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per ora disponibili quelli del 2005 . visco: «fatto di democrazia»

I redditi degli italiani sono sul Web

L'agenzia delle entrate ha reso consultabili da chiunque i redditi dichiarati da tutti i cittadini del Belpaese

MILANO - Il passaparola è stato fulmineo. Dopo poche ore infatti il sito era già intasato. Del resto l'occasione è ghiotta: poter scoprire con un clic quanto guadagna (o meglio guadagnava) visto che i dati sono relativi al 2005, il vicino di casa o il collega d'ufficio. O qualche personaggio celebre per gli amanti del gossip.

COME ACCEDERE AI DATI - L'agenzia delle entrate ha reso disponibili per la prima volta nel nostro Paese a tutti, i redditi dichiarati da tutti i cittadini italiani nel 2006. Basta cliccare su www.agenziaentrate.gov.it poi dalla home page cliccare sul link Uffici (in alto a destra) quindi cliccare su «elenco uffici» da qui su «elenchi nominativi dei contribuenti» e infine su «consultazioni elenchi dichiarazioni», cliccare sulla regione della persona che si sta cercando, sulla provincia e sul comune e dopo aver inserito un codice di sicurezza presente sulla pagina stessa, scaricare il file che contiene il dato cercato.

Si potranno conoscere una serie di dati importanti: la categoria prevalente di reddito, l'ammontare del reddito imponibile, l'imposta netta e (per chui ce l'ha) l'ammontare del reddito d'impresa.

VIP - Si scoprono così situazioni curiose. Nel 2005 un industriale come Luciano Benetton dichiarava un reddito imponibile di 1.635.722 euro, contro i 4.272.591 del comico Beppe Grillo ora diventato celebre per i V-day o i 3.580.995 di euro del più celebre Roberto Benigni. Il reddito non sembra tenere conto della fama: una celebre attrice come Sabrina Ferilli dichiarava un reddito di 423.829 euro decisamente inferiore ai 1.824.084 euro di una comica tv, allora più di nicchia, come Luciana Litizzetto.

PERSONAGGI DELLA CRONACA - Ma non ci sono limiti allo strumento messo a disposizione dell'Agenzia delle entrate. Se, per esempio, ci mettiamo alla ricerca di alcuni personaggi celebri delle cronache degli ultimi anni scopriamo che Olindo Romano, accusato della strage di Erba, dichiarava 18.809 euro.

VISCO: «FATTO DI DEMOCRAZIA» - Il primo commento all'archivio on line arriva dal viceministro all'Economia Vincenzo Visco che ha avuto un ruolo determinante per la sua creazione: «E' un fatto di trasparenza, di democrazia, non vedo problemi: c'è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano. Era già pronto per gennaio, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi».

LA REPLICA DEL GARANTE DELLA PRIVACY - Ma Visco viene immediatamente sconfessato dal Garante della Privacy: «L'iniziativa dell'agenzia delle entrate non è mai stata sottoposta all'attenzione del Garante della privacy. Il collegio è convocato per il pomeriggio di oggi per esaminare la questione». Così gli uffici del garante, interpellati a proposito della pubblicazione on line delle dichiarazioni dei redditi.

LA CONTROREPLICA DELLE ENTRATE - È un provvedimento a norma di legge replica invece l'Agenzia delle Entrate. Il provvedimento, a firma del direttore dell'Agenzia, Massimo Romano, è stato trasmesso ai Comuni e agli uffici locali con il compito di rendere disponibili gli elenchi. Infine, nei provvedimenti di pubblicazione si ricorda che il Garante della Privacy ha fornito il proprio via libera con decisioni del 17 gennaio 2001 e 2 luglio 2003.

PANNELLA - E inevitabilmente dopo le parole di Visco scoppia anche la polemica politica: «Non capisco quale problema ci sia» sottolinea Marco Pannella, leader storico dei Radicali. «A una funzione pubblica, corrisponde un servizio pubblico», osserva Pannella, sottolineando che la privacy non è un concetto che lo entusiasma, perchè «è necessario far prevalere il diritto di sapere piuttosto che quello di essere ignorati».

CROSETTO - Di tutt'altro parere Guido Crosetto, parlamentare del Pdl: «E' un atto vergognoso». È un modo, spiega l'esponente del Pdl, «per vedere come guadagna il vicino, e creare contrasto fra le persone normali». È un provvedimento che «per una volta, non riguarda i politici ma crea incrinature nella societá di cui certo non si sentiva il bisogno», conclude Crosetto.

ADOC: ALLARME DEI CONSUMATORI - Secondo le associazioni dei consumatori i cittadini italiani avrebbero manifestato preoccuopazione per la pubblicazione dei dati. Sarebbero migliaia i cittadini preoccupati e impauriti che in queste ore stanno telefonando all'Adoc, Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori, dopo la pubblicazione da parte dell'Agenzia delle Entrate sul proprio sito web dei redditi di tutti gli italiani relativi al 2005. È quanto si apprende da una nota dell'Associazione, che considera l'iniziativa «una palese violazione della legge sulla privacy e un pericolo per l'aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte di informazione per i criminali». «Abbiamo inviato una lettera al Garante per la privacy - afferma il presidente Adoc, Carlo Pileri - chiedendo l'attivazione di una procedura d'urgenza per inibire la continuazione della pubblicazione di dati sensibili sul sito». «Tra l'altro - continua Pileri - nella modulistica di dichiarazione dei redditi non risulta prevista nè un'informativa riguardo la pubblicazione di tali dati nè una clausola specifica di autorizzazione alla pubblicazione che costituisce ulteriore violazione della legge stessa».

30 aprile 2008

I redditi degli italiani sono sul Web Corriere della Sera

Anche se si tratta di un argomento politico, lo considero più che degno di nota, soprattutto perché qualcuno potrebbe non saperlo.

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Inviato

Potrebbe non piacerti che qualcuno venga a pesarti la tasca; dovrebbero poterlo fare solo le persone autorizzate (vedi alla voce GdF o magistratura).

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

Inviato

in tutto il resto del mondo i redditi sono pubblici. Il problema in Italia è che il fisco si concentra tutto sui lavoratori dipendenti, che non possono dichiarare meno di quanto guadaganano, mentre i liberi professionisti hanno molte più possibilità per farla franca. per questo è tanto scomodo, guarda caso il primo che si è indignato è beppe grillo

evolution_dacia_logo.jpg

Inviato

Ho appena cliccato sul link, ma il sito è già offline. Qualcuno avrà protestato :lol::lol:

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

Automobili

Volkswagen Scirocco 1.4 TSI 160cv Viper Green (venduta)

BMW M4 DKG Competition Package 450cv Sapphire Black

Jeep Renegade 1.0 T3 Limited 

Inviato

è sovracarico, se lo tolgono è un peccato, sarei proprio curioso di vedere quanto dichiarano alcuni conoscenti con suv e tre vacanze l'anno in posti esotici

evolution_dacia_logo.jpg

Inviato

ho controllato per il mio cognome nella mia citta' ( vabbe' e' un cognome poco diffuso )

Paradossalmente ( perche' so quanto guadagno ) almeno tra i miei omonimi ho una delle dichiarazioni piu' alte...:) ( sebben piu' che normale )

Quindi :

1) Come razza siamo sfortunati...;)

2) sono uno dei piu' onesti ( per ovvi motivi di dipendenza...)

Fate vobis..:)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato

io son libero professionista, ma il caghènn non ce l'ho...

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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