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Il futuro del Motomondiale


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Comunque penso anch'io che sia stata una scelta più politica che altro poiché l'idea di andare verso un monomarca per ridurre i costi avrebbe più senso per una classe come la 125 che la 250.

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Prendetelo con le molle:

L'Honda lascia anche la MotoGp?

Il campionato costa circa 400 milioni di euro all’anno, ma una decisione definitiva non è stata ancora presa

ROMA

Dopo essersi ritirata dalla Formula 1, a causa della crisi economica, la Honda starebbe pensando di fare altrettanto nelle due ruote, ovvero di chiamarsi fuori anche dalla MotoGp.

Lo scrive, nell’edizione in edicola ed in quella online, il quotidiano sportivo spagnolo As, citando fonti interne alla scuderia giapponese e riprendendo una notizia già apparsa sulla rivista specializzata spagnola Solo Moto. «Sarebbe come se la Ferrari lasciasse la Formula 1 - scrive As- e anche una cosa devastante. Ma la marca con più vittorie nella classe regina sta pensando al ritiro anche dal settore motociclistico, nonostante la casa giapponese abbia detto, nel giorno del ritiro dalla F1, che questa decisione non avrebbe influenzato gli altri programmi sportivi legati al marchio Honda».

«Ma al giorno d’oggi - scrive il quotidiano spagnolo - la notizia è questa: la Honda sta riflettendo sulla possibilità di lasciare la MotoGP così come ha già fatto con la F1. È un campionato che le costa circa 400 milioni di euro all’anno, comunque una decisione non è stata ancora presa e quindi ci sono ancora motivi di speranza per Dani Pedrosa ed Andrea Dovizioso, piloti ufficiali del team per il 2009». «Anche perchè - aggiunge As- il presupposto di spesa per tutta la stagione della MotoGP equivale a quello di un solo gran premio di F1, e sarebbe coperto dal patrocinio della Repsol, garantito anche per il prossimo anno. Ma gli azionisti della casa giapponese chiedono il maggior numero di tagli possibili».

fonte: lastampa.it

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Matteo ha già smentito questa voce,io credo a lui ;)

Cmq un po li capisco quelli di Honda :) mai vinto una mazza in F1, hanno preso pesci in faccia da Ducati e Yamaha in MotoGP, chi glielo da fare :lol: ?

O forse forse tutti questi ritiri (non solo Honda,ma pure Suzuki,Subaru ecc ecc) stanno a significare che le case hanno capito da anni che le gare non servono a nulla per vendere e ne approfittano per uscirne in un periodo davvero difficile ?

Oddio certo che una defezione di massa di molti costruttori sopratutto in F1 e MotoGP non mi dispiacerebbe se volesse dire fanculizzare l'inglese e l'altro amichetto Ezpeleta

 

花は桜木人は武士

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O forse forse tutti questi ritiri (non solo Honda,ma pure Suzuki,Subaru ecc ecc) stanno a significare che le case hanno capito da anni che le gare non servono a nulla per vendere e ne approfittano per uscirne in un periodo davvero difficile ?

Mah, permettimi di dissentire. Subaru ha venduto per anni grazie ai rally, nel settore moto le gare danno una visibilità internazionale immensa. Logico, non tutti i campionati danno lo stesso ritorno d'immagine: solitamente è proporzionale al costo...

Oddio certo che una defezione di massa di molti costruttori sopratutto in F1 e MotoGP non mi dispiacerebbe se volesse dire fanculizzare l'inglese e l'altro amichetto Ezpeleta

Quoto, quoto, quoto!

Oo==oooo==oO

Audi Driver, Monster S2R Rider, ///M Lover

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Mah, permettimi di dissentire. Subaru ha venduto per anni grazie ai rally, nel settore moto le gare danno una visibilità internazionale immensa. Logico, non tutti i campionati danno lo stesso ritorno d'immagine: solitamente è proporzionale al costo...

Se sei dell' 85 come me: le Subaru di oggi non sono più quelle di quando eravamo piccini noi che guidavamo con Colin McRae Rally, gioco per il quale dovevamo sborsare 500.000 lire per una scheda grafica decente :lol: Subaru commerciale e Subaru rally si stavano separando già da un po,forse è arrivato il momento di tagliare il cordone ombelicale

 

花は桜木人は武士

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Secondo me le corse servono eccome, ma in due casi: quando vinci e quando il tuo marchio ha una tradizione coerente con le competizioni a cui partecipa. In tutti gli altri casi è spreco di denaro soltanto.

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Se sei dell' 85 come me: le Subaru di oggi non sono più quelle di quando eravamo piccini noi che guidavamo con Colin McRae Rally, gioco per il quale dovevamo sborsare 500.000 lire per una scheda grafica decente :lol: Subaru commerciale e Subaru rally si stavano separando già da un po,forse è arrivato il momento di tagliare il cordone ombelicale

Ebbene sì, sono dell'85...

Subaru la conosco piuttosto bene. Il ritorno d'immagine Subaru ce l'aveva perchè: tizio si compra la Legacy Bifuel station wagon. Caio, diffidente, la vede fuori dal bar. Chiede "Allora, come va sta maghena?" - "Bene, ha il motore boxer (n.d. "uuuuuuh come le Alfa vecchie") ma va a gas, così risparmio. Poi tiene la strada da Dio, le Subaru sono quelle che vincono i rally" - "Ah beh, le san fare le macchine quelli lì".

Poi magari Caio non si compra la Legacy, però collega SUBITO Subaru coi rally e con un'immagine vincente.

E non c'entra che le ultime due generazioni di Impreza STi siano state un pò delle ciofeche nel WRC, o che tali vetture poco c'entrino col resto della gamma... Quanti sanno che nel WRC vince la C4? Subaru è sempre stata sinonimo di rally, più di ogni altro marchio. Forse solo una Lancia coinvolta fino ai giorni nostri avrebbe potuto essere paragonata a Subaru.

Oo==oooo==oO

Audi Driver, Monster S2R Rider, ///M Lover

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  • 4 settimane fa...

non so dove postare...beh lo metto qua...

Sembra che dopo le vacanze i piloti Ducati siano tornati "più cattivi"invece che buoni:

qua Canepa: Documento senza titolo

qua stoner:

Stoner: “Sarò ancora più aggressivo nei sorpassi”

p_news.gif Casey Stoner è arrivato a Madonna di Campiglio ormai libero dal tutore al polso sinistro operato lo scorso novembre. Ovviamente, la prima domanda rivolta all’australiano ha riguardato le sue condizioni fisiche. “Ad oggi è tutto ok: l’innesto osseo si sta attaccando senza problemi, farò molto stretching per recuperare i movimenti: adesso sono all’ottanta per cento di escursione, presto dovrò andare oltre. Per quanto riguarda la guida dovrei essere al cento per cento per i primi test di Sepang”. Nel pomeriggio, del resto, Casey si è anche infilato gli sci ai piedi e si è buttato sulle piste innevate.

Guardando indietro alla stagione 2008, come la giudichi?

“La prima metà è stata deludente, forse abbiamo avuto troppa fiducia in noi stessi, trascurando alcuni problemi che poi sono rimasti nel resto della stagione. Non ci siamo resi conto che in alcuni punti eravamo rimasti indietro. Nell’insieme, comunque, posso essere soddisfatto del mio campionato perché nonostante due rotture di motore e nonostante le mie cadute, siamo arrivati secondi. Se riusciremo a non ripetere gli errori del 2008, quest’anno possiamo migliorare ancora. Insomma, si può dire che il 2008 è stato un anno di apprendimento”.

Con l’arrivo di Nicky, nel team ci saranno due campioni del mondo… Qual è il vostro obiettivo?

“Conosco Nicky da anni, lui è sempre stato molto gentile con me anche quando correvo nelle cilindrate minori. Sto comunicando molto con lui, più di quanto abbia mai fatto con altri compagni di squadra, quindi penso che potremo adattare molto bene la moto alle nostre esigenze. Lavorando assieme potremo capire meglio una serie di aspetti: lavorando così possiamo essere estremamente competitivi”.

Hai provato la GP9 due volte, a Barcellona e a Valencia: sai già cosa dovrà essere fatto sul fronte dello sviluppo, per migliorarla?

“Con la GP9 ho fatto soltanto pochi giri, però ho già iniziato a capire cosa ci serve per migliorare. In entrambi i test svolti siamo stati veloci, nonostante usassimo le regolazioni della GP8, una moto completamente diversa, quindi senza dubbio ci sono dei margini di miglioramento. Dobbiamo lavorare in particolare su un paio di punti, soprattutto sul posteriore, ma come detto le regolazioni erano quelle della GP8, vedremo nei prossimi test”.

All’inizio del 2008 dicevi di essere più forte del 2007. Ora invece, come ti senti?

“Quando un anno fa ho detto di essere più forte dell’anno precedente, lo pensavo veramente: nel 2007 ho imparato molto, abbiamo capito che quando la moto è a posto possiamo essere i più veloci. Spero di poter riportare questa situazione nel 2009 con la moto nuova”.

Tra i buoni propositi del 2009 c’è anche quella di fare qualche gara più tattica, anziché attaccare al massimo da subito?

“Non penso che cambierò la mia tattica di gara. L’anno scorso ho fatto due errori, che però non sono dipesi dagli altri piloti, li ho fatti io e basta. Se riuscirò a non ripeterli nel 2009 potrò tranquillamente continuare a correre come ho sempre fatto. Dipenderà molto dalle singole gare, ma dovrò essere ancora più aggressivo che in passato: nella mia carriera sono sempre stato molto pulito nel compiere i sorpassi, ora credo invece che sia venuto il momento di essere più aggressivo. Non dico che giocherò sporco, ma dovrò semplicemente essere più aggressivo, specialmente in frenata, anche perché potrò esserlo dato che sarò più forte fisicamente, dopo l’operazione al polso”.

Quante volte ha riguardato la gara di Laguna Seca, e cosa cambieresti di quel GP, a parte il risultato finale?

“Ripeto, modificherei soltanto la mia tecnica di sorpasso, sarei più aggressivo. La gara l’ho riguardata soltanto un paio di volte subito dopo la corsa: uno dei miei punti di forza è che non rimugino sul passato. Credo comunque che nel 2009 ci saranno molte gare di questo tipo, quindi a maggior ragione dovrò essere più aggressivo”.

Secondo te Valentino ha giocato sporco a Laguna Seca?

“No, voglio soltanto dire che sarò più aggressivo in fase di sorpasso, tutto qui”.

Cosa pensi del ritiro della Kawasaki?

“E’ stato scioccante, non me l’aspettavo. Una notizia del genere, proprio mentre si sta cercando di avere più moto sullo schieramento, è stato un vero shock per tutti. Comunque sullo schieramento ci saranno cinque Ducati, per cui noi stiamo facendo il massimo, stiamo dando il nostro contributo ed è su questo che dobbiamo concentrarci. Mi mancano i tempi in cui c’erano 25-30 moto sullo schieramento, sarebbe bello rivederne così tante, ma oggi è molto difficile garantire un livello di qualità alto per tutti”.

Se per combattere la crisi chiedessero a voi piloti di rinunciare a un po’ di soldi, tu saresti d’accordo?

“Non sono certo io che devo dare una mano per combattere la crisi, e non sono neanche io che distruggo lo sport. In ogni caso io sono sempre stato felice di ciò che mi hanno offerto, non ho mai negoziato un contratto, non corro per soldi. La recessione sta colpendo tutti, ma non credo che si debba entrare in uno stato di panico. Io sto bene dove sono, e non aggiungo altro”.

Pensi che il numero di gare vada ridotto, o va bene così?

“Quest’anno adavano ridotte le gare, oppure i test. Sono state tagliate le prove, ed è giusto così, perché fino all’anno scorso il calendario tra gare e test era veramente serrato, e diventava difficoltoso sia a livello finanziario che fisico. Tolti molti test, credo che il numero di gare vada bene”.

L’elettronica è veramente colpevole della mancanza di spettacolo?

“Tutti devono sempre dare la colpa a qualcosa, ma io rivedendo le gare degli anni Ottanta e Novanta vedo le stesse cose di oggi. Ci possono essere i Gran Premi che si risolvono sul filo di lana, ma molte altre volte c’è chi fugge via all’inizio e non viene più raggiunto. Purtroppo molti non si ricordano del passato, e sono nostalgici, affermando che prima c’era più spettacolo. Io darò il massimo come sempre, mi terrò le mie armi. Lo farò finché non ci sarà una regola che impone a tutti i piloti di stare in gruppo fino all’ultimo giro…”.

mentre heidi è più tranquillo

Hayden: "Mi sento come Obama, ora tocca a me"

p_news.gif20081301nickyneve_M.jpgDopo sei anni passati indossando la divisa Honda (nove includendo anche quelli dell’AMA Superbike), oggi per la prima volta Nicky Hayden si è mostrato al pubblico vestito di rosso e con in testa l’inconfondibile cappellino con il logo Marlboro, anche se con la tesa più larga.

“Quando, qualche giorno fa, abbiamo fatto una sessione fotografica e ho infilato per la prima volta la tuta Ducati, mi sono sentito orgoglioso e ho provato una sensazione stupenda – sono state le prime parole “ufficiali” di Hayden da ducatista - Per me inizia un periodo molto stimolante, qualcosa di nuovo, sono molto grato per l’opportunità che mi è stata data. Finora tutto è filato liscio, è bello essere qui, anche se ad essere sincero non vedo l’ora di iniziare a correre: questa manifestazione qui a Madonna di Campiglio è solo spettacolo, il mio lavoro vero è in pista”.

Il team Ducati per la stagione 2009 vede assieme due campioni del mondo, tu e Stoner: com’è l’atmosfera nel box?

“Fino ad oggi è stato come andare in luna di miele… Il team è fantastico, stanno tutti dando il massimo per mettermi nelle migliori condizioni. Credo che la strada migliore da percorrere per migliorare sia proprio quella di avere due piloti forti che si aiutano a vicenda: anche nei test di Jerez dello scorso novembre, anche se Casey non è sceso in pista, era comunque presente e c’erano i suoi meccanici, che hanno lavorato assieme a quelli del mio staff tecnico. Ripeto: nel team tutti stanno andando oltre se stessi per darmi tutto ciò che mi serve. A questo punto, tocca soltanto a me dare il meglio, e sono pronto a farlo”.

Pensi che la Ducati sia una moto adatta al tuo stile, o avrai qualche difficoltà?

“La cosa che ho avvertito subito è che il motore tira parecchiO, e questo è un aspetto sempre molto importante! Mi piace l’anteriore, molto stabile nelle curve veloci, anche se per il momento ho provato la moto soltanto a Valencia e a Jerez, circuiti abbastanza lenti. Credo che potremo andare ancora meglio su piste più ‘aperte’ come Sepang o Losail, dove ci saranno i prossimi test e dove si potrà sfruttare di più il motore. Diciamo che la moto più o meno è come me l’aspettavo; non sto dicendo che è facile da guidare, a volte in uscita di curva si può perdere il controllo, però il telaio è rigido, e il motore è potente, quindi… E poi sul passo mi dà molto feeling”.

20091301hayden_M.jpgCosa pensi della crisi economica che sta investendo anche lo sport, e del ritiro della Kawasaki?

“Il ritiro della Kawasaki è un vero peccato: più moto ci sono sullo schieramento, e più elevata è la concorrenza, e poi è una cosa brutta già di per sé, perché ciò ha fatto perdere il lavoro a molte persone. La recessione si sta facendo sentire in tutti i settori, anche se noi possiamo dire di essere quelli fortunati del gruppo, avendo degli sponsor molto forti. Negli USA e in tutto il mondo si sta cercando di reagire, anche se non sarà facile, come non lo sarà nel mondo delle corse. In ogni caso alla guida della MotoGP ci sono persone molto capaci, ed è bello vedere che ci sono tutte le intenzioni di fare dei cambiamenti per ridurre i costi. Credo che la MotoGP da questa crisi possa uscirne rafforzata”.

Puoi spiegare le differenze tra il sistema di traction control della Honda e quello della Ducati?

“E’ evidente che la grande differenza tra le due moto è nell’elettronica, ossia in come il sistema opera. Però va anche detto che molti hanno una percezione sbagliata del sistema di traction control: è soltanto uno strumento, che ti fa sicuramente andare più veloce, ma che non impedisce di fare errori, non è una cosa magica. Al momento, inoltre, stiamo più che altro lavorando sulle regolazioni di base della moto, cul traction control ci concentreremo più avanti. Più che altro, la Ducati è più a punto sul fronte delle sospensioni, a differenza della Honda. Riassumendo, comunque, devo ancora capire bene tutti i sistemi a disposizione: certo è che dovrò farlo in fretta, perché da quest’anno ci sono meno test”.

Dopo l’esperienza infelice con Pedrosa e Puig, quanto è più rilassante avere un compagno come Stoner?

“Con Casey mi sono sempre trovato bene anche in passato, dato che abbiamo un background simile: abbiamo esperienze nel dirt track, non ci siamo formati nel mondo dei Gran Premi in Europa. Ovviamente siamo entrambi molto competitivi, ma siamo uomini a sufficienza per non provare risentimento nei confronti dell’altro in caso di sconfitta. Lui mi ha dato il benvenuto nel team, sono convinto che potremo lavorare bene assieme; ora è chiaro che non posso aiutare più di tanto, ma alla lunga anche io potrò dare il mio contributo per migliorare”.

Nel 2003 hai debuttato in MotoGP al fianco di Rossi; ora questo nuovo debutto assieme a Stoner: quali le differenze?

“Finora ho passato un solo giorno con Casey in pista, non posso ancora fare dei confronti. Certo è che tutti i campioni sono persone molto determinate e concentrate. Rossi, per esempio, sembrava apparentemente sempre in vacanza, ma appena scendeva in pista era sempre concentratissimo. Casey ha senza dubbio una personalità forte, e questo si nota anche nel box, ma è così che si deve essere per rimanere in piedi in questo sport. Per me stare in squadra con lui è un piacere e un onore”.

E tu, quanto pensi di essere forte, rispetto agli altri?

“Penso di esserlo… e l’ho dimostrato anche se la mia carriera in MotoGP non è stata sempre facile. Molti dopo le mie prime gare mi dicevano che non avrei continuato, e invece eccomi qui: credo di aver dimostrato di avere la forza, anche mentale, per rimanere in questo campionato”.

A Jerez hai voluto visionare alcune tue foto in azione per capire la tua posizione in sella, perché? Cosa c’è da perfezionare?

“Sì, è vero, ma già dopo i test di Valencia vidi alcuni video dei miei giri in pista. Mi piace poter valutare tutti i dati a disposizione, e possono essere utili anche foto e video. Ho voluto vedere alcune immagini perché a volte le sensazioni possono non corrispondere alla realtà. Io mi sentivo comodo in sella, però volevo controllare che la mia posizione sulla moto fosse corretta, e ne ho avuto conferma dalle foto”.

Credi che sia venuto il momento di limitare l’elettronica in MotoGP?

“Sì, penso di sì. L’elettronica ultimamente si è evoluta tantissimo, e se dovesse continuare a crescere così tanto, tra un po’ rischieremmo di diventare ridicoli… Ovviamente non si può impedire il progresso della tecnologia, però sicuramente in futuro bisognerà cercare di capire come rivedere lo sviluppo dei sistemi elettronici. Il bello della MotoGP, del resto, sono i sorpassi, la gente vuole vederli, e invece ultimamente tutti hanno raggiunto dei limiti elevatissimi, e per la concorrenza spesso è difficile raggiungerli. Il ritmo delle gare è cresciuto, e di conseguenza sono diventate più noiose”.

Dopo tanti anni con un capotecnico di lingua inglese (Pete Benson, neozelandese, ndr), pensi che potrai avere dei problemi a lavorare con un tecnico italiano?

“Stiamo imparando a conoscerci, ed effettivamente il primo giorno non è stato facile. Però miglioreremo, so che il mio capotecnico è anche stato due settimane in Inghilterra per migliorare il suo inglese. Ovviamente è importante poter comunicare bene, ma non mi preoccupo perché il team sta facendo di tutto per darmi il meglio”.

Che sensazioni stai provando, passando da un team giapponese a uno italiano?

“Non voglio fare confronti, anche se è evidente che sono due cose diverse, anche a livello di sensazioni, di vibrazioni. Nella mia squadra precedente ultimamente ho vissuto alcune amarezze, però non ne voglio parlare perché mi hano comunque dato una bella opportunità. Era semplicemente tempo di cambiare, e ho cambiato. Qui comunque per ora non ho visto nulla che non mi piace”.

Ti creerà più difficoltà il fatto di aver cambiato moto, oppure le gomme, da Michelin a Bridgestone?

“Direi il fatto di cambiare moto, anche perché la nuova regola del monogomma mi sta aiutando. Di fatto abbiamo soltanto due tipi di pneumatici a disposizione, per cui possiamo concentrarci su sospensioni, telaio e elettronica, mentre se tutto fosse rimasto come prima a livello di gomme, avremmo dovuto perdere molto tempo a provare costruzioni, profili, eccetera. In più ora abbiamo pochi test a disposizione, sarebbe stato un problema sviluppare la moto in poco tempo con così tanto lavoro da fare sulle gomme”.

Cosa pensi del nuovo Presidente degli USA, Obama?

“Non sono un grande politico, ma credo che Obama sia più o meno nella mia stessa situazione: finora abbiamo parlato molto, ora vedremo i risultati… Avrà tanto lavoro da fare, anche perché dovrà trovare lavoro a 350 milioni di americani. Spero che ci riesca, e che riesca anche a dare più peso al dollaro”.

Chi vedi favorito nel 2009, e come ti collochi tu in questa previsione?

“Credo sia troppo presto per fare delle previsioni, quello che è sicuro è che sarà uno schieramento molto competitivo. Moto e piloti li conosciamo, Rossi e Stoner saranno sicuramente veloci, considerati i risultati degli ultimi due anni, ma ad ogni gara chiunque può diventare pericoloso. Per quanto mi riguarda, ho grandi aspettative. Dopo due anni in cui ho raccolto molto poco, voglio tornare ai livelli del 2006, cercando di salire sul podio in quasi tutte le gare. Molti mi hanno chiesto se penso al mondiale, ma io rispondo che prima devo pensare a rivincere una gara, dato che non vinco un GP dal 2006! Questo è il mio primo obiettivo”.

Modificato da sarge

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

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