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La cosa più bell del mondo? Mangiare un gelato.


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Caso unico in Italia

A sei anni è guarita,

solo adesso può mangiare

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Chiara è stata colpita da una malattia che le bloccava l’intestino Primo caso in Italia risolto alla Chirurgia pediatrica del San Matteo

di Maria Grazia Piccaluga

Pavia. Chiara ora ha le guance paffute. Non sembra nemmeno la bambina pelle e ossa che solo un anno fa è arrivata al San Matteo. Aveva 5 anni e mezzo e del gelato alla fragola che ora mangia con gusto poteva solo immaginare il sapore. Mangiare, come gli altri suoi coetanei, le era precluso. Colpa di una malattia rara, una sindrome che provoca un'ostruzione intestinale cronica.

I genitori l'hanno nutrita pazientemente attraverso un tubicino, in vena, per sei anni. Mai un piatto di pasta, mai una fetta di pizza. Anche solo un boccone, un piccolo assaggio, le provocava crisi serie, corse in ospedale, rischiando ogni volta la vita.

L'anno scorso quando la situazione si è aggravata, e le condizioni di salute della piccola sono peggiorate, la famiglia - che vive tra il Piemonte e la Repubblica Ceca - è arrivata a Pavia. E solo dopo molte insistenze è riuscita a convincere il professor Giuseppe Martucciello, primario della Chirurgia pediatrica del San Matteo, a operarla. Ci avevano già provato cinque volte in altrettanti ospedali italiani. Senza esito. «Chiara, che è una bambina bellissima e socievole tanto da diventare la mascotte della clinica, soffriva di una malattia genetica rara - spiega il professor Martucciello -. Una pseudo ostruzione intestinale cronica, con una sindrome grave, la megavescica microlon ipoperistalsi. In pratica il suo intestino era chiuso, incollato. Non poteva ingerire cibo e quando sgarrava le conseguenze erano pesantissime». L'intervento, lo scorso anno, è stato pionieristico per l'Italia. I casi si contano sulla punta delle dita in tutto il mondo. La letteratura scientifica registra 182 casi di cui solo 23 sopravvissuti.

«E di questi 23 - spiega Martucciello - 21 sopravvivono grazie all'alimentazione artificiale. Solo due bambini, da quanto risulta, hanno superato questa fase nutrendosi poi per bocca». L'unica alternativa è il trapianto dell'intestino. Una soluzione complessa, ardua da praticare. I 5 interventi ai quali Chiara era stata sopposta avevano complicato la situazione. E così l'èquipe di Chirurgia pediatrica del San Matteo, coordinata da Martucciello, ha studiato il caso insieme ai colleghi dell'Anatomia Patologica. «Abbiamo valutato quale fosse l'equilibrio migliore da raggiungere per la bambina - spiega il primario -. E poi, grazie a questa sinergia interna all'ospedale che ha coinvolto anche la Terapia Intensiva, abbiamo effettuato l'intervento. Otto ore in sala operatoria. Per un anno Chiara è stata svezzata. E ieri le è stato tolto l'ultimo catetere che ancora la aiutava a nutrirsi. E sta bene».

(11 giugno 2008 )

A sei anni guarita, solo adesso può mangiare | la Provincia Pavese

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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