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Vendita Alitalia


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Direttamente dal sito Airbus, ecco ordini e consegne per Air One (e che saranno ereditate ovviamente da Alitalia):

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Modificato da Dodicicilindri

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Volkswagen Scirocco 1.4 TSI 160cv Viper Green (venduta)

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I più attivi nella discussione

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Ricapitolando le varie flotte:

Alitalia:

1-10.jpg

Alitalia Express:

3-3.jpg

Volare:

5-3.jpg

Air One:

2-5.jpg

Air One Cityliner:

4-3.jpg

Ora, almeno gradatamente, dovrebbero essere dismessi dalla nuova Alitalia gli MD80 (man mano che verranno consegnati gli A320), e anche gli Embraer per quanto riguarda AZ Express; anche i vecchi 737 Air One saranno dismessi.

Con la consegna degli A330 verranno via via venduti i B767, mentre ovviamente i 777 verranno mantenuti (hanno solo 5 anni di vita).

Pertanto si dovrebbe avere, nel giro di qualche anno, una flotta così composta:

A320 (e derivati)/A330/A350 (ma questi fra tanto tempo, almeno 2014)/B777 più forse gli ATR e i CRJ, ma di questi non sarei sicuro.

P.S.: ho anche letto (ma credo siano speculazioni) che la CAI guarderebbe con interesse agli A340, ma non so in quale versione.

Personalmente, considerando l'autonomia dell' A340-500 e il fatto che Thay e altre compagnie stanno per dismetterne alcuni con pochi anni di vita, ne prenderei un paio per utilizzarli su voli diretti FCO/MXP-SYD (tratta assente dalle destinazioni Alitalia da quando furono dismessi i 747).

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peccato per la soppressione del fco-lax, era importante un collegamento con la west coast

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Boph..se l'accordo andrà in porto con LH loro sono sicuramente messi meglio per questi voli allucinanti...io ho preso per ben due volte il Coloni(o Francoforte non ricordo)-S. Francisco ed è un viaggio da deportato,14h30' fermo e stipati peggio del bestiame che va al macello, però questi voli LH sono spesso stra pieni e la conferma l'ho avuta da mio papà visto che la Siemens ha una sede a S.Francisco per cui molti colleghi di mio papà usano abitualmente questa rotta.

 

花は桜木人は武士

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Alla fine soprattutto per chi va in vacanza, è preferibile farsi un'unica tirata in carri bestiame piuttosto che dover fare scalo e perdere ulteriori ore.

D'altro canto se sia Boeing che Airbus sfornano modelli di aereo con autonomia maggiore di 15.000 km, evidentemente c'è chi glieli richiede.

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Alla fine soprattutto per chi va in vacanza, è preferibile farsi un'unica tirata in carri bestiame piuttosto che dover fare scalo e perdere ulteriori ore.

D'altro canto se sia Boeing che Airbus sfornano modelli di aereo con autonomia maggiore di 15.000 km, evidentemente c'è chi glieli richiede.

Ah sicuro...ma IO non ci metterò mai + piede :lol: come non metterò mai + piede sul Qantas Roma-Sydney con scalo a Bangkok e Melbourne :roll: altro viaggio della speranza...difatti l'anno che siamo andati in Polinesia ho PRETESO una sosta ad Hong Kong di 3 giorni al ritorno perchè farmi New Zealand-Europa con uno scalo di poche ore non stava nè in cielo nè in terra :evil:

Lo so..sono uno da voli continentali :lol: però ho viaggiato tantissimo e ormai mi sono rotte le palle di bruciarmi metà vacanze in aereo

 

花は桜木人は武士

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Ah sicuro...ma IO non ci metterò mai + piede :lol: come non metterò mai + piede sul Qantas Roma-Sydney con scalo a Bangkok e Melbourne :roll: altro viaggio della speranza...difatti l'anno che siamo andati in Polinesia ho PRETESO una sosta ad Hong Kong di 3 giorni al ritorno perchè farmi New Zealand-Europa con uno scalo di poche ore non stava nè in cielo nè in terra :evil:

Lo so..sono uno da voli continentali :lol: però ho viaggiato tantissimo e ormai mi sono rotte le palle di bruciarmi metà vacanze in aereo

Io dovendo andare in vacanza in Australia preferirei 100.000 volte il volo diretto di 16 ore agli scali.

Certo che in economy ti ammazzi. Beato chi può farseli in business, che almeno può alzarsi liberamente e per metà viaggio dormire :lol:

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Aggiornamenti:

Alitalia, Scajola: «Niente derby Roma-Milano»

da ilmessaggero.it

ROMA (29 settembre) - Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo, boccia il duello Roma-Milano. Per la nuova Alitalia, meglio puntare su un modello “a rete” che eviti legami troppo stretti tra la compagnia e un singolo aeroporto. Lo spiega in questa intervista al Messaggero nella quale invita la politica, dopo le ultime uscite di Lega e An, a fare un passo indietro e a lasciare libera Cai di fare le sue scelte. Non teme il verdetto europeo vista la «forte discontinuità» tra l’Alitalia prima e dopo la cura. E dà i voti a tutti i protagonisti della lunga battaglia che dovrebbe concludersi oggi con l’ultimo sì degli assistenti di volo.

Dopo l'accordo con Cgil e piloti, per il futuro di Alitalia diventa decisiva la scelta del partner estero. Lufthansa o Air France: quale preferisce?

«Si tratta di una scelta squisitamente industriale, che deve rispondere a criteri industriali e non politico-territoriali. L’obiettivo è garantire la massima penetrazione sui mercati mondiali col maggior numero di rotte possibili in aree strategiche. Per questo, come ha ribadito Berlusconi, la scelta è di Cai. Da un punto di vista generale, sia Air France che Lufthansa hanno vantaggi e svantaggi: Air France, per esempio, è gia partner di Alitalia in Skyteam, mentre Lufthansa ha un’organizzazione a rete omogenea a quella della nuova Alitalia. Ma, ripeto, la scelta e di competenza di Cai».

Sebbene la scelta sia di competenza della Cai, finisce per mettere in competizione Roma e Milano. Può Roma sopportare un ridimensionamento di Fiumicino? E può Milano reggere un ridimensionamento di Malpensa proprio mentre sta per entrare nel vivo l'Expo 2015? Come si esce dal dilemma?

«E’ sbagliato fare dipendere il futuro degli aeroporti dal futuro di una sola compagnia, specialmente in un mercato di trasporto che si liberalizza. Tutti i territori e gli aeroporti possono avere legittime aspettative, ma sarebbe sbagliato legarsi ad un singolo vettore pur importante come Alitalia. Altrimenti si finisce per anteporre l’interesse di un aeroporto a quello della compagnia, come è successo infatti ad Alitalia in passato contribuendo a causarne le difficoltà. Per questo, la nuova Alitalia deve essere libera di scegliere come svilupparsi secondo il proprio disegno industriale senza troppe pressioni politico-territoriali-sindacali».

Le forze politiche e il sindacato sono divisi sulla scelta del partner. E anche all'interno del governo emergono opinioni diverse, come quelle manifestate da Lega e An. Non rischia di essere un elemento di frattura?

«Non credo, al di là di legittime aspettative che tutti possono nutrire, è chiaro che occorre affidarsi al disegno industriale di Cai. Non riconoscerlo significherebbe fare un passo indietro e tornare alle logiche non certo di impresa che hanno portato la vecchia Alitalia al disastro».

Sull'operazione Cai-Alitalia rimangono comunque due incognite: il verdetto della Ue e quello dell'Antitrust. Il presidente Catricalà ha chiesto un modifica della deroga accordata a Cai, proponendo di introdurre un limite temporale al 30 giugno 2009. Il governo accoglierà la proposta? Cosa si aspetta da Bruxelles?

«La richiesta dell’Antitrust sarà attentamente valutata in sede di conversione del decreto legge Alitalia. Sul fronte europeo, non mi pare ci siano preoccupazioni tenendo conto della fortissima discontinuità tra la vecchia e la nuova Alitalia. Siamo davanti ad una nuova compagnia, che nasce tra partner privati, senza azionisti pubblici, che fonde asset di Alitalia e AirOne, che avrà una nuova licenza di volo e nuovi contratti di lavoro».

La "battaglia" sul salvataggio di Alitalia si è sostanzialmente conclusa: il ruolo negoziale di Gianni Letta, la posizione rigida della Cgil. Come valuta il ruolo dei protagonisti e più in generale l'esito finale della vicenda?

«Va dato merito prima di tutto al presidente Berlusconi di aver creduto ad una soluzione di mercato nazionale, a Gianni Letta di aver condotto la vicenda con sangue freddo, fermezza e in continuo collegamento col premier. Ai ministri che hanno gestito le trattative, senza mai chiudere le porte ad alcuno, al commissario Fantozzi per la competenza dimostrata. Al Pd, almeno a parti di esso, che era partito con la logica dello sfascio, e che poi però ha fatto una rapida retromarcia quando ha capito che anche i suoi elettori volevano il salvataggio di Alitalia. Ai sindacati, che chi prima e chi dopo, si sono mossi con responsabilità e realismo, specie quando si è capito che davvero questa volta lo Stato Pantalone non sarebbe intervenuto e che si sarebbero sospese le licenze mandando a casa 20 mila lavoratori. Non ci sarebbe stato più tempo né ragione per alcune retoriche sindacali e ostruzionismi che hanno caratterizzato in passato le trattative della compagnia di bandiera. Insomma, promuoverei tutti i protagonisti, magari dopo un esame di riparazione per qualcuno».

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