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Erede di 159...


Luque

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Appunto: su Golf hai trovato un argomento maggiormente convincente del quadrilatero di 147.

Ergo: il quadrilatero non è la manna dal cielo x far vendere più Alfa.

Stop.

non è difficile da capire:

su golf ha trovato maggoirmente interessante il fattore prezzo, non il quadrilatero

ergo, se fosse stata proposta allo stesso prezzo della 147, avrebbe preso quest'ultima, per i maggiori contenuti tecnici.

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

www.alfaromeo75.it - http://web.tiscali.it/alfetta.gt.gtv - www.arocalfissima.com/vodcast

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non è difficile da capire:

su golf ha trovato maggoirmente interessante il fattore prezzo, non il quadrilatero

ergo, se fosse stata proposta allo stesso prezzo della 147, avrebbe preso quest'ultima, per i maggiori contenuti tecnici.

infatti.. è abbastanza chiaro..

eppoi.. cazz.. 4000eur sono sempre 4000eur!!

"post fata resurgam." (cit.)

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non è difficile da capire:

su golf ha trovato maggoirmente interessante il fattore prezzo, non il quadrilatero

ergo, se fosse stata proposta allo stesso prezzo della 147, avrebbe preso quest'ultima, per i maggiori contenuti tecnici.

Esatto. Solo una precisazione, sostituisci 147, con 156 sportwagon. Era lei l'alternativa (essendo 156 a fine carriera la scontavano parecchio, 147 invece praticamente niente, era appena uscito il contestato rest.)

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Qualche tempo fa, appena concluso l'accordo con Bmw, dissi che speravo almeno in una 3er ricarrozzata, per avere una D a trazione posteriore.

Le ragioni erano e rimangono, oggi e per me, le stesse:

1) la trazione posteriore è un valore aggiunto per Alfa Romeo, anche se può non esserlo per altre case "premium" (Audi) o con molto "heritage" (Citroen);

2) derivare a piene mani da un modello Fiat, per quanto valido, economico e di massa, è inappropriato, dal punto di vista della cifra tecnica complessiva, per una casa che aspiri al mercato "preium".

Le due ragioni sopra esposte si combinano in questo modo: un'Alfa a TP, tecnicamente differenziata e superiore alle Fiat, in grado di esprimere una cifra tecnica e prestazioni stradali almeno pari a Bmw è un'auto che ha buone possiblità di piacere agli appassionati. Da qui parte la catena: piace agli appassionati, poi piace ai ricchi (se la fanno piacere ,perché così si sentono intenditori), poi piace alla gente comune (a cui piace sempre quello che i ricchi apprezzano e possiedono). E sale la quota di mercato e si remunerano gli investimenti.

Ma il giochino funziona solo se c'è la condizione iniziale: un'Alfa a TP tecnicamente differenziata e superiore a Fiat. Se invece fai una Bravo a tre volumi, con le stesse sospensioni, gli stessi motori, le stesse prestazioni e doti stradali (perché questo avverrà con la Giulia, così come oggi la Mito è una Punto Abarth, e forse va pure peggio), niente. Rifai la fine di 155, forse peggio perché almeno quella aveva motori dedicati.

La Giulia avrà una bella linea, ma "la bellezza non basta" (non era uno spot Alfa di qualche tempo fa?).

Leggo che risparmiare sulle sospensioni vale 200 euro a macchina. Ecco, questo è un indicatore eloquente: secondo me questa strada non ha futuro. Con questo mercato, pensare al risparmio è perdente, perché non risparmierai mai abbastanza in un'economia mondiale che pompa ogni giorno i costi di produzione di tutto. L'unica possibilità è vendere di più, anche a costi maggiori. La torta è una e non si allarga: devi rubare le fette agli altri. A Bmw, a Mercedes, a tutti. Se la missione di Alfa Romeo non è quella di mangiarsi quelli che ora stanno sopra, non c'è futuro.

Forse a Torino sanno che non ce la possono fare, non hanno la capacità tecnica o finanziaria. O forse non gli interessa. In entrambi i casi, vanno in campo per pareggiare e perderanno, come avviene da venti anni a questa parte.

Concludo con l'IRI, visto che qualcuno diceva che non si deve sputare sulla Fiat visto che cosa aveva combinato l'IRI. Nel 1986 l'Alfa non stava molto peggio di quanto stesse la Fiat nel 2003. Poteva essere salvata, con nuovi investimenti, e risanata, come sta facendo adesso Marchionne. Ma si preferì venderla a quattro palanche e una pacca sulle spalle ad Agnelli. Ogni approfondimento sul tema sarebbe OT e mi fermo qui, ma nel 1986 c'era la 75, una macchina che ha venduto bene pur essendo stata concepita, di fatto, quindici anni prima e pur essendo rimasta sul mercato fino al 1992, sostanzialmente senza investimenti per aggiornamenti sostanziali tecnici e stilistici (e questo per volontà esclusiva di Fiat, che aveva già deciso di puntare sulla Tempra Veloce, la 155). La 75 era una signora macchina, come dimostra il fatto che, a quei tempi, era un'alternativa reale a Bmw e Mercedes. Fatta col culo, certo, ma guarda caso con uno schema tecnico particolare e a TP.

Il problema è che oggi si fa la stessa scelta, si fa la Bravo Veloce (speriamo che sia almeno veloce...) a tre volumi e Sw e si punta tutto sul marketing per ramazzare un po' di soldi. Visione coerente con quella del gran capo, che non a caso per hobby siede nel consiglio di amministrazione di una banca svizzera e pensa ai soldi molto più che ai motori e del suo delfino, oggi capo di Alfa, che appunto è un venditore. Bravissimo venditore: capace di venderti merda per cioccolata.

Fino a che non la assaggi. Certo, ormai l'hai comprata. La logica Fiat, nel breve periodo, può anche funzionare. La chiamano persino Giulia, e se si aggrappano ad un nome che fa commuovere gli alfisti, significa che - quando fa comodo - la tradizione delle vere Alfa Romeo va benissimo. La TP no, ma i nomi sì, eh? Qualcuno ci cascherà. Ma quando si accorgerà che dietro al nome non c'è la sostanza, della Giulia, non tornerà indietro a comprare Alfa. Ma non importa: per allora forse Marchionne e De Meo avranno fatto abbastanza soldi e potranno chiudere o vendere il marchio. Tanto i veri mezzi remunerativi, per loro, sono le ruspe CNH. Perché non ne chiamano una "Alfetta" e ci mettono i fari a led e la pelle in pieno fiore? Forse a qualche nuovo alfista le vendono...

Giulia Nuova Super 1300

75 1.8 carburatori

33 IE Imola

145 1.6 TS 16V

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Qualche tempo fa, appena concluso l'accordo con Bmw, dissi che speravo almeno in una 3er ricarrozzata, per avere una D a trazione posteriore.

Le ragioni erano e rimangono, oggi e per me, le stesse:

1) la trazione posteriore è un valore aggiunto per Alfa Romeo, anche se può non esserlo per altre case "premium" (Audi) o con molto "heritage" (Citroen);

2) derivare a piene mani da un modello Fiat, per quanto valido, economico e di massa, è inappropriato, dal punto di vista della cifra tecnica complessiva, per una casa che aspiri al mercato "preium".

Le due ragioni sopra esposte si combinano in questo modo: un'Alfa a TP, tecnicamente differenziata e superiore alle Fiat, in grado di esprimere una cifra tecnica e prestazioni stradali almeno pari a Bmw è un'auto che ha buone possiblità di piacere agli appassionati. Da qui parte la catena: piace agli appassionati, poi piace ai ricchi (se la fanno piacere ,perché così si sentono intenditori), poi piace alla gente comune (a cui piace sempre quello che i ricchi apprezzano e possiedono). E sale la quota di mercato e si remunerano gli investimenti.

Ma il giochino funziona solo se c'è la condizione iniziale: un'Alfa a TP tecnicamente differenziata e superiore a Fiat. Se invece fai una Bravo a tre volumi, con le stesse sospensioni, gli stessi motori, le stesse prestazioni e doti stradali (perché questo avverrà con la Giulia, così come oggi la Mito è una Punto Abarth, e forse va pure peggio), niente. Rifai la fine di 155, forse peggio perché almeno quella aveva motori dedicati.

La Giulia avrà una bella linea, ma "la bellezza non basta" (non era uno spot Alfa di qualche tempo fa?).

Leggo che risparmiare sulle sospensioni vale 200 euro a macchina. Ecco, questo è un indicatore eloquente: secondo me questa strada non ha futuro. Con questo mercato, pensare al risparmio è perdente, perché non risparmierai mai abbastanza in un'economia mondiale che pompa ogni giorno i costi di produzione di tutto. L'unica possibilità è vendere di più, anche a costi maggiori. La torta è una e non si allarga: devi rubare le fette agli altri. A Bmw, a Mercedes, a tutti. Se la missione di Alfa Romeo non è quella di mangiarsi quelli che ora stanno sopra, non c'è futuro.

Forse a Torino sanno che non ce la possono fare, non hanno la capacità tecnica o finanziaria. O forse non gli interessa. In entrambi i casi, vanno in campo per pareggiare e perderanno, come avviene da venti anni a questa parte.

Concludo con l'IRI, visto che qualcuno diceva che non si deve sputare sulla Fiat visto che cosa aveva combinato l'IRI. Nel 1986 l'Alfa non stava molto peggio di quanto stesse la Fiat nel 2003. Poteva essere salvata, con nuovi investimenti, e risanata, come sta facendo adesso Marchionne. Ma si preferì venderla a quattro palanche e una pacca sulle spalle ad Agnelli. Ogni approfondimento sul tema sarebbe OT e mi fermo qui, ma nel 1986 c'era la 75, una macchina che ha venduto bene pur essendo stata concepita, di fatto, quindici anni prima e pur essendo rimasta sul mercato fino al 1992, sostanzialmente senza investimenti per aggiornamenti sostanziali tecnici e stilistici (e questo per volontà esclusiva di Fiat, che aveva già deciso di puntare sulla Tempra Veloce, la 155). La 75 era una signora macchina, come dimostra il fatto che, a quei tempi, era un'alternativa reale a Bmw e Mercedes. Fatta col culo, certo, ma guarda caso con uno schema tecnico particolare e a TP.

Il problema è che oggi si fa la stessa scelta, si fa la Bravo Veloce (speriamo che sia almeno veloce...) a tre volumi e Sw e si punta tutto sul marketing per ramazzare un po' di soldi. Visione coerente con quella del gran capo, che non a caso per hobby siede nel consiglio di amministrazione di una banca svizzera e pensa ai soldi molto più che ai motori e del suo delfino, oggi capo di Alfa, che appunto è un venditore. Bravissimo venditore: capace di venderti merda per cioccolata.

Fino a che non la assaggi. Certo, ormai l'hai comprata. La logica Fiat, nel breve periodo, può anche funzionare. La chiamano persino Giulia, e se si aggrappano ad un nome che fa commuovere gli alfisti, significa che - quando fa comodo - la tradizione delle vere Alfa Romeo va benissimo. La TP no, ma i nomi sì, eh? Qualcuno ci cascherà. Ma quando si accorgerà che dietro al nome non c'è la sostanza, della Giulia, non tornerà indietro a comprare Alfa. Ma non importa: per allora forse Marchionne e De Meo avranno fatto abbastanza soldi e potranno chiudere o vendere il marchio. Tanto i veri mezzi remunerativi, per loro, sono le ruspe CNH. Perché non ne chiamano una "Alfetta" e ci mettono i fari a led e la pelle in pieno fiore? Forse a qualche nuovo alfista le vendono...

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secondo me si mette troppo peso sulla TP e un presunto relativo successo.

oggi come oggi preferisco una TA, e chi ha detto che non è sportiva una TA? per anni su pista 156 ha bastonato la 3 finchè hanno pianto per cambiargli il regolamento? fatto su misura per la 3 per vincere.

solo i vecchi alfisti in estinzione rimpiangono la TP, i ho avuto Giulietta e 75 ma non la rimpiango, tasmissione rumorosa e guida gommosa. Allora Lexus IS dovrebbe far strage e non la fa e audi invece fa strage con TA/TI. invece cosa conta e il marchio e l'immagine. si scegli secondo immagine e guida e il 90 percento se ne frega della trazione.

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