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PIgneto: naziskin o criminalità?


Martin Venator

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I più attivi nella discussione

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Se per te è normale minacciare professori...

La differenza è che i gruppuscoli neo-fascisti o come li volete chiamare sono fuori dalle università o in esigua minoranza ed emarginati; i Collettivi, invece, raccolgono la stragrande maggioranza degli studenti organizzati politicamente e monopolizzano tanta parte della vita universitaria (con l'appoggio di alcuni docenti). Le frizioni più frequenti sono fra anarchici e questi dei Collettivi, e non è un caso.

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Se per te è normale minacciare professori...

La differenza è che i gruppuscoli neo-fascisti o come li volete chiamare sono fuori dalle università o in esigua minoranza ed emarginati; i Collettivi, invece, raccolgono la stragrande maggioranza degli studenti organizzati politicamente e monopolizzano tanta parte della vita universitaria (con l'appoggio di alcuni docenti). Le frizioni più frequenti sono fra anarchici e questi dei Collettivi, e non è un caso.

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Capirai...

Hanno tenuto un professore chiuso in una stanza per 10 minuti.

L'Italia è il Paese dell'illegalità diffusa e poi ci scandalizziamo per un fatto del genere!

Mah...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Pronto?? parli con me?? di onestà intellettuale??

Beh, guarda, ormai mi considero appartenente ad una minoranza discriminata a questo punto...

...così almeno qualcuno leggerà con meno bias quello che scrivo!!

Mi pare che su quella cosa siamo d'accordo, ergo ho risposto ad altri ;)

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Forse è leggermente OT...ma si potrebbe tradurre in...Razzismo o rispetto della Legalità?

http://www.meltingpot.org/IMG/mp3/290405_testimonianza.mp3

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Padova, Carabinieri uomini pestano, denudano e perquisiscono due ragazze rom sospette

Alla stazione ferroviaria di Padova il 29 maggio scorso due ragazze rom sono state spogliate, prese a calci e perquisite da dei carabinieri che le sospettavano di nascondere dentro i propri corpi ovuli di cocaina. Pare che i carabinieri che le hanno percosse, umiliate e calpestate in ogni loro più elementare diritto erano tra l’altro tutti maschi, e oltre ad averle denudate davanti agli sgomenti passanti le hanno anche frugate pubblicamente nelle parti intime, alla ricerca appunto di questi ovuli.

A rendere pubblica la notizia una coraggiosa studentessa veneziana, che ha portato la sua testimonianza a una radio locale, Radio Sherwood, pochi istanti dopo l’accaduto, ancora scossa. La ragazza, tra l’altro, racconta di una giornalista che ha provato ad avvicinarsi alla scena ed è stata allontanata senza complimenti dai carabinieri.

Il racconto sembra di quelli incredibili, anche perché è avvenuto due giorni fa senza che nessuno se ne occupasse, ma la studentessa è riuscita a scattare alcune foto col telefonino, che ripropongo qui. Quando i carabinieri se ne sono accorti hanno provato a inseguirla, ma lei è riuscita a prendere il treno e dileguarsi. Qui la testimonianza audio della studentessa, dopo il salto le foto più inequivocabili.

Via | DonneLibertàDiStampa, MeltingPotEuropa

da CrimaBlog.it

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Dall'Inghilterra lettera a Napolitano di una giovane ricercatrice italiana

"La sicurezza è un problema, ma perché emerge solo la paura dello straniero?"

"Signor presidente, dall'estero

non riconosco più la mia Italia"

"Da anni vivo in paesi multietnici, ma non ho mai visto

tanta intolleranza come quella che nasce e viene alimentata da noi"

di MARIA VINCI

Carissimo Presidente,

sono un'italiana residente all'estero ormai da diversi anni, ma nonostante questo sono sempre stata attaccata alla mia cara Italia. I suoi colori, la creatività, la vivacità, genuinità e ospitalità della nostra gente sono tutte cose che fino a pochi giorni fa venivano decantate all'estero come marchio dell'essere italiano e che tanto mi rendevano orgogliosa.

Come può ben immaginare, continuo a seguire tutti i fatti di attualità, di politica, di cronaca che riguardano il nostro Paese, e mi creda, mi rattrista dover confessare a Lei e prima ancora a me stessa che mi vergogno dell'Italia ritratta in questi giorni su tutte le prime pagine dei giornali nazionali e internazionali.

Signor Presidente ma che succede? Dove è finita la succitata "ospitalità" degli italiani? E' davvero possibile che il sentimento più forte che emerge nella popolazione sia ormai la paura dello straniero, del migrante, dell'immigrato?

La sicurezza è certamente un problema serio, ma non penso che il modo giusto di risolverlo sia quello di alimentare la paura e l'intolleranza nei confronti di persone comunitarie ed extracomunitarie. Piuttosto penso che una più attenta politica di integrazione sociale sia la soluzione al problema dell'Immigrazione che a mio avviso, non coincide (come il governo vuole far credere) con il problema della Sicurezza.

Siamo in EUROPA e credo sia assurdo leggere ancora sui giornali, titoli come "ragazza italiana violentata da un romeno". Con questo non voglio sminuire affatto la bruttura del reato, mi auguro soltanto che la giustizia faccia il suo corso indipendentemente da chi lo ha commesso. Quindi mi chiedo quale sia il bisogno di sottolineare la diversa nazionalità?

Sono una ricercatrice e il mio lavoro mi ha dato la possibilità di uscire fuori dai "nostri confini" e mi creda non ho mai trovato tanta intolleranza come quella che sta nascendo e che si sta alimentando negli ultimi tempi in Italia.

Adesso sono in Inghilterra e come lei sa qui di immigrati (comunitari ed extra comunitari) ce ne sono tanti, ma così tanti che non si può più fare una distinzione. Per farle solo un esempio, a Pasqua ero ad Oxford e in Chiesa ho assistito ad uno spettacolo meraviglioso: c'era tutto il mondo rappresentato in quella piccola Chiesa Cattolica. Mi colpì e mi commosse la diversità dei colori della pelle, dei costumi, ma al tempo stesso l'omogeneità e la coralità di tutte quelle persone.

Mi chiedo quando in Italia sarà possibile respirare quella stessa atmosfera di integrazione che si trova ormai nel resto d'Europa?

Signor Presidente spero tanto che Lei non permetterà al presente governo di inasprire i rapporti tra gli italiani e gli immigrati, spero che Lei alzi la voce davanti a ministri che giustificano e incitano alla pulizia dei campi rom, spero che Lei faccia tutto quello che è in suo potere per rendersi portavoce della necessità di migliorare la politica di integrazione sociale di cui l'Italia ha oggi bisogno per confrontarsi alla pari con il resto del mondo e d'Europa.

Fiduciosa nella sua persona e nell'importante carica istituzionale che lei ricopre, la ringrazio per la sua attenzione e le auguro buon lavoro.

Cordiali saluti,

Maria Vinci

(Pugliese, 34 anni, da 5 o 6 si dedica alla ricerca sul cancro. Ha studiato e lavorato a Milano (Ifom) e a Heidelberg in Germania. Ora si trova in Inghilterra)

da la Repubblica.it

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Miguel, cileno senza permesso di soggiorno, vive dalla zia che lavora regolarmente

Ieri l'arresto, convalidato. Se sarà condannato, la pena aumenterà di un terzo

A processo con l'aggravante

clandestino con famiglia regolare

Il suo avvocato: "Solleveremo la questione dell'incostituzionalità della norma"

MILANO - Ha il sapore del paradosso la storia di Miguel, uno dei quattro stranieri arrestati ieri a Milano - cui oggi è stato confermato l'arresto - ai quali viene contestata la nuova aggravante della clandestinità in base al recente pacchetto sicurezza del governo Berlusconi. Miguel è cileno, ha diciotto anni ed è senza permesso di soggiorno. Ma in Italia vive a casa di una zia, una donna onesta che il permesso di soggiorno ce l'ha, così come il lavoro.

Clorinda V., la zia di Miguel, fa la donna delle pulizie in una banca del capoluogo lombardo. Ed è sconvolta. Si è aggirata per le aule del Palazzo di giustizia di Milano alla ricerca del nipote che, in base all'articolo 61, comma 11 bis del decreto sicurezza, sarà processato per direttissima secondo la nuova linea dura dell'esecutivo in materia di immigrazione. Questo significa che, se verrà condannato, la pena potrebbe essergli aumentata di un terzo solo perché è clandestino.

Per Miguel il giudice ha deciso la convalida dell'arresto e ha disposto il carcere, in attesa del processo che si terrà il 6 giugno prossimo. La polizia lo ha arrestato per aver dato in escandescenze all'ospedale Santa Rita, aggredendo medici, infermieri e poi poliziotti. Ora è accusato di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

E' la zia a raccontare la sua storia. "E' arrivato a febbraio, con il suo fratellino di sei anni, dopo che mia sorella si è suicidata, impiccandosi". Una volta in Italia, la vita di Miguel continua a essere difficile. "Si droga, ha brutti amici. Scappa sempre di casa. Ieri mi hanno chiamato, sono andata in questura per portargli dei vestiti, perché aveva solo le mutande".

Quello che sta succedendo al nipote, per Clorinda è l'ennesimo colpo. "Mio marito è fuggito dal Cile, perseguitato dalla dittatura di Pinochet perché era di un partito di sinistra. Da cinque anni siamo qui. Abbiamo due figli, di 15 e 13 anni che vanno a scuola. In Italia stavamo bene, una vita tranquilla. Poi è arrivato lui ed è stato un inferno". La donna si augura che il ragazzo "venga curato". Ma, se questo avverrà, probabilmente non sarà in Italia, a meno che lei non riesca a provare di aver chiesto la regolarizzazione del nipote.

Rimane la possibilità che in sede di processo non venga applicata l'aggravante di clandestinità. L'avvocato di Miguel, infatti, stamattina ha sollevato la questione di costituzionalità della norma, in base all'articolo 3 della Costituzione che sancisce il diritto di uguaglianza per le persone. Il giudice ha risposto che al momento "la questione appare irrilevante", ma potrà essere posta nelle fasi successive del processo. Insomma, non è ancora detta l'ultima parola.

[...]Si tratta di un cileno di 18 anni, che dovrà rispondere di danneggiamento e resistenza per un episodio avvenuto nel pronto soccorso Santa Rita del capoluogo lombardo[...]
Roma, banda di ragazze nomadi

rapina e picchia un tabaccaio

ROMA - Sei ragazze rom hanno rapinato, aggredito e malmenato un tabaccaio di Roma. L'episodio è avvenuto nel quartiere della Garbatella dove il malcapitato commerciante si è visto portar via da una "banda" tutta al femminile l'intero incasso di giornata (circa 2.600 euro), schede telefoniche per un valore di un migliaio di euro e numerosi tagliandi del "gratta e vinci".

Secondo quanto ha riferito ai carabinieri, l'uomo avrebbe tentato di fermare le nomadi, scatenando la loro reazione violenta e finendo per avere la peggio. I militari sono riusciti comunque a bloccare una ventenne, ritenuta il capo del gruppo, immediatamente condotta in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo. Sono invece in corso gli accertamenti per tentare di identificare e catturare le cinque complici riuscite a far perdere le proprie tracce prima dell'arrivo dei carabinieri.

da la Repubblica.it

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