanno fregato il giochino e con tutta probabilità anche una bella fetta della torta, anche se c'è ancora parecchia gente con le mani in pasta.

Il fallimento è L'UNICA via per risanare l'azienda (SIC!!) perchè il cancro, oltre le clientele di cui sopra, sono proprio i dipendenti.

Un esempio?? come sapete non esistono dipendenti alifuffa con sede di lavoro milano. Chiaramente le trasferte quotidiane pesano parecchio sull'economia dell'azienda, ma questa è cosa nota.

Quello che non è noto, è che l'azienda ha bloccato per un anno intero un albergo 4stelle lusso sul lago per permettere a piloti e assistenti di volo di poter essere + vicini a MXP tra un volo e l'altro.

Ebbene, durante un'assemblea di rappresentanti sindacali è stato deciso che il lago è "troppo triste" ed influisce negativamente sull'umore dei dipendenti.

Ergo, tutti in altra location + amena, mentre l'albergo sul lago è già pagato e non sfruttato.

Ci rendiamo conto di che cosa stiamo parlando?? questi MERITANO TUTTI di finire su una strada e di essere ricollocati SUCCESSIVAMENTE in maniera meritocratica da altre compagnie o da una rinata Alitalia NON GESTITA DALLO STATO!!

Sai quanti ne rimangono a piedi... e cazzi loro, senza ammortizzatori sociali.

Spero in una buona annata di suicidi di massa di questa mandria di buzzurri fancazzisti secondi solo agli operai di pomigliano.

Altro che ordine pubblico!!

Ogni volta che l'azienda mi prenota alifuffa ho la testimonianza che sono soldi buttati.

Lufthansa ha 2 hubs DUE!! Monaco è hub esattamente paritario a francoforte. Duesseldorf ed Amburgo gli altri 2 aeroporti di una certa rilevanza, Berlino è + indietro: ha 3 (TRE) aeroporti, Schoenefeld, Tegel eTempelhof, ma nessuno davvero grande ed importante, come se fossero 2 linate ed un city airport davvero in città per piccoli aerei e jet privati.

Ma ne stanno costruendo uno nuovo, modernissimo ed importante, al posto di Schoenefeld, mentre Tegel verrà chiuso.

I francesi non vogliono un secondo hub per il semplice fatto che loro sono in tutto pariscentrici. Nizza ha tantissimo traffico ma appositamente non viene potenziato. Chiaro che non vogliono altro...

Lo spazio per 2 hub in italia c'è, chi dice il contrario non sa di cosa parla. Bisogna solo fare in modo che le infrastrutture esistano e funzionino a dovere.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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