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Tata interessata a Pininfarina


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Sembra profilarsi un destino indiano anche per Pininfarina: se per Bertone si parla di un interessamento da parte di Mahindra, casa indiana intenzionata a rilevare l’attività dell’atelier torinese, per un’altra firma storica dell’automotive design italiano inizia ad affacciarsi un colosso indiano, in questo caso Tata Motors.

Tuttavia questa volta non si tratta di un’operazione che prevede l’acquisizione in blocco, ma più semplicemente una significativa partecipazione azionaria da parte del magnate Ratan Tata, che evidentemente non è sazio dopo aver rilevato Jaguar e Land Rover dal Gruppo Ford. L’operazione, a detta di Ratan stesso, prevederà una partecipazione concreta in termini di capitale liquido, una sorta di contributo stimabile nella cifra di circa 100 milioni di euro.

Ma non è tutto qui, perchè se consideriamo che Pininfarina aprirà nei prossimi anni un centro di ricerca nell’enorme paese asiatico, ecco che prendono corpo nuovi scenari, sebbene ancora ipotetici. Non è un’eresia infatti pensare che nel caso di un eventuale legame più stretto tra Pinin e gli indiani, questi ultimi potrebbero beneficiare del prezioso apporto italiano nella realizzazione stilistica dei prossimi modelli Jaguar, Land Rover e Tata. Staremo a vedere.

Via | MotorPasion

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Il costruttore indiano ha inoltre espresso interesse

a partecipare all'aumento di capitale Pininfarina

Accordo fra Pininfarina e Tata

Al via un Centro di ricerca in India

Entro al fine dell'anno Pininfarina aprirà un Centro di ricerca, design ed engineering a Pune, in India. Insieme a Tata ha infatti firmato una lettera di intenti in base alla quale il costruttore indiano - che del Centro avrà una partecipazione di minoranza - assegnerà alla Società attività di sviluppo. La società sarà a maggioranza Pininfarina, che ne avrà anche la responsabilità di management.

"Questo accordo testimonia la grande attenzione che presta Pininfarina ad un mercato emergente ed in forte sviluppo come quello indiano", afferma Andrea Pininfarina, Presidente e AD di Pininfarina S. p. A.. "Il nostro partner, uno dei maggiori costruttori automobilistici a livello mondiale con un forte radicamento nel mercato indiano, ci permetterà di raggiungere un sempre più elevato livello di eccellenza nel settore del design e dell'ingegneria".

Il Centro - che si rivolgerà anche agli altri costruttori automobilistici del mercato indiano e internazionale - amplia l'offerta del settore servizi Pininfarina all'industria automobilistica, in particolare rafforzando la base dei servizi di ingegneria best cost sviluppati dal 2005 nel centro di ingegneria in Marocco. Questo investimento evidenzia la volontà di Pininfarina di migliorare la propria posizione competitiva lavorando sia con le affermate industrie automobilistiche che con i protagonisti dei crescenti mercati asiatici.

Per rafforzare ulteriormente lo strategico legame tra il Gruppo Tata e il Gruppo Pininfarina, Ratan Tata, Presidente di Tata Industries Limited, ha espresso l'interesse delle società Tata a partecipare all'aumento di capitale della Pininfarina S. p. A., con la sottoscrizione di una quota dei diritti di opzione assegnati alla famiglia Pininfarina.

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Guest EC2277
Ma non s'erano fatti un prestito di 3 miliardi (non ricordo ora se di € o $) per l'acquisto di Jaguar e Land Rover?

È ovvio: le industrie si fanno dare sempre dei prestiti dalle banche per effettuare le acquisizioni poiché difficilmente hanno modo di recuperare in breve tempo una liquidità sufficiente. Preferiscono pertanto farsi anticipare il necessario e poi restituirlo con calma senza creare grossi traumi ai propri contabili.

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Spunta la cordata italiana!...ma tranquilli non è quella di Pier-One :D

Una cordata tutta italiana pronta ad aiutare Pininfarina

Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, una cordata tutta italiana starebbe per presentare un’offerta con cui dare respiro alle languide casse di Pininfarina. Piero Ferrari, Alberto Bombassei (presidente Brembo) e la famiglia Marsiaj (fondatrice e proprietaria dell’azienda Sabelt) sarebbero i nomi, affidabili e profondamente legati al panorama automobilistico, cui affidarsi per veder risanato lo storico gruppo torinese.

Sarebbe stato proprio Bombassei ad aver garantito la disponibilità per un inevitabile aumento di capitale, quantificato in circa cento milioni di Euro entro la metà dell’anno, con cui garantire il perseguimento degli obiettivi a medio termine e la costruzione dell’ambiziosa vetturetta elettrica.

Inoltre, la famiglia Pininfarina ha comunicato di essere disposta a diminuire la propria quota societaria (ora al 55%) in caso di subentro di investitori: per ora, i nomi di Bolloré e Ratan Tata non compaiono più fra i papabili.

Grazie a D4rkwOff

Via | Reuters

da AutoBlog.it

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