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Mercato: è vera crisi?


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Articoli Da Quattroruote e Unrae,

(ogni tanto qualche analisi vagamente piu seria dei soliti titoloni-tragedia)

Mercato italiano (e UE)

MA È DAVVERO CRISI?

Pubblicata il 21/07/2008

Mercato italiano - MA È DAVVERO CRISI? - News - Quattroruote

Le previsioni di vendita in Italia per il 2008 parlano di almeno 2.000.000 di vetture nuove, forse 2.100.000. A questo punto si può davvero parlare di crisi, oppure di ritorno a volumi più consoni all'Italia e alla sua economia reale? Onestamente non crediamo che il confronto con i due milioni e mezzo di veicoli venduti l'anno scorso, spinti dagli incentivi per la rottamazione, dia il polso reale della situazione.

Non si può pensare, infatti, di continuare a vendere indefinitivamente nel nostro Paese così tante auto nuove. In una decina d'anni, infatti, si è rinnovato quasi completamente il parco circolante effettivo. Semmai, ci si deve interrogare su a quale prezzo le industrie automobilistiche sostengono le vendite, con massicce immissioni sul mercato italiano di finte auto usate, ossia le cosiddette "chilometri zero", gli usati aziendali e via dicendo.

In realtà, si tratta di alternative al nuovo vero, di una sorta di saldi che dura tutto l'anno. QUI trovate il punto di vista dell'Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) sull'attuale momento del mercato in Europa: (da UNRAE):

La Russia ormai al 1° posto tra i mercati europei

IN GIUGNO L’EUROPA CHIUDE IN PASSIVO (-7,9%)

I GOVERNI PUNTANO SUL SOSTEGNO ALLE AUTO ECOLOGICHE

Mentre il mercato continentale, secondo quanto diffuso oggi dall’ACEA, chiude il mese

di giugno in passivo del -7,9% e il semestre con un non certo esaltante -2,2% e l’Italia

registra nel mese una flessione del 19,5% e nel semestre dell’11,45%, fra i grandi mercati

dell’Europa occidentale la Francia appare l’unica in reale crescita, grazie all’iniziativa

bonus/malus che premia l’acquisto di auto a basso tenore di CO2. La Spagna, che ha perso in

6 mesi il 17,6%, è alla vigilia del lancio di un nuovo piano di ecoincentivi per migliorare la

qualità del circolante, mentre in Germania l’Associazione degli importatori chiede al

Governo iniziative che vadano in favore di chi acquista vetture meno inquinanti.

Vi è dunque una tendenza europea generalizzata verso una crescente attenzione fiscale

all’aspetto ecologico della motorizzazione privata, cosa che però non sembra prendere corpo

in Italia. “L’ampliamento dell’ecobonus alle auto Euro 2 con prima immatricolazione nel

1997 e nel 1998 – spiega Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’UNRAE, l’Associazione

delle Case estere presenti in Italia – sarebbe una misura dall’elevato valore ecologico, perché

si andrebbero a sostituire, con auto tecnologicamente avanzate, vetture meno sicure, più

inquinanti e dall’elevato consumo e questo sarebbe in linea con l’orientamento che vanno

assumendo molti Paesi. Inoltre, ciò costituirebbe un valido sostegno al mercato, che oggi sta

soffrendo molto e che, non dimentichiamolo, ha anche la funzione di alimentare le casse

dello Stato con il gettito IVA”.

La scarsa efficacia della attuale rottamazione, che include solo le Euro 2 immatricolate

nel 1996, si è manifestata con una ridotta incidenza sulle vendite (le auto incentivate nel 1°

semestre sono state meno della metà di quelle dello stesso periodo dello scorso anno), mentre

l’ampliamento anche alle Euro 2 immatricolate nei due anni successivi interesserebbe

potenzialmente circa 4 milioni di automobilisti oggi esclusi dal programma.

Nello scenario europeo del 1° semestre, infine, c’è da registrare il fatto nuovo costituito

dalla Russia che, secondo prime stime, con 1.645.000 vetture immatricolate, ha sorpassato le

Germania, collocandosi al vertice della graduatoria dei principali mercati continentali (N.B.

il mercato russo non è inserito nelle rilevazioni ACEA).

Germania: perso il primato europeo

Ha fatto colpo la notizia che quello russo è diventato il primo mercato europeo,

detronizzando così la Germania dal vertice dei Paesi europei nel quale era da sempre

collocata. Intanto, in giugno, il mercato ha registrato una lieve crescita (+1%) più

significativa se rapportata al primo semestre (+3,6% e 1.633.169 unità). La domanda,

tuttavia, resta poco sostenuta, considerando che rispetto al giugno del 2006 la flessione è del

6%. Notevole la crescita delle city car, che in giugno ha registrato un aumento del 20%

rispetto al giugno 2007.

La VDIK, l’Associazione degli importatori, insiste sulla necessità che il Governo vari al più

presto gli incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti. Alla luce dei risultati del primo

semestre, Global Insight conferma una previsione annua per il 2008 di 3.290.000

immatricolazioni.

Regno Unito: giugno, mese peggiore dell’anno

Con 1.247.479 immatricolazioni, il mercato chiude il semestre in flessione dell’1,6%,

frutto in particolar modo della perdita del 6,1% registrata in giugno, con 209.190 targhe.

Giugno è così il mese peggiore dell’anno con una perdita di 13.700 unità rispetto al giugno

2007. Secondo la Banca d’Inghilterra, i trend economici negativi potrebbero portare il tasso

di inflazione al 4,6%, un valore doppio rispetto alle previsioni, con conseguenze negative

anche sul mercato dell’auto, visto l’alto numero di vetture acquistate a rate o in leasing. La

stima della Global Insight per il 2008 del mercato britannico è di 2.320.000

immatricolazioni, in flessione del 3,5% rispetto all’anno precedente.

Francia: l’ecologia lancia le city car

Il sistema di tassazione basato sulle emissioni di CO2 sta dando linfa al mercato, che in

giugno è cresciuto dell’1,5%, spingendo in particolar modo le vendite delle auto piccole: nel

semestre +74% per le city car e +25% per le utilitarie, mentre flettono SUV (-18,6%) e

sportive (-24,5%). Nel primo semestre, con 1.128.895 immatricolazioni, il mercato è

cresciuto del 4,5%. Secondo il presidente della CCFA, il Comitato dei Costruttori francesi, si

sta verificando un passaggio virtuoso dalle vetture a tassazione elevata a quelle

maggiormente ecocompatibili. Il progressivo calo dell’indice di fiducia dei consumatori,

tuttavia, conferma che forse il sistema che prevede un bonus anche di 1.000 euro sembra non

essere più sufficiente a spingere e sostenere il mercato, che ora sta registrando raccolte ordini

su bassi livelli.

Spagna: crolla la domanda, arrivano gli incentivi

Con 114.958 immatricolazioni, in giugno si è registrata una caduta del 30,8% rispetto

all’analogo mese dello scorso anno, rafforzando la flessione anche dell’intero semestre

(702.368 unità, -17,6%). In effetti, la frenata trae probabile origine anche dalla decisione del

Governo di avviare un nuovo programma di incentivi alla rottamazione (El Plan VIVE) che

resterà in vigore sino al 31 luglio del 2010 e che si basa su un incentivo di 1.040 euro per

ogni auto di oltre 15 anni rottamata, con conseguente acquisto di vetture con emissioni

inferiori a 140 g/km, dotate di ESP (controllo di stabilità) di serie e segnalatore acustico per

l’uso delle cinture di sicurezza. Secondo il Governo, l’iniziativa permetterà la sostituzione di

240.000 vetture nei due anni di validità.

Roma, 16 luglio 2008

Modificato da Lanciaboxer
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se non ci sono soldi nessuno può comprare auto. semplice. mi tengo la dedra td '97 di papà visto che non ho il portafogli bello carico ;-)

C'è un uomo solo al comando, la sua maglia è giallo celeste, il suo nome è Marco Pantani

"Noi non meritavamo di essere puniti in questo modo piloti,ingegneri e l'intero staff hanno chiaramente dimostrato che la McLaren non ha usato alcuna informazione arrivata non lecitamente per avere un vantaggio competitivo" -Ron Dennis-

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Guest EC2277

Ti riassumo il senso di molte discussioni sull'andamento del mercato dell'auto che ci sono state in questo forum da prima che m'iscrivessi estrapolando due frasi dall'intervento di Lanciaboxer:

...

Onestamente non crediamo che il confronto con i due milioni e mezzo di veicoli venduti l'anno scorso, spinti dagli incentivi per la rottamazione, dia il polso reale della situazione.

...

Semmai, ci si deve interrogare su a quale prezzo le industrie automobilistiche sostengono le vendite, con massicce immissioni sul mercato italiano di finte auto usate, ossia le cosiddette "chilometri zero", gli usati aziendali e via dicendo.

...

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Dire queste cose a me e come " preaching to the converted" .

Sono uno dei pochi che ha messo in dubbio ( non solo in questo forum) la validita' dei dati di immatricolazione, almeno ,fin quando non pubblicano i dettagli di queste vendite sono numeri interpretabili cioe' privi di vero significato.

Come ho scritto gia' e' come che io dicessi ho venduto 100k copie . Segue la domanda ma a chi ;ai negozi/web ( equivalenti ai conces) sites ecc o al pubblico?

Modificato da Salvino

ARTISTA-ALFISTA

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Sono anni che sostego la tesi del mercato drogato. E' dall'87 che le case hanno sbagliato tutto sull'onda di alcuni risultati, ritarando la produzione (costi fissi etc) su numeri impossibili, che adesso rincorrono svendendo il ferro ed attaccandoci servizi (finanziari e non) per recuperare marginalità.

Il mercato italiano reale è NON PIU' di 1,8 milioni di auto. Il resto è bolla sostenuta dalle case o dai governi.

Se non fosse che ne andrebbe la vita (il lavoro) di migliai di persone, ci sarebbe da auspicare un bel crollo verticale a 1,5 milioni per un 4/5 anni...

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Se non fosse che ne andrebbe la vita (il lavoro) di migliai di persone, ci sarebbe da auspicare un bel crollo verticale a 1,5 milioni per un 4/5 anni...

E chi dice che non ci si arrivi?

Le politiche attuali di profitto a brevissimo periodo e di ricerca dei numeri "drogati" degli ultimi anni ammazzeranno il mercato dei prossimi anni, oltretutto.

Negli ultimi anni le auto vendute hanno finanziamenti che son passati dai 24-36 mesi del passato a 48-72 mesi.

Il che significa che molti, moltissimi di quelli che hanno preso una vettura negli ultimi mesi la pagheranno non in 2 o 3 anni ma in 6-7 anni.

QUINDI, se prima dopo 2 o 3 anni magari in un attimo di follia potevi PENSARE di cambiare auto, ora te la tieni molto di più perchè la paghi per più anni, e di certo non la cambi prima.

Da qui in avanti potrà solo andare peggio, magari non molto, ma peggio.

<<Scarface>>

Non esiste peggior ignorante di quello convinto di sapere...

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bisognerebbe avere i numeri di quanti di questi finanziamenti lunghi sono portati a termine.

Da amici in banca avevo orecchiato in maniera informale un 20%, poiche' in pratica dopo 3 anni non paga piu' nessuno ( dopo tre anni la macchina non te la portano via )

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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... un 20%, poiche' in pratica dopo 3 anni non paga piu' nessuno ( dopo tre anni la macchina non te la portano via )

forse non ho capito bene

vuoi dire che la maggior parte di chi finanzia l' auto ne paga solo una parte e nessuno puoi farci nulla ?

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