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25 Aprile: Festa della Liberazione


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I più attivi nella discussione

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Bè è la dimostrazione che con alcuni di voi non ci può essere dialogo.

C'è solo chiusura totale

Forse manicheo è addirittura un complimento eufemistico...

Ricapitolando:

Giurista penalista

Giuslavorista

Sociologo del lavoro e della demografia politica

Esperto di geopolitica del trasporto aereo

Storico e storiografo

Sicuro di auto non ne sai molto :redd ma forse di storia un po' meno :clap

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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invece di incavolarvi per un brutto passato che, temo , non metterà mai d'accordo nessuno (siamo italiani..) ecco qui una bella iniziativa:

Boves: 25 aprile, 'Se vuoi la pace educa alla pace'

Il Comune di Boves, la Scuola di Pace di Boves e l’Associazione Internazionale Città del Dialogo hanno predisposto un fitto calendario di eventi in occasione della Festa Nazionale italiana della liberazione del 25 aprile 2008. Boves ha deciso, in stretta collaborazione con il Centro italo-tedesco 'Villa Vigoni', di intitolare un giardino pubblico proprio all’eroe tedesco Claus Schenk Von Stauffenberg, l’uomo che, con il suo sacrificio, avrebbe potuto modificare le sorti del secondo conflitto mondiale e salvare milioni di vite umane. Solo il caso fortuito impedì che la sua scelta fosse coronata dal pieno successo. Tuttavia questo nulla toglie al valore straordinario del gesto compiuto. Il tutto si svolgerà alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica Federale Tedesca a Roma Michael Steiner e dei parenti di Stauffenberg. I percorsi del dialogo sono costituiti non solamente dalle parole ma anche e soprattutto dai fatti concreti: scegliere di ricordare la figura di Von Stauffenberg è una scelta altamente significativa, capace, ne sono certo, di arricchire quel comune sentire, elemento imprescindibile per una reale cultura europea, capace di unire ed amalgamare una storia comune, a tanti tratti sofferta.

Boves è un paese vicino a cuneo in cui si è sperimentata sulla pelle la parola reppresaglia. Quasi un centinaio di persone uccise in più riprese e centinaia di case date alle fiamme. Molti anziani del paese lo ricordano ancora benissimo, alcuni hanno fortunosamente evitato la fucilazione, ed erano ragazzini di 15 anni.

Ieri, la bandiera italiana e quella tedesca erano esposte assieme e i rappresentanti dei partigiani e i tedeschi erano uno al fianco dell'altro.

Sono passati 65 anni, sarebbe ora di capire che ci siamo trovati in una guerra civile. E, di solito la storia la scrive chi vince. Ora sarebbe il momento della riconciliazione

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Un giorno qualcuno ci parlerà della ferocia del liberalismo e della democrazia?

Qualcuno si ricorda che la bella invenzione del campo di concentramento è inglese, roba della guerra Boera (1899-1902)?

Per quanto ancora ci vorremo raccontare che la storia è una lotta fra i Buoni e i Cattivi e litigheremo per decidere chi è chi?

Quando si potranno tranquillamente fare ricerca e discussioni parlando degli interessi e delle prospettive dei poteri coinvolti, senza trasformare gli eventi in fotoromanzi bellici?

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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ricordiamoci che all'interno del comitato di liberazione nazionale erano presenti diverse forze politiche antifasciste e non tutte si sono macchiate di discutibili episodi. Comunque dal porticato della SALA del TRICOLORE a reggio emilia (25/4/08 )

tricolorereeg5.jpg

Modificato da simonepietro

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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Solo per dire che Franco è morto nel suo letto a differenza di Mussolini per un motivo semplice:

Non è entrato in guerra.

Se il Duce nel pieno del consenso (fine anni 30) avesse resisitito a Hitler e si fosse tenuto fuori sarebbe morto anche lui nel suo letto.

E siccome le dittature di DX a differenza di quelle di SX hanno come fulcro principale l'uomo e non il partito spesso sono seguite da un ritorno alla democrazia.

In poche parole negli anni 60 o 70 dopo la morte nel letto di Mussolini ci sarebbe stato un passaggio di tipo Spagnolo.

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
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OT: vero ma dopo la politica dia Grande Potenza degli anni '30 BM non poteva non entrare in guerra, pena l'emarginazione e la riduzione a potenzina secondaria.

E non dimentichiamo che dopo aver giustamente ricordato l'impreparazione tecnica e teorica del paese e delle Forze Armate, nel 1940 la situazione italiana era in pratica allineata a quella Francese e di poco inferiore a quella inglese.

Nell'ipotesi di Mussolini ( guerra di rapido corso , poi tutti al tavolo delle trattative ) poteva anche bastare.

Sulla Resistenza citerei solo le parole di Calamandrei e la loro motivazione:

il FeldMarshal Albert Kesserling che durante il secondo conflitto mondiale fu il comandante delle forze armate germaniche in Italia ( gruppo Armate C )' date=' a fine conflitto (1947) fu processato e condannato a morte per i numerosi eccidi che l'esercito nazista aveva commesso ai suoi ordini (Fosse Ardeatine, Strage di Marzabotto e molte altre). Successivamente la condanna fu tramutata in ergastolo, ma egli venne rilasciato nel 1952 per le sue presunte gravi condizioni di salute. Tale gravità fu smentita dal fatto che Kesselring visse altri otto anni libero nel suo Paese, ove divenne quasi oggetto di culto negli ambienti neonazisti della Baviera.

Tornato libero, Kesselring sostenne di non essere affatto pentito di ciò che aveva fatto durante i 18 mesi nei quali tenne il comando in Italia ed anzi dichiarò che gli italiani, per il bene che secondo lui aveva loro fatto, avrebbero dovuto erigergli un monumento. In risposta a queste affermazioni Piero Calamandrei scrisse la celebre epigrafe "Lo avrai, camerata Kesselring...", il cui testo venne posto sotto una lapide ad ignominia che il comune di Cuneo ha dedicato a Kesselring, poi affissa anche nel comune di Montepulciano, in località Sant'Agnese.[/quote']

Lo avrai

camerata Kesselring

il monumento che pretendi da noi italiani

ma con che pietra si costruirà

a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati

dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio

non colla terra dei cimiteri

dove i nostri compagni giovinetti

riposano in serenità

non colla neve inviolata delle montagne

che per due inverni ti sfidarono

non colla primavera di queste valli

che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio dei torturati

Più duro d'ogni macigno

soltanto con la roccia di questo patto

giurato fra uomini liberi

che volontari si adunarono

per dignità e non per odio

decisi a riscattare

la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare

ai nostri posti ci ritroverai

morti e vivi collo stesso impegno

popolo serrato intorno al monumento

che si chiama

ora e sempre

RESISTENZA

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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OT: vero ma dopo la politica dia Grande Potenza degli anni '30 BM non poteva non entrare in guerra, pena l'emarginazione e la riduzione a potenzina secondaria.

E non dimentichiamo che dopo aver giustamente ricordato l'impreparazione tecnica e teorica del paese e delle Forze Armate, nel 1940 la situazione italiana era in pratica allineata a quella Francese e di poco inferiore a quella inglese.

Nell'ipotesi di Mussolini ( guerra di rapido corso , poi tutti al tavolo delle trattative ) poteva anche bastare.

Il problema è che l'Italia era gravata dalle Sanzioni, o andava a braccetto con l'omino con i baffetti o da sola poteva solamente far andare le Balilla a carbonella.

..e cosi giocò la scommessa della guerra breve e vincente, completamente errata....ma col senno di poi........

Se GB e F non avessero imposto le sanzioni (solamente perchè I voleva quello che loro già avevano) la storia avrebbe potuto girare in maniera diversa.

I alla finestra con Spagna, passaggio graduale alla democrazia negli anni 60.

Boh chissà....:roll:

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